Foto Animali Maltrattati – come comportarsi

SECONDO ME

Oggi voglio esprimere il mio personale pensiero su come comportarsi davanti alle immagini di violenza e maltrattamento di animali. Sono molte e, i social, pullulano di codeste brutalità. Immagino e spero vivamente sia inutile, da parte mia, dover dichiarare che:

– mi dispiace tantissimo

– amo qualsiasi essere vivente

– sono contro la violenza in ogni sua forma

– etc….

Quindi proseguo andando ad osservare le dinamiche che si sviluppano attorno a tali fotografie.

ALLA VIOLENZA RISPONDE LA VIOLENZA

Alla violenza fisica risponde quella verbale e il brutto di tutto questo è che la maggior parte della gente è convinta che quella verbale sia meno grave di quella fisica in quanto si percepisce un altro tipo di dolore. Questo è un serio errore. Soprattutto, ad esempio, verso l’educazione dei bambini.

Cosa fanno molte persone? Commentano. Commentano quella foto dicendo le peggio cose. Supponiamo che un cucciolo di cane sia stato abbandonato in un tombino. Il commento più gentile che si legge è – Brutto bastar@@ ti farei fare la stessa fine a te e ti infilerei il tombino su per il cu@@ -. Immagino possiate confermare.

Ora, è assolutamente vero che ognuno è libero di esprimersi come meglio crede, proprio come me che in questo blog sono a casa mia e quindi dico anch’io ciò che penso. Senza giudicare tali risposte, mi limito a descrivere quello che faccio io nel momento in cui noto immagini di questo tipo: amo me stessa, mi perdono e mando amore a quella creatura. E adesso vi spiego il perché.

Siamo un Tutto. Ciò che appartiene a me, appartiene anche a te e all’altro così come a quel cane. Siamo un unico Tutto nell’immenso disegno divino. Attraverso la meravigliosa Legge dello Specchio è facile percepire come quella violenza che mi si è mostrata davanti mi appartenga. Palesa la rabbia, la collera, l’indignazione, che io ho dentro, non per la foto che vedo ma che nutro dentro di me da sempre o da diverso tempo. Per questo mi amo e mi perdono, perché amandomi e perdonandomi mi riempiro’ d’amore ed emanero’ amore, la vera e sola cura necessaria a tutto. Anche a quel povero cane! Amor vincit omnia

Che lo vogliamo accettare o meno, viviamo circondati da frequenze e questo non sono io a dirlo ma persone molto più capaci di me. Frequenze e vibrazioni che OVVIAMENