Non riusciamo ad accettare la Verità della Natura e dell’Uomo

E’ come se fossimo stati programmati per non soffrire.

Tutto quello che reca sofferenza lo rifuggiamo.

Al di là di quello che ci reca palesemente dolore, addirittura preferiamo la menzogna al posto di una verità che noi reputiamo – triste – o – scomoda -.

Siamo convinti di volere il “Vero” ma non è così. Chi parla senza mentire non ci piace, ci offende, ci provoca malessere. Risveglia i nostri mostri interiori. Lo definiamo acido, antipatico, talvolta aggressivo.

La stessa cosa accade nei confronti della Natura, laddove vogliamo accogliere solo quello che di lei ci piace: il fiorellino, il cucciolino, l’occhietto dolce, la fogliolina, il semino…

La verità della Natura, quella senza vesti, in tutta la sua selvatichezza, è per noi – crudele -.

Passiamo le giornate ad ambire nel diventare come Lupi ma mai saremmo in grado di accettare le dure leggi di un branco e nemmeno potremmo avere la stessa forza di un Lupo mentre ama la sua solitudine, mentre si mostra totalmente per quello che è.

Dal momento stesso in cui veniamo al mondo, diversi messaggi iniziano a colpirci da vari fronti. Tra questi, un consistente gruppo di informazioni ci suggerisce e ci convince di essere due cose:

COLPEVOLI e INADATTI

Gli aggettivi e le sensazioni correlati a questi due – termini pilastri – sono molteplici:

non sono degno, senso di colpa, non valgo, non me lo merito, condizionamenti, mancanza di fiducia in se stessi, sbaglio sempre…

La nostra mente è colma, anzi satura, di pensieri di questo tipo, costantemente, ogni giorno della nostra vita.

Nasciamo grandiosi, invincibili, potenti, magici per poi divenire, col tempo, “sbagliati, piccoli, micragnosi, tapini”.

Non va bene. E’ molto sofferente tutto questo. Bisogna guarire, modificare ogni memoria, trasmutare tutto ma… ma come si fa? Come è possibile riuscire a fare così tanto? Un enorme, eroico, lavoro così gigantesco che ci stanca alla sola idea. No, non è possibile. Troppa fatica, troppa angoscia.

Da venti, trenta, quaranta, cinquanta anni, i nostri schemi mentali ci portano in una determinata strada e ora, modificare quel sentiero, è un compito davvero troppo arduo. Proprio come scalare la ripida montagna.

E’ molto più facile ricoprire il tutto, tirare giù il sipario, non vedere più niente e andare avanti. Ah! Che bello! Come nascondere la polvere sotto al tappeto.

Dobbiamo proteggerci in qualche modo.

Bello sì… apparentemente è bello. Bellissimo. Occhio non vede e cuore non duole. Peccato, però, che esiste un piccolo, microscopico, insulso problemino… una quisquilia:

NOI NON SIAMO SOLO UN CORPO

Siamo emozioni, ragionamenti, sentimenti, sensazioni, percezioni. Siamo Anima e Spirito. Siamo dotati di una Natura, di una Coscienza, di una Intelligenza.

Tutte queste cose dove le mettiamo? Tutte queste cose sono quelle che si ribellano al sipario con il quale abbiamo deciso di ricoprire tutte le brutture che non vogliamo  vedere ne’ provare.

Si ribellano molto. Come cani arrabbiati. Ringhiano. E il ringhio ci spaventa sempre.

Non accettano che noi, figli della Sorgente Divina, possiamo sentirci anche solo lontanamente dei piccoli esseri indegni.

La lotta dentro di noi è perpetua anche se non la vogliamo percepire. Queste parti di noi sono vive e crediamo di stare bene ma non è così perché ci appartengono più di quello che pensiamo.

Tentiamo di proteggerci ulteriormente, tentiamo di ricoprire sempre di più, aggiungiamo sipari alle tende già spesse che abbiamo posizionato precedentemente. Non voglio sentire! Non voglio vedere! Non voglio provare! Via! Sciò!

Via da noi tutto quello che ci fa star male.

Per questo rifuggiamo la verità. Perché la verità è quello che dice la parola stessa – Verità – dal latino “veritas” da “verus” e cioè “vero” e dal sanscrito “vrtta” e cioè “evento, fatto, accadimento”. Che combinazione!

