Fotoni e DNA: la loro Comunicazione

Di alcune importanti scoperte scientifiche ne abbiamo sentito parlare ben poco, mentre, a mio parere, dovrebbero essere decisamente più conosciute.

Solo per riflettere un po’, quando avrai finito di leggere questo articolo, chiediti come sarebbe la vita di tutti noi se, ciò che ora sai, fosse per l’essere umano una cosa ovvia come: – se decido di scrivere prendo una penna e scrivo -. Semplice.

AMORE A PRIMA VISTA

Innanzi tutto vediamo cos’è un Fotone e cos’è il DNA umano.

Il fotone è una particella di luce e cioè, per la fisica quantistica, materia.

Il DNA (o acido desossiribonucleico) invece è una struttura che porta l’informazione genetica. Umana, in questo caso.

Come ci fa sapere Gregg Braden, scienziato e scrittore, il quale, con premura, tenta di aprire e risvegliare le menti, alcuni suoi colleghi tra i quali Vladimir Poponin e Peter Garaiev, decisero di immettere in un piccolo tubo trasparente alcuni Fotoni. Tali Fotoni si muovevano all’interno di questo cilindro senza un senso logico, semplicemente fluttuando nello spazio a loro disposizione.

Decisero, in seguito, di aggiungere a queste particelle delle altre particelle di un’altra sostanza ossia di DNA umano. In breve tempo poterono assistere ad un fenomeno assai curioso e cioè che, i Fotoni, non rimasero indifferenti alla presenza del DNA ma anzi si affiancarono ad esso e soprattutto ne assunsero la stessa forma. In pratica, lo imitarono, agganciandosi a quello che per loro era divenuto una sorta di “comandante”. Togliendo a questo punto il DNA, e lasciando nuovamente i Fotoni da soli, accadde che l’influenza antecedente del DNA sui Fotoni rimase, come se per i Fotoni fosse una memoria.

Bene, questo esperimento ci fa capire innanzi tutto cosa si intende quando si dice: che qualcosa di quella persona rimane anche dopo la sua morte (detto in termini molto spicci) ma soprattutto ci aiuta a comprendere come l’Universo intero si muove in base al nostro volere.

CREDERE SOLO A QUELLO CHE SI VEDE

Le minuscole particelle di DNA che ci rappresentano e ci compongono non le vediamo a occhio nudo, eppure, tutto intorno a noi è ricco del nostro DNA. Anche la nostra auto, o il luogo nel quale lavoriamo. L’energia risponde a queste microscopiche parti così come la materia. Noi, però, non vedendo nulla di tutto questo non lo diamo per scontato, anzi, nemmeno ci crediamo.

Il non riuscire a vedere con i nostri occhi particelle così piccole è per noi un vantaggio in realtà, una difesa stessa dell’organismo, ma noi ne abbiamo fatto un limite. Immaginatevi cosa potrebbe significare riuscire a vedere come un microscopio. Andare in giro e avere davanti ai nostri occhi, ogni secondo della nostra vita, milioni e milioni di microbi, cellule, pulviscolo e quant’altro. Sarebbe insopportabile. Si parla di numeri infiniti di cose nello sguardo.

Questo però non significa che, i fatti, nel microcosmo e poi anche nel macrocosmo, non avvengano.

L’UNIVERSO E’ LUCE

I Fotoni si trovano ovunque e quindi ovunque il nostro DNA può modificarne la forma. Tra loro avviene una vera e propria comunicazione e questo penso sia l’indizio più importante da ricordare. COMUNICANO! Non è fantastico? In pratica, ciò che noi siamo prende forma attorno a noi. Due mondi, apparentemente differenti tra loro, parlano lo stesso linguaggio.

Per sottolineare ancor meglio questo importante evento, occorre però osservare un altro grande esperimento e cioè quello che ha scoperto che il DNA si modifica in base alle nostre emozioni.

Ebbene sì, come è stato visto dagli scienziati dell’Institute of HeartMath (letteralmente Istituto di Matematica del Cuore) quando proviamo emozioni negative come la paura, o la rabbia, o la frustrazione, il nostro DNA assume una forma contrita e più accorciata, mentre, durante il sentire emozioni positive come l’affetto, la compassione o la gratitudine esso si distende e si allunga.

E’ risaputo infatti che provare spesso “brutte” emozioni fa ammalare di più perché indebolisce il nostro sistema immunitario e adesso sapete il perché anche dal punto di vista scientifico e fisiologico.

Rispondendo a questa eco, quando i Fotoni si modificano in base al DNA, non si può che avere un riflesso reale dello specchio nel quale ci stiamo specchiando.

Tutto questo è bellissimo. Stabilisce che esiste realmente una connessione tra le nostre emozioni e la nostra realtà. Noi siamo convinti che le emozioni che proviamo possono disturbare soltanto noi o far star bene solo noi. Siamo convinti che possono influire sugli altri nel momento in cui le palesiamo e, invece, dobbiamo metterci in testa che trasformano anche il nostro futuro.

La fisica quantistica sta scoprendo, o sta rivelando, un mare di cose interessanti. Mi sa che è giunta l’ora in cui dobbiamo uscire dal guscio e diventare realmente co-creatori con l’Universo.

Prosit!

photo datamanager.it – lightquiz.com – lescienze.it – healthdesk.it – esseredonnaonline.it – viverepiusani.it

Erezione Maschile e Cervello in Vasca

SI PUO’ FAREEEEEEEE!!!! (………FORSE)

Immagino conosciate tutti il bizzarro esperimento idealizzato da Hilary Putman all’inizio degli anni ’80. No? Allora ve lo racconto in breve.

