Lui non ti ama? E Tu amalo di più!

METTIAMO OSHO DA PARTE UN ATTIMO

Quando ami una persona ti interessa la valutazione che lei ha di te.

È vero che non dobbiamo essere schiavi del giudizio degli altri ma siamo umani e abbiamo le nostre debolezze. Se ad una persona teniamo, o la stimiamo, o le vogliamo bene, sapere che per lei non valiamo molto o non siamo belle persone questo ci ferisce. Ci ferisce profondamente. Se in più ci “maltratta” questo causa in noi lo stesso dolore di una ferita fisica. Ossia il nostro organismo emette le stesse sostanze chimiche. Nessuna differenza ne’ per il male che si prova, ne’ per la riparazione al danno che il nostro corpo tenta di effettuare.

Che fare quindi per non soffrire?

Potresti provare a non amare nessuno ma, se dei robot ci riescono, io ad esempio non sono di quello stampo. Potresti provare a staccare, a staccare l’altro da te – io ti amo ma non vivo per te e non muoio per te se mi ami bene altrimenti li c’è la porta -… mhmm… non so tu, ma forse a me non riesce neanche questa.

Quindi dal momento che comunque occorrerebbe amare incondizionatamente e indipendentemente dal fatto che l’altro ci ami o meno, ma non ci si riesce quasi mai (su questo io però posso dire di essere arrivata a un buon traguardo tie’… eh… diamo a Cesare quel che è di Cesare che gongola) bisognerebbe riuscire ad amare noi stessi. Ok… forse è più semplice amare incondizionatamente.

BLA… BLA… BLA… TANTE BELLE PAROLE SULL’AMARSI

Amare noi stessi, e riempirci di quell’amore, e bastare a noi stessi è il compito più difficile al quale un essere umano possa avvicinarsi e bla… bla… bla…

Sì però adesso basta con ‘sti discorsi spirituali e veniamo al sodo.

Corro a collegarmi al titolo. Nel titolo ho scritto “lui” ma non dev’essere per forza riferito ad un partner, semplicemente mi piaceva e mi sembrava diretto anche se penso sia l’esempio che più calza a pennello.

Il titolo dice: lui non ti ama? E tu amalo di più!

Ma cosa vuole dire? Niente di che. Vuol dire proprio quello che stai leggendo.

Se lui/lei/l’altro non ti ama tu amalo tanto! Di più ancora! Amalo forte! Fortissimo! Fai esplodere il tuo amore con un bel crack come quando spacchi un guscio.

Oh, si lo so che è difficile anche questo. Ascolta, noi umani abbiamo deciso da tanto tempo che amare (la cosa in realtà più semplice che ci sia) dev’essere ostico e quasi impossibile, pertanto, tra tutte, ti sto scegliendo la via un po’ più semplice. Ora tu dirai – Ma allora è come amare incondizionatamente? -. Più o meno. C’è una differenza. E la differenza sta nel fatto che devi spaccare con un boato enorme quelle barriere che hai come un aereo rompe le barriere del suono.

Prendila come una sfida, come un fioretto, fallo come vuoi, ma fallo. Mettiti come sottofondo la colonna sonora di Rocky Balboa e inizia. Questo non è l’amore incondizionato che plin plin plin ci ha insegnato Osho con tutto il rispetto per lui. Questa è ‘na guerra! Ora capirai.

AL MIO SEGNALE SCATENA L’INFERNO

Vedi, l’amore incondizionato nasce dal cuore. Qui invece non nasce dal cuore per un bel belin (sì, sono ligure per chi non avesse guardato la mia presentazione). Nasce nella testa e quindi è completamente mentale.

Quindi – falso – dirai tu. Sì. È falso ma…. è falso solo all’inizio. Perché dalla testa poi scende, scende, sempre di più. Fino al cuore e ancora nelle viscere e lì diventa vero. – Un’illusione quindi? – potresti contestare. Ma ti rispondo anche qui. Forse lo è all’inizio ed è bene che sia così. Il nostro cervello deve essere imbrogliato. Lui segue solo degli schemi e, tra questi schemi, ci sono anche i famosi bisogni. I bisogni sono quei simpaticissimi amici folletti che abbiamo e che non ci permettono mai di amare davvero. Amiamo sempre per uno scopo anche se non lo vediamo o non vogliamo ammetterlo.