Sapete che il nome del colore – Verde – deriva dal latino “viridis”, stessa desinenza quindi, e significa “tornare alla vita”? Trovo emozionanti questi collegamenti.

La verità è che:

– non mi piaci, ti rifiuto, posso vivere bene anche senza di te e questo non lo accetti, ti fa male, sveglia in te il senso dell’abbandono che tanto ti fa soffrire

– una leonessa può decidere di uccidere un suo cucciolo se lo ritiene necessario ma tu non lo accetti perché, per la tua morale, il senso del tuo giudizio è più forte

– puoi essere amato, tanto amato, ma questo ti sembra impossibile, ti senti preso in giro e reagisci come chi è ingannato, combinando veri casini

– davanti al famosissimo “quieto vivere” io metto il rispetto per me stessa e se una cosa mi fa male o non mi va bene te lo dico

– quella malattia, o quel disturbo, o quell’inestetismo vuole recarti un messaggio al quale tu non credi e, pur non credendoci, lo consideri – brutale –

Chi mostra schiettamente e in modo viscerale i suoi sentimenti, di qualsiasi genere essi siano, viene deriso, o giudicato, o allontanato. Viene considerato presuntuoso, pazzo, collerico, sdolcinato, noioso, superficiale, aggressivo, menefreghista… l’importante è definirlo per capire bene che tipo di – nemico – abbiamo davanti. Questo accade perché chi ascolta non è pronto a ricevere quella verità. Si sente giudicato da quella verità, si sente in colpa, si sente oppresso, infastidito, offeso… e allora giudica egli stesso.

Per favore, non parliamo di – tono – con il quale vengono dette le cose. E’ un punto importante ma il mio discorso è un altro.

La Natura non è cattiva è soltanto inesorabilmente indifferente. Non ha le tue emozioni PERCHE’ NON HA LE TUE MEMORIE. Le tue emozioni nascono da quei messaggi che citavo prima e che ti hanno colpito da vari fronti. Senza palesare il fatto che tu sei un Essere Umano, il più potente ed elevato Essere emanazione dell’Intelligenza Cosmica Creativa.

L’altro Essere Umano, che ti parla schiettamente, non è cattivo. E’, come la Natura, indifferente a quelle tue emozioni PERCHE’ NON HA LE TUE MEMORIE. Ne ha sicuramente altre ma non ha le tue ed è un bene. E’ un bene perché soltanto chi non ha le tue memorie, ma allo stesso tempo ti riflette e appare nella tua vita, può farti da specchio. E’ l’unico modo che hai per leggere le pagine del Subconscio che altrimenti non saresti in grado di vedere.

Mentre tu cerchi di sconfiggere quel dolore, o allontanarlo da te, lui è lì per aiutarti. E’ lì affinchè tu possa lavorarlo, trasmutarlo ma, come dicevo prima, è troppo faticoso ed eroico.

Elevati. Impara ad accettare, sinceramente, con il cuore, la verità in qualsiasi sua forma. Impara ad accogliere tutto quello che arriva senza giudizio.

Accetta che dei gatti possano morire, che quell’amico possa tradirti perché è opportunista, che una ferita possa infettarsi, accetta tutto. Solo attraverso la vera accettazione ci può essere la cura.

Prenditi cura di ogni forma di vita. Amala. E da questo impara ad amare te stesso.

Osserva la bellezza in ogni sua manifestazione.

Le persone dicono di esigere la verità ma non è così. Vogliono la ragione, vogliono sentirsi dire << Ok >>, vogliono il perdono, il complimento, il << Va tutto bene >>, così… Sans souci (senza preoccupazioni). Sono già tanti i problemi nella vita, si vuole solo il bello. Senza rendersi conto che quel – bello – arriva solo dopo essere riusciti ad accogliere.

La crudeltà, la cattiveria, la violenza sono tutt’altra cosa.

Impariamo ad accettare gli insegnamenti, impariamo a lavorare il dolore.

Sia la Natura, con i suoi adattamenti, la sua determinazione, la sua libertà, la sua indifferenza… sia l’Uomo con i suoi comportamenti, con i suoi sentimenti, con le sue azioni… ce lo stanno insegnando.

Se decidiamo davvero di “amare la Natura”, come spesso si sente dire, dobbiamo comprendere che dobbiamo riuscire ad amare tutto di lei, anche l’Uomo, che è il suo massimo esponente. E anche quello che ci appare troppo selvaggio.

