Un sogno che è divenuto realtà

E’ da molto tempo che non scrivo più qui.

Qui, su questo mio adorato diario che mi è mancato molto.

Ricominciare con un titolo come questo mi fa davvero piacere…

Non sono però rimasta senza fare nulla nel mentre, mi scuso anche con chi ha atteso delle mie risposte e non le ha ricevute (spero pian piano di riprendere anche con le mail) gli impegni sono stati tanti, molte le avventure che ho vissuto, i significativi cambiamenti di questa mia vita terrena, il movimento naturale e perpetuo delle cose che, a tratti, mi ha benevolmente travolta. Non ho però mai abbandonato ciò che qui, per anni, ho scritto e riportato anzi… ho continuato a trasmettere il mio modo di vedere il mondo in maniera ancora più dettagliata, iniziando persino a insegnarlo ad altri. A insegnarlo fisicamente.

Ho parlato ancora più approfonditamente di Alchimia Trasmutativa, di Natura, di Crescita, di Spiritualità con il semplice scopo di far capire agli altri che, a volte, è possibile tirare un sospiro di sollievo. Che non si può soltanto – sopravvivere – ma possiamo goderci anche il – vivere – se qualcuno ci insegna come fare. Perché, alla fine, il problema è solo questo.

Direttamente o indirettamente, da quando nasciamo, ci vengono passati messaggi che incameriamo e facciamo nostri. Diventano le nostre arcaiche memorie. Saranno i mattoncini con i quali costruiremo la nostra esistenza. Se questi messaggi sono di giudizio, paura, sofferenza, biasimo, preoccupazione… la nostra vita avrà questi condimenti. E’ importante disinnescare certi messaggi/meccanismi e crearne dei nuovi, attraverso un lavoro molto impegnativo, che gli antichi definivano “eroico” ma fattibile.

Dove compio tutto questo? All’interno di un mio sogno che oggi sogno non è più. Oggi si chiama realtà. Una realtà che ha persino un nome proprio: MagMel.

MagMel è la mia Scuola di DISCIPLINE ESOTERICHE E INTERIORI.

Una vera e propria Scuola che ho potuto realizzare grazie a tantissimi doni che sono riuscita ad attrarre a me attraverso le vibrazioni universali. Perché l’Universo ti da’ sempre quello che ti serve.

C’ho messo un bel po’, non lo nego. Ho impiegato anni per arrivare a questo. E’ stata dura. Ho dovuto trasmutare demoni, ripulirmi dalla tanta spazzatura che avevo dentro, imparare ad avere fede, riconoscere con umiltà le mie caratteristiche negative, rendermi responsabile di qualunque cosa… ho compiuto il mio piccolo grande lavoro eroico e ce l’ho fatta.

Lentamente, uno dopo l’altro, quei doni mi giungevano davanti. Il mio compagno, che mi ha permesso di rendere realtà ogni mia immaginazione credendo in me, i miei amici con la loro fiducia e il loro appoggio, mio figlio che mi ha sempre suggerito che tutto è possibile, le barriere che con il loro esserci mi hanno mostrato la mia capacità di superare o trasformare qualsiasi impedimento… Ogni passo era una nuova splendida conquista. Conquiste che talvolta mi spaventavano anche ma sapevo che così doveva andare e infatti non mi sbagliavo.

Sono riuscita a creare ciò che ho creato assieme a quella che sono convinta essere la mia Sorella d’Anima, con la quale da molti anni sto condividendo gran parte della mia esistenza. Questo sogno era di entrambe ma eravamo impossibilitate a renderlo materico a causa di tutti gli ostacoli che noi stesse, dapprima, ci mettevamo davanti.

Lei si chiama Mel, diminutivo di Melania e questo suo nome, associato al mio, a formare “MagMel”, pare la semplice coniugazione di due diminutivi. Invece non è così. Mentre stavamo scegliendo il nome adatto alla nostra Scuola abbiamo fatto una scoperta sorprendente. Per gli antichi Celti esisteva un Eden, oggi sommerso e nascosto come Atlantide. Una sorta di mondo perduto ma ancora esistente (…da qualche parte dentro e fuori di noi). Questo mondo si chiamava MagMell (con due L) ed era definito “la pianura della gioia”.