SCACCO MATTO ALLA MENTE

Purtroppo l’unico mezzo che abbiamo è educare/allenare il cervello a poco a poco. Non possiamo pretendere di cambiare le cose in un battibaleno. Per cambiarle bisogna fregare la mente altrimenti lei è restia, non si smuove da lì, ci patisce, e per resistere ti fa vedere le peggio cose e te le fa anche provare, così tu soffri tanto e torni al punto di partenza. Insomma, continui a girare come un cane che si rincorre la coda e stai sempre fermo lì. Se invece, nonostante un inizio di illusione, tu continui, piano piano inizi davvero a trasformarti e questa trasformazione, se al principio è fasulla, ed è solo una bella storia che ti racconti, poi diventa però un vero stato d’essere.

Hai mai provato a dire a te stesso davanti allo specchio – Mamma mia quanto sono bello! – concentrandoti il più possibile? All’inizio ti sentirai ridicolo e stupido ma più lo farai e più inizierà a sembrarti normale e poi diventa addirittura vero e alla fine ti piaci proprio! Ricordi quando in questo articolo https://prositvita.wordpress.com/2018/06/11/cambia-le-sinapsi-parte-1/ diviso in due sezioni, ti dissi che il piede sinistro impiega circa 21 giorni a ricordarsi che non c’è più la frizione sotto di lui quando cambi auto e compri una macchina automatica? Ok. Poi si abitua e, REALMENTE, non andrà più a schiacciare un pedale inesistente.

Le tue emozioni e i tuoi sentimenti puoi trasmutarli. Puoi trasmutare l’odio, la rabbia, la noia e anche l’amore che, oggi, ahimè, ha bisogno di esercizi.

E allora, se lui non ti ama, tu amalo molto. Devi dirlo a te stesso. Chiudi gli occhi. Immaginalo che ti sorride e ti apprezza e poi guarda oltre. Non soffermarti sul suo viso che è tornato accigliato e ti guarda dall’alto in basso come se tu fossi un idiota. Entra in lui, entra nella sua anima perfetta, l’anima di una persona che probabilmente sta soffrendo più di te. Regalale tutto il tuo amore. Stringi i denti e gridagli, tra te e te, tutto quello che di bello provi per lui. Manda via il tuo dispiacere, il tuo rancore, le tue aspettative, amalo e basta. Accettalo per quello che è e pensa che ha estremo bisogno del tuo amore. Di questo tuo nutrimento. Diglielo nella tua mente quanto lo ami, ora più di prima. Spaccagli con una mazzata quella coltre di astio, o di invidia, o di superbia che lui ti regala ogni giorno. Spaccaglielo con la tua luce. Strizza un occhio, fai un sorriso e sussurra al suo demone – Ti ho fottuto -. E sarà in quell’esatto momento, quando davvero il suo mostro cadrà ai tuoi piedi, che a te non interesserà più del giudizio o dell’amore di quella persona.

Sarà lì che tu avrai imparato ad amare comunque e non sarai più schiavo della sua valutazione. Sarà lì che potrai decidere se continuare ad amarla ancora o se lasciare quel tuo amore nel cuore e dirigerti verso nuovi lidi. Ma sarai comunque libero. Avrai vinto. Ma non contro di lui. Avrai vinto contro te stesso. E ora sei davvero tu e non piu’ un burattino mosso da bisogni. Te lo auguro con tutto il cuore.

Oh! Però, guarda che qui obblighi non ce ne sono eh? Se è uno stronzo mandalo pure a quel paese!

Scherzi a parte, non mi crederai ma, così facendo, si sono risolte molte situazioni: col datore di lavoro, col vicino di casa, con il fidanzato, etc…

P. S. – Naturalmente questo post non è dedicato a quei casi in cui uno muore dietro ad una persona ma questa neanche se lo fila. È dedicato a storie diverse, e chi è dentro a queste storie, o chi ci è stato, sono sicura che sente vibrare dentro ciò che intendo.

P.P. S. – Mi preme essere ben chiara, non devi andare a rompere le balle a lui, con regalini e dolci parole, il lavoro va fatto dentro di te.

Ama e sii felice.

Prosit!

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Le Frasi dell’Amore

AIUTI MEGLIO DIVENENDO L’ALTRO

Se si vuole aiutare una persona al meglio occorre anche saper parlare al meglio. Le nostre parole sono importanti mentre qualcuno, davanti a noi, sta soffrendo e ci sta chiedendo aiuto. O, e soprattutto, quando quel qualcuno sta combattendo la sua battaglia con la voglia, la fatica e la speranza nel cuore di vincere.

Quello che esce dalla nostra bocca è ciò che può convincerlo a non mollare o ad avere fiducia in se stesso, perciò, come dei bravi life coach o personal trainer, dobbiamo, senza fare sciocca retorica, saper dire le frasi giuste.

