Non alimentare le Energie Negative!

Credimi, non sono cinica, non sono menefreghista. Non avrei aperto un blog come questo con l’intento di aiutare le persone a vivere un po’ meglio, osservando anche altri punti di vista, se fossi una che se ne frega del dolore degli altri (cazzarola). Perciò, il mio appello di oggi, non prenderlo per impassibilità, o per indifferenza. Non ti chiedo di essere d’accordo con me, ti chiedo solo di riflettere.

Ti ho detto, più e più volte, che tutti noi emaniamo un’energia. Quest’energia viene emessa attraverso delle frequenze invisibili che vanno a collegarsi a frequenze simili a loro, attratte da loro, e ritornano a noi attraverso una specie di porta aperta, connessa con l’energia universale che ci circonda. Questi argomenti non li ho inventati io, li spiega la fisica, lo diceva Einstein e molti altri assieme a lui. Scienziati (perbacco!), gente che queste cose le ha dimostrate, puoi vederlo tu stesso attraverso internet. Informati!

Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. “Sintonizzati” alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Questa non è filosofia, è fisica – (Albert Einstein).

Cosa accade quindi in parole molto povere? Accade che se noi emaniamo una “brutta” energia attraverso: la sofferenza, la rabbia, il fastidio, la paura e altre emozioni negative, stiamo arricchendo l’energia cosmica di queste sensazioni. Stiamo riempiendo, quello che chiamiamo “vuoto”, attorno a noi, di sofferenza, di rabbia, di fastidio, di paura e di altre emozioni negative. Esse, come dicevo prima, andranno a collegarsi con le stesse frequenze e torneranno indietro.

Non hanno il mirino. Fluttuano nell’aria. Colpiranno poi di nuovo te, ma anche me, e anche l’altro e così via. Così come quelle di quell’altro verranno a colpire me e colpiranno anche te. Una ragnatela.

La stessa cosa ovviamente accade con le frequenze positive. Tanta manna! Questo è importante. Possiamo costruire una ragnatela di frequenze positive. Si! 

Detto questo, immagina ora cosa succede quando sentiamo parlare della guerra, quando accade un fatto tragico nel mondo, inspiegabile e orrendo per noi. Quando ci vanno di mezzo bambini e vittime innocenti. Quando l’uomo mostra il suo lato più disgustoso, o la natura, apparendo senza pietà, distrugge mille vite. Ci rattristiamo, ci arrabbiamo. E’ ovvio, non possiamo farne a meno. E sentiamo di dover dimostrare la nostra tristezza e la nostra rabbia.

Se non facessimo così passeremmo per cinici. Addirittura potremmo sentirci complici dei barbari evitando di provare lo stesso dolore che quelle persone come noi, nostri fratelli, hanno provato. Ci sentiamo connessi empaticamente. Se non facessimo così, la nostra coscienza la sentiremmo sporca. E quindi?

E quindi alimentiamo ulteriormente l’energia negativa che regna sovrana su quel fattaccio. Ce ne prendiamo un pezzo anche noi, e l’ampliamo, cosicché mitighiamo un po’, forse, la sofferenza altrui senza renderci conto però che, così facendo, colmiamo nel mentre l’energia attorno di tutte queste emozioni negative che colpiranno… te, me e anche l’altro. E’ sempre una ragnatela.

E come si manifestano poi queste energie negative colpendoci a loro volta? Come prendono forma? E’ semplice: altre guerre, altre barbarie, altri devastanti regali da Madre Natura. Tutte situazioni scientificamente ovvie, quelle naturali intendo, e che devono accadere come sono sempre accadute negli anni e nei secoli passati. La terra trasmuta, si riforma, è viva, ha i suoi movimenti e poco gli importa di noi, lei fa pulizia. Ma questa terra è anche viva. Facciamo parte di lei. La sua energia è collegata alla nostra come la nostra a quella di lei. Come l’allattamento a un figlio, nel quale c’è uno scambio di latte e amore. E come la nutriamo noi Madre Terra emanando emozioni negative a dismisura? Le facciamo male. La nutriamo nel modo più sbagliato che c’è.

