Animale Guida – Come si usa? E se è disgustoso? – parte 2°

Bene, partiamo da dove eravamo rimasti. Occorre “diventare” il nostro Super Animale.

DIVENTARE LUI 

Devi innanzi tutto prendere confidenza con lui. Un po’ come fare amicizia con un nuovo cane.

Le prime volte ti dovrai dedicare a lui con un po’ più di dedizione poi tutto verrà veloce e spontaneo.

Chiudi gli occhi. Pensa intensamente ad un Topo. Nel primo articolo si parlava di lui. Osservane i più piccoli dettagli. Il pelo, i baffi, le piccole unghie, gli occhi lucidi. Prova, nella tua immaginazione, ad accarezzarlo, a farlo tuo. Quando senti di provare armonia verso di lui e ne inizi a percepire una sorta di connessione, dopo diversi giorni, prova a diventare lui. Non serve che ti trasformi, ti basta sentire lui dentro di te e tu in lui, divenendo il Tutto. Ora cerca di esistere come Topo. Il tuo cuore batte più veloce. Sei piccolo. Il mondo cambia prospettiva. Come senti? Come vedi? Dove vivi?

So che con certi animali questo può farti ridere se pensi a dove va a posarsi una Mosca e immagini di essere tu, ma è l’unico modo per diventare un tutt’uno con lei. In fondo, le Mosche, si posano ovunque, sui cadaver… ehm, no, scherzavo… sul formaggio! Va bene il formaggio?

Bene, ora che hai imparato a diventare lui salutalo, ringrazialo e amalo. Fallo di cuore. Adesso ordina in modo imperativo, ma non presuntuoso, al Topo, di concederti la o le forze che ti servono. Attento perché ogni animale ha anche caratteristiche negative come ti ho detto prima. Sii preciso. Devi conoscere molto bene il tuo. Se non ti trovi in una situazione allarmante, nella quale ti occorre velocemente diventare lui in tutto e per tutto per salvarti, cerca di valutare bene quello che ti serve. Il Topo infatti è anche troppo pignolo, rimugina in continuazione, ha paura, non si lascia mai andare… quindi scegli bene.

IL SUO MODO DI PARLARE

Se invece, diversi Topi, compaiono fisicamente nella tua vita e in modo significativo, può voler dire che non hai il coraggio di uscire dai tuoi schemi. Continui a crogiolarti nelle tue idee e nella tua zona di comfort, nonostante questa ti stia facendo soffrire e ti stia tarpando le ali solo perché hai paura dei cambiamenti. Ecco… i Topi possono prevalere, diventare una piaga, rosicchiare tutto (che equivale alle emozioni che ci corrodono dentro di quando vorremmo vivere diversamente ma non lo facciamo). Sono impertinenti, astuti, tradizionalisti.

Come farai, quindi, ad usare il Topo in tuo aiuto?

Se hai il Topo come Animale Spirituale e lo hai scoperto dopo una ricerca seria (e non tirando i dadi a FaceBook) è perché è il Topo che ti serve. Pertanto, studiane bene la natura. Conoscendolo a menadito saprai immediatamente invocare ciò di cui hai bisogno. Fallo. Fallo concentrandoti. Respira profondamente ma non respirare solo aria, respira quell’energia. Domanda e continua a domandare. Se non sei ancora un Mago non ti basterà schioccare le dita una sola volta. Continua anche il giorno dopo e quello dopo ancora. Una o due volte al dì. Non diventare assillante. Insistere significa non aver fiducia di ottenere quello che si desidera tu invece dovrai darlo per scontato. Quel domandare dovrà, come ti ho spiegato prima, essere un ordine gentile, accompagnato da ringraziamento sincero. Gentile, non umile.

LA METAMORFOSI

A furia di fare questo diventerai lui. Stessa cosa vale con Puma, Leone, Gatto, Orso, Cervo e via discorrendo.

Non dimenticare di ringraziarlo anche dopo aver ottenuto il successo. Non aspettarti un successo fatto e finito fin dalla prima volta ma anche un impercettibile, minuscolo passo avanti è da considerare meraviglioso.

