E finalmente puoi essere una “brutta persona”

CHE FIGATA LE “BELLE PERSONE”

Caro lettore,

mettiamo subito le cose in chiaro. In questo articolo, parlando di “brutte persone”, non mi riferisco a individui che hanno fatto del male appositamente o non sono degni di rispetto, ma capirai, leggendo, a chi dedico con amore questo post e forse può tornare utile anche a te che non sei cattivo, ne superbo, e nemmeno un traditore… però, in qualche modo, ti hanno fatto sentire una brutta persona.

Dopo aver passato tutta la vita a fare il massimo per cercare di essere visto, amato e ben voluto, ti guardi indietro e scopri che, in ogni tuo gesto e in ogni tua parola, c’era la voglia e il bisogno di essere considerato una “bella persona”.

Ah! Che meraviglia le belle persone! Sanno di pulito, possono andare avanti a testa alta, la loro coscienza è immacolata, sfoderano petali di gentilezza e sudano stille di disponibilità verso il prossimo. Sorridono, ringraziano, non alzano mai la voce, non si scontrano con nessuno. Ogni errore gli si perdona perché sono esseri splendidi e chiedono scusa. Appaiono sagge, modeste e hanno sempre una buona parola per tutti o un pensiero positivo per andare avanti.

Hai passato una vita in questo modo e oggi tutti ti vogliono bene e ti ammirano. Nonostante tutti i tuoi sforzi, però, c’è ancora qualcuno che cerca di insinuare nella tua mente e nel tuo cuore che, in realtà, non sei la bella persona che appari. Ti fanno capire che manipoli, che il tuo modo di fare è studiato a tavolino, che in verità non rispetti gli altri e che, in qualche modo, con la tua sublime dolcezza, obblighi gli altri a comportarsi in una determinata maniera. Sei un falso in pratica. Le loro parole nascono dall’invidia? Dall’insicurezza? Dalla paura? Dalla verità? Non ti deve importare. Osserva te stesso. Solo te stesso. Accogli tali valutazioni ma osserva te stesso. Ciò che davvero sei.

DALLO STORDIMENTO ALLA QUIETE

Ti fanno male queste accuse vero? Non le accetti, ti feriscono. Ti stordiscono e destabilizzano persino. Non ti riconosci, sei scosso, quasi ti manca la terra sotto ai piedi come a non essere più tu. Lo stato imbottito nel quale dondolavi è stato sconquassato. Che caspita! – Mi sono distrutto una vita per essere ammirato e ora questo mi dice così? – Sì. Ma sai cosa devi fare? Devi accettarlo. Accettalo e innesca un fenomeno magico strabiliante che non hai mai conosciuto.

Siamo arrivati alla conclusione che sei, in pratica, una “brutta persona” in quel tuo profondo dove credi nessuno abbia accesso. Sì, proprio tu che non hai mai fatto male neanche a una mosca.

Sei una brutta persona, prova a dirlo a te stesso, tante volte. Convincitene. Lentamente, le prime lacerazioni causate da queste affermazioni si chiudono e una nuova pelle nasce, le ricopre proteggendole. In quel momento tutto inizia a fare meno male e il passo verso l’esultanza è breve. – Sì, sono una brutta persona. Che bellezza! Che liberazione! Ho dei difetti agghiaccianti, delle caratteristiche che fanno schifo persino a me ma sono le mie. Se mi hai incontrato in tutto il mio squallore e noti tutte le qualità negative che mi hai elencato, guardati dentro, forse sono un tuo specchio. Sono così. Ho assolutamente delle virtù, questo è indubbio, perché ogni creatura vivente le ha e ho delle caratteristiche orribili. Si, sono io e sono vero. Eccomi qui -.

RICONOSCERSI

Accogli dentro di te questi giudizi come se fossero bellissimi regali e, ora che li hai presi e fatti tuoi, rendili il tuo più grande punto di forza. La tua partenza.

Solo dopo aver accettato, con il cuore, ciò che sei o ciò che sembri puoi trasmutarlo a tuo favore. Non importa se è vero o se è solo la sciocca opinione di qualcuno. Tu sei più forte di ogni cosa e sei l’unico Dio guaritore al quale devi credere.