Il fuoco non si spegne con il fuoco. Occorre l’esatto opposto: l’acqua. Punto. Su questo siamo tutti d’accordo. Cosa può combattere e distruggere la sofferenza quindi? Il suo opposto: un sorriso. La gioia.

Sembra assurdo lo so. Muoiono cento vite innocenti e noi sorridiamo. E’ come bestemmiare. In realtà è una soluzione incredibilmente potente. Sorridere non significa denigrare il fatto, fregarsene, godere della morte altrui. Significa soltanto trasmutare quell’energia negativa in positiva affinché le cose migliorino. Trasformare in silenzio, e nel totale rispetto, la tristezza e la rabbia in… Amore.

Trasformandole in amore si avrà amore. Alimentando le altre si avranno le altre. Per l’Universo è molto semplice.

Davanti alla notizia di una guerra prova a scendere nei tuoi silenzi e prova, in modo alchemico, a modificare quella sensazione da negativa a positiva. Esiste un potere infinito dentro di noi e non vogliamo metterci in testa che siamo co-creatori della realtà. Lasciamo la disperazione e l’angoscia a chi è stato toccato da vicino. Noi, tutti intorno, più forti, meno colpiti dall’evento, proviamo a creare una fantastica luce di benessere. Per alleviare i cuori e per bloccare altri fatti tragici.

Ricordi il terremoto di quest’anno? Ricordi Amatrice? Le parole del Sindaco Sergio Pirozzi? – Non so se abbiamo fatto qualcosa di male, me lo chiedo da ieri, un metro e mezzo-due metri di neve e ora pure il terremoto. Che devo dire? Non ho parole. Da settanta anni non nevicava così. Proviamo a rialzarci, tanti sacrifici, poi la scossa del 30 ottobre, poi la più grande nevicata dagli anni 50, le temperature più basse degli ultimi 25 anni. Tutto insieme -.

Esatto. Tutto insieme. Senza sosta.

L’Italia era spaventata dopo gli altri terremoti degli ultimi anni, era afflitta, sofferente e, guarda caso, senza sosta, un accanimento micidiale. E naturalmente mica si poteva gioire a vedere quelle persone senza più niente, senza nemmeno più speranza. No, gioire no, ma potevamo forse donare della sana energia senza ampliare quella infelice. Tristezza sui social da tutto lo Stivale ma soprattutto….. Paura!

Si leggeva soltanto “E se adesso viene anche da noi il terremoto? E se adesso viene anche da noi il terremoto? E se adesso viene anche da noi il terremoto?”

E se quando si dice che creiamo la nostra realtà ci si credesse un po’ di più?

Chiedi e ti sarà dato – …diceva qualcuno molto tempo fa…

Ma io non chiedo un terremoto! – dirà qualcun altro.

Si che lo stai chiedendo. Lo stai immaginando. Lo stai creando. Tu, così come altre mille persone assieme a te. Vuoi mettere la forza che prende un tale pensiero? La potenza che può avere? E’ sotto ai tuoi occhi. Osserva.

Il termine “accanimento” dovrebbe farti ragionare. Attacchi terroristici, piaghe, disgrazie… quando tutto sembra non fermarsi, non avere fine… Rifletti.

Mi verrebbe da dire una frase banale – Tanto non è che pensando in negativo risolvi la situazione… – e non la dico, mi sembra sciocca e fuori luogo. Citerò solo la sua seconda parte – …e allora pensa positivo, mal che vada hai creato dentro di te e in chi ti sta attorno… un po’ di gioia. Che ce n’è sempre bisogno, ed è la cura migliore per ogni male -.

