Aspettando la Bronchite

Quando ero bambina, ogni primavera, puntualmente, mi facevo una bella Bronchite.

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Tutti gli anni, la mia famiglia, grazie ad un’anziana zia disponibile, cercava di farmi trascorrere qualche giorno sulla neve e, visto che vivevo e vivo tuttora al mare, anche per il periodo estivo si andava in montagna a respirare “l’aria buona” che mi avrebbe guarita.

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In effetti, così facendo, sono sempre riusciti a tenere sotto controllo la mia amica Bronchitella che però, non mi ha mai abbandonata del tutto. Crescendo, mi accorsi che arrivava sempre a marzo ma mi limitavo a pensare al cambio stagione o a dire – Ho preso dal nonno! – anch’egli sofferente all’apparato respiratorio proprio come me.

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Una decina di anni fa però, le cose iniziarono a peggiorare nel senso che, la Bronchite, non si accontentava più di venire solo una volta all’anno bensì due. Marzo e ottobre erano i suoi mesi preferiti anche se, a volte, poteva sostituirli con aprile e settembre. Che fastidio! A parte la noiosa tosse e gli antibiotici che dovevo assolutamente prendere, era davvero deludente dover andare in giro coprendosi per non prendere aria quando in realtà faceva ancora un caldo incredibile e le mie amiche potevano sfoggiare i loro vestitini leggeri. Senza contare che fuori, il bel sole m’invitava ma io ero davvero mezza moribonda sul divano che nemmeno riuscivo a respirare.

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No, le due volte annuali non mi andarono più bene. La signorina si era presa troppa confidenza, non la volevo più con me.

Grazie agli studi compiuti sapevo che era completamente inutile, e persin deleterio, maltrattarla o cercare di scacciarla. Poveretta, lei stava solo cercando di mandarmi un messaggio, ero io che non lo capivo e nemmeno mi ero mai messa di buzzo buono a cercar di comprenderlo.

Dovetti farlo e mettermi a studiare come una liceale. Bisogna innanzi tutto sapere che ogni affezione che colpisce l’apparato respiratorio è indice di tristezza. Qualsiasi. Poi, ovviamente, ognuna, dipanandola come una matassa di lana, avrà il suo opportuno significato ma, la tristezza, è assolutamente alla base.

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La Bronchite è ovviamente un’infiammazione ai bronchi e alle loro mucose che, se non curata bene, può riportare seri danni ma non era dal punto di vista medico e fisico che volevo osservarla. Secondo le teorie alle quali mi affido la Bronchite è la paura dell’aggressività. E, in effetti, l’aggressività che si riceve e che spaventa rende tristi. Può però anche significare il sentirsi chiusi in un angolo e oppressi.

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Era proprio vero. Io ho sempre temuto l’aggressività nell’altro. Chi urla, chi alza la voce, chi è violento non l’ho mai sopportato più di tanto e, intimorendomi, mi sono sempre allontanata cercando di non incontrarlo mai più. Sarà a causa della mia anima Peace&Love ma, anziché combatterlo ed eventualmente farmi rispettare, con la coda tra le gambe, mi mettevo nel mio angolino senza essere capace di girarmi e attaccare a mia volta.

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Oh! Bene!” pensai. “E quindi? Cosa devo fare? Affrontare un pazzo psicopatico che mi ringhia contro come un leone inferocito e imparare a non temere nulla?”.

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L’Universo non ci permette, sotto un certo senso, di provare delle paure. E’ un po’ come se volesse che non ne provassimo e, inoltre, se si pensa che quell’aggressività era “non meritata”, viene da Lui tollerata ancora meno! Ossia, io, per paura di reagire e per paura di offendere mi facevo maltrattare mancandomi di rispetto io per la prima.

Eppure… “Come ti permetti tu di inveirmi contro a questo modo? Al massimo, se ho sbagliato qualcosa, me lo spieghi con calma e soprattutto rispettandomi!”. Già… la mia parte intrinseca avrebbe voluto proprio questo da me. “Ok“. Promisi per il mio bene, che mi sarei allenata a fare questo. E dovetti andare all’indietro con i miei studi. Esatto.

Perché ricevevo tale aggressività ad esempio? Le persone che ci circondano sono sempre uno specchio per noi e ci mostrano quelle parti nascoste che celiamo anche a noi stessi. Quindi io provavo rabbia dentro? Ebbene si. Una rabbia invisibile, latente, ma che era presente e forse proprio perché non ero in grado di farmi rispettare. Insomma, altro studio duro da compiere e poi cercare di migliorare. Che fatica.

