Problemi al Viso – Paura di mostrare se stessi

Il viso è la parte del corpo che più mostriamo al mondo. Scoperto, nudo, così com’è.

Proviamo a camuffarlo con accurate pettinature, con occhiali da sole, con il make-up se siamo donne, con cappelli di ogni tipo, modificando le sopracciglia, ma non possiamo farlo più di tanto. Il nostro volto, siamo obbligati a porlo, ogni giorno, davanti a tutti.

Inconsciamente, mostrare alla vita il proprio viso, ad alcuni non piace. Non piace perché c’è un problema nell’accettare se stessi. Ci si vorrebbe nascondere. Questo può derivare dal non apprezzarsi fisicamente o dal sentirsi in colpa, sporchi, colpevoli di qualcosa che potrebbe anche semplicemente essere il non riuscire a raggiungere l’obiettivo sognato e ci si sente incapaci e inetti.

Pare quindi che ogni tipo di inestetismo su questa zona voglia significare “Io non mi apprezzo, mi vergogno, ho paura di esprimere ciò che realmente sono”. Forse, addirittura, perché sono troppo fragile.

E’ per questo che: brufoli, cicatrici, problemi alla pelle, occhiaie, rughe profonde e precoci, etc… segnano in realtà diversi disagi provati inconsciamente e che fuoriescono proprio sul volto.

La cosa principale da fare è lavorare sull’amarsi ma, soprattutto, sull’accettarsi per ciò che si è. Meccanismo questo che richiede l’azione del perdono verso noi stessi. Perdonandosi non si rifiuta quello che siamo, si riconosce la nostra presenza, la nostra bella anima e, quello che gli altri vedono fisicamente di noi, passa automaticamente in secondo piano.

Ricordatevi sempre che IL CORPO E’ SOLAMENTE UN CONTENITORE. Se questa vi sembra una frase “fatta” pensate a quegli uomini che la società si prende il diritto di considerare “brutti” e che però hanno una sfilza di donne dietro che neanche Paul Newman… Pensate a quelle donne diversamente abili, o con gravi malformazioni, amate e accudite da mariti devoti. Pensate a chi ha fatto della sua vita un capolavoro, al di là del fisico che aveva. Pensate a Hitler, al carisma che possedeva e all’autorità che ha ottenuto. A Frida Kahlo, a ciò che è divenuta stando immobile nel suo letto. Pensate sia solo fortuna tutto questo? (Della fortuna, che a mio avviso non esiste, ho già parlato diverse volte).

E’ ciò che avete dentro che esce e si espande. Non escono solo gli inestetismi. Esce l’energia, ed è potente, più potente della voce, di uno sguardo, dei vostri lineamenti. Esce e trasmuta la vostra realtà. Consideratelo, tenete questo sempre bene a mente.

Mostrati per quello che sei e sii orgoglioso di te stesso! -.

Quando, ad esempio, non ci si sente accettati dalla propria madre, è inconscio, spesso non ci si rende conto di questo, può sopraggiungere l’acne, malattia della pelle caratterizzata dalla comparsa di pustole a causa dell’infiammazione delle ghiandole sebacee. Di acne ne esistono diverse tipologie, consideriamo però la più conosciuta, quella che viene a molti adolescenti (casualmente il periodo in cui si è più in contrasto con i genitori alla ricerca dell’affermazione della propria identità).

Naturalmente non è detto che la nostra genitrice non ci voglia, ma siamo noi a leggere questo messaggio attraverso i suoi comportamenti decifrandoli come ci viene, all’apparenza, più “congeniale”. Per cui, se non ci si sente accettati e/o apprezzati, proprio da chi ci ha dato la vita, è ovvio pensare di essere sbagliati, di non essere perfetti e che se fossimo migliori forse la mamma ci vorrebbe di più e ci amerebbe maggiormente. Oppure, non saremmo per lei un “problema”.