La nostra presenza e il nostro sostegno sono indispensabili ma le parole hanno la loro importanza e possono svolgere il loro lavoro anche a distanza. Al telefono ad esempio. In quel mentre l’individuo che si è trasformato in Guerriero è, sotto un certo punto di vista, sofferente e indebolito dalle batoste della vita, nonostante celi la sua forza in questa difficile prova, pertanto, si “appendera’” letteralmente alle nostre labbra. Noi possiamo davvero essere il bastone al quale si appoggia e trova la forza di ricominciare.

LE FRASI DELL’AMORE

​- Non preoccuparti, non torne​rai più al livello in cui eri prima. Ogni livello che raggiungi, nella trasmutazione, non puoi più perderlo

Ricordati, per tanto che stai soffrendo, non combatterai mai una guerra al di sopra delle tue possibilità è solo che tu non conosci le tue possibilità e quanto sei grande

Fidati di me, tu ora sei inquinato ma io no. Io no e riesco a vedere che tutto sta andando per il meglio e sarà bellissimo

Non sei solo, ci sono io con te

Io lo vedo che ce la stai facendo

Sei semplicemente come il bruco che si sta tramutando in farfalla. Anche lui è destabilizzato e sofferente, non sa che sta per diventare un essere magnifico, ma lo diventa. Così è

Frasi come queste, che qui riportate possono sembrare banali e consuete risultano invece fondamentali e sono da ripetere sovente.

Eliminano una grossa fetta di preoccupazione cosicché può rimanere più spazio per la tranquillità e la possibilità di farcela. Dichiarare – Io lo vedo che ce la stai facendo – è diverso dal dire – Dai che ce la stai facendo – perché in quel “io lo vedo” si riporta un’utilissima testimonianza che appare come vera. È come dire – È proprio così, ne ho io l’inconfutabile prova! -.  ​E la persona che, in quel momento si sta fidando di noi, ci crederà ciecamente.

L’ABBRACCIO CALDO E CONFORTEVOLE

Può infatti sorgere un dubbio a questo punto che è il seguente: anche se non è vero che sta migliorando, devo dirglielo lo stesso per spronarlo a non cedere?

Purtroppo qui forse posso aiutarvi poco perché sarà il vostro cuore a parlare ma posso accendere una luce su diversi aspetti al fine di non farli passare inosservati. Non bisogna essere troppo severi e nemmeno troppo morbidi. L’equilibrio è fondamentale, pertanto dovrete riuscire a valutare voi il progresso dell’individuo e capire cosa merita. Non bisogna raccontargli bugie, neanche quelle considerate “buone” ma non bisogna neanche pretendere troppo valutando con il nostro metro. L’empatia e la compassione sono validi strumenti e, se quell’individuo si è rivolto a voi, continuando a starvi vicino, è perché probabilmente avete queste doti. Mi premeva dirvi, più che altro, le parole da usare in quanto io personalmente le ho ricevute nel momento del bisogno da persone straordinarie e, anche se non siamo tutti uguali, a me hanno fatto un gran bene. Le ricordo tutt’ora e tutt’ora mi regalano serenità e mi incoraggiano nei momenti di cedimento.

Aprono il cuore, letteralmente, e permettono al flusso dell’amore e della meraviglia di entrare. Aprono porte che collegano a potenze incredibili in grado di sollevarci e diventare forti, sereni, grandiosi. Ci fanno stare bene, tanto bene. Sono frasi che cullano, rassicurano e donano grinta. Efficaci. Corroborano come una tazza di cioccolata calda durante una fredda sera invernale. Confortano. Innescano il processo dell’acquisire più sicurezza in se stessi. Oh! Dio, è una bellezza sentirsele dire! Soprattutto quando vengono dette con l’anima oltre che con la voce. Entrano dentro come proiettili ed esplodono nella gioia. So che forse può non sembrare la giusta metafora ma davvero penetrano e subito rimani di stucco incassando quello che dapprima sembra un colpo. Poi… l’entusiasmo. L’abbraccio caldo che ti suggerisce – Andrà tutto bene. Io ho già visto tutto, io lo so, ne sono certo e andrà tutto bene per te -.

EVVIVA! EVVIVA! EVVIVA!

Un’altra cosa importantissima da fare è quella di far notare, a chi sta soffrendo, qualsiasi suo piccolo passo in avanti. Anche il più minuscolo. Il più lieve, il più celato. È miracoloso far riconoscere a chi stiamo aiutando i suoi avanzamenti. E se vi doveste trovare davanti a persone troppo severe con loro stesse e che definiscono quei traguardi delle cose ovvie, e che appartengono alla normalità per gli altri, dovete sgridarli! Sì! Rimproverateli. Devono capire che non è vero. Che non sono cose ovvie e che quello che pensano e fanno gli altri non è interessante, appartiene agli altri. Quei successi, grandi o minimi che siano, vanno festeggiati. Bisogna esultare.

