I tanti ed efficaci utilizzi del Finocchio

Il suo nome è Foeniculum Vulgare e di Finocchio si tratta.

Una verdura, un ortaggio, una pianta erbacea prettamente mediterranea.

Sana, leggera, ma dalle infinite proprietà terapeutiche e aromatiche nonostante sia prevalentemente formata da acqua e dunque molto utile nelle diete dimagranti.

Di Finocchio, ne esistono di due qualità, quello coltivato e quello selvatico che presenta una radice più piccola e più infiorescenze fuori terra. Quest’ultimo ha un aroma e un profumo molto più intensi rispetto all’altro che presenta invece un gusto più dolce. Sono buonissime le tisane realizzate con il Finocchio selvatico ma anche metterlo crudo in insalata è ottimo e dona un piacevole gusto al piatto. Nelle minestre, inoltre, si potrà percepire un intenso aroma di natura. Squisito anche sul pesce. Nel mio paese realizzano golosi biscotti, fragranti e gustosi, con i suoi semi dal sapore unico e particolare che ricordano un pò il gusto dell’anice, antiossidanti e dalla ricca quantità di fibre.

Tra le tante proprietà del Finocchio, ce n’è una che non tutti conoscono, utile soprattutto al sesso femminile. Questa verdura infatti è in grado di regolare e di riequilibrare il flusso mestruale rendendolo più voluminoso in caso di assenza, ossia Amenorrea. Questo accade perché ha la capacità di pulire a fondo il nostro organismo e pulisce molto bene l’intestino, lavando e risanando le sue pareti per farle lavorare al meglio. Con queste capacità, si rivela un grande aiutante anche per l’apparato genitale.

Il Finocchio è buono in qualsiasi modo: cotto, crudo e anche sotto forma di decotti, simili alla tisana che nominavo prima, risultando adatto anche ai neonati in caso di coliche.

Mangiandolo crudo, obbliga ad una lunga masticazione. Questo processo fa sviluppare maggiore saliva, che è un liquido basico prodotto dal nostro corpo, capace di alcalinizzare un sangue troppo acido e colpevole di diverse patologie e disturbi come: ulcere intestinali, gastriti, eczemi, carie, etc… e, inoltre, rasserena permettendo di tranquillizzare il sistema nervoso proprio attraverso la masticazione. Un po’ come manipolare una pallina anti-stress ma, in questo caso, l’azione è fatta dai denti e non dalle mani.

Come per tutti cibi però è il caso di non esagerare con il suo utilizzo. Sostituitelo anche con altri ortaggi, in quanto, ha davvero questi alti poteri e potrebbe andare oltre al suo compito ma, allo stesso tempo, non è nutriente di per sé. Ha delle fantastiche caratteristiche ma non le ha tutte, perciò è bene variare sempre. Questo vale per qualsiasi alimento. Abbiamo bisogno di tutte le vitamine e di tutte le sostanze. Ciò che vi consiglio è di utilizzarlo sovente nel vostro regime alimentare ma non quotidianamente.

In caso di dieta, per perdere peso, potete star certi che il Finocchio non ingrassa per nulla anzi, dovrete accompagnarlo sempre ad un pò di proteine, anche vegetali, altrimenti dopo vi verrà una gran fame. E’ così leggero che è quasi come bere acqua. Un’acqua benefica. Infatti, favorisce la digestione, è un valido fluidificante contro le secrezioni di muco e riesce bene anche contro l’alito cattivo.

Un’altra virtù molto importante, riguardo questo speciale ortaggio, è data dal suo utilizzo in cucina. No, non più nel senso del gusto o della qualità. Nel senso che, del Finocchio, non si butta via niente. Potrete tranquillamente usare anche i teneri ciuffetti verdi che lo decorano, non buttateli! Se proprio non vi piacciono da mangiare, decoreranno per lo meno i vostri piatti! Contengono anch’essi diverse proprietà e sono profumati e gustosi.

Fettine di Finocchio crudo, si possono offrire ai bimbi e ai ragazzi per merenda, mentre guardano la televisione, al posto delle patatine, mentre ai neonati, quando hanno male alle gengive, si possono dare da sgranocchiare i gambi tenuti in congelatore, del Finocchio selvatico; rametti freschi e turgidi che allevieranno il loro fastidio gengivale senza nuocere alla loro salute. Fortunatamente, il Finocchio, con il suo gusto particolare, piace molto anche ai più piccoli.