Davanti ad una scomoda verità proviamo a capire il messaggio che si nasconde.

Davanti alla morte di una pianta proviamo a capire il messaggio che si nasconde.

Esiste la RINASCITA. E, per rinascere, deve prima esserci la morte che l’Universo non contempla come noi.

Prosit!

Le Piume della mia Vita

COMUNICAZIONI… NATURALI

Mentre molta gente rinviene piume senza badare a questo ritrovamento, altre persone invece danno a tale fatto molta importanza. Io sono tra quest’ultime. Sono convinta che la natura, vista come una specie di madre, comunichi con me in modo totalmente ovvio, facendo parte di me come io di lei. Mi chiedo inoltre perché non dovrebbe essere così? Perché mai dovrebbe esserci un distacco tra noi due. Composte allo stesso modo, dagli stessi elementi chimici e nate nella stessa maniera, soltanto in varie forme, non comprendo perché io e lei non si possa avere un rapporto. E poi comunque lo si sente dentro, lo si percepisce in un modo che è assai difficile da spiegare ma lo si sente. Detto questo, e senza voler convincere nessuno, oggi voglio raccontarvi del mio vivere “assieme alle piume”.

Senza dimenticare che gli uccelli cambiano e perdono le loro piume biologicamente (sarà quindi ovvio in alcuni periodi dell’anno trovarne di più) e senza dimenticare che esiste il vento, il quale può portarle a noi, vi racconto come io vivo il mio rapporto con loro. Anche i gatti ci si mettono, o le automobili. Quando uccidono un volatile le sue piume volano ovunque e a noi sembrerà di essere circondati da penne più del solito. Per questo bisogna tenere un piede nella materia ma, con l’altro, senza dare responsabilità unicamente al mondo materiale in quanto non è l’unico, si può viaggiare per mondi sconosciuti che si mostrano ai nostri occhi e diventano via via sempre più concreti anche nell’esistenza reale, la sola che siamo abituati a considerare.

C’E’ UN MESSAGGIO PER TE

Le piume non giungono a me ogni giorno e nemmeno in determinati periodi dell’anno ma arrivano sempre e soltanto dopo (ho 40 anni e da 40 anni accade questo) un lavoro interiore svolto in me: che sia estate o inverno.

Per esagerare, in questa che molti potranno credere soltanto una fiaba o il delirio di una pazza, aggiungo che sono costantemente aiutata da fonti energetiche (egregore) che vivono con me ogni giorno e ogni giorno mi mostrano la loro presenza; a volte anche attraverso le piume. Le piume però arrivano solo quando il mio lavoro interiore riguarda l’ascesa verso la spiritualità, l’avere più connessione con la mia anima, il riuscire a vedere la perfezione anche là dove sembra esserci solo dolore e trasmutare, così come si dice – il piombo nel prezioso oro -. Elevarsi di un gradino verso la consapevolezza. La crescita interiore sale.

Detta così sembra un procedimento molto semplice invece è tutt’altro. In poche parole potrei dirvi che per raggiungere la resurrezione occorre prima passare dalla crocifissione ma non voglio riferirmi alla religione o a qualcosa di particolarmente traumatico. Si parla molto semplicemente di cambiamento e ogni cambiamento si sa, può produrre dolore, resistenza, spavento, sgomento, preoccupazione.

Ed é proprio durante questo subbuglio che le piume giungono a me. La piuma: qualcosa di tangibile (materia) collegato a qualcosa di astratto come: il volo, la libertà, il mondo dell’invisibile, del non palpabile, il mondo vicino al cielo. L’innalzamento. L’innalzarsi verso l’alto (come dice la parola stessa). E, se vogliamo, un qualcosa anche di aleatorio.

Ce la stai facendo Meg. Siamo qui. Ti stai avvicinando. Stai salendo il gradino. Tranquilla, va tutto bene. È tutto ok, noi siamo con te -.

Questo è il loro messaggio. Ma fatemi finire prima di volermi rinchiudere in qualche casa di Igiene Mentale.

É molto facile trovare piume per strada, o comunque in mezzo alla natura, più raro è trovare piume in casa a meno che non appartengano al piumone d’oca che abbiamo in camera sul letto. Ma quando si trovano piume assai originali in sala, dopo aver pulito, e con finestre e persiane chiuse tutto il giorno, e soprattutto PER DIVERSI GIORNI DI SEGUITO, inizi anche ad osservare altro. E meno male forse! Aprire la mente è sempre positivo, vere o false che siano queste teorie.