Il filosofo e matematico Putman (1926 – 2016), ipotizzò di prendere il cervello di un uomo, metterlo all’interno di una vasca piena di un liquido apposito, in grado di mantenere vivo l’organo, e attaccare ad esso degli elettrodi collegati a loro volta ad un computer. Il computer avrebbe poi mandato, attraverso cavi appositi, delle immagini che, il cervello, avrebbe riconosciuto.

Praticamente quello che succede a noi stessi cioè al nostro cervello che è chiuso all’interno di una cassa (cranica) ed è come quello in vasca.

Attraverso i nostri neuroni ed impulsi elettrici mandiamo materiale al nostro cervello (tramite il Sistema Nervoso Centrale – SNC) il quale elabora i segnali che gli giungono dall’esterno e ci rimanda il tutto sottoforma di sensazioni (facciamola semplice). Nel caso delle immagini, in pratica, funziona tutto proprio come nel caso del computer collegato al cervello in vasca, in quanto, pure il nostro cervello non vede e non sente nulla di per sé.

Tutto questo per far capire come il cervello vive ciò che noi gli facciamo vivere.

Ad un uomo accade che se inizia a pensare ad una donna attraente e la immagina in un contesto provocante ed erotico, anche se questa è solo una visualizzazione e in realtà la donna vicino a lui non c’è, egli cede ad una trasformazione assolutamente fisica, oltre che emozionale, come se davvero dovesse procedere verso un rapporto sessuale. E anche il “fratellino” dei maschietti è chiuso (non sempre, ma spesso si) all’interno di slip e pantaloni. Anche lui, come il cervello, privo di una sua personalità e facoltà di decisione (e dai… smettetela! E’ una cosa seria).

Cosa significa tutto ciò? Significa che i nostri pensieri e le nostre immaginazioni hanno il potere reale di trasformare fisiologicamente il nostro corpo.

…..E’ IL MIO CORPO CHE CAMBIA (LITFIBA)

Non tutte le trasformazioni sono evidenti come quella del pene ma comunque accadono.

L’arresto o la maggior fuoriuscita di alcuni ormoni (o neurotrasmettitori) sono manifestazioni che veramente succedono e in base all’emozione provata.

Lo stesso turgore del pene lo subiscono anche altri organi a causa di altre emozioni ovviamente.

Ora, il membro maschile s’inturgidisce (si può dire “inturgidisce”? Mi sembra di si) a causa di un complesso fenomeno nel quale esercitano un’azione sia il sistema ormonale, che nervoso e anche psicologico e che vede alla sua base una potente vasodilatazione ordinata da un riflesso spinale. Tutto questo avviene nei confronti di una situazione considerata – piacevole – ma, come ho già detto, la secrezione o meno di diverse sostanze all’interno del nostro organismo, se in disequilibrio rispetto alla norma, provoca un indurimento tessutale molto meno soddisfacente di quella del “migliore amico” dell’uomo (…che non è il cane).

Ritrovarsi così con: Cuore, Polmoni, Reni, etc… meno elastici rispetto alla loro natura, non ha niente di meraviglioso.

SLALOM GIGANTI E PERCORSI FACILITATI

Ma la cosa principale che volevo farvi passare è anche un’altra. L’abitudine di certi pensieri, sempre simili, va a fissarsi nella Rete Neurale Chimica (dovete sapere che i segnali, da neurone a neurone, ad un certo punto cambiano e da elettrici diventano chimici) e crea una sorta di “dipendenza” ossia che così: è sempre. Se noi quindi riusciamo ad interrompere un pensiero, cioè a non fare sempre gli stessi pensieri, cambiamo faccia anche alle reti neurali e quindi rompiamo la “dipendenza”. Come “dipendenza” intendo, ad esempio, pensare al proprio lavoro e preoccuparsi “automaticamente” per quella determinata cosa ogni giorno. O dare sempre un risvolto negativo ai risultati che immaginiamo. Sono strade già percorse all’interno del nostro cervello e quindi, i pensieri, prendono quelle vie finchè non siamo noi a far cambiar percorso al pensiero. Per loro è più facile andare verso quella via, ci sono abituati, è come se ci andassero automaticamente.

UNA REALTA’ AD LIBITUM

Ecco perché costruiamo sempre la stessa realtà, frequentiamo sempre le stesse persone (ossia persone con lo stesso messaggio per noi), perché ci sentiamo sempre inferiori, perché facciamo sempre quella cosa anche se ci causa sofferenza, etc…

Eppure… c’è un’infinità (quindi incalcolabile) di possibilità che ci circondano.

Ci sembra che ci accadono delle cose verso le quali non siamo coscienti e ci chiediamo come mai le stiamo vivendo.

Queste strade del cervello si ispessiscono sempre di più fino a condizionarci.

Possiamo modificare la realtà che ci circonda. Possiamo immaginare il meglio per noi e farlo accadere ma, ogni volta che proviamo a visualizzare quella determinata cosa ci sembra sciocco, impossibile, assurdo!

CHI VA PIANO VA SANO E VA LONTANO

In realtà, non è bene immaginare cose troppo diverse da quelle che stiamo vivendo. La nostra mente è troppo potente e ci remerebbe contro. Siamo sue vittime e periremmo al suo cospetto. Quindi dobbiamo fare piccoli passi. Sarebbe infatti inutile, e poco proficuo, immaginarsi pieni di soldi quando facciamo fatica ad arrivare a fine mese. Ma… possiamo iniziare ad immaginarci con i soldi giusti al momento giusto. Se NON facciamo nessun tipo di attrito questo accadrà e, accadendo, ci darà l’inconscia forza di riprovare e sempre un po’ di più, sempre un po’ di più, potendoci poi sbilanciare verso visualizzazioni stupende e che si concretizzeranno.

Prosit!

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