Vedi… se la tua anima ha voluto tu scoprissi queste caratteristiche un motivo c’è. Sarà difficile scoprire questo motivo, perché le stanze del nostro inconscio sono ampie e sconosciute, ma da qualche parte avevi questi semi che hanno germogliato fuori di te e a te si sono mostrati.

Chi dice queste cose? Le persone a te più care? Gente sconosciuta? O forse sei tu che, senza saperlo, le dici a te stesso e gli altri te le riportano soltanto? Quanto ti critichi nella tua paura?

DEVI PRENDERE QUESTI INGREDIENTI SE VUOI LAVORARLI

Come ripeto è difficile da capire per questo non ti rimane altro che superarle. Accettandole ti liberi e, nella liberazione, come un gabbiano che si innalza entusiasta nel cielo, puoi osservare tutto dall’alto divenendo padrone di te stesso. Ora puoi vedere chiaramente, non sei più uno schiavo e puoi scegliere.

Vuoi davvero cambiare? Sono giuste queste illazioni? Esistono? Si. No. Puoi decidere. Ma la bellezza che provi dentro ti permetterà di fare tutto. Non rispetti gli altri? Benissimo. Non rispettarli allora! Quanti problemi in meno. Non devi mica far loro del male, ti basta preoccuparti di meno del loro benessere. C’è un mucchio di gente che vive così e in gloria. Non vali nulla? E non valere! Mica abbiamo l’obbligo di valere qualcosa per forza! La libertà. Manipoli? Manipoliamo tutti, indistintamente, ognuno con i suoi mezzi. Tutti quanti. Ora lo sai. Non sei peggiore di altri. Rasserenati. Ecco l’accoglienza. Ma, aspetta, perché puoi andare oltre, ora.

Ora è tutto dentro di te e tu ne sei l’amministratore. Puoi vedere il tuo patrimonio. Adesso è facoltà tua se voler migliorare, evolvere e crescere personalmente oppure no. Sta a te decidere cosa voler di rimando. Se da parecchio leggi il mio blog saprai che più sei pieno d’amore e frequenze positive e più vibrerai connesso all’energia cosmica e riceverai meraviglia, altrimenti dovrai vedertela con i tuoi mostriciattoli. Ma non hai obblighi e, come ti ripeto, solo ora che hai compreso, solo ora che non hai più catene, solo ora che sei davvero te stesso puoi essere cosa vuoi.

Solo ora che sei uscito dalla bambagia puoi vedere il non-rispetto, il non-valere, la manipolazione e tutto il resto e puoi salire quel gradino ti farà essere ancora più bello di quello che eri.

Ti auguro il meglio.

Prosit!

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Io non mi piaccio ma lui mi ama da impazzire

Sono tantissime le persone che si autosvalutano, che si credono sbagliate, tremendamente sbagliate e non all’altezza. Si considerano brutte, fuori luogo, non si amano e non si accettano.

A dimostrare questo, seguendo le leggi della psicosomatica, insorgono durante la vita malattie e disturbi fastidiosi come: l’Acne, le Verruche, l’Osteoporosi, vari dolori alla Schiena e moltissimi altri sintomi.

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Si vive in una costante paura di non piacere, di non essere adeguati e raramente ci si accorge che invece, là fuori, c’è qualcuno che ci ammira moltissimo, che ci desidera e vive per noi. Un qualcuno che non cambierebbe della nostra persona nemmeno un pelucco.

Raramente proviamo a riflettere sul processo inverso ossia, a quelli tra voi, privi di autostima e che si svalutano in continuazione, chiedo: – Siete per caso follemente innamorati di una persona? -. Se la vostra risposta è – -, la domanda a seguire è – E questa persona si ama e si accetta così com’è? -. La maggior parte delle volte la risposta a questa seconda domanda è – No -.

Eppure voi l’amate. Secondo voi è la donna più bella del mondo o l’uomo più perfetto del pianeta. Non fate altro che pensare a questa persona, ne siete quasi ossessionati, ricordate il suo bel viso, il suo modo di gesticolare, la sua splendida voce e le sue espressioni che vi strizzano lo stomaco dall’emozione. Ma lei, ogni mattina, quando si guarda allo specchio vorrebbe strapparsi via quel viso, vorrebbe tagliarsi gran parte di cosce o di pancia, vorrebbe avere una pelle diversa, più capelli, più barba, oppure preme il suo seno con rabbia. E mentre voi la sognate, circondata da fiori e farfalle, e vorreste condividere con lei l’eternità, lei si strugge nel tormento di una propria considerazione pari allo zero.