Al centro del viso c’è il naso che è una parte importantissima. E’ attraverso lui che entra la vita ad ogni nostro respiro. Chi ha problemi a respirare, ha anche problemi con la vita. Il naso però, è soprattutto la zona che simboleggia il nostro AUTORICONOSCIMENTO.

Riconoscere il proprio valore, il proprio essere speciale, riconoscere le proprie capacità. Se su di lui, o intorno a lui, affiorano problemi ecco che c’è un disagio in noi e nel valutarci per gli esseri meravigliosi e stupendi che siamo.

Guardatevi allo specchio e vogliatevi bene. Tanto bene, come se foste per voi una madre affettuosa che mai accetterebbe venga offeso il proprio figlio. Guardate il vostro viso con tenerezza ma senza compatirvi. Guardatelo con orgoglio e dignità. E’ vostro. E’ stupendo comunque sia. Pensate a quanto siete belli. Osservatelo minuziosamente nelle sue parti più piccole, noterete che non c’è nient’altro di più complesso e unico e perfetto al mondo. Notate le imprecisioni, la loro unicità che soltanto voi possedete e sono bellissime.

Dedicate qualche minuto al giorno a guardarvi e provare amore per quello che vedete. E’ un lavoro molto difficile da fare ma basta davvero poco. Solo qualche minuto.

Prosit!

photo pinterest.com – buscandoladolaverdad.com – adolescenza.it – cemon.eu – beauty.dea – cicatrici.net – mshakal.com – legirasole.it – ok-salute.it – sanihelp.it

La nostra Meravigliosa Pelle

Siamo composti da tessuti, da organi, da un cervello ma anche da pensieri, emozioni, anima. Da imput che ci giungono dall’esterno. Siamo un tutt’uno, non possiamo escludere nulla.

Vi chiederete perché ho deciso di parlare proprio della nostra pelle come primo argomento. Ve lo spiego subito.

Portrait of a happy young child

La pelle, perfetta nel momento stesso in cui veniamo al mondo, è il vestito più importante che indossiamo. Il migliore e il più notevole di tutto il nostro corredo. E’ un abito che definirò membrana, che collega attraverso la sua costituzione, la nostra parte interna al mondo che ci circonda. Vi pare poco? E’ quel foglio che ci riveste dividendo la zona più intrinseca di ognuno di noi da tutto ciò che ne è al di fuori. Ed essendo che appunto sono convinta che l’essere umano sia un insieme tra dentro e fuori, tra intimo ed estrinseco, tra corpo e psiche, tra fisico e anima, penso sia giusto iniziare proprio da questa barriera che ha la stragrande capacità di recintare e proteggere ma anche di accostare e addirittura miscelare ciò che ci è interno da ciò che ci è esterno. A suo libero arbitrio.

La sua intelligenza è tale da saper fondere insieme solo gli ingredienti principali e salutari. Le sue funzioni sono molteplici, dal proteggerci, all’assorbire, dal regolare la nostra temperatura, all’espellere tossine, dal rivestirci, al rinnovarci. Ebbene si perché la nostra pelle, o cute che dir si voglia, effettua un continuo ricambio di cellule epiteliali in modo tale da essere sempre nuova. Oh già! La pelle che avete oggi non è certo quella che avevate a dieci anni che si è semplicemente allargata per contenervi sapete? E non è neanche quella di un mese fa! Dico questo perché molti sono convinti che invece sia così. Che la loro pelle abbia la stessa loro età anagrafica per cui è semplicemente una cara amica obbligata a seguirci ovunque decidiamo di andare. Se si rovina è perché è vecchia, se si lacera si aggiusterà grazie ad una qualche magolamagamagia, se si squama è perché quella del nostro papà, o del papà del nostro papà, si squamava anch’essa. Bhè, non è proprio così.