Intanto il tempo passava, passavano i mesi e la mia Bronchite continuava a presentarsi perché mi stavo solo allenando mica ero guarita. Però, fin da subito, notai una netta differenza. Se prima, quando arrivava, mi durava quasi un mese, ora, in una settimana andava via e mi rimaneva solo qualche rimasuglio di tosse molto leggero e sopportabile.

Bene, ero contenta, questa nuova situazione mi dava la forza di andare avanti nel mio operato e mi faceva capire che ero sulla strada buona. Imparai col tempo a liberarmi della rabbia e, a fatica, imparai anche a rispondere a tono a chi lo meritava (perdonare non significa condonare), ad amare di più me stessa, fino ad arrivare ad avere un’energia così potente che, per un qualche magico e inspiegabile meccanismo, quelle persone non si permettevano più di trattarmi come una pezzente bensì avevano addirittura quasi timore di me e quando mi parlavano, abbassavano lo sguardo. Davvero! Vi sto dicendo la verità!

Ero al settimo cielo e il sentirmi così bene e così forte ha contribuito a farmi stare ancora meglio però… nonostante tutto, a marzo e a ottobre…. Eccola, arrivava.

Ma perché?” mi dicevo. “Ho fatto tutto quello che dovevo fare. Ho capito il messaggio e l’ho svolto come andava fatto. Perché continui a infastidirmi, cosa ho sbagliato, cosa ancora non riesco a vedere?!”.

La risposta mi arrivò immediatamente, così chiara e lampante, che mi detti della stupida. Era ovvio che tornasse… io l’aspettavo! Certo! Dopo una vita intera, abituata a ricevere Signora Bronchite tutti gli anni in quei precisi mesi, anche se inconsciamente, io l’aspettavo.

A febbraio sapevo che a marzo sarei stata a letto e mi segnavo già il numero della Dottoressa appeso al frigo! Se mio marito avesse gradito andare in vacanza dopo l’afosa estate, di certo non si programmavano quei giorni in ottobre, sapevo già che avrei avuto la Bronchite, era meglio che me ne stavo a casa buona e saremmo andati a novembre. Capite? Mica lo facevo apposta, tutto arrivava in automatico. Ecco cosa non avevo capito! Ecco il tassello che mi mancava! Con il mio stesso pensiero, quella Bronchite, la stavo sviluppando io stessa. Che ci crediate o no, quando ho smesso di aspettarla, non è più venuta.

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In tre anni, è arrivata solo 2 volte anziché 6. Un bel risultato vero? E’ stata dura ma ce l’ho fatta.

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Il numero della Dottoressa doveva continuare a rimanere nel dimenticatoio, a fine settembre/primi di ottobre sono andata in vacanza, insomma, un passo per volta, ma mi sono forzata di non pensare più a lei. Ora staremo a vedere come andrà quest’anno a inizio autunno ma…. Perbacco, non dovrei neanche dirlo, non devo proprio pensarci. E comunque a marzo non mi è venuta. Potrebbe essere il mio primo intero anno senza. Vabbè, cambiamo discorso che devo distogliere la mente da lei.

Prosit!

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I Polmoni e la Tristezza

Come tante volte vi ho spiegato, le nostre emozioni possono diventare vere e proprie manifestazioni fisiche e, nel caso delle emozioni negative, creare seri problemi che poi chiamiamo “malattie”.

Il termine “malattia” porta in sé un grande significato, spesso anche discordante con quello che siamo abituati a identificare noi ma, questo, è un altro discorso che affronteremo in un secondo tempo.

Secondo alcune filosofie, quindi, a seconda della zona nella quale la malattia si manifesta, all’interno o all’esterno del nostro corpo, significa che un’emozione negativa ha colpito nel segno.

Oggi vi parlo della Tristezza, provata da molte persone, e che a lungo andare va a scapito dei Polmoni e di tutto il nostro Sistema Respiratorio. Questa grande emozione ha infatti sede proprio lì.

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Essa può manifestarsi fisicamente in tanti modi. Attraverso l’asma, la bronchite, la pleurite, la polmonite, il raffreddore e molti altri malesseri. Ognuno di questi malanni, ha un suo perché, una sua motivazione per essere giunto in noi ma tutti, alla base, sono nati da un sentimento triste. Potrete notare come persone depresse, o malinconiche, oppure che non riescono a vivere come in realtà vorrebbero, hanno problemi all’Apparato Respiratorio. Nulla è scontato.