Ogni volta che senti una brutta notizia, modificala dentro di te. Non ingigantirla, non darle potenza. Rendila in qualche modo positiva, riempila di gioia anche davanti alla morte, anche davanti alla violenza. Solo così, a mio umile avviso, puoi fare qualcosa di davvero utile. Hai la magia dentro di te per farlo, tutti ce l’abbiamo. E se vuoi fare ancora di più, datti da fare. Vai da quelle persone, chiedi se hanno bisogno di te, offri anche solo una carezza, ma con l’amore dentro. Senza rancore, senza disperazione, solo amore.

Prosit!

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Durante un periodo di Angoscia ci sono cose fondamentali da fare: queste…

Immagino conosciate tutti il detto “le brutte notizie (e situazioni) non arrivano mai da sole” e, in effetti, è proprio così. Viviamo periodi in cui sembra davvero che qualcosa di grande e misterioso ce l’abbia con noi, ci prenda di mira e… senza pietà, ogni giorno, ci ferisce regalandoci messaggi dei quali avremmo fatto volentieri a meno.

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In realtà, quello che accade è una cosa ovvia. Ho passato ultimamente un brutto periodo e, nonostante gli sforzi che facevo per pensare in positivo e immaginare le mie giornate tinte di un bel colore rosa, nella parte più profonda di me ero addolorata. Come vi ho spiegato molte volte, l’energia non percepisce solo quello che diciamo o pensiamo ma soprattutto quello che veramente siamo dentro.

I giorni passavano e, tra una bella frase e un buon proposito, mi sentivo comunque contorcere lo stomaco.

Quello che stavo emanando intorno a me era quindi angoscia, tristezza, rammarico e, ovviamente, l’Universo, che noi definiremmo “crudele”, ha subito risposto rimandandomi indietro le stesse frequenze.

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Ecco infatti il sopraggiungere di un’altra notizia davvero poco piacevole. E poi un’altra e poi un’altra ancora.

“Meg, devi smetterla” pensavo tra me e me “prova davvero a sentire la gioia dentro”.

Cavoli… era difficilissimo. Non mi reputo il Guru di nessuno ma sento di essere già ad un buono stato di consapevolezza ma, come dicono anche i più grandi maestri, pure loro hanno bisogno di un personal coach di tanto in tanto e questo mi tranquillizzava un po’.

Mi ero lasciata andare. Il dolore aveva preso il sopravvento sulla fiducia che nutro nei confronti della vita e la mia solita frase – Tutto quello che accade è un perfetto disegno divino – così perfetto non riuscivo a vederlo.

Una cosa però di buono facevo: continuavo a chiedere all’Universo, a parlare con lui e a cercare di convincermi della sua grandezza. Continuavo imperterrita a CONSIDERARE (e non a SPERARE) situazioni belle per me come se fossero già avvenute. Cosa non da poco perché anche solo l’intenzione ha un’importanza fondamentale.

“Meg, sforzati, lasciati andare, va tutto bene, tutto va per il meglio” continuavo a ripetermi capendo che se non uscivo da quel vortice in cui mi ero infilata avevo ben poche speranze di ottenere del “bello” dalla mia stessa vita. Che è semplicemente uno specchio.

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Mi concentrai. Mi misi d’impegno per non uscire con la mente dagli argomenti che m’interessavano.

Erano pensieri di gratitudine e di amore. Ringraziavo costantemente quello che avevo persino il letto, il bagno, il cibo, il cane, il figlio, qualsiasi cosa (questo sgombera la testa dai pensieri negativi) e, ogni tanto, chiudevo gli occhi e, con le braccia leggermente aperte a mezz’aria, regalavo alla vita parole di fiducia e serenità. M’immaginavo sorridere e mi ripetevo in continuazione – Io sono felice! -.

In realtà stavo piangendo come una bambina ma non importava, osservavo la mia sofferenza di un bel colore rosa scuro, la ringraziavo, le passavo in mezzo e ripetevo tra i singhiozzi – Io sono felice! -.

Una pazza totale direte voi.