Non potevamo crederci. Non potevamo non chiamare così la nostra Scuola, sembrava fatto apposta; volevamo proprio creare un luogo nel quale le persone, i nostri allievi, potessero trovare o aumentare la gioia che spetta a chiunque per diritto divino. E, guarda “caso”, le prime lettere dei nostri nomi formavano quel termine paradisiaco.

L’ultimo articolo che ho scritto qui parlava del riuscire a vedere la meraviglia anche nella morte. Morte che io intendo come trasformazione – Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma – (A. Einstein).

Ho parlato della morte terrena di mia madre e la cito nuovamente perché è stata proprio lei a lasciarmi un’importante eredità. Un’eredità che, con l’aiuto di Mel, trasmetto agli altri attraverso i miei scritti, le mie lezioni orali, dal vivo oppure online, utilizzando i mezzi di comunicazione di adesso, di questa nostra epoca.

Sono del segno dei Gemelli e una mia virtù è proprio quella della comunicazione (anche se spesso piena di errori grammaticali e inerenti al lessico), sono governata dal pianeta Mercurio associato ad Ermete Trismegisto, padre dell’Alchimia intesa come “la chimica di Dio”, mi chiamo Magdalena come la Maddalena, la voce di Gesù, colei che si dice portò la parola di Cristo in giro per il mondo. La parola che porta al Sacro Graal. Da piccola giocavo a fare la maestra. Il mio numero spirituale è il 9, quello dell’Amore Incondizionato, – L’Amor che move il Sole e l’altre Stelle – (D. Alighieri)… mettendo assieme tutti questi dati ed altri (anche se ho ancora tantissimo da imparare) penso di aver compreso, alla veneranda età di 40 anni e fischia, il mio talento e così la mia missione che cerco di svolgere nel miglior modo possibile.

Scoprire il proprio talento è una delle cose più difficili ma sento dentro di esserci riuscita e di essere sulla strada giusta.

Come ho detto prima, da piccola giocavo a fare l’insegnante (beh, sì, a volte anche la presentatrice e la cantante) ed ero io che interrogavo, davo i voti e spiegavo le lezioni. Imitavo quello che vivevo ogni giorno alle elementari o alle medie. La cosa bella di adesso, invece, è comprendere quanto si possa imparare nel momento in cui si insegna. Sono io che spiego quell’argomento, perché teoricamente lo conosco e ho provato a metterlo in pratica più volte, ma sono io stessa un’allieva. Io stessa apprendo e persino mi emoziono o vengo a conoscenza di cose che ancora non credevo esistere. E’ meraviglioso tutto questo. Un dare-avere incredibilmente ricco.

Le persone (personam = maschera) che provo a far diventare individui (individuo = individuus = essere indivisibile) sono le prime ad insegnare a me e ai compagni. E non finirò mai di ringraziarle abbastanza per la bellezza che mi danno e che talvolta elargiscono generosamente senza neanche rendersene conto. Per riuscire a far diventare soprattutto me stessa, sempre di più, un Individuo e non una Persona (PERSona – PERSa). Per volgere sinceramente all’Uno.

E’ per questo che invito tutti quanti voi a venire a conoscere il mio nuovo mondo: MagMel. Perché ho voglia di dare e ho voglia di prendere, di scoprire, di imparare.

Lo potete trovare soprattutto qui www.magmel-alchimia.com sul nostro esaustivo sito ma anche su FaceBook MagMel, su Instagram magmel_alchimia, e su YouTube MagMel – Discipline Esoteriche e Interiori.

Ah! E ovviamente all’interno del sito c’è uno spazio dedicato al nostro blog nel quale scriviamo spesso diversi post interessanti e che possano essere lumi di riflessione per qualcuno.

Inoltre, se tutto questo non bastasse a farmi perdonare per essere stata così tanto tempo assente, sappiate che mi sono anche data all’arte della rinascita… ma questa è un’altra storia e quindi la saprete in un prossimo articolo se vi andrà di continuare a stare ancora assieme a me (cosa che mi auguro vivamente).