Durante le tue giornate, ogni tanto, pensa al tuo Animale Guida. Accarezzalo, parlagli, ricordati di lui. Non permettere al cordone ombelicale che vi lega di avvizzirsi.

Penso di averti detto tutto. Non ti elencherò gli animali e il loro significato in quanto, in rete, su siti seri, puoi trovarne quanti ne vuoi. Mi preme di più prometterti che puoi riuscire. Puoi riuscire davvero. Molti lottatori, soprattutto orientali, sentivano crescere in loro l’Animale Totem in grado di aiutarli in quel combattimento e ne usufruivano tutte le potenzialità. Lo fanno ancora.

Prima di concludere questo lungo discorso, mi sembra però doveroso consigliarti anche come puoi trovare il tuo Animale Guida. Innanzi tutto lascia perdere (secondo me) quei gioco-test che trovi su riviste o in rete. Conoscere il proprio Animale Guida indica uno stile di vita particolare. È un qualcosa di spirituale e soprannaturale.

CONNESSIONE TOTALE

Innanzi tutto devi imparare a connetterti maggiormente alla natura tutta. Se sei una persona che solitamente non considera il creato che la circonda dovresti imparare a farlo. Il vento, le foglie, i fiori, la pioggia, gli animaletti, i tramonti, le atmosfere, gli alimenti e gli elementi naturali… sono tutte cose che devi cercare di vivere diversamente da come hai fatto finora.

È l’Animale a venire da te, non devi decidere tu. Attraverso la meditazione, o comunque il silenzio interiore, e l’intenzione di farlo giungere ce la farai. Impara l’arte della contemplazione delle piccole cose. Impara ad osservare e percepire la tanta vita che c’è attorno a te.

Inspira i profumi del mondo, soffermati su quei colori, sul volo degli uccelli, gli scatti degli insetti, il brillio delle pietre, la quiete della montagna, la tenacia delle onde del mare. Spiega a te stesso e al cielo di cosa hai bisogno. Pensa agli animali che conosci. Prova a passare le tue ore riflettendo sul mondo animale. Questo è utile anche per eliminare il chiacchiericcio mentale deleterio che ti accompagna. In qualche modo, il più adatto, si presenterà. Inchinati a lui e lascialo entrare dentro di te.

Non preoccuparti se le prime volte ti senti imbranato e maldestro. Lascia fare a lui. Fidati di lui. Chiedi-ordinando. Chiedi e ti sarà dato.

Prosit!

photo valdifiemme-hotel.it – aforismi.meglio.it – ilibricalzelunghe.it – brucelee.com – naturopataonline.org

Come trovare sempre Parcheggio

COME UNO SCHIOCCO DELLE DITA

C’è un piccolo trucchetto per trovare sempre parcheggio e funziona anche nelle zone più trafficate.

Praticamente… basta immaginarlo! ….Noooo! Fermi! Non chiudete il blog, non spegnete il pc, lasciatemi spiegare, non siate suscettibili.

Infatti, non è così semplice. Chiarisco meglio.

Per qualche stramba struttura energetica non concreta ma sicuramente esistente (mi sento di dire oggi), che questa benedetta realtà esista o non esista (mille scienziati si stanno strappando capelli l’un l’altro, in ‘sto dibattito, ma noi sorvoliamo che abbiamo problemi più importanti come: quello di parcheggiare) quando immaginiamo una cosa, se la immaginiamo veramente bene e con tutte le nostre forze, essa si avvera. Scusate, ho sbagliato. Non è vero che si avvera se la immaginiamo. Si avvera se la diamo per scontata dopo averla immaginata.

Allo stesso modo, se io visualizzo un parcheggio e credo fermamente al suo esistere… tack! Eccolo lì, bello, libero e pronto ad aspettare proprio me. Eeeeh… lo so, vi vedo che state storcendo il naso ma funziona, che volete che vi dica? Dovevo forse evitare di scrivere questo articolo? Perché? Io ho la vita migliore con la mia auto e ho pensato potreste averla anche voi. Poi comunque è gratis eh? Potete provare, non vi costa nulla, ma ci sono delle regole da rispettare che, nel post, vi spiegherò. E se queste regole non le mettete in pratica non troverete nessun parcheggio quindi non venite poi a lamentarvi con me.

