La Verza, la Vit. E e l’Acetosella – una ricetta sana e golosa

La Verza (Brassica oleracea) o Cavolo Verza, è un ortaggio ricco di vitamina E (tocoferolo) che è un grande antiossidante, idratante e combatte i radicali liberi. Aiuta quindi le cellule del nostro organismo a rinnovarsi e, soprattutto, permette loro di non deteriorarsi prima del tempo a causa di tutti gli ingredienti e di tutte quelle sostanze nocive che ci danneggiano.

La vitamina E infatti, protegge e rinforza la membrana mitocondriale cioè dei mitocondri che, nella cellula animale, si preoccupano della respirazione cellulare e la respirazione è alla base della vita di questa unità multifunzionale così come lo è per noi.

Non focalizziamoci solo sulle cellule della pelle come siamo abituati a sentire nelle pubblicità delle creme di bellezza, quando si parla di cellule, si parla di quelle di tutto l’organismo perciò anche di quelle dei nostri organi e dei nostri vasi sanguigni che devono essere estremamente considerate e mantenute al meglio anche grazie all’alimentazione.

Questo ortaggio è inoltre anche un grande antinfiammatorio, un ottimo detossinante e un fantastico diuretico e permette al sangue di rimanere fluido senza ispessirsi. Ma non solo, come tutti gli altri cavoli, la Verza, ha tantissime proprietà benefiche e dovremmo farne sovente uso mangiandola anche cruda nello stato in cui meglio mantiene le sue incredibili virtù. Purtroppo ha un gusto che non a tutti piace però e così, oggi, vi spiego un modo per cucinare la Verza davvero goloso, a mio gusto, e soprattutto sano.

Si ha la convinzione che un alimento sano sia anche poco gustoso ma non è così, basta avere un po’ di fantasia e saper combinare gli ingredienti giusti.

Si prepara innanzi tutto un soffritto, con poco olio, un po’ particolare, composto da: cipolla, aglio, timo, curcuma, zenzero e pepe e, appena la cipolla diventa dorata, si aggiungono olive (io uso quelle Taggiasche denocciolate), semi di girasole e lenticchie umbre.

Intanto che tutti questi ingredienti soffriggono e sfrigolano che è un piacere, faccio sciogliere in un bicchiere d’acqua calda un cucchiaino bello pieno di miso d’orzo e lo verso nella pentola che sarà una padella bella capiente o un wok. Lasciamo andare il tutto per un po’ sempre a fuoco basso.

Si pulisce, si lava e si taglia una Verza a strisce e una carota a sfoglie (usando ad esempio il pela-patate) aggiungendo poi queste verdure al soffritto che ora si presenta di colore scuro. Aggiungiamo acqua e lasciamo cuocere aggiungendo altra acqua di tanto in tanto. Il tutto dovrà cuocere parecchio perché le lenticchie dovranno ammorbidirsi e le verdure consumarsi un po’.

Attenzione solo al sale perché sia il miso che le olive insaporiscono già il tutto quindi cercate di non esagerare.

Verso fine cottura occorrerà aggiungere anche un po’ di prezzemolo, qualche fiore di Acetosella Gialla (Oxalis pes-caprae) che dona un lievissimo sapore di limone (quindi preparate tale ricetta in questa stagione) e semi di sesamo. In verità potrete prepararla tutto l’anno, anche senza fiori di Acetosella risulterà comunque un piatto squisito o potrete aggiungere altri fiori edibili magari più estivi. Vi sconsiglio la lavanda che con il salato, secondo me, poco si addice.

Ecco che la Verza è pronta e buonissima. Un contorno perfetto o un secondo singolare da mangiare sopra a fette di pane rustico riscaldate. Che ve ne pare?

Fatemi sapere, a me non resta altro che augurarvi buon appetito!

Prosit!

I Tramonti che regala la mia Valle

E’ durante le mie passeggiate, con amici o in solitaria, che mi capita di fotografare i meravigliosi tramonti della mia valle. Sono tramonti che si adagiano sulle montagne belli quanto quelli che regala il mare. Una luce accesa, infuocata, che colora boschi e panorami meravigliosi. A volte la loro luminosità è più fievole ma sempre seducente. Non mi stancherei mai di immortalarli in immagini che mi piace sovente riguardare.

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Salite su una collina al tramonto. Tutti hanno bisogno ogni tanto di una prospettiva e lì la troverete – (Rob Sagendorph).

I tramonti della mia valle sono momento di quiete e di unione con lei. Si percepisce la complicità che ci lega e la fiducia che ci permette di amarci e rispettarci l’una con l’altra.

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Sono momenti di bellezza straordinaria nei quali mi sento cullata come un bambino in fasce tra le braccia di un genitore. Abbandonato e nutrito da quella speciale fiducia, da quell’amore.

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Mi piace soffermarmi a pensare, a riflettere, osservandoli. Mi piace ricordare la meraviglia del Creato, la purezza della sua magia e la sua immensità. Dove sta andando il sole? E cosa andrà ad illuminare ora? Quali magnifici paesaggi? Cosa esiste laggiù, oltre quei monti che per me sono già tutto?

