A volte basta davvero un sorriso

Colui che si imbarazza, che prova vergogna nel far qualcosa davanti agli altri, non è solo un – dolce tenero timido – anche se sicuramente provoca compassione nel cuore di chi osserva quella titubanza.

Le leggi dell’Universo sono diverse dalle nostre, forse più dure, più severe. Non appartengono alla morale umana come spesso vi ho spiegato.

Quando vediamo una persona timida, questa ci fa tenerezza perché il suo impaccio è tangibile e, per empatia, siamo portati a metterci nei suoi panni e a non voler essere al suo posto. Ai piani alti invece, la persona timida è considerata una giudicante. Sì, nel senso che: si sente giudicata e quindi si vergogna, è vittima del giudizio altrui perché lei stessa giudica tutto e tutti.

Perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati e con la misura con la quale misurate sarete misurati – (Gesù).

In questa frase Gesù spiega in due parole la Legge dello Specchio e molto altro.

Che ci crediate o no, proprio utilizzando il potere di questa legge, sono riuscita a trasmutare di molto il mio Demone del Giudizio. Sapete come ho fatto? Mi sono resa RESPONSABILE del giudizio. Mi sono riconosciuta una giudicante e ho dovuto UMILMENTE AMMETTERE (cosa ben poco piacevole) di essere una che giudicava.

Su questo punto mi ci soffermo perché la maggior parte delle persone che si rivolgono a me, cercando di risolvere alcuni nodi della loro vita, mi dicono sempre – Ma io non giudico! Per me ognuno può fare quello che vuole! -. Purtroppo crediamo di non giudicare ma lo facciamo eccome. Tutti. Chi più, chi meno.

Il problema nasce quando siamo totalmente convinti di non giudicare e non intendiamo sentir ragione. Ma è un discorso lungo e che ho già fatto più volte… oggi vorrei invece dedicare questo post alla bellezza di un sorriso (che ha a che fare anche con il giudizio) e ora vi spiego il perché.

Come vi stavo dicendo prima ho lavorato per molto tempo e molto duramente per trasmutare il mio demone del giudizio. E mica ci sono ancora riuscita del tutto! Ma va bene così.

Dovete sapere che un tempo non riuscivo nemmeno a parlare con gli estranei… figuriamoci quando mi sono trovata davanti una classe di allievi ai quali dover spiegare lezioni di Alchimia ed Esoterismo… Magia e Fisica Quantistica… Vi ho detto che ho aperto una Scuola no? Eccola qui per chi si fosse perso il post precedente www.magmel-alchimia.com

Bene… chi mi conosce sa la fatica che ho provato. Al di là del fatto che le lezioni devono essere comprensibili, devono essere dinamiche, poco noiose, etc… dovevo parlare davanti a una trentina di occhi che mi guardavano sbarrati senza mai distogliere lo sguardo da me. Il cuore iniziava a battere forte… o forse no… forse era immobile pure lui come me. Sentivo le guance prendere fuoco. Ero rigida, impietrita, ma allo stesso tempo tremavo… una tragedia! Non potevo andare avanti così.

E’ verissimo che anche l’abitudine aiuta ma nel mio caso, per come si sono svolte le cose, non avevo tempo di aspettare che l’abitudine svolgesse la sua parte. Dovevo agire io.

“Osserva Meg, osserva il turbamento… che cos’è? Cosa senti? Da cosa deriva?”. Scendendo sempre di più nel profondo arrivavo a delle sfumature del giudizio davvero carine e interessanti. Mi presi la responsabilità di tutto quel fardello e iniziai ad allenarmi a non giudicare più il mondo se non volevo sentirmi giudicata. Perché non era il pensiero degli altri su di me a darmi fastidio bensì era l’aggancio delle mie vibrazioni giudicanti con quelle giudicanti degli altri che faceva male.