SIM SALA BIM IL PARCHEGGIO ECCOLO LI’

Partiamo in modo facile visualizzando i parcheggi sotto casa nostra che ben conosciamo e possiamo senza fatica renderli vivi nei nostri pensieri. Siamo in auto e stiamo rincasando. Senza rendercene neanche conto ci viene spontaneo pensare “ora dovrò girare un’ora per trovare un buco”. Ecco, questa è la prima cosa da NON fare (1° regola).

Con l’allenamento prima o poi si riuscirà a non far nascere in noi questa riflessione. Dobbiamo invece immaginare un parcheggio libero che sta aspettando proprio noi. Conosciamo bene quella zona. Non sarà difficile. Il difficile è governare al meglio la sensazione che si prova, in quanto, fate molta attenzione, non dev’essere una speranza ma una certezza (2° regola), cioè dare per scontato che realmente ci sia posto. Quel posto. È difficile ma anche per questo basta allenarsi. Ossia, se traducessimo con una frase il pensiero, quello scorretto sarebbe – Spero che quel posto sia libero. Sì sì… fa che lo sia, fa che lo sia, lo vedo… -. Quello corretto invece è – Quel posto è libero -. Come a recitare una sorta di decreto. Nel primo esempio infatti non si ha fede. Non si crede ciecamente. C’é la speranza e sperare vuol dire non darlo per certo. Nel secondo c’è invece una sicurezza piena, senza alcun indugio, senza giri di parole e questo si materializzera’. Lo ripeto, so che non è semplice ma col tempo diverrà un gioco da ragazzi.

Il luogo va immaginato bene, alla perfezione e nei minimi particolari (3° regola). Perché questo? Perché è come se già foste lì e già lo vedeste, questo implica indirettamente la sicurezza di averlo trovato che spiegavo prima.

Sarebbe bene anche aggiungere Gratitudine e Amore (4° regola) in quanto ringraziamo e amiamo la nostra parte superiore che abbiamo riconosciuto e tutte le forze sottili che ci hanno aiutato le quali adorano molto i – Grazie -, cioè la riconoscenza, e i – Ti amo -. In questo modo si riuscirà sempre a trovare parcheggio.

Beh… dai, non è poi così difficile, a livello di regole intendo. Ma, in realtà, è molto più facile a dirsi che a farsi. E’ un processo emozionale per questo molto ostico per noi. Appartiene anche all’inconscio, quella famosa parte di noi stessi che non vediamo e non conosciamo quindi ardua da sviscerare ed esaminare.

Da qui si diventa sempre più bravi e si potrà immaginare il parcheggio anche in un luogo sconosciuto visualizzando quel luogo sconosciuto (anche se non sappiamo com’è) perché a quel punto non conta più la zona in se’, a livello concreto, ma è da considerare la propria INTENZIONE INTERIORE colei che riesce a fare tutto. E’ praticamente la nostra bacchetta magica.

Vi accorgerete però che ci saranno momenti in cui… la bacchetta magica è come se non volesse funzionare. Quindi, quando invece abbiamo intoppi e non possiamo parcheggiare, nonostante il lavoro compiuto alla perfezione, che succede?

PERBACCO DEVO AVER RECITATO MALE IL MIO DECRETO!

Poi beh… poi ci sono le volte in cui parcheggio non se ne trova e basta, nonostante tutti i decreti del mondo e tutta la convinzione del mondo. Ecco, allora vorrei guardaste bene questa immagine che ho scattato io e l’ho scattata sotto casa mia, cioè l’ho scattata dove parcheggio sempre e comodamente la mia auto:

Chi decide che quel giorno il vostro decreto non vale nulla? L’anima? I corpi sottili? I vostri angeli custodi? Poco ci deve importare, l’essenziale è fidarsi e accettare di buonissimo grado! Ehm… ve lo consiglio vivamente! Chiunque sia non opera per il vostro male anzi…! Portate pazienza, non arrabbiatevi, non vi ostentate e andate a posteggiare da un’altra parte con il sorriso. L’indomani mattina eviterete brutte sorprese proprio come è accaduto a me che me la sono scampata per un soffio! Quello che vedete è il parcheggio, lo ripeto, nel quale io metto sempre l’auto. Tutte le sere…. Tutte le sere, tranne una. (Sorrido). E ringraziate! Sempre! Chi? Voi ringraziate! Ringraziate l’Universo!