Come ho detto prima infatti, dentro in realtà, non lo ero per niente ma continuando, giorno dopo giorno a dirlo, iniziai così a illudere il mio cervello e piano, piano, iniziai a sentirmi meglio. I problemi sembravano lontani. Ve lo giuro.

Sicuramente qualcuno di voi dirà – Si ma i problemi hanno continuato ad esistere -. E’ vero, ma non li stavo più affrontando con angoscia e tristezza bensì con gioia e positività e, così facendo, anche loro, si risolvevano di conseguenza in modo gioioso e positivo. Ve lo ri-giuro. E’ una questione ovvia di frequenze.

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Di colpo era come se qualcuno avesse preso la matassa e fosse riuscito a dipanarla al meglio.

Tutto quello che chiedevo e avevo chiesto si stava avverando anzi, fin troppo velocemente, non riuscivo a starci dietro e ora piangevo per l’emozione e non più per la tristezza.

Vi sto raccontando questo perché mi piacerebbe che anche voi riusciste a fare come ho fatto io e credetemi se vi dico che i miei problemi di quel periodo non erano bazzecole.

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La vita mi si era trasformata di colpo e la destabilizzazione regnava sovrana. Per di più, la mancanza di una persona che amavo tantissimo mi lacerava il cuore. Tasse da pagare, figlio in bilico perché la mancanza di questa persona l’aveva sentita anche lui, e tutte le varie conseguenze.

Ecco, i soldi, mannaggia a loro, erano proprio una delle cose che mi spaventava di più.

Mi dissi più volte queste parole:

L’Universo non ha mai abbandonato nessuna sua creatura. Se non mi auto-abbandono io, lui farà si ch’io abbia tutto ciò che merito e di cui ho bisogno.
L’Universo non ha mai lasciato senza cibo un uccello o senza acqua una pianta. Abbiamo sempre causato tutto noi.
Lui è un padre responsabile e mai vorrebbe il mio male.
Devo solo crederci. Devo solo imparare ad affidarmi a lui.
E’ difficile. Sembra impossibile.
Ma in realtà in lui c’è tutto in abbondanza per tutti. Per ognuno di noi.
Devo sforzarmi di credere in questo.
Devo farlo, per il mio bene
-.

Fino ad affermare ad alta voce – Io ho tutti i soldi che mi servono -. Parlando al presente come se già li avessi in quanto, per la Legge d’Attrazione, bisogna già vedersi il problema risolto. Se io avessi detto “avrò”, l’Universo non avrebbe capito. Il suo tempo non è uguale al mio tempo, magari me li avrebbe anche dati ma dopo trent’anni e a me servivano in quel momento.

Naturalmente non mi ha fatto trovare i milioni sul comodino l’indomani mattina ma, il giorno dopo, un signore che mi aveva chiesto un anno prima l’amicizia su FaceBook, ebbe da ridire su un articolo che avevo postato sul mio profilo. Non era d’accordo con le mie riflessioni. Bene, ci può stare. Parliamone.

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Scambiammo i nostri pareri con umiltà e intelligenza fino a che, dopo un pò, lui mi scrisse in privato su Messenger chiedendomi di contattarlo telefonicamente per parlare di una nuova attività all’interno della sua azienda. Un’attività ovviamente spirituale.

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Come andò a finire? Vedete, l’importante non è come andò a finire. La cosa fondamentale è il cammino, è la strada giusta. Il fatto che io avessi mosso delle forze energetiche che stavano rispondendo al di là di come finì il rapporto con questa persona. La cosa potrebbe fallire più e più volte ma l’importante è avere ottenuto la possibilità di scelta piuttosto che il nulla e rimanere affranti nell’apatia e nella desolazione.

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Anche se vi sentite stupidi, anche se vi sembra impossibile, anche se vi hanno insegnato che sono solo sciocche illusioni, quando vi sentite giù e un problema vi affligge fate come ho fatto io e credeteci. Crederci di pancia. Vi sentirete meglio ve lo garantisco. Magari non subito, non il primo giorno. Io ho iniziato a sentirmi meglio, e non ancora del tutto, dopo il venticinquesimo giorno. Perciò abbiate pazienza e convinzione… sono davvero le virtù dei forti.