Se si esulta per un piccolo passettino, e si reca in lui felicità e stupore, lo si nutre. Ed egli diverrà più grande. Crescerà. Alla prossima occasione sarà grande il doppio trasformato in un qualcosa di ancora più meraviglioso. Che cos’è un semino? È solo una piccola pallina. Ne frantumiamo, pestandoli, a milioni ogni giorno. Fermi, indifesi, rotolano solo se gli schiocchiamo le dita contro. Eppure… cosa diventano se nutriti? Alberi stupefacenti e giganteschi. Se si nutre la tristezza essa aumenta. Se si nutre il talento esso aumenta. Per questo, se si nutre il successo, esso aumenta. Occorre rendere indimenticabili quindi quei momenti.

Anche queste vostre “sgridate” diventano così – frasi d’amore – attraverso le quali si mette sul piedistallo cio’ che davvero è significativo.

Prosit!

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Il Demone di Mezzanotte

IL TRILLO DEL TELEFONO

Era all’incirca mezzanotte quando, qualche notte fa, una mia cara amica mi scrisse un messaggio che riportava le seguenti parole – Meg aiutami -.

Possono esserci casi, rari e con tanto di varie motivazioni complicate, in cui il soccorso può non avvenire ma, altrimenti, ad una richiesta di aiuto, occorrerebbe non rifiutarsi mai di agire. Diventa come una richiesta sacra ed è bene rispondere. Infatti ho risposto – Sono qui -. Lei avrebbe capito subito che in quel mio – Sono qui – c’era tutto. Tutto quello che potevo fare.

Mi chiamò e mi raccontò che, quella sera, il suo fidanzato l’aveva lasciata per un’altra donna. Questo può apparire un motivo banale, trito e ritrito, ma se continuate a leggere noterete svolte nuove.

DA OMBRA A LUCE 

Era parecchio tempo che la mia amica stava portando avanti questa storia sentimentale solo per paura di rimanere da sola ma, la sua anima, probabilmente, aveva deciso che in questa vita, il demone dell’attaccamento andava sconfitto trasmutandolo da ombra a luce. Oserei dire: da ombra divina a luce divina. Perché le ombre sono, a mio avviso, sacrosante e importantissime nonostante il dolore che possono recarci.

La mia amica avrebbe dovuto elevarsi e i mezzi che scelgono le forze più grandi di noi sono sempre strambi e spesso molto faticosi da accettare.

Non voglio dilungarmi però su queste trafile già conosciute e sul male che la mia amica stava naturalmente provando. Voglio centrare il discorso sul demone.

Ecco la sofferenza pervadere la giovane ragazza. Un panico potente le avvinghiava la gola, il dolore le contraeva lo stomaco e gli occhi strizzavano lacrime copiose. Le veniva da vomitare. Stava malissimo, mentre, dentro di lei, il demone, stava forse sghignazzando. Percepiva la fragilità di lei. Era convinto che presto lei si sarebbe cercata semplicemente un altro uomo, decidendo per la strategia del “chiodo scaccia chiodo” ma, questo, non significa sconfiggere un demone e lui avrebbe potuto continuare a vivere in quel nido di viscere divenendo sempre più grande e più potente. Non sarebbe “stato ucciso”.

Soffrire è troppo atroce, non ce la si fa e prendere pillole (cercare un nuovo compagno) è molto più comodo e appare anche più benefico. Non lo è. Può essere sollevante all’apparenza ma non è benefico.

La mia amica aveva infatti sottomano un ragazzo che, con molta delicatezza e senza invadere la sua intimità sapendola impegnata, le faceva la corte da qualche mese. Fu la prima persona che alla mia amica venne in mente (per salvarsi dal dolore) quando, tra i singhiozzi, mi pronunciò il suo nome.

Fermati! – le consigliai. La capivo. Quando si ha un forte mal di testa si prende subito una pastiglia e lei voleva fare la stessa cosa. – Fermati. Accetta questa tremenda sofferenza, falla vivere dentro di te. Ringraziala di esserci. Amala. È soltanto grazie a lei che puoi capire che hai un demone e, di conseguenza, vedendolo, puoi sconfiggerlo. Lei non è lì per farti male, non ne può nulla, ti sta solo mostrando -.