Come a voler essere masochista fino in fondo (scherzo!) e come se la Scuola non bastasse, prese sempre più piede una mia grande passione che porto avanti con un compagno d’avventura.

Questa parte della mia vita si chiama “WILDLIFE IN VALLE ARGENTINA” (potete trovarla su FaceBook, Instagram e Youtube) e, assieme al mio amico Andrea vado – into the wild – alla ricerca di Flora e Fauna e luoghi splendidi della Valle Argentina. Se non che, i Comuni dei borghi di questo spicchio della Liguria di Ponente, iniziano a chiamarci per fare serate e creare eventi proiettando i nostri filmati e i nostri docuvideo. Che gioia! Che bellezza! Poter condividere con tanta gente quelle meraviglie che vediamo e immortaliamo con la nostra telecamera.

Ricordo ancora la prima volta, avevo davanti quasi duecento persone, tutte zitte, ad ascoltare me.

Andrea, che è peggio di me, continuava a dirmi – Parla tu Meg! Parla tu che io non mi oso! – e io – Ma non ce la faccio! Ma scherzi? Ma guarda quanti sono! –. Tra tutti e due poveri noi! Preferisco di gran lunga chiacchierare con due Camosci a 2000 mt che parlare davanti ad una folla ma… non è che si poteva star zitti. Va bene, decido di buttarmi (anche Andrea ha parlato quella sera) dico probabilmente qualche cavolata senza senso ma riesco a presentare il nostro progetto dando poi voce ai nostri video e tirando un enorme sospiro dopo aver spento il microfono. Sì, c’era anche il microfono! Drammaticissimo. Un microfono che, quando l’ho posato, grondava sudore… che schifo. Io non sono una persona che suda molto ma avevo persino le mani bagnate quella sera.

Pensate che effetto che fa il giudizio alla nostra mente. Trasforma temporaneamente il nostro fisico. Tutte le emozioni arrivano a lavorare anche fisicamente sul nostro organismo.

Fatto sta che gli eventi continuano… continuano a chiamarci ma, da un anno all’altro, non si può certo pretendere di abituarsi. Sono serate che facciamo solo d’estate al momento.

Finchè quest’anno, nella piccola Realdo, borgo incredibile incastonato tra le falesie della mia Valle, mi trovo davanti a un centinaio di persone per la prima volta in questo 2022.

Andrea inizia la sua solita nenia (a volte gli tirerei una testata! Perchè parla benissimo in realtà!) e dice, come al solito, di non voler parlare. Bene, parlerò io!

In piedi, davanti a tutte quelle persone, con il microfono in mano, ho iniziato a raccontare chi siamo, cosa facciamo, cosa volevamo mostrare, i dietro le quinte, etc… Ok, non sarò stata la Barbara D’Urso della Vallata ma me la sono cavata benino, forse più che benino perbacco! Dal momento che per la prima volta ho ricevuto molti complimenti, da parecchie persone, proprio sulle mie parole e su come ho parlato. Persino Andrea si è complimentato tantissimo, lasciandomi volentieri lo Scettro della Parola che ormai mi toccherà anche in futuro.

Alla fine, un signore mi si è avvicinato e mi ha detto – Signorina, guardi, io sono del mestiere, le devo fare i miei complimenti non solo per come ha raccontato nei video quello che stavamo vedendo ma anche per come lo ha esposto questa sera! -.

L’Universo premia sempre, in qualche modo ci comunica che stiamo facendo un buon lavoro. Ero entusiasta. Demone VS Meg 0 – 1. Tié!

Davanti ai miei allievi, anche se nuovi, ormai imbarazzo non ne provo più ma davanti a quel pubblico un goccino ho tremato… le frasi che mi hanno aiutata sono state “ Meg, ti giudicheranno in base a come ti giudichi tu. Sei speciale, vai benissimo, non vergognarti di nulla. Vergognati se fai del male ma non se vuoi mostrare la bellezza del creato. Giudicati splendida e sarai splendida per tutti. Loro sono un tuo specchio”. Continuavo a ripetermi queste parole nella testa.