Via l’assolutismo quando si parla di un essere speciale come quello – umano – ma, sicuramente, la maggior parte delle volte è così.

Ora, non significa che chi soffre di questi disturbi debba apparire triste per forza ma essi, stanno facendo riaffiorare quello che lo ha reso triste precedentemente e che ancora non è stato mandato via. Il fatto è che la malattia si palesa in base a ciò che abbiamo di più nascosto dentro, non in base a quello che manifestiamo al di fuori e agli altri.

Molto spesso, infatti, il sintomo è una specie di insegnamento. Non una punizione. Un insegnamento. E’ differente.

Sicuramente in molti metteranno questi malanni su un piano prettamente genetico e la biologia, come scienza, non è da eliminare ma non è neanche l’unica protagonista.

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La tristezza che proviamo, deriva soprattutto da un’abitudine di vita che può mentalmente sembrare giusta ma non lo è per il nostro essere più intrinseco e primordiale che, a lungo andare, si ribella.

Se nostro padre era abituato a vivere in un determinato modo, pensando di essere nel bene e nel giusto, e ci ha insegnato la sua stessa educazione ricevuta, sarà ovvio che come avremmo le sue stesse manie comportamentali, ci potremmo ritrovare con le sue stesse malattie.

Parlando nello specifico caso dei Polmoni, mi giunge sempre, da chiunque, la stessa domanda o la stessa affermazione: un mio parente è morto di cancro ai Polmoni. Fumava come un turco.

I turchi. Fumano tanto, sì. Ma non muoiono di cancro ai Polmoni. Muoiono di altre cose. Anche molte persone occidentali, fumano e bevono più ancora dei turchi, ma muoiono per altri motivi. I mass media, i medici e le aziende farmaceutiche, in questa parte di mondo che viviamo noi, ci dicono che se si ha un cancro ai Polmoni il motivo è il fumo. Praticamente solo il fumo.

Altre filosofie invece dicono che il cancro è il risultato del rancore e, i Polmoni appunto, la sede della tristezza. Ricordiamo che il rancore fa star male più a chi lo porta che a chi lo riceve. (Tumore fa rima con rancore).

Per queste dottrine e questi popoli, quello che noi consideriamo veleno, per loro non è minimamente contemplato e considerano invece “tossina” tutt’altro. Perdonatemi ma io non me la sento di dire che lo loro sono in torto e ad avere ragione siamo solo noi.

RosaPolmoniLa medicina orientale dice che una sana alimentazione mantiene sani anche i Polmoni. La stessa dottrina afferma anche che provare gioia intima e profonda, fa essere longevi. Saprete tutti che il DNA modifica la sua forma in base alle emozioni che proviamo. Leggi qui Questo è stato osservato e dimostrato scientificamente e non in Oriente.

Esistono infatti persone molto anziane che fumano ogni giorno e hanno sorpassato i cent’anni. Il fumo fa male. Sia chiaro. Colui che è felice al 100% non dovrebbe aver bisogno di fumare in teoria. Non avrebbe bisogno di questo appagamento. Dicevo quindi che il fumo fa male. Come fanno male tutte le porcherie che ingoiamo o che respiriamo.

Questo articolo non nasce per incitare a fumare, me ne guardo bene. Nasce per far capire la potenza delle nostre emozioni che è così grande da superare nettamente ogni altra forma di negatività-veleno che può colpirci. Questo è il mio umile e personale pensiero.

Questo è ciò che io, che non sono un medico, penso. So di non essere l’unica in questo mondo ma so che, purtroppo, l’informazione è limitata. E’ giusto ascoltare tutte le teorie e seguire quella che più si avvicina al nostro modo di pensare. Perché siamo esseri liberi. E se acquisissimo di più questo regalo che ci è stato fatto, chiamato Libertà, sicuramente saremmo anche più felici. Come anche i nostri Polmoni.

La felicità è la più grande medicina.

p.s. = per un maggior approfondimento ti consiglio anche questo mio articolo https://prositvita.wordpress.com/2018/02/04/il-dolore-e-nei-polmoni/ intitolato “Il Dolore è nei Polmoni” che puoi trovare nella sezione “Cerca”.

Prosit!

Photo cannonemaria.altervista.org – medicinapertutti.altervista.org – improntaunika.it