In questi casi il segreto risiede nella COSTANZA. Continuate, continuate senza demordere. Continuate con le affermazioni positive, continuate a immaginarvi felici, continuate a ridere, continuate a visualizzare per voi il meglio, continuate a credere, nonostante sia difficile, di avere la piena fiducia nella vita, continuate senza smettere.

E ce la farete.

Prosit!

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Anastase Tabaro – La Buona Notizia è… Elettrizzante

Questa mattina mi sono alzata e (non lo faccio mai ma volendo scrivere questo articolo sono andata a colpo sicuro) apro, in un sito qualsiasi, la pagina delle notizie. Il “buongiorno” che ho ricevuto è stato questo, in ordine di apparenza:

ATTUALITA’ (“attualità” l’hanno chiamata…, vabbè)

– Arrestata infermiera killer ha ucciso 13 pazienti (e pronti via una toccatina ce la diamo -‘un se sa mai- )

– Bruxelles choc dopo gli attentati terroristici – stati di ebbrezza e la strage (di bene in meglio)

– Trifone e Teresa, spunta un’altra persona dietro il duplice delitto (dispiaciutissima ma è la terza volta che appare la parola OMICIDIO –pam! pam! pam!-)

– Stipendi (sempre in attualità ovviamente perché, in fondo, anche questa notizia è un po’ una tragedia) gli stipendi aumenteranno fino a 2.000,00 euro al mese ma…. (attenzione) solo in Parlamento.

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Molto bene, vado avanti.

Passiamo a POLITICA….. no, no, scusate…. Andiamo avanti, andiamo avanti

ITALIA (il nuovo paragrafo si chiama così, completamente dedicato al nostro Bel Paese)

– Azzannato da rottweiler bimbo resta in prognosi riservata (mi sembra di sentire il suo stesso dolore, prima ero come schifata da tutte quelle brutali uccisioni ora sono anche leggermente inclinata da una parte come a volermi proteggere dalla belva feroce)

– Ricoverata per un malore muore a 18 anni in ospedale (oh ma ve lo giuro! Andiamo avanti)

– Napoli, aggrediti due clochard, sono in gravi condizioni (dovrei farvi la foto del mio viso arrivata a questo punto)

– Migranti 2.370 minori a rischio di sfruttamento (rendiamoci conto che qui non si parla di assassinio, pestaggio, morte, etc… ma naturalmente non si può esultare comunque)

Cambiamo sezione, giunge quella dedicata alla CRONACA (no, cioè… evito, abbiate pazienza… si chiama “cronaca”, ho già detto tutto)

A questo punto penso che forse sia quel portale ad avere qualche problema. Forse è un po’ triste ultimamente, è negativo, e così decido di voltare pagina. Oh! Ecco, questo è famoso, lo leggono tutti. Ricominciamo:

ATTUALITA’

– Pesta a sangue giovane donna conosciuta su Facebook (questa la diceva anche l’altro ma… vabbè, sarà un caso)

– Uccise brutalmente la compagna e la nascose nel freezer: condannato a 30 anni (…azz…)

– Il carrello di un SUV travolge un’auto, muore bimba di 8 anni

– Roma, travolti da auto pirata, muore un ciclista

… vedete che non ho più commentato. Sono affranta.

Insomma, non potendone più, vado alla ricerca di quelle più gioiose, insomma, dovranno pur esserci! Spulcio bene e, alla fine, eccole! Evviva! Finalmente ora mi faccio due risate, vi riporto anche queste poi giuro che la smetto. Le ho beccate qua e là in vari paragrafi eh!

– Vive in una tenda: Equitalia gli chiede di pagare la Tares (uaaaahaaahaaa!!! Che ridere!!!)