Le falesie splendenti sotto a quella luce dorata e il crepuscolo che arriva a creare un’atmosfera ineguagliabile. La linea tra le ombre e la luminosità. Netta, ben delineata. Il Tutto. Il buio e la luce, il giorno e la notte, il male e il bene, il bianco e il nero. Il Tutto nella sua perfezione. Perché tutto deve esserci affinché possa essere considerato tale.

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Sono bagliori. Preludio di pace e sonno durante i quali la natura va a riposo. Durante i quali il bosco si zittisce e lascia spazio al silenzio. Un silenzio vivo, che palpita, che chiama se si sa ascoltare. Che vuole essere osservato. Perché è in quegli attimi che si può andare oltre e non solo con lo sguardo.

L’energia di Gaia si presenta diversa. E’ come se in quel mentre danzasse con il cielo. E’ come se giocasse con gli altri elementi offrendo spettacoli di rara bellezza.

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Soprattutto qui, nella mia valle, dove ogni giorno questo palcoscenico si trasforma in un tripudio che sottolinea la meraviglia. Dove raggi colorati colpiscono alberi e massi come saette. Dove guizzi di chiarore scintillante fanno socchiudere gli occhi e respirare. Dove l’infinito, cambiando tinta ad ogni minuto, si prepara a lasciar intraveder le stelle. Di lì a poco, nella limpida oscurità.

Dove mi sembra di esserci io soltanto mentre, insieme a me e intorno a me, c’è la vita, quella più piena, quella più intensa, quella da vivere.

Corroborante, appagante, mia.

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I tramonti nella mia valle, che mi fanno rincasare con la gioia di attendere l’aurora. Un nuovo giorno, nuovi istanti, un nuovo evento indescrivibile che aspetta soltanto di essere ammirato. Che ha tanto da dire. Che si rinnova di nuova luce e nuovi suoni. Il risveglio.

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Sono i tramonti a consigliare. Mi rendono completa e piena di felicità. Mi fanno ricordare cosa ho fatto quel giorno e che ora posso soffermarmi. Posso quindi capire se l’indomani sarebbe bene fare di più, ancora meglio, o essere soddisfatta della mia giornata appena vissuta. Splendidi resoconti.

Questo è un altro aspetto rasserenante della natura: la sua immensa bellezza è lì per tutti. Nessuno può pensare di portarsi a casa un’alba o un tramonto – (Tiziano Terzani).

Prosit!

Alcune di queste foto sono state scattate da e con Valerio Vivaldi in vallata.

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Quello sporco che adoro

Vorrei spezzare una lancia a favore di Madre Natura… (-Ti piace vincere facile – direte voi, invece così facile non è).

Andiamo nel bosco e pretendiamo che il sentiero sia pulito, andiamo al mare e pretendiamo che l’acqua sia pulita (non parlo d’inquinamento parlo di limpidezza), andiamo al lago e pretendiamo acqua cristallina e di poter vedere il fondale. Voglio dire, avrete sentito anche voi frasi tipo – Bleah! Quell’acqua è verde! -. Ohibò! Certo che è verde!

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Ma è così difficile da capire che la pulizia che intendiamo noi non è la stessa che intende Madre Terra? Per molti si.

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Le foglie esistono e cadono e “sporcano” con il loro humus, prezioso per il suolo che senza morirebbe, le alghe esistono e galleggiano e “sporcano”, la sabbia si unisce all’acqua in una danza sinuosa, spinta dalle correnti, e rende quell’acqua torbida.

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Si, perché l’una è dentro l’altra. Perché è come se facessero l’amore. Perchè in Natura, tutto è amore.

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Quanti batteri vi scambiate voi facendo l’amore? E liquidi organici, mucose vaginali, sperma, saliva… Cosa dovrebbe dire l’acaro che fino a cinque minuti prima se ne stava tranquillo nella polvere del suo materasso e ora si trova un devasto davanti?

Cosa accade durante un parto? Il più bell’evento della vita. Quali sono gli elementi che lo accompagnano? Feci, urina, sangue, liquido amniotico… che schifo vero?

Bisognerebbe ragionare un po’.

Non ce ne accorgiamo nemmeno di quanto bene quelle alghe stiano facendo a noi e a quell’habitat. Possono dar fastidio, non piacere, ma è assurdo, a parer mio, affermare che quell’acqua è sporca. Non è bello nuotare tra quelle piante (si lo so alcune vengono definite tossiche ma non è questo l’argomento di oggi). Non si vede nulla, e chissà cosa ci si nasconde sotto, probabilmente un mostro marino che non si riesce a vedere.

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Le alghe non appartengono all’inquinamento ma purtroppo, ahimè, mi è toccato sentire anche questo.

Il fatto che ne vengano prodotte di più proprio per un equilibrio bio-marino che il mare cerca di ottenere a causa dei devasti prodotti dall’uomo può anche essere ma, le alghe, non inquinano. E’ offensivo a mio avviso stabilire che quell’acqua – fa schifo -.

Noi fondamentalmente facciamo la stessa cosa. Se il nostro organismo, o la nostra pelle, non hanno buoni equilibri, automaticamente si formano colonie di batteri o una grande quantità di sebo in più per cercare di rimediare ad eventuali carenze. Ma non li vediamo e quindi pensiamo di essere sempre lindi e immacolati. Oh no! Sapeste che di “schifezze” e che esseri mostruosi ci sono sopra di noi se si potessero osservare da vicino. Ma sono cose nostre… nostri amici, e li accettiamo.

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Le mucillagini invece proprio non ci vanno giù. Compriamo le creme con i loro principi attivi e, se fa tendenza ci cacciamo anche nel fango (azione molto salutare se non si esagera) ma di fare un bagno dentro a quegli organismi che creano ossigeno e sono ricchi di sali minerali e importantissimi oligoelementi, e persino a gratis, proprio no!

Il troppo stroppia e ne sono consapevole, ma vivo in un paese che si affaccia sul mare e le mie orecchie, ogni anno, in estate, ne sentono di ogni.

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Non parliamo poi dell’erba alta che, come le alghe, può nascondere insidie e pericoli. Pretendere che quell’erba non cresca mi sembra davvero eccessivo. Crescono i vostri figli, i vostri capelli, il vostro cane, le vostre piante sul terrazzo ma quell’erba lì, proprio dove io devo andare a camminare, dovrebbe rimanere al massimo alta dieci centimetri. E quelle vacche poi, che vengono a fare i loro bisogni proprio qui, a 1.500 metri s.l.m., dove io ho deciso di soffermarmi a mangiare un panino… Una maleducazione fuori misura.

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Si ok, sembro intollerante e indisponente, qualità che solitamente non mi appartengono ma, abbiate pazienza se mi giustifico rispondendo che certe esclamazioni alcune persone te le tirano proprio fuori dalla bocca con la forza. Non dovrei cedere, lo so, ma una sola volta concedetemela.

La Natura è anche questo. E tutto questo è sacro. Osserviamola con altri occhi. Proviamo a cercare in noi uno sguardo non edulcorato quando ammiriamo. La Natura non ci vuole male ed è amica dei bambini. Non abbiate paura che i vostri figli giochino con quello che lei offre, che si sporchino della sua materia.

Lo “sporco” della Natura deve esserci. Senza di lui, il nostro pianeta, non sopravviverebbe e nemmeno noi.

Prosit!

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The Greatest Journey

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Prendi quella strada. Sempre dritta. Non voltarti. Non guardare altrove. Vai.

Fai del vento che ti rema contro un alleato.

Ascolta le grida degli uccelli.

Tocca la terra. Assaporala.

Vivi perdio! Ama!

Non sentire altro. Immedesimati nella tua più grande ambizione.

Cammina, ci sei solo tu.

Considera, puoi.

Innalzati, al di sopra di tutto.

Non aver paura di essere l’immensità.

Sii cieco, hai altri sensi per guardare.

Resta muto, non ti serve dire niente.

E sordo, hai il cuore per sentire.

Hai la pelle.

Vai più in là, dove non è mai arrivato nessuno, dove si pensa esista la paura.

Soltanto adesso puoi voltarti e osservare la città, dietro di te, che dorme.

La città ligia ai suoi doveri, concentrata nel suo brulichio.

Soltanto adesso puoi sentirti unico.

Non temere questa sensazione. Ti appartiene. Non fa male.

Spaventa ma non distrugge. Rinnova.

Ascolta l’acqua del mare e quello che ha da dirti.

Ascolta le foglie che ti sussurrano parole incomprensibili.

Da lì a poco capirai.

Potrai tradurre ogni lingua. Persino la tua. Quella che non hai mai compreso.

Amati, come non hai fatto mai.

Senti germogliare in te il seme della creazione, della vita. Quella che non hai mai vissuto.

Ascolta il tuo cuore. Non è più lì. E’ in tutto ciò che vedi.

Sentiti partecipe di quell’infinita bellezza. Ne fai parte anche tu.

Spalanca il diaframma. Respira.

Realizza la tua passione. Ora.

Entra nel divino e non potrai più tornare indietro.

Impara a conoscere chi sei.

Svestiti di ogni turbamento, al tuo interno non ci son tragedie.

Solo gioia. Infinita gioia. Falla uscire.

(MEG)

photo vivodibenessere.it

Cercando il Lago Degno dove le Fate stanno in attesa

E’ proprio come se ci fossero delle fate che, nonostante la loro vivacità e le loro tante cose da fare, stanno ad aspettare l’arrivo di qualche anima sensibile che con esse possa connettersi. Si percepisce la loro presenza.

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Nella valle che vivo, la Valle Argentina, c’è un luogo che si può definire magico vista l’atmosfera che regala. E non è l’unico ma, poco tempo fa, ho avuto modo di conoscerlo e volevo assolutamente descriverlo.

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Questo luogo si trova sul sentiero che porta al Lago Degno ed essendoci stata una frana, anni fa, che ha distrutto la stradina principale, al Lago Degno, io e la mia amica Milly, non siamo riuscite ad arrivare perciò ancora dobbiamo scoprire se il meraviglioso punto nel quale poi ci siamo fermate si trova prima o dopo il famoso Lago arricchito da cascatelle impetuose che trasformano quella zona in un angolo di paradiso.