La pelle forma un apparato, quello tegumentario. E’ viva! E nonostante tutte le sue caratteristiche e capacità, non dico che vada aiutata ma quantomeno non dev’essere maltrattata. Con un po’ di sana cooperazione da parte nostra, sia dal punto di vista alimentare (per cui agendo dall’interno) che di utilizzo di prodotti (per cui agendo dall’esterno), evitando quindi di metterle almeno i bastoni tra le ruote, possiamo avere sempre una bella e sana pelle. Che sicuramente invecchierà con noi ma con un suo giusto procedimento biologico. Se però ormai il danno è stato fatto, sappiate che c’è possibilità di rimedio (vorrei dire sempre ma non posso) la maggior parte delle volte.

Essa ci permette di sbagliare e proprio grazie alla sua capacità di rinnovamento, potremmo far si che la nostra “prossima pelle” sia migliore di quella che l’ha preceduta.

Non siamo Ofidi o Rettili squamati per cui, non troveremo di certo la nostra muta sulle lenzuola, la mattina, in un cambio di pelle come accade per i serpenti;

amatiblog.it

la nostra cute e più precisamente la parte pluristratificata e più esterna di essa chiamata Epidermide, si rinnova giorno dopo giorno attraverso un processo detto di cheratinizzazione che impiega all’incirca dai 20 ai 30 giorni (in base alla persona) ad essere completo per poi iniziare nuovamente. Le piccole cellule dello strato più esterno, ossia il corneo disgiunto, che potremmo definire ormai –prive di vita- si staccano perdendosi qua e là senza che neanche noi possiamo accorgercene per lasciare posto alle nuove nate che stanno sbocciando più internamente nello strato germinativo. Perché allora però rimangono le cicatrici, le smagliature, o altri segni indelebili? Questo accade perché in tali casi ci sono state situazioni che hanno causato l’atrofia di queste cellule e soprattutto hanno interessato altri tessuti più sottostanti, per cui la situazione, in quel punto, rimane stabile. Non ha possibilità di riconfermarsi. Mentre per quanto riguarda le macchie più chiare o più scure che riportiamo, si parla di un fattore di pigmentazione più o meno presente che non ha niente a che fare con le cellule epiteliali.

Nei confronti della pelle ci sarebbero da dire almeno mille cose ma non posso certo scriverle tutte quante in questo unico articolo, per cui, mi piacerebbe che vi sia chiara soltanto una cosa: vogliate bene alla vostra pelle.

aloeverasalutebenessere.com

Non è li per caso, tanto da non far scappar via qualche muscolo o gocce di sangue a destra e a manca. E’ molto di più di un semplice contenitore. E si rinnova. E si rinnova meglio se voi non glielo impedite. E soprattutto, vi parla. Imparate ad ascoltarla. Per cui, al sopraggiungere di qualche problema a livello cutaneo, oltre che a curarlo con farmaci e quant’altro, ponetevi anche domande e andatevi a cercare le risposte o chiedete a me che, se sarò in grado, vi aiuterò volentieri: ho mangiato i giusti alimenti per far si che essa non si rovinasse? Ho frequentato gli ambienti giusti più salubri e salutari? Ho dato modo ai miei pensieri, (che fanno anch’essi parte di me), di nutrire al meglio la mia pelle? Ricordatelo siamo un tutt’uno. Siamo quello che mangiamo. Siamo quello che pensiamo. Siamo quello che viviamo. Di queste cose siamo fatti. E siamo fatti anche di geni. Lo so. E per questo vi dico, nel caso in cui un gene abbia deciso di intralciarci il cammino, cerchiamo almeno di limitare ad esso quelle che definiamo le nostre problematiche. Provateci almeno. Non accadrà sempre ma sono convinta che queste domande, in varie situazioni, possono aiutarvi a rimediare senza scendere a drastici compromessi.

La pelle è una delle prime parti del corpo che ci avvisa in caso di pericolo, se c’è un problema, lei ce lo dice, impariamo a convivere al meglio con lei. Non perdetevi il prossimo post sulla pelle perché sarà davvero interessante, ne scoprirete delle belle e vi servirà moltissimo.
Prosit!

photo  aloeverasalutebenessere.com – amatiblog.it – bimbisaniebelli.it