Per ora quindi vi saluto augurandovi una splendida giornata e… no! Un attimo! Devo anche avvisarvi che, forse lo avrete notato, questo mio blog ha cambiato nome. Non si chiama più prositvita.wordpress.com bensì meginvestigatriceliminale.com

E’ decisamente più “mio” questo nome… perché, in fondo, sono un’investigatrice sulla soglia… anche questo ve lo spiegherò meglio prossimamente.

A risentirci presto! Cerchiamo di essere sempre felici per qualsiasi nostra rinascita e… Prosit sempre!

In una Grotta, la mia Grotta, la mia Valle – Conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei

Chi mi conosce sa che amo gironzolare in lungo e in largo per la mia Valle, la quale mi regala la possibilità di vivere a contatto di una Natura splendida e molto variegata.

E’ una natura che parla e mi permette di comprendere molto, anche su me stessa, in quanto mi piace ascoltarla e mi piace tradurre i messaggi che ha da suggerirmi.

Spesso ti ho parlato dello strano e saggio linguaggio del Bosco, oppure dello sconosciuto riflesso degli Animali che possono mostrarci le nostre memorie più nascoste. Oggi, ti porterò in un luogo davvero suggestivo e ricco di informazioni per la nostra crescita personale.

Lo chiamo – luogo – ma non è unico. Lo si può trovare in diverse zone e può essere di varie tipologie. Può essere profondo, stretto, breve, molto scuro, o più illuminato. Può essere umido, puzzolente, pieno di vita, silenzioso. Può disturbare, inquietare, disorientare o piacere molto.

Ti sto parlando della Grotta – un luogo altamente idoneo per osservare il nostro lato più oscuro e provare a esercitarci un po’, in modo alchemico, al fine di conoscere meglio noi stessi ed evolverci.

Alla ricerca della Lapis Philosophorum…

Anche noi abbiamo una “grotta”. Si tratta prevalentemente del nostro ventre ma indica quella caverna cosmica che ognuno di noi ha e non conosce. Tutti siamo formati anche da questo grande contenitore buio, ricco di emozioni, di memorie, di schemi, di sensazioni.

Quando si dice di entrare dentro noi stessi, per osservare anche ciò che di noi non ci piace, si va proprio in queste parti a noi sconosciute anche se crediamo di conoscerle perché nostre.

Non c’è presa di coscienza senza sofferenza. In tutto il mondo la gente arriva ai limiti dell’assurdo per evitare di confrontarsi con la propria anima. Non si raggiunge l’illuminazione immaginando figure di luce, ma portando alla coscienza l’oscurità interiore. Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia – (Carl Gustav Jung).

Siamo convinti di conoscerci al 100% ma non è affatto così. Ed è per questo che i nostri Demoni possono farci reagire come vogliono.

Ci arrabbiamo se qualcuno ci fa arrabbiare, ci offendiamo se qualcuno ci offende, ci annoiamo, ci infastidiamo, ci rattristiamo, ci intimoriamo… certo, sono tutte emozioni umane e comprensibili ma, sopportate o sviluppate in questo modo ci definiscono – schiavi -. Schiavi degli eventi esterni. Siamo in balia di quello che succede nel mondo attorno a noi. E’ lui, con i suoi eventi, le sue persone, le sue situazioni a gestire noi e la nostra vita, noi non siamo padroni di noi stessi. Non siamo padroni di arrabbiarci quando vogliamo arrabbiarci, bensì quando l’esterno lo decide.

Questo accade perché non osserviamo dentro di noi con molta attenzione, pazienza e umiltà. Fa male. Significa vedere e di conseguenza ammettere di provare invidia, ammettere di aver bisogno di stima, ammettere di essere gelosi, egoisti, giudicanti, paurosi, bisognosi, opportunisti, vanitosi, avidi, superbi, manipolatori, incapaci… Non vediamo e non vogliamo vedere quei mostri. Li abbiamo creati come strumenti di difesa per sopravvivere, li abbiamo nutriti, ora sono cresciuti e noi, pur essendo da questi governati totalmente, non ci rendiamo conto di tali giganti che custodiamo nel nostro ignoto Subconscio, in quella nostra “grotta”, ai quali continuiamo a dar da mangiare. E l’Ego cresce assieme a loro. Quei mostri che potrebbero sparire soltanto nell’esser visti. Anzi… a dire il vero, non spariranno ma si tramuteranno in Angeli, cioè in forze, in buone energie utili a noi.