Per la pelle invece, è un perfetto rimedio idratante. I nostri strati epiteliali, così come tutto il nostro organismo, hanno bisogno, specialmente, di idratazione. E’ fondamentale per un corpo che è costituito dal 70% di acqua come il nostro. Le nostre stesse cellule sono composte di molta acqua. Una crema, o un impacco, al Finocchio quindi, risulteranno delicati ma anche emollienti e, con la loro composizione delicata, saranno ben assorbiti dalla cute.

Che altro aggiungere? Nulla. Dire che è un vero toccasana è il minimo. Mettete in azione la vostra fantasia e alimentatevi in modo sano e corretto.

Prosit!

photo taggiasca.com – ortosemplice.it – giardinaggio.net

Ad esempio la Gengivite – l’Alimentazione non c’entra mai nulla… Bah!

E’ strana questa cosa, ci formiamo attraverso quello che mangiamo (non solo ma soprattutto), siamo quello che mangiamo, i tessuti, le cellule del nostro corpo, sono alimentati dal sangue e il sangue è composto da quello di cui ci nutriamo però, questa alimentazione, non viene mai presa in considerazione. Hai un tumore? Sarà perché fumi. Se non fumi e’ sfiga. Hai una gastrite? Troppa rabbia. Hai le emorroidi? Stai troppo tempo seduto. Hai un eczema sulla pelle? E’ sicuramente ereditario.

Scusate ma questo è intollerabile a mio avviso.

In ultimo, tempo fa, ad una mia amica è venuta una Gengivite. Ahi che male! Sapevo bene cosa avrebbe dovuto fare ma non sapevo quanti giorni le potesse durare quel dolore (come me, non è una che sopporta volentieri il male). Così, vado alla ricerca di qualche sito interessante che mi pronosticasse, all’incirca, per quanto tempo ancora avrebbe dovuto “soffrire”… povera tapina!

Non fatelo se non siete all’altezza del comprendere quello che andrete a leggere; su internet purtroppo ci sono scritte tante cose interessanti e utili ma anche tante sciocchezze errate e che spaventano inutilmente.

Detto questo, m’imbatto in una specie di forum dove le domande inerenti alla Gengivite fioccavano in gran quantità con tanto di risposte da parte di medici sia generici che dentisti. Ebbene, lo devo dire, mi devo sfogare… leggere che… “l’alimentazione non c’entra un fico secco” mi ha fatto arrabbiare. Proprio queste erano le parole.

Allora, facciamo ordine senza inalberarci. Punto primo: che cos’è la Gengivite? (Ora vi trascriverò quello che si legge su Wikipedia tanto ho visto che sono le stesse frasi in diversi siti e le reputo anche abbastanza esatte pur non essendo un medico)

Per Gengivite si intende un’infiammazione dei tessuti gengivali caratterizzata da gonfiore, arrossamento, calore e sanguinamento conseguenti all’accumulo di placca. La malattia è reversibile dopo rimozione delle cause responsabili. Tutte le specie batteriche che compongono la placca, depositandosi sulle superfici dure del dente, possono causare la patologia. Quindi tutte le cause che possono favorire l’accumulo della placca sono cofattori associati alla gengivite. Possono essere:

  • anomalie morfologiche o strutturali dei denti, come le perle di smalto
  • fratture radicolari
  • ricostruzioni dentali incongrue. 

Perdonatemi ma… la placca, primo motivo, non è però l’unico. La mia amica si lava i denti regolarmente (senza esagerare), usa il filo interdentale, sciacqua la sua bocca con un colluttorio preparato da lei con sostanze naturali ed effettua la pulizia dentale, con detartrasi, dal dentista, una o due volte all’anno. (Come mai c’è gente che dice che se mangia gran quantitativi di salame, ad esempio, gli si infiammano le gengive?). Guarda caso, la mia amica, ha confessato che nei giorni di Pasqua, e in quelli antecedenti alle feste, aveva pasticciato parecchio col cibo lasciandosi tentare da parecchie golosità. In qualsiasi caso di infiammazione, il sangue forse non c’entra? Il sangue che passa in quella zona infiammata è un sangue pulito e ricco di sostanze nutritive? Ma andiamo avanti.

Anche alcuni ormoni possono favorire e soprattutto esacerbare la gengivite: prove scientifiche hanno dimostrato l’importanza dei livelli dei cosiddetti ormoni sessuali: androgeni, estrogeni, progesterone.

Bene, cosa forma i nostri ormoni?………L’aria… sicuramente è l’aria a nutrirli mica il cibo!