SFODERARE LE ARMI

E mentre la sofferenza la faceva piangere, il demone, sentendo la mia voce, iniziò a ribellarsi. Prese tutte le armi che aveva a disposizione nell’inconscio della mia amica e si fece ancora più grosso e più potente. Dalla bocca di lei iniziarono ad uscire parole di rabbia e disgusto nei miei confronti. Come potevo dirle quelle frasi io che le avevo sempre confermato di volerle bene? Si aspettava da me la coccola e, quella coccola, non stava arrivando. La mia amica si dibatteva contro di me lanciandomi strali d’odio e aggressività ma io non cedetti. Sapevo che non era lei a parlare e, proprio come Gandalf contro il Balrog dissi al suo demone – Tu di qui non puoi passare! -.

La frase che tanto ci fa ridere e che recita – Esci da questo corpo! – ha, in verità, un fondo estremamente reale e significativo nei confronti di un’emozione negativa che si tramuta in un mostro da combattere.

Cercando di emanare tutto l’amore che potevo, come unica arma, guerreggiai contro quella specie di entità maligna e vinsi. Vinsi però la mia battaglia, non la guerra. La guerra non era neanche mia ma della mia amica ed era lei che avrebbe dovuto combatterla. Nessun altro, al suo posto, poteva. Piano piano la mia amica si quieto’ e accettò di buon grado di seguire i miei consigli.

IMPARARE A GUARDARE OLTRE

Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita – (proverbio cinese)

Non volgete le spalle a chi è governato da un demone, non lo merita. Almeno nei limiti. Nessuno vi obbliga ad accettare il comportamento irrispettoso di qualcuno nei vostri confronti. Con questo post non voglio ne’ vantarmi, ne’ passare per Gesù Cristo l’esorcista ma semplicemente intendo far conoscere altri mezzi per soccorrere una persona in difficoltà.

Vedete, la maggior parte della gente, ad una richiesta simile, si preoccupa di proferire giudizi ben poco piacevoli sull’uomo che è andato con un’altra donna o si limita a coccolare la vittima che ora piange lacrime amare. Altri invece, ben poco empatici, non fanno altro che minimizzare la cosa come se nulla fosse accaduto. Poi ci sono quelli che si prodigano nel farti dimenticare. Gli amici quelli unici, tanto amati, che si preoccupano per te. Queste soluzioni, possono essere tutte utili e tutte vanno bene ma, quella persona che sta soffrendo, sta soffrendo a causa di un demone e occorre aiutarla anche a trovare le armi adatte per battagliare ad ottimi livelli.

Ad ognuno il suo percorso. Ognuno sceglie da chi farsi aiutare. C’è chi decide di andare dallo psicologo che userà i suoi mezzi, chi decide di andare dalla mamma che userà i suoi mezzi, chi decide di andare dall’amica del cuore che userà i suoi mezzi. Questa ragazza ha deciso di chiamare me e io ho usato i miei mezzi. Perché forse erano giusti per lei. In effetti mi conosce bene, non è che mi ha visto per la prima volta l’altro ieri.

L’ira che ha riversato su di me era semplicemente l’azione di una forza oscura, lei sapeva già come io l’avrei aiutata. In sostanza però, cosa bisogna fare?

IL MOMENTO DELLA TRASMUTAZIONE: ALLA CONQUISTA DELLA LIBERTA’

Il demone è come una droga. O meglio, un tossicodipendente che esige la sua dose. Senza toccare questo tasto che non mi trova competente lo utilizzo solo come paragone generico. Lui vuole quello che desidera ma noi, attraverso vari strumenti come quelli descritti da O.A.P.A. ( vedi art. https://prositvita.wordpress.com/2018/04/23/va-che-me-ne-sono-inventata-unaltra-si-chiama-o-a-p-a/ ) vi consiglio di leggerlo, non glielo diamo. Praticamente possiamo aiutare l’altro conducendolo in O.A.P.A. e tenendogli la mano anche se farà tutto lui. Nel mentre, essendo noi più esterni e più forti, non dobbiamo farci spaventare, sopraffare, abbindolare, rattristare dal demone di chi abbiamo di fronte.

Quella notte, la mia amica, dichiarò guerra al suo demone. Per ora sta tenendo testa egregiamente, nonostante varie ferite, ma non posso dirvi come finirà. Posso però assicurarvi che, se porterà a buon fine la sua lotta, si troverà a vivere una nuova vita. Una vita bellissima e soprattutto percepirà un senso di libertà enorme che non si comprende fintanto che si è legati da un demone.

Questo possiamo offrire all’altro oltre al solito aiuto: la Libertà. Quella più vera, più intrinseca, più sana.

Prosit!

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