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Ci ritorneremo quindi, in perlustrazione, ma quella mattina invece ci siamo limitate ad ascoltare la natura e a dissetarci dell’energia potente che ci regalava. Un’energia che penetrava in ogni poro della nostra pelle.

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Posso tranquillamente parlare al plurale perché so che lei, come me, vive la natura nel mio stesso modo e con le mie stesse emozioni ed è molto bello poterle condividere con qualcuno che sa come comportarsi in quei momenti permettendoti di vivere il tuo rapporto con Madre Terra come più desideri.

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In quel momento ci siamo rese conto come null’altro ci sarebbe servito. Avevamo tutto quello di cui potevamo aver bisogno. Com’era possibile? Non c’era nulla di ciò che quotidianamente utilizziamo e viviamo, eppure era proprio così. L’appagamento era totale.

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La natura ci stava regalando la possibilità di non essere giudicate, la meraviglia delle piccole cose, la pienezza del Creato e niente poteva essere più grande.

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Sentivamo la forza universale scorrerci nei più piccoli capillari e tutta questa potenza ci ha reso più energiche, più serene, più vivaci.

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Il verde di questo posto è abbagliante, riempie la vista e l’acqua che scorre sotto di esso riflette sagome luminescenti sulle rocce accompagnando i tuoi pensieri con il suo scrosciare.

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Le foglie si muovono appena, giusto il tempo di dimostrarti che esistono, che vivono, come tutto d’altronde lì è pieno di vita, una vita che trabocca da ogni dove. Ogni tanto, il canto di un uccello, persino assai strano, si alterna attorno a te al ronzio di qualche insetto ma a prevalere sono i silenziosissimi battiti d’ali delle farfalle. A milioni. Di ogni colore, di ogni forma e grandezza. Riempiono gli occhi.

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Anche i raggi del sole giocano ad un andirivieni che incuriosisce e ti chiedi come possa essere tutto così perfetto come in una splendida orchestra proprio dove la perfezione non serve e non è richiesta.

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La pelle vibra come i fili d’erba accanto. Tutto vibra, il cuore, il respiro. Lo strato più superficiale del torrente creando delle mezze lune tremolanti che incorniciano gli scogli.

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E’ la meraviglia. E’ la voglia di vita. Alberi fiabeschi sono ricoperti da un muschio che parla di Celti, di gnomi e folletti, che li nasconde e gli fa da moquette. Quei minuscoli fiori rosa saranno sicuramente per loro come per noi grandi sequoie colorate.

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Il sottobosco è da ammirare, cela una vita tutta sua, un mondo in miniatura dove piccoli esseri tinti annusano, zampettano, si rotolano. Non si è soli. Quell’essenza abbraccia, culla, ti fa suo. Diventi parte di lei, una parte così fondamentale dalla quale percepisci quanto sei un tutt’uno con il pianeta, quanto bisogno hai di tutto questo e quanto lui abbia bisogno di te.

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Sarà per questo che ci ritorneremo, è una promessa, ora, non possiamo più farne a meno. Fa un gran bene. La miglior medicina per tutti i mali, una panacea, qualora se ne avesse bisogno. E se ne ha sempre bisogno.

E le fate ci aspetteranno ancora.

Prosit!

Melanzane – buone e divertenti

Oggi voglio proporvi un’altra ricetta del benessere ottima per la bella stagione e davvero veloce da preparare.

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Ringrazio per il consiglio il proprietario del mio negozio di fiducia, una di quelle botteghe di alimentari a conduzione familiare come non ce ne sono quasi più ormai, nella quale entri e scambi volentieri anche due parole.

Di solito non devo chiedere ad altri – Cosa posso fare per cena? – perché ho abbastanza fantasia ma, quel giorno, giravo per il negozio senza alcuna meta. Feci quindi la fatidica domanda dopo aver messo nel cestino, chissà perché, una bella Melanzana. L’intenzione era di farla alla griglia con aglio e prezzemolo ma mi sarebbe piaciuto cambiare un po’.

Te la dico io una buona ricetta, facile e gustosa. Una di quelle ricette che non ti fanno nemmeno sporcare la cucina! – mi disse lui col sorriso. Ascoltai e decisi di proporla a figlio e marito. Piacque molto e la trovarono anche divertente da come potete vedere nelle immagini.

Si tratta infatti di una Melanzana, tagliata in stile “gioco del Tris” e riempita semplicemente con pomodoro, basilico e origano.

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Buonissima. Ora, non per fare la Chiara Maci della situazione ma è una ricettina davvero niente male.

Dentro agli intagli, mettete le fette di Pomodoro e le foglie di basilico, spolverate poi con dell’origano, del sale e infine inumidite con del buon olio extra vergine d’oliva.

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Mettete in forno. Io, avendo il forno ventilato ed elettrico, ho calcolato una mezz’ora abbondante a 180°.