E poi c’è anche da dire che spesso siamo noi stessi a esagerare la dose. La gente non è tutta cattiva o severa. Ma l’educazione che abbiamo ricevuto, a volte, amplifica certi messaggi.

Ma è stato un altro il premio che ho ricevuto quella sera. Nonostante i tanti esercizi fatti sul giudizio, non posso negare di non aver provato un po’ di tremarella. I volti delle persone che mi stavano ascoltando erano seri e interessati e questo mi ha intimorita ancora di più. Stavano scandendo le mie parole, dovevo essere precisa, non potevo sbagliare. Alcuni erano persino un po’ scettici, come a dire “Ma chi sono questi? Da dove arrivano? Cosa ci faranno vedere? Due fiorellini… Tse’…”. Non è stato facilissimo ma ad un certo punto, tra i vari visi, mentre cercavo con lo sguardo un punto di riferimento, ecco uno dei più bei sorrisi che si desidera incontrare in momenti come quello. Una ragazza, che conoscevo solo di vista, mi stava sorridendo con le labbra e con gli occhi. Era un sorriso caldo il suo. Amorevole. Sincero. Era come una carezza. I suoi occhi brillavano e quella sua dolce espressione sembrava dirmi “Vai Meg, stai andando alla grande, sarà tutto bellissimo!”. E’ stato un piccolo miracolo e lei era luminosa in mezzo a tutta quella gente.

Non vi racconto questo per dirvi cosa ho ricevuto quella sera ma per farvi capire quanto possa fare bene un semplice sorriso. Probabilmente lei non si è nemmeno accorta di avermi regalato tanto (anche se, a fine serata, ho voluto dirglielo e ringraziarla) o probabilmente sorrideva per la curiosità di quello che avrebbe visto a breve ma, nel mio cuore, ha fatto l’effetto che vi ho raccontato.

Sorridete. Sorridete alle persone perché ce n’è un gran bisogno e questa non è retorica. Sorridete davanti a chi è teso, davanti a chi soffre, davanti a chi sembra assente, stressato o troppo serio, perché è come coccolarlo, è come dirgli – Ti ho visto, so che ci sei e ti tengo per mano -. Sorridete perché, al di là della mia serata. molto leggera rispetto ad altre occasioni e altri esseri umani, un sorriso può essere terapeutico.

Grazie di cuore D. il tuo sorriso mi accompagnerà ogni volta che rimarrò spiazzata davanti a un grande pubblico. Oltre a un dono prezioso è stato anche un meraviglioso insegnamento.

Concludo dicendo che non è detto che chi osa parlare in pubblico, in totale serenità, non è uno che giudica, l’Universo parla tante lingue ma vi assicuro che quando voi vi sentite giudicati dagli altri, un lavoro utilissimo che potete fare per “guarire” da questo stato è osservare profondamente il giudizio dentro di sé. Senza rinnegarlo che altrimenti non serve a niente.

Buona auto-osservazione Anime belle.

Quando non sai che pesci prendere l’Universo risponde ma come?

QUESTO O QUELLO PER ME PARI SONO

In questo articolo voglio provare a spiegarti come risponde l’Universo alle tue domande, che tipo di linguaggio usa e come lo si traduce. Provo a fare questo perché, spesso, è difficile interpretare la sua lingua e lo faccio in base a delle mie esperienze personali quindi… nulla di assoluto. Con quello che desidero raccontarti puoi non trovarti d’accordo ma il mio intento è farti capire che, per me, l’Universo, grande sorgente della quale noi siamo emanazione, risponde sempre, è obbligato a farlo, ma non sapendo decifrare il suo messaggio pensiamo non ci abbia ascoltato o, addirittura, smettiamo di chiedere. IN QUESTO POST NON INTENDO PARLARTI DI SOGNI E DESIDERI MA DI DOMANDE VERE E PROPRIE CHE PUOI RIVOLGERE A LUI IN CASO DI INDECISIONI O PUNTI INTERROGATIVI CHE TI FRULLANO NELLA TESTA.