SACRI REGALI

Piume di cosa? Boh? Non sono un ornitologo ma di certo non appartengono solo ai comuni uccelli che vivono la mia zona. La maggior parte di esse le riconosco ma non proprio tutte.

E’ vero anche che alcune sono state trovate nei boschi, ma sempre in modo assai particolare e suggestivo. Ho piume di Pavone, di Gufo, di Tortora, di Corvo, di Gabbiano, di Ghiandaia, di Merlo, di Piccione, di Allocco, di Cinciallegra, di Gazza e di molti altri… che conservo più che gelosamente. Oltre ad essere cari doni, mi ricordano anche quel determinato periodo della vita in cui ho battagliato ma ne sono uscita vincitrice. Posso rivivere le stesse emozioni grazie all’energia delle piume. Posso ricordare che no, non ero sola. Non lo sono e non lo sono stata mai.

A livello di Animali Totem sarebbe carino conoscerle ma, comunque, quello che hanno da dire è sempre la stessa cosa attraverso la loro presenza.

Trovare piume sull’auto, ogni giorno, per diversi giorni, nonostante il vento e nonostante luoghi diversi e paesi diversi nel quale si parcheggia è effettivamente intrigante. Trovare piume sul luogo di lavoro, nello stesso strano modo in cui si trovano a casa, è intrigante. Essere seduti su una panchina e una piuma, lentamente, cadendo dal cielo, viene a posarsi sul tuo grembo (sempre per diversi giorni) è intrigante. Avere piume tra i capelli, per circa dieci giorni di fila (vi giuro che mi lavo) è intrigante. Voglio dire… a voi capita con queste dinamiche? E vi capita solo quando decidete di compiere un lavoro di crescita personale su di voi? Al di là della stagione, o del luogo in cui vivete, o della presenza o meno di uccelli attorno a voi?

Ma la cosa più importante è in realtà un’altra. Vedete, che questo sia vero o sia solo una mia suggestione, a poco serve. Il fatto è che questa mia credenza mi porta a convincermi, sempre di più, che ci sia un’affinita’ e una comunicazione maggiore tra me e quei nuovi mondi di cui vi parlavo e, alla fine, questa immaginazione diventa realtà.

Lo si può affermare in quanto si sviluppa poi con risultati che non hanno nulla a che vedere con gli uccelli ma che dimostrano come la mia sensibilità e il mio potere siano cresciuti. A quel punto si inizia a co-operare notevolmente con le forze della natura tutta e si realizzano cose mai riuscite prima. Insomma, proprio questo mi premeva spiegarvi. È come se fossero un mezzo che ci insegna ad affinare capacità intrinseche che tutti abbiamo ma non nutriamo, non coltiviamo.

Le piume sono ovviamente solo un esempio. Infinite sono le manifestazioni che forze a noi sconosciute utilizzano per comunicare ma ognuna di esse reca un messaggio. Un messaggio che nessuno può dirvi, nemmeno io, lo si sente dentro. Il cuore lo legge e lo traduce e quello è, perché la nostra intuizione, la voce della nostra anima, anche se non sappiamo ascoltarla, non sbaglia mai.

Il trovare una sola piuma può già voler dire qualcosa, il trovarne molte può intendere che qualcosa desidera comunicare con te, recarti messaggi importanti. Prova ad ascoltarli… in fondo che ti costa?

SEI PROTETTO

Attraverso le piume qualcosa ti sta dicendo che sei protetto, che non devi aver paura e che il tuo lavoro si sta svolgendo alla perfezione. Ce la stai facendo, ti stai avvicinando sempre di più alla tua parte Divina. All’Entusiasmo. Stai combattendo i tuoi demoni al meglio e stai acquisendo sempre un po’ più di magia.

Per concludere vi lascio alla lettura di questo articolo che parla invece dei – colori delle piume – perché, anche loro sono importanti da valutare e, avendo provato sulla mia pelle che non sono cincischie, voglio farveli leggere:

https://www.cavernacosmica.com/trovare-piume-significato/

Mi raccomando, badate d’ora in poi a come il Cosmo decide di comunicare con voi. C’è tanta tanta vita attorno alla vostra.

Prosit!