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E’ una ricetta che riempie ma lascia leggeri e sa di fresco. Tutti gli aromi e i sapori degli ingredienti si riconoscono bene in bocca, amalgamandosi in un gusto unico davvero delizioso. Io personalmente l’ho accompagnata con degli Asparagi fatti in tegame arricchiti solo da un po’ di soffritto ma voi ovviamente potrete preparare ciò che più vi piace, si abbina a qualsiasi pietanza.

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E’ una ricetta anche sana in quanto sia il Pomodoro che la Melanzana, pur essendo tutte e due appartenenti alla famiglia delle Solanaceae e quindi contenenti solanina*, fanno molto bene al nostro organismo perché svolgono il ruolo di antiossidanti e proteggono le nostre cellule dal deperimento.

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La Melanzana, ortaggio dal colore particolare che ha persin dato il nome a questa tinta, è originario dell’Asia e di quasi tutto il Sud di questo continente mentre il Pomodoro, di un bel rosso vivace, arriva a noi dall’America Centrale ed essendo sempre stato ritenuto anche afrodisiaco e dello stesso colore della passione, lo si è sempre ritenuto simbolo dell’Amore.

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Questa volta, volendo fare una prova, ho cucinato una sola Melanzana ma alla prossima occasione dovrò farne un po’ di più. Ora andate a prepararla, io vi auguro il Buon Appetito!

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Prosit!

*la solanina è un prodotto tossico utilizzato da queste piante contro i parassiti (non bisognerebbe abusarne ma ne racchiudono quantità davvero minime).

Riflessioni sui Bonsai

Mi sono chiesta molte volte se questi Bonsai, che tanto piacciono, soffrono oppure no restando piccoli e quasi sacrificati nel minuscolo vasetto che li accoglie. Gli esperti assicurano di no ma io ho comunque voluto rifletterci su.

Camelia

Camelia

E’ vero che le piante non sentono il dolore come lo percepiamo noi o gli animali, non hanno il nostro stesso sistema nervoso, né i nostri neuroni, ma possono provare, è stato dimostrato scientificamente, emozioni negative e soprattutto di tristezza.

Olmo

Olmo

Una sorta di dolore anche questo. E’ però anche vero che, le piante, oltre a nutrirsi di acqua, sali minerali e altre sostanze che non devono mancare, si nutrono principalmente d’Amore.

Podocarpus - Pino dei Buddisti

Podocarpus – Pino dei Buddisti

Ebbene, a me è accaduto questo: premetto di essere sempre stata una grande appassionata di piante di qualsiasi tipo ma, ultimamente, mi sono avvicinata molto ai Bonsai e a quella che è definita una vera e propria arte nel mantenerli. Ciò è accaduto a causa di un periodo un po’ stressante che ha colpito la mia famiglia.

Carmona Retusa - Albero del Thè

Carmona Retusa – Albero del Thè

Avete presente quei momenti in cui si desidera staccare, riconnettersi alla natura e scoprire passioni che ti permettono di evadere? Ecco.

Bouganvillea con germogli

Bouganvillea con germogli

Tutte le piante meritano attenzione giornaliera ma il Bonsai, ti obbliga letteralmente, se ben vuoi tenerlo, ad una continua attenzione nei suoi confronti. Controllare l’umidità del terreno, potarlo, concimarlo, osservare le temperature, le foglioline secche da eliminare… Proprio perché è una pianta “innaturale”, anche se molti Bonsai nascono spontaneamente nei boschi, pretende maggiori cure.

Ciliegina di Ciliegio di Nanchino

Ciliegina di Ciliegio di Nanchino

Appassionandomi ad essi mi giunsero quindi le prime domande, le quali trovarono queste risposte che non vedo come banali giustificazioni anche perché il resoconto migliore me lo danno loro stessi, stando bene e mutando la loro beltà di giorno in giorno.

Prunus Tomentosa - Ciliegio di Nanchino

Prunus Tomentosa – Ciliegio di Nanchino

Il fiore, il frutto, il germoglio, tutti segni che affermano l’ottimo mantenimento da parte mia e di mio marito.

Melo con Melette

Melo con Melette

Come vi dicevo, le risposte che mi diedi furono inerenti al fatto che io in quel momento sentivo bisogno di loro. Li stavo praticamente usando, si. Ma la natura, è ben lieta di essere “usata” da noi. Qualsiasi suo frutto nasce per noi e per uno scopo, l’importante è, ringraziare per questi doni e amare questi regali che ci sta concedendo.

Cotoneaster - Cotognastro

Cotoneaster – Cotognastro

Io purtroppo non possiedo un giardino, ho solo un terrazzo che tra poco si trasformerà in una giungla.

Cotoneaster

Cotoneaster

Il Bonsai mi permette di osservare il magnifico mutare di Madre Natura, stagione dopo stagione, giorno dopo giorno. Mi insegna la pazienza, la fretta che non c’è, l’incanto delle piccole cose, il fare ordine, l’attenzione, il vivere il presente. Mi fa provare la pace nell’animo.

Pepe del Giappone - Falso Pepe

Pepe del Giappone – Falso Pepe

Amandoli e ringraziandoli della buona energia che mi danno voglio pensare di non essere arrivista nei loro confronti utilizzandoli solo a scopo estetico per farmi bella davanti alla gente. Mi danno gioia e spero di darne io a loro. Li vivo a 360°.