Altre brevi regolette in pillole da tenere in considerazione prima di concludere del tutto l’argomento:

1- potreste trovare parcheggio nei pressi anche se non proprio nel punto preciso in cui l’avete visualizzato

2- potreste trovarlo dopo un attimo, quindi attendete, può essere che arrivi qualcuno a spostare la sua auto

3- non pensiate di imparare questa tecnica nel giro di una settimana dopo 30, o 40, o 50 anni che vivete con schemi mentali nel cervello che vanno da tutt’altra parte

4- tutto questo lavoro, e mi auguro di non essermi spiegata male, va fatto “di pancia” ossia è da “sentire in noi” anche se la visualizzazione la facciamo con la mente ma non è un lavoro mentale o solo di testa

ROMPERE I DUBBI

5- sappiate che per tanto che ci sforziamo, per tanto che immaginiamo, per tanto che pensiamo, le nostre visualizzazioni sono sempre “sporcate” dall’incredulità ed è proprio lei a remarci contro in questi frangenti; anche se siete certi di aver avuto una valida visualizzazione non si può mai sapere che cosa risiede nell’inconscio e anche se non lo si percepisce qualcosa a adombrato la nostra immagine del parcheggio, pertanto non prendetevela quando non saprete dove mettere la macchina

A me è successo più di una volta che stando in auto assieme ad altre persone completamente contro questa “teoria”, lasciandomi sopraffare dal loro scetticismo e paura di essere considerata idiota non sono riuscita a creare il decreto giusto. Tutta responsabilità mia, non voglio dare colpe a nessuno, voglio solo spiegare com’è semplice essere “inquinati” da sensazioni che ci fanno poi sbagliare. Anche la stanchezza fisica ad esempio, dopo un’estenuante giornata di lavoro, può contribuire alla non riuscita del volere.

Direi di aver detto tutto. Ora potete andare dove volete… tanto parcheggerete (quasi) sempre. Abbiate fede nel vostro potere.

Prosit!

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Esercizio allo Specchio per Riuscire ad Amare Se Stessi

Non mi soffermerò sulla spiegazione di quanto sia importante riuscire a perdonare e amare se stessi. Già in molti ne parlano e, tante volte, l’ho fatto anch’io facendo sorgere domande che avevano bisogno di risposte sicure e concrete. Va bene, abbiamo capito che è fondamentale amarsi ma… come possiamo davvero farcela dopo tanti anni di non-amore? Dopo che inconsci schemi mentali ci hanno sempre fatto agire in modo automatico senza così permetterci di rispettare noi stessi?

In rete si possono trovare molti spunti per migliorare noi stessi e la nostra autostima. Occorre impegnarsi, ricordatevi che l’intenzione è sempre lo strumento migliore e più forte, ma c’è un esercizio che io adoro tantissimo, da fare ogni giorno, ideato da una donna che ho sempre ammirato e considerato magnifica: Louise L. Hay.

Si tratta dell’ESERCIZIO ALLO SPECCHIO

Occorre infatti avere uno specchio, oltre a quello del bagno o della camera. Uno specchietto da trucco che le donne possono tenere comodamente in borsetta e gli uomini in tasca. Occupa davvero poco spazio.

L’esercizio servirà farlo almeno 3 volte al giorno; al mattino, nello specchio grande della toilette, ad esempio, e durante la giornata, in quello piccolino che vi ho citato poc’anzi, sempre che non abbiate la possibilità di passare il vostro tempo con uno specchio costantemente a vostra disposizione.

Le casalinghe, per dire, potranno fare a meno di acquistare lo specchietto tascabile stando molto tempo in casa e avendo specchi in varie stanze (presumo).

L’esercizio che ora vi spiegherò è molto semplice da fare ma può rivelarsi duro quanto una prova di coraggio, almeno per la maggior parte della gente.