In realtà, dentro di te, le risposte esistono già perché sai molto più di quello che pensi di sapere ma non riesci a individuarle. Nessun problema, ti basta chiedere. Proprio come se chiedessi informazioni su un lavoro ad un professionista. Ad esempio, supponiamo che sei indeciso tra due scelte da prendere. Supponiamo che ti propongono due lavori da fare e devi scegliere quello più adatto a te.

QUANDO NON SAI CHE PESCI PRENDERE

A prima vista entrambi ti piacciono, entrambi hanno i loro lati positivi e quelli negativi e tu proprio non riesci a decidere. Quale sarà però quello più conveniente per te nel futuro, non riesci a vederlo. Non ti resta che domandarlo a chi ne sa più di te, cioè all’Universo, rappresentato dal tuo Sé Superiore. Poni la domanda in modo chiaro, ringrazia anticipatamente e fiducioso per la risposta ricevuta, e mettiti in attesa. Lui risponderà. E’ obbligato a farlo perché riflette quello che abbiamo dentro e, in noi, come ti ho detto prima, esistono già le risposte.

Grandi forze si muoveranno per te con l’intento di farti capire quale lavoro scegliere ma non si siederanno a tavolino dicendoti, chiaramente, in italiano, dove andare. Durante la tua attesa dovrai drizzare le antenne perché un mucchio di messaggi stanno per giungere a te attraverso: simboli, persone, ritrovamenti, frasi, sorprese, coincidenze, etc… Queste energie hanno tanti modi per comunicare, a volte assai strambi! Devi diventare più bravo di quelli che traducono i geroglifici antichi!

Ok, supponiamo che la tua indecisione riguarda il diventare idraulico o imbianchino. Un’ipotesi stupida ma tanto serve solo a comprendere il meccanismo.

A DOMANDA RISPONDO

Poni la domanda chiara e lampante, possibilmente ad alta voce (la voce è un ulteriore fonte energetica) e attendi. Devi fare attenzione però: attendere la risposta è una cosa, mentre rimanere attanagliato a questo pensiero è un’altra, e questo secondo punto non devi farlo.

Una volta posta la domanda, liberatene. Non restare sempre appeso lì, pensa ad altro, anche se la risposta ti serve urgentemente. Più ci stai sopra e più sarà la tua mente inquinata a risponderti, invece è la voce dell’anima che devi imparare ad ascoltare. Questo è molto difficile e potrà capitare che a volte sbagli, facendo le scelte errate, ma non è colpa dell’Universo e nemmeno tua. Soltanto che la nostra mente è davvero brava ad ingannarci anche quando sei super convinto di aver sentito la voce del cuore. Con l’allenamento imparerai e imparerai soprattutto, senza forzare gli eventi inerenti alle risposte che stai aspettando, accettando quello che accade e provando a percepire il tuo intuito. Inoltre, ti consiglio di svolgere questo lavoro da solo. Non chiedere ad altri. Il significato di quella risposta è chiuso nel tuo cuore e in nessun altro.

Una volta a me è successo di ricevere in risposta l’atteggiamento di una persona che tutti, e ripeto tutti, hanno letto in un modo ma nel mio cuore io ho percepito altro e avevo ragione. Il suo era stato un comportamento standard che, chiunque, in base agli stereotipi sui quali facciamo affidamento, aveva compreso come solitamente lo si comprende ma non io perché quel messaggio era per me. E nonostante la voce della mente subdola mi diceva – Dai Meg, é palese che sia così infatti lo dicono tutti – io affermai – No – e stetti a vedere. Fui accontentata e capii, da lì, come srotolare il gomitolo di una matassa che mi premeva dipanare.

DOMANDARE E’ LECITO, RISPONDERE E’ CREANZA

Ma torniamo a te che non sai se lanciarti nell’idraulica o nel tinteggiare pareti. Ti potrà capitare di vivere una brutta esperienza con l’acqua, ti si allaga la casa. Oppure ti si ottura il lavandino e tu sai benissimo come procedere. Oppure cammini per strada e sovente incontri cartelli con su scritto “vernice fresca”. O qualcuno ti dice che sei bravissimo a – sbloccare – le situazioni. O tua mamma ha una perdita in cucina. O ancora, tua figlia, torna dall’asilo e ti dice che ha pitturato bene. O vai dal barbiere e quando esci i tuoi amici ti dicono che sembri un pennello. O ultimamente tutti ti dicono che – non capisci un tubo -. O in tv ecco la pubblicità di un silicone che non avevi mai visto e ora invece ti tampina. Insomma… potrei andare avanti all’infinito. Sono millemila i collegamenti che puoi fare. Devi essere attento e sensibile. E acuto. Ma il tuo cuore ti parlerà, fidati. Appena vedrai o sentirai un qualcosa ti verrà spontaneo pensare – Ah! Ecco! – e sentirai come una specie di apertura piacevole del torace. Gli esempi che ho citato poc’anzi non arrivano da soli. L’Universo, come a volersi assicurare che tu possa comprendere al meglio, te ne manda sempre diversi, raramente uno solo, almeno che, quell’unico non venga da te percepito come un’illuminazione e allora sai di non aver bisogno d’altro.

Ma le difficoltà non sono finite. C’è ancora una cosa che devi fare. Supponiamo che vai dal barbiere e quando esci con il nuovo taglio di capelli i tuoi amici ti dicono che sembri un pennello. Bene, cosa significa questo? Che devi fare l’imbianchino perché hai sentito il nome di questo oggetto o, visto che è una presa in giro, ti si sta consigliando di non fare l’imbianchino? Sei solo all’inizio e quindi ti consiglio questo: innanzi tutto devi aspettare altre risposte per chiarirti le idee e poi devi concentrarti. Cosa hai sentito dentro di te, in profondità, dopo che i tuoi amici hanno esclamato quella valutazione?

L’IMPORTANZA DEL SAPERSI ASCOLTARE

Cosa senti nel cuore?

Stato positivo: i tuoi amici in fondo ti hanno fatto ridere, erano amorevoli, in realtà volevano farti un complimento ma sono grezzi e non te lo faranno mai. C’era ilarità, uno dei tuoi amici ti ha imitato e si è fatto fare lo stesso taglio. Il tuo barbiere era particolarmente soddisfatto. Tua moglie ti dice che sei un figo mai visto. I tuoi amici provano a spettinarti perché così sei troppo bello. Ti hanno donato considerazione. Etc… etc… etc…

Stato negativo: la frase è stata pronunciata con espressione denigratoria, ci sei rimasto male. Le tue sicurezze vacillano e forse quel taglio non dona al tuo viso. Evitano subito il discorso per non doverti dire frasi peggiori. Il tuo barbiere aveva un’espressione perplessa come a dire – Contento te… -. Tua moglie ti preferiva prima. L’amico più delicato, con tatto, ti consiglia almeno un po’ di gel. Ti vengono proposti nomi di altri barbieri. Hai la sensazione di aver fatto una cavolata. Te ne freghi di non essere piaciuto a nessuno ma un po’ ti dispiace. Non c’è gioia. Etc… etc… etc…

Ecco, ora é più facile comprendere cosa ti ha voluto dire l’Universo, non trovi?

Naturalmente non posso scrivere qui tutti gli esempi che possono capitarti anche perché saranno inerenti alla tua vita che io non conosco. Sarai tu, quindi, che dovrai lavorare sodo ma posso assicurarti che, alla fine, se ti impegni, non è poi così difficile.

Prosit!

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