Falso Pepe

Falso Pepe

Mi sembra che tutto stia funzionando per il meglio, stanno bene e ogni mattina mi mostrano qualcosa di nuovo. Dal canto mio cerco di trattarli nel miglior modo possibile.

Tutti i più grandi esperti di Bonsai, e mi riferisco anche a chi, in antichità, non li creava per la vendita, sono d’accordo nell’affermare che, i Bonsai, non soffrono bensì sono perfettamente equilibrati e lo dimostra il fatto che continuano a fiorire e germogliare.

Ficus Microcarpa Ginseng

Ficus Microcarpa Ginseng

Il fatto di tagliare loro le radici non è differente alla potatura che eseguiamo tutti noi a piante di grandezze normali purchè, dico io, questo gesto venga fatto appunto con tanto amore.

Glicine - Wisteria

Glicine – Wisteria

Nel momento stesso in cui noi vogliamo tagliare una parte di pianta, quest’ultima prova un’emozione, un’eccitazione che può trasformarsi in eccitazione positiva, se il gesto viene eseguito con gratitudine e affetto, oppure in emozione negativa qualora avvenisse come una recisione normalissima e senza il minimo sentimento.

Gli studi di Cleve Backster, ai quali credo, hanno persin stabilito che la pianta è in grado di percepire la nostra intenzione un attimo prima del taglio, vale a dire che già capisce il nostro stato d’animo ancor prima che con le cesoie stacchiamo da lei un ramo e addirittura, riesce a riconoscere attraverso vibrazioni energetiche l’uomo che a fatto a lei del male tra altri.

Glicine - Wisteria

Glicine – Wisteria

Si, hanno un intelligenza. Un’intelligenza e dei sentimenti molto forti. E’ per questo che sono convinta che si possono tenere e accudire tutte le piante che vogliamo purchè ci convinciamo che sarà l’Amore la loro più grande e fondamentale forza di vita.

Concludo l’articolo con un grande GRAZIE verso i miei Bonsai che potete vedere nelle immagini. – Mi fate stare bene – e ve ne sono grata.

Vostra Meg.

Prosit!

Il mio Amore per la Terra

Potevo secondo voi non festeggiare io la Giornata della Terra? Sia mai.

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Oggi come oggi, ogni giorno si festeggia qualcosa: c’è la Giornata Mondiale del Gatto, quella dell’Acqua, quella dell’Alimentazione e molte altre ma, quella della Terra, è per me come sacra.

Non mi considero un’ambientalista, non mi considero un’animalista e nemmeno nessun altro tipo di “ista”. Amo e basta e non penso di aver bisogno di una definizione.

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Riconosco la Terra, e la Natura in generale, come Madre e come Dio perciò questo per me è un giorno importante. La amo quotidianamente è ovvio ma il fatto di poterla celebrare in un giorno ben specifico nel quale anche altri esseri umani, in altre parti del mondo, lo fanno mi da un senso di unione e di forza. E’ per questo che volentieri mi assoggetto ad una data.

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Penso che amare la propria Terra equivale ad amare il Tutto. Equivale ad amare tutte le forme viventi, equivale a nutrirsi di energie buone e pure, equivale ad elargire gratitudine. A ringraziare i nostri genitori per essere qui, nonostante siamo stati noi stessi a scegliere di esserci, stupirsi per quelle che definiamo piccole cose e vivere il presente, quello che si chiama Ora.

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La Natura insegna la pazienza, la forza, la volontà. Si possono insegnare queste doti? Sembra impossibile eppure, se si sa essere buoni discepoli, essa ce la fa.

Amare la Terra significa anche amare noi stessi perché siamo i suoi figli e, non amandoci, sarebbe come offenderla. Come vi sentireste voi se qualcuno non rispettasse e sottovalutasse i vostri bambini?

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L’Earth Day, il 22 Aprile, è per me come un giorno di vacanza, è per questo che l’articolo lo posto oggi, e lo passo a contatto di maestri come alberi e animali cercando di avere una sensibilità maggiore che purtroppo, durante il resto dell’anno, ammorbata anch’io spesso da tutto ciò che mi circonda, non riesco a sentire così forte pur riconoscendomi già ad alti livelli.

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No, non è un vanto il mio, è un orgoglio. Sono lieta di avere con Madre Terra questo rapporto e mi piace gridarlo senza vergogna.

Le sensazioni di potenza che infonde sono indescrivibili. Quella potenza che ti permette di non aver paura e di affidarti all’Universo.

La Natura mantiene le promesse che fa. E può fare tutto perché è Dio. Per me essa è Dio.

Conobbi la Terra quando avevo circa tredici anni. Si presentò a me dicendo – Non preoccuparti, io non ti abbandonerò mai – e così è stato. Oggi di anni ne ho 37 e lei ancora non mi ha lasciato.

Buona Vita Terra, ti amo infinitamente.

Prosit!