Nel nostro ventre c’è un mare sacro pieno di tutto ciò che noi siamo. Nella nostra mente ci sono stanze alle quali non abbiamo mai voluto accedere. Nel nostro cuore ci sono vibrazioni che non abbiamo mai voluto usare.

Tutte queste parti nascoste sono nostre ma per essere utilizzate, spesso, ci vuole coraggio, impegno, determinazione, gioia.

Ogni volta che entro in una Grotta, tra i monti della mia Valle, o in una caverna, o in una miniera, o in un cunicolo è come se entrassi dentro di me. E’ un cammino. E’ una metafora. Una scoperta. Mi introduco in un qualcosa di nuovo.

Lì dentro fa più freddo. L’aria è diversa. C’è umidità. E’ un luogo quasi sconosciuto, meno noto rispetto al resto. Cerco di porre massima attenzione ai messaggi che mi vengono suggeriti ma voglio anche lasciarmi andare, per percepire al meglio tutto quello che quell’anfratto ha da dirmi e poter vivere le sensazioni che devo vivere.

La Fenice rinacque dalle proprie ceneri, al buio e al silenzio. E’ l’emblema della rinascita, della resurrezione e, di resurrezioni, possiamo viverne diverse durante la nostra esistenza. Ogni scalino verso l’alto è una resurrezione.

Il buio e il silenzio sono i complici migliori che possiamo avere quando dobbiamo conoscere bene noi stessi e quell’altro che abita con noi, dentro di noi, ma che non conosciamo e non valutiamo. Lo abbiamo tutti. Una specie di alter ego che spesso ci manovra come un Mangiafuoco.

Ah! Le fiabe alchemiche…. Quanta ricchezza! Il burattino che si trasforma in essere umano proprio dopo essere stato all’interno del ventre della balena…. Un ventre buio e silenzioso…

Il buio e il silenzio ci spaventano a volte ma sono invece cari amici.

La Grotta, con quel suo buio deciso e perdurante conduce poi anche alla luce, una volta che si esce, e anche questo è un bellissimo messaggio. Ti obbliga, con la sua oscurità, ad aguzzare la vista, ad acuire i sensi, a cercare il chiarore per poi arrivare dove ad accoglierti è il Sole e tutti quei colori sgargianti e vivaci che i suoi raggi illuminano ed esaltano.

Là dentro è come se fossi dentro a me stessa. Che cosa sta accadendo?

Tutto è immobile, fermo da tempo… un tempo diverso da quello che sono abituata a vivere. Un tempo sospeso. Sembra che aspetta di essere “lavorato”, come del pongo da modellare. Certo, nessuno è mai andato a mettere in subbuglio quel luogo. Noi stessi dormiamo per anni sopra alle nostre abitudini, alla nostra comfort zone, ai nostri schemi mentali ripetitivi.

Fa freddo. Non c’è calore. Non c’è nessun tipo di abbraccio materno. E no. dobbiamo cavarcela da soli. Ed è proprio così anche nella nostra evoluzione. Nessuno può aiutarci. Nessun Maestro. Possiamo ricevere consigli ma nessuno può fare quel “lavoro” al posto nostro.

L’aria è pesante, stantia. Da quanto tempo tutto è lì, dormiente. Anch’io, dentro di me, sono stantia. Anch’io re-agisco come reagivo anni fa, sempre allo stesso modo, sempre guidata dalle stesse emozioni. Abbiamo vizi, ossessioni, fobie che girano… e girano… come un criceto sulla ruota imprigionato nella sua gabbia. Ma un Guerriero non re-agisce. Non ripete le stesse azioni come un automa. Un Guerriero agisce e c’è differenza. Il reagire è sinonimo di schiavismo, mentre l’azione è figlia della propria volontà.