La malnutrizione continua ad essere causa di gengiviti nei paesi in via di sviluppo: in particolar modo la carenza di vitamina C che porta allo scorbuto, ma anche di vitamina A, B2 e B12, favoriscono la gengivite. Vari farmaci, appartenenti ai gruppi degli anticonvulsivanti, immunosoppressori, antipertensivi possono causare modificazioni gengivali caratterizzate da un ispessimento abnorme (iperplasia).  

Naturalmente, anche le vitamine stanno nell’aria… Se volete assumere vitamine respirate a bocca aperta! Tsè! Che idiozie.

L’accumulo di placca lungo il margine gengivale scatena una reazione infiammatoria dei tessuti molli. I batteri responsabili sono perlopiù cocchi e bastoncelli Gram positivi anaerobi facoltativi (streptococchi e actinomiceti). Il tartaro non sembra svolgere un’azione diretta contro la gengiva, ma favorendo l’adesione e l’accumulo batterico generalmente aggrava il quadro clinico. Il deposito di batteri sulle superfici dentali è da solo responsabile dell’infiammazione. Già dopo le prime 24 ore l’epitelio orale è stimolato dai microbi a produrre mediatori proinfiammatori: aumenta la pressione sanguigna locale e la permeabilità vasale, si forma un essudato con le cellule di difesa polimorfonucleate che raggiungono la sede dell’infiammazione e si accumulano nella regione del solco gengivale. I primi segni clinici si riscontrano dopo circa 7 giorni, quando oltre ai polimorfonucleati la zona è raggiunta anche dai globuli bianchi, ed inizia la degenerazione dei fibroblasti (probabilmente per morte cellulare) che sono responsabili della compattezza del tessuto gengivale. Il gonfiore aumenta gradualmente, fino a quando non viene rimosso lo stimolo. Superato un tempo limite, variabile in funzione del sistema immunitario dell’individuo e dell’aggressività delle specie batteriche coinvolte, la gengivite reversibile sfocia in parodontite irreversibile, in quanto l’infiammazione non è più contenuta nella gengiva bensì coinvolge tutti i tessuti parodontali. Le gengiviti da farmaci determinano l’ispessimento gengivale anche in una dentizione relativamente priva di placca; comportano comunque difficoltà al mantenimento dell’igiene orale, e la presenza di placca concomitante determina un peggioramento del quadro clinico.

 

Oh! Molto bene, mi sembra stia entrando in gioco l’apparato immunitario. E cosa rinforza il nostro apparato immunitario? Tanto cose, lo so. Evitare lo stress ad esempio, evitare di sottoporre il nostro fisico a sbalzi termici troppo repentini, etc, etc… ma forse, e dico forse, non è che questo apparato immunitario, in grado di combattere e tenere a bada i batteri, lo si rinforza anche con un’alimentazione sana e adatta? No eh?

E il medico che ha stabilito, come molti altri, che “l’alimentazione non c’entra un fico secco”, mi sta forse dicendo, indirettamente, che se ho una Gengivite posso quindi tranquillamente bere bevande gassate e colorate o mangiare insaccati tanto… l’alimentazione non ha nulla a che vedere con le mie gengive? Se l’apparato immunitario della mia amica fosse stato forte e in vigore, sarebbero riusciti i batteri a svolgere e a portare a buon fine il loro lavoro? Ora, non voglio fare dell’assolutismo. Capita anche dopo un’accurata pulizia dei denti di rimanere vittime di una Gengivite, a causa di gengive sensibili probabilmente, ma escludere così spesso l’alimentazione da ogni ambito mi pare eccessivo dall’altra parte.

Per fortuna non tutti i medici sono così, ma ho voluto approfittare di questa occasione per parlare di quanto, anche in medicina purtroppo, l’alimentazione sia sottovalutata. Non sottovalutatela anche voi. Usatela come il migliore dei medicinali per guarire e anche come prevenzione.

E’ importantissima.

E poi, a chi interessa, aggiungo che la Gengivite, in psicosomatica, intende suggerire che si ha difficoltà nel prendere delle decisioni. La paura blocca le scelte e, anziché buttarsi in nuove vie, si rimane fermi per timore. Questa cosa, inconsciamente, fa anche arrabbiare (infiammazione = rabbia) e sfocia nelle gengive. Perciò, se soffrite di questo problema, provate a rasserenarvi e a scegliere senza paura le strade da percorrere.

Prosit!

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