– George Clooney afferma: posso svelarvi i segreti di un matrimonio felice (ri-uaaahaaahaaa!!! E io che sto da otto anni con mio marito chi sono? Sandra Mondaini? Finalmente un po’ di sano umorismo)

– Stefano De Martino piange in TV ma Belen non c’entra (questo ci solleva del tutto il morale che era andato a finire sotto alla sedia)

– Canone Rai: chi lo evade rischia davvero grosso (si rischia??? Ma perché? L’hanno legalizzato? Ecco che partono puntuali come orologi con il mobbing psicologico ovviamente dopo averti dato il falso cioccolatino che la luce e il gas verranno ribassati, come a dire “non ti lamentare, vedi che ti vogliamo bene”, quindi anche qui, diciamolo nasce il sorriso spontaneo)

– Egyptair, la resa del dirottatore: voleva parlare con l’ex moglie (eeeh… oh, voleva solo colloquiare amorevolmente con la gentil donzella che non se lo fila più)

Insomma, adesso basta scherzare sulle tragedie, ma davvero di buone notizie non ce ne sono? Di notizie che non siano manipolatrici, alienanti, angoscianti, deprimenti, terrificanti, amare, etc… etc…

Ogni santo giorno.

Poi mi chiedono dove vivo? Si, io non guardo la televisione, ne’ leggo i giornali e nemmeno le notizie on-line. Ma, abbiate pazienza, a me è passato il sorriso. Il mio non è menefreghismo sia chiaro è conservazione della mia persona. Sicuro! (Che poi, anche fossi menefreghista…. Voglio dire…). Ma vi pare possibile? Finito di leggere tutto quel popò di roba ero stanca, i miei addominali contorti, il mio cuore spossato ed ero pervasa da una tristezza infinita.

Quella tristezza che fa dire a tutti – Ma dove andremo a finire? -, – Si stava meglio quando si stava peggio! -, – Il mondo è ammalato -, e chi più ne ha più ne metta! Inquietudine su inquietudine e non se ne esce.

Allora io sapete cosa faccio? Vado sui miei siti preferiti che si chiamano “solobuonenotizie”, “buonenotizieebasta”, nomi così, che potete, e ve lo consiglio, cercare anche voi.

Poi mi dicono – Ma come non hai saputo? Ma dove vivi? -. E vivo qui! Mangio, dormo, pago le bollette, mi lavo, cammino, lavoro, ho marito, figli, genitori, amici, giuro… vivo anch’io! Vivo lo stesso eh!

Sembra quasi che l’informazione voglia tenerci sotto ad una coltre di sconforto… sembra solo eh, ci mancherebbe. Ma un pò di responsabilità ce l’abbiamo anche noi a mio parere che l’andiamo a prendere tutti i giorni come se fosse un medicinale, che diamine!

Cavoli! A questo mondo c’è gente che compie grandi imprese! Che crea cose bellissime! Ma peste che se ne legga una volta la notizia su uno di questi… come si chiamano? Portali?

Ogni giorno accadono e senza neanche andar troppo lontano nonostante quella che vi riporto oggi è accaduta in Africa. E ve la riporto per un motivo.

Jacopo Fo afferma che è scientificamente dimostrato che una buona notizia fa bene alla salute ma leggete cosa scrive qui, in una delle sue “belle notizie” su ilfattoquotidiano nella sezione delle news positive; ponete attenzione a ciò che sottolineo:

“…Un’altra storia diversa, ma anche molto simile per certi versi, arriva invece dal distretto di Ngororero, in Ruanda. Qui Anastase Tabaro ha portato la luce (l’energia elettrica!). Cinquantanovenne, ingegnere autodidatta, cioè non ha studiato, costruisce mini-impianti idroelettrici artigianali con materiali di recupero. Su di lui in rete non c’è molto ma abbiamo trovato un interessante articolo in inglese…”.