Solo nel buio è possibile vedere la luce ma qui non vedo niente. Questo significa che devo mettermi a cercarla o forse crearla. Sono infatti una creatrice. Collaboro costantemente con l’Universo per co-creare la mia realtà. Ne ho la facoltà e la utilizzerò.

Quanto ancora voglio stare qua dentro? Ne ho abbastanza? Voglio uscire in fretta? Voglio restare? Che sensazioni provo?

Conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei – (Oracolo di Delfi).

Sedersi al centro di una grotta e chiudere gli occhi per diversi minuti…

Ci riusciresti? Nonostante il silenzio, alcuni rumori sono pressoché insoliti. Il gocciolio delle stille, la pietruzza che cade, la corrente d’aria gelida che accarezza le rocce. Lo sbattere d’ali di alcuni Pipistrelli. Alcune persone hanno allucinazioni visive dopo qualche minuto, altri hanno paura, altri aprono gli occhi di tanto in tanto, altri non provano assolutamente nulla, altri trovano la beatitudine…

Un viaggio dentro di me. Le pareti sono lisce o a volte ruvide, bagnate o asciutte, una Falena mi conduce dove posso comprendere. E’ tutto frastagliato e aguzzo. Quanto sono tagliente? E perché?

Guardando meglio mi accorgo che c’è più vita di quello che pensassi. Vermi, insetti, anfibi, chirotteri… licheni, aria, acqua… e le rocce stesse che parlano.

Rivolgendomi al loro saggio sapere chiedo di rendermi nota un’esegesi di ciò che sto vivendo.

Hai una di noi sul tuo petto Meg, vero?

Sorrido… – Oh si… un grosso masso mi comprime proprio il basso torace non permettendomi di respirare come io vorrei. Non mi permette di ricevere tutto l’ossigeno che vorrei assorbire, non mi permette di vivere quella splendida sensazione di polmoni pieni, aperti, spalancati… -.

Guardaci, toccaci, amaci. Ci hai creato tu. Siamo tue figlie. Nonostante tutto, meritiamo il tuo amore. Anche il nostro simile, sopra al tuo petto, merita amore, tu l’hai creato. Se riuscirai ad amarlo se ne andrà. Il tuo amore, il tuo perdono, è l’unica cosa di cui ha bisogno, altrimenti peserà sempre di più per riuscire ad ottenere questi doni. Proprio come un piccolo bambino che pesta i piedi e fa i capricci per essere ascoltato, per ricevere attenzioni -.

E che bel tempo che ho raggiunto laddove nelle Grotte che visito non c’è più odore di deteriorato. Dove le rocce brillano e mi sembra di essere circondata da diamanti rilucenti. Dove l’aria, nonostante tutto, è fresca e sa di pulito. Dove il buio non fa più paura ma incita all’evoluzione e con la sua calda voce profonda e suadente mi invita in lui porgendomi la mano.

Non ho paura. Non di soffrire quanto meno. So di essere più forte di qualsiasi dolore. Sono come quelle rocce. Resto. Sono stabile. Granitica. Quelle rocce sono una Madre. Quella loro parvenza asettica si trasforma in abbraccio.

La paura è una cara amica ma non le permetterò di diventare la mia amministratrice.

Non ho più paura di guardare dentro di me. Di essere libera. Di essere me stessa.

Posso aver paura di molte cose ma non di me…

Amati Meg…

Soltanto dopo la notte si può vedere spuntare il sole. Soltanto dopo il temporale si può veder nascere l’arcobaleno. E’ banale ma così vero!

Tutta la bellezza scoperta di quel luogo la possiamo vedere dentro di noi.

Hai paura di entrare in una buia Grotta? Prova a domandarti il perché.

Paura dell’ignoto, del sentirti imprigionato, di non respirare, di non poter più uscire, dell’imprevisto… E come la vedi quella Grotta? Che sensazioni ti da’? Ognuna di queste paure o sensazioni porta con sé una lunga storia. La nostra. Una lunga storia d’amore.

Prosit!