P.S. – Le immagini che ho postato hanno per me il loro particolare significato riguardo la Madre Terra e la Natura: nella prima posso vedere la sua immensità, ero a quasi 2.000 mt s.l.m. e riuscivo ad ammirare la distesa di monti sotto di me fino ad arrivare con lo sguardo al mare, un cielo immenso e il sole suo compagno. Nella seconda la sua protezione data dai rami degli alberi, che mi avvolgevano, attraverso i quali anche i raggi dovevano quasi chiedere il permesso per entrare. Nella terza la sua meraviglia data dai colori, dalla quiete, dalla vastità. Nella quarta la sua bellezza vista appunto nelle piccole cose come questi fiorellini minuscoli di Senecio Rowleyanus grandi come l’unghia di un mignolo. Nella quinta la sua onnipotenza, un’aquila che ho fotografato due anni fa e che ha impresso il mio obiettivo di maestosità e grandezza. Nella sesta infine, la sua tenacia, la forza della vita, un Fico nato sul tetto di una chiesa sullo spigolo di un campanile, senza terra, senza acqua, ma nutrendosi solo con fiducia di ciò che l’energia universale poteva dargli, senza agi né comfort solo forza vitale.

Sono praticamente diventata Mamma!

Penso di aver ricevuto per San Valentino, quindi da marito, uno dei regali più belli ch’io potessi ricevere. E’ un regalo davvero particolare e che ho aspettato a descrivervi per poter avere più materiale da mostrare. Oh già! Ta-na-na-nàààà...

…un bigliettino colorato si trovava nelle mie mani, cosa poteva significare?

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Lo capii abbastanza in fretta.

Bene, il mio regalo oggi è addirittura… in Kenya! Ed è Wirio che lo accudisce. Allora, stop alla suspance (ma come cavolo si scrive “suspance”??? è giusto così???), ciò che ho avuto in dono è: un albero. Una bellissima pianta di Mango.

Vedete, il fatto è che questa pianta è stata interrata da Wirio per me, grazie alla donazione che ha fatto marito, ed essa porta il mio nome. Si chiama “Meg”.

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A Febbraio era solo un piccolo germoglio assieme a tutti i suoi fratelli ma ora è già diventato alto una ventina di centimetri circa e, man mano che passa il tempo, mi manderanno le immagini per assicurarmi la sua crescita come queste che vi sto postando.

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Qui www.treedom.net/it/ infatti, posso tenerlo d’occhio.

Come potete vedere, nel sito si possono scegliere diversi tipi di piante come: l’Ulivo, il Cacao, l’Avocado, il Lime e si gioca poi anche con “la cattura della CO2”. Il mio Mango ad esempio, una volta cresciuto, potrà catturare in un solo dì, la CO2 prodotta da un uomo in 52 giorni e si parla quindi di circa 700 Kg di Anidride Carbonica all’anno. Si, perché il Mango diventa molto grande e può raggiungere altezze di 45 mt.

Il suo significato poi è davvero speciale. Significa: FELICITA’. E, anche per questo, non potevo certo non citarlo in questo mio blog. Per il suo colore, il suo profumo e il suo gusto, il frutto è considerato il Frutto del Sole e della Gioia. Il Mango infatti è reputato sacro dagli Indù perché, secondo la credenza, in questo frutto si incarnò la Figlia del Sole.

Può produrre fino a 6 tonnellate di frutta all’anno e questa è la sua principale virtù perché viene piantato proprio per offrire frutti alla popolazione locale, sia da consumare che da commerciare. I kenioti potranno quindi cibarsi o guadagnare allo stesso tempo. Insomma, marito, oltre che rendere felice me ha fatto del bene anche a questo popolo.

treedominvestments.wordpress.com

Ma come ha potuto realizzare tutto questo? Semplice, andando nel sito di Treedom che vi ho linkato, attraverso il quale, volendo, una persona può creare un’intera foresta. Lui per me ha scelto il Kenya perché sa che è una Terra che adoro. Gli alberi non si piantano da soli in certe circostanze e noi siamo contenti di aver dato una mano.

Questo progetto unisce tante persone che, in ogni parte del mondo, possono piantare il loro albero, possono fare conoscenza attraverso il social dell’associazione e appartenere a questo meraviglioso programma.

Praticamente… sono diventata mamma!

C’è un eschimese in mezzo ai ghiacci, un beduino in pieno deserto e un polinesiano in alto mare. Tutti e tre stanno piantando un albero. La missione di Treedom è far sì che questa non sia una barzelletta -.

Prosit!

photo treedominvestments.wordpress.com

Quel che ci riserva questa Benedetta Primavera

La Primavera è una delle quattro stagioni dell’anno e la riconoscono prevalentemente le popolazioni che vivono nelle zone temperate.

cecrisiecrisi.blogspot.it

Vivere la Primavera significa notare un cambiamento climatico rispetto alla stagione precedente, significa notare il rinascere della Natura attorno, dopo il riposo invernale, e percepire anche in noi stessi dei rinnovamenti che spesso sottovalutiamo o, peggio ancora, definiamo come disturbi e malesseri.