epa03428416 (06/16) Anastase Tabaro, a self-taught Rwandan engineer, stands next to a barrage he constructed to control the amount of water passing the dam, in Rutare, 45km north of the capital Kigali, Rwanda, 15 May 2012. Tabaro, aged 59, who only had six years of primary level education as a child, has built hydroelectric systems in several villages, providing electricity to some 700 households. He started his research in 1990 to build an electrical generation system with the aim to sell it to the villagers around his home where nobody had electricity. He built a turbine and constructed a barrage dam where he channels water from to power the generator. EPA/DAI KUROKAWA PLEASE REFER TO ADVISORY NOTICE epa03428410 FOR FULL FEATURE TEXT +++(c) dpa - Bildfunk+++

Ecco, lo dice anche Jacopo Fo.

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Nella scheda dedicata ad Anastase, del quale vi posto le immagini che vedete si legge, sempre grazie allo scrittore, questo: “Disoccupato, ma impegnato a non morire di fame, questo inventore, che è sulla cinquantina, ha trascorso molto tempo a fare ricerca su come generare elettricità da rivendere agli abitanti del villaggio (che vanno a ricaricare batterie e telefoni)”.

Un’impresa eccezionale!

Un comunicato che fa dire – Wow! -. Che apre il cuore anzichè chiuderlo, che fa immaginare di poter fare anche noi qualcosa di bello, che stupisce positivamente. Che rilassa il diaframma e non lo rende duro come il marmo, che fa esultare, ben sperare, sognare, essere lieti per quel popolo.

Perciò, cari Prositiani, datemi retta, ogni giorno, se potete, andatevi a cercare una bella notizia. Perché questo fa bene alla vostra salute. Rimanete pure informati se lo desiderate ma equilibrate al vostro interno gli ingredienti. Come con il cibo. Mangereste solo roba che vi fa del male?

Non credo. La notizia negativa ha lo stesso effetto di un alimento tossico. Uguale. Fa ammalare le vostre cellule. E se per caso siete un po’ depressi fate la prova, eliminate per qualche giorno i mass-media e noterete in voi un cambiamento. Invece il mondo, ahimè, non cambia se voi state ad assorbirvi tutte queste brutture. Il mondo cambia se volete cambiarlo. Dico questo perchè tante persone ascoltano le brutte notizie come a voler prendersi un pò di male anche loro e si sentono così appagati di aver fatto un’opera di bene. “Non posso fare altro, almeno dimostro di non essermene lavato le mani”. No, non serve a nulla, mi spiace. Ci sono tante opere di bene che potete fare ma non è questo interessamento che modificherà la situazione. Vi fate solo violenza in questo modo. Il mondo, volendo, potete cambiarlo ma con l’azione, fosse anche solo quella di sognare. Sognare davvero.

Proprio come ha fatto Anastase, che ha fatto notizia, quantomeno nella sua terra, e l’ha fatta dopo aver sognato. Per l’informazione queste non sono notizie meritevoli di fare il giro del mondo. Per me si. Capisco che sono tantissime, troppe, ma bisognerebbe privilegiarle davanti a molte altre.

epa03428411 (01/16) Anastase Tabaro, a self-taught Rwandan engineer, smiles as he talks to his friends at his friend's home in Rutare, 45km north of the capital Kigali, Rwanda, 15 May 2012. Tabaro, aged 59, who only had six years of primary level education as a child, has built hydroelectric systems in several villages, providing electricity to some 700 households. He started his research in 1990 to build an electrical generation system with the aim to sell it to the villagers around his home where nobody had electricity. He built a turbine and constructed a barrage dam where he channels water from to power the generator. EPA/DAI KUROKAWA PLEASE REFER TO ADVISORY NOTICE epa03428410 FOR FULL FEATURE TEXT

P.S. = Questo articolo l’ho preparato qualche giorno fa per cui certe notizie non corrisponderanno con quelle odierne ma… mi sa che tanta differenza non ci sarà con gli annunci di oggi. Non oso andare a controllare…

Prosit!

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