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La stessa cosa accade a voi.

Voi che vi reputate così brutti, così grassi, così spiacevoli, così imbranati, potreste avere qualcuno, intorno, che invece vi reputa meravigliosi.

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Tempo fa conobbi una persona che sembrava la perfezione fatta ad essere umano. Sapeva molte cose, era molto istruita, aveva un bel modo di fare, intelligentissima. Sembrava inoltre anche molto sicura di sé. Una di quelle persone alle quali puoi affidarti ciecamente. Dava l’idea di non aver paura di niente e di nessuno e ragionava in un modo inusuale ma che affascinava tantissimo e prospettava nuove visuali di vita. Sportiva, con un buon lavoro, un buon stipendio e anche molto, molto carina. Insomma, non le mancava davvero nulla. Man mano però che la confidenza tra noi aumentava, mi raccontava, direttamente o indirettamente attraverso i suoi discorsi, di vari disturbi, dei quali aveva sofferto in passato, e malattie o inestetismi che ancora oggi spesso la obbligavano a prendere provvedimenti.

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Ogni malessere che palesava mi dava come chiave di lettura appunto l’autosvalutazione.

“Ma che stranezza” pensavo tra me e me. Pareva davvero inconsueto che una persona come lei, che oltretutto mostrava grande autostima, potesse avere sintomi di quel genere. Eppure, i messaggi che le trasmetteva il suo corpo erano quelli.

“Evidentemente si crede brutta ma allora perché riempire sfacciatamente i social di proprie foto?”, “Forse allora si sente sola? Ma allora perché voler staccare con il mondo intero per diversi giorni?” (pratica che ogni tanto si concedeva). “Forse ha paura a dimostrare quello che pensa ritenendosi superficiale, ma allora da dove nasce tanta schiettezza nel parlare da confondere, a volte, con presunzione?”. Era un vero enigma ma le famose “maschere” le conosciamo un po’ tutti ormai.

Ebbene si, questa persona stava indossando una maschera che le era praticamente appiccicata alla pelle con l’Attak. Non perdeva un solo colpo, non abbassava mai la guardia, non la coglievi mai in fallo. Qualsiasi frase dicesse o qualsiasi gesto facesse mostrava sempre grande sicurezza e padronanza di sé. Addirittura cercava di insegnare agli altri ad amarsi e rispettarsi.

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Fu un lavoro abbastanza duro quello che decisi di compiere su di lei. Un lavoro anche parecchio lungo. Avevo sempre e solo poche briciole sulle quali riflettere e costruire i veri tratti di quella personalità. Potevo basarmi prevalentemente sui suoi problemi fisici, loro si che non tradivano.

La morale è che questa persona, in realtà, aveva un gran bisogno di essere costantemente appoggiata e rassicurata. Aveva paura di buttarsi nella vita, paura di sbagliare, ma soprattutto aveva paura di non essere apprezzata. Faceva di tutto quindi, come arma o come scudo, per mostrarsi esattamente all’inverso. Ma se solo avesse saputo quanti individui impazzivano per lei! Sia uomini che donne. Colleghi di lavoro, amici, famigliari. Era veramente un “mito”.

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Io per prima, non avrei cambiato di lei nulla, nemmeno un neo.

Machissenefrega -, direte voi – se piaccio a cento persone, il problema è che non piaccio a me stesso – e avreste ragione a dire così. Il problema è proprio questo infatti ma volevo porre l’attenzione sulle sensazioni che voi provate per chi si sente imperfetto quando lo amate. Mentre voi, e mi ci metto dentro anch’io, state/stiamo facendo la stessa cosa. Da una parte mi vien da ridere…

Cosa direste a chi apprezzate così tanto? Cosa direste persino dei suoi difetti?

Si… quante parole meravigliose… ma a voi stessi che dite?

Per noi, solo cacchette… allora forse è meglio far parlare gli altri.

Prosit!

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