In realtà li accusiamo proprio così perché non ci sentiamo nel pieno delle nostre forze. Dovremmo però ragionare su una questione molto semplice: quando un neonato nasce ed esce dal ventre materno per affrontare il nuovo mondo, questa sua nuova vita, si sente alla grande e meravigliosamente bene? Direi proprio di no. E’ impaurito, infreddolito, i polmoni iniziano a bruciargli, gli occhi gli fanno male. Sente una nuova aria, una nuova atmosfera intorno a lui. Sente anche il vuoto intorno a lui. Non ci sono più le pareti materne che per nove mesi lo hanno accolto e avvolto. E’ tutto strano.

Noi, ormai adulti, di certo non sentiamo più queste sensazioni ma qualcosa di più leggero e affine si.

Perché la Primavera, è per tutti una specie di Rinascita.

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Per quello che riguarda l’Astronomia e il nostro Calendario (nom. Giuliano), la Primavera inizia il 21 di Marzo con l’Equinozio di Primavera e finisce il 21 Giugno, giorno del Solstizio d’Estate per lasciare il posto appunto alla calda stagione. In realtà, per gli effetti che la Primavera, può regalarci o farci subire, non ci sono date così precise ma, più o meno, possiamo tenerne conto.

Tenerne conto perché? Perché come ho detto, ci stiamo preparando a rinascere e abbiamo la possibilità di farlo al meglio.

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Bisogna innanzi tutto sapere che proprio il mese di Marzo, prende il nome dal Dio Marte (Mars), o Ares per i Greci, e viene riconosciuto come il mese del Pianeta Marte (Martius).

Il Dio Marte, Dio delle guerre e delle battaglie, di… tempi incerti alla ricerca della sicurezza più vera.

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Può accadere tutto questo anche negli animi, può accadere quindi in noi. E’ una ricostruzione naturale e non solo un “cambio di stagione”.

Il Dio Marte, conosciuto anche come vittorioso modello di conquista attraverso duelli cruenti e uccisioni (e da lì la rinascita per alcune filosofie) era anche, per la mitologia Romana, il Dio della fertilità. Se pensiamo a Marzo pensiamo alla pioggia, pensiamo a ciò che è il liquido seminale per la Terra.

forwallpaper.it

Persino il simbolico spargimento di sangue di Ares lo era e, non a caso, in alcune culture, il sangue veniva versato al suolo affinchè, attraverso esso, Madre Terra venisse fecondata. E dalla fecondazione si sa, qualcosa nasce.

Tutto avviene attraverso processi che possono impiegare tempo e apparire anche poco simpatici (soprattutto per quello che riguarda il nostro organismo all’interno del quale qualcosa sta nascendo, si sta modificando).

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Per una pianta, far sbocciare fiori, che noi vediamo come bellissime opere d’arte naturali, è in realtà una gran fatica che eviterebbe volentieri ma, se lo facesse, non avverrebbe la riproduzione. Non ci sarebbero più piante. Questo è il senso.

Ciò che intendo dire è che, quello che percepiamo come sintomo negativo e di malessere non dovrebbe permetterci solo ed esclusivamente lamentele ma anche riflessioni. Cosa stiamo producendo? Cosa in realtà stiamo sviluppando o cosa stiamo “aggiustando”? Eventuali emozioni negative che abbiamo potuto provare durante il pre-Primavera, probabilmente adesso stanno andando via. Ma come vi ho già detto, un’emozione diventa fisica e reale nel nostro organismo solo dopo esser stata elaborata. Perciò percepibile fisicamente dopo averla vissuta. Oppure ancora, si scoprirà in futuro, ne stiamo “partorendo” delle nuove.

E’ inoltre importante sapere che, in questo particolare periodo, regna sovrana la sensibilità. Tutto è più sensibile non solo noi: l’atmosfera, l’emozione, il Pianeta, la forza universale. Saremo più sensibili anche verso gli eventuali benefici (di alimenti, di pensieri, di attività,…) che, se utilizzati al meglio, riusciranno a giovare il doppio. Noi saremo più sensibili verso le loro virtù e loro più potenti verso di noi.

Se abbiamo passato un periodo un po’ brutto ad esempio, concentriamoci sulla nostra ricostruzione. Meditiamo, ragioniamo, pensiamo, sforziamoci di sorridere anche se non dovrebbe essere uno sforzo! Ma svuotiamo però anche la mente da tutto quello che non ci serve. “Pulizie di Primavera” avete presente?

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Prendiamone atto ma soprattutto vogliamolo! E’ come se i nostri pensieri acquisissero potenza. Realizzassero con più facilità ciò che noi vorremmo. Per cui approfittiamone. Così dovrebbe essere vissuta la Primavera. State all’aria aperta, fatevi aiutare dalle forze della Natura. Toccatela la Natura, passateci del tempo assieme. Respirate la sua aria, nutritevi dei suoi prodotti così sani e così portentosi. Riequilibrate il vostro spirito e il vostro fisico.

Desiderate dimagrire o risanarvi? Sconfiggere quella preoccupazione? Allontanare quei pensieri negativi? Ottenere ciò che sognate? Questo è il periodo giusto. E io vi auguro di passarlo al meglio.

Prosit!

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