Allora, al mattino, appena svegli, quando la nostra immagine è probabilmente quella che valutiamo la peggiore di tutto il dì, andiamo in bagno e ci osserviamo intensamente allo specchio fissando bene e sempre il nostro viso.

Respiriamo profondamente due o tre volte e poi diciamo il nostro nome a voce alta.

Ad esempio (parlo per me) – Meg. Io sono Meg -. Riconosciamoci. Stiamo proprio parlando con noi.

Subito dopo ci diremo – Meg, ti amo. Ti amo davvero tanto -. Concentriamoci su quanto stiamo dicendo e cerchiamo di proferire quelle parole con passione.

Dobbiamo capire che non stiamo parlando con la parte di noi che non ci piace ma con il nostro Bambino Interiore, il quale, potrebbe non aver mai ricevuto parole di amore puro e sincero.

Sempre respirando profondamente e guardandoci negli occhi inizieremo poi a dire frasi positive e belle come:

Sei la persona più intelligente ch’io conosca

– Sei meravigliosa

– Sei proprio simpatica

– Hai un viso stupendo

– Io ti voglio un bene infinito

Tutto quello che di amorevole e colmo di ammirazione ci viene in mente continuando per almeno 5 minuti. Ecco, l’esercizio in realtà è già finito. A metà giornata ripeteremo il tutto e poi di nuovo, alla sera, prima di andare a dormire. Ma ho ancora qualcosa da dirvi.

COSA ACCADE SVOLGENDO QUESTO ESERCIZIO:

– Solitamente, le prime volte, anche se siamo soli e nessuno ci sente, proviamo disagio e imbarazzo. Ci sentiamo stupidi e soprattutto falsi.

Non preoccupatevi! Queste sensazioni, col passare dei giorni, se ne andranno.

– Le prime volte, il nostro sguardo, continuerà a focalizzarsi sui difetti: il punto nero su una guancia, la ruga nuova sulla fronte, la macchia sotto l’occhio, le palpebre cadenti, etc…

Non demordete! Anche questo modo di osservarvi scomparirà e si modificherà.

– All’inizio può capitare di essere pervasi da diverse emozioni. C’è chi piange, chi prova disgusto, chi non si vuol guardare, chi lo fa tanto per farlo, ma… anche in questo caso…

Va tutto bene! Lasciate fluire e uscire. Tutto ciò che arriva dentro di voi è quello che doveva arrivare abbiate costanza.

Dovete fare una cosa soltanto: CONTINUARE.

Per approfondire meglio l’esercizio vi propongo questo mini video (1 di 4 – se volete potete anche guardare gli altri 3 che appariranno cliccando su questo) proprio di Louise L. Hay e Cheryl Richardson da ascoltare attentamente ma prima finite di leggere perché c’è ancora una cosa importante che dovete sapere:

FUNZIONA!

https://www.youtube.com/watch?v=qB9beFku6j4

Esatto, non mi resta che assicurarvi che funziona davvero!

Io ho provato a farlo e non ho ancora smesso, in quanto, dopo un po’, diventa una complice e piacevole abitudine e riesce sinceramente a far crescere l’amore in noi e per noi. La sensazione è bellissima e bellissimo è vedere come il mondo attorno a noi cambia. Tutto diventa meraviglioso e più soddisfacente da vivere.

Si può definire una sorta di piccolo, grande Miracolo.

Insomma… vivere con voi stessi volete che sia un’esperienza fantastica o una schiavitù opprimente?

Mi raccomando, ricordatevi: INTENZIONE e DETERMINAZIONE.

E a tutti quelli che dicono – Io non ho tempo – sappiate che questo esercizio potete svolgerlo anche quando fate la cacchina santa (almeno non avete scuse) oppure potete farlo al posto del tempo che oggi impiegate per risolvere tutti i vostri fastidi e problemi perché, entrambi, diminuiranno nettamente nella vostra vita proprio grazie a questo lavoro su di voi.

Ancora una volta mi sento di dire – Grazie Louise! -.

Prosit!

Photo glamourup.it – Ifeelgood.it – psiche.org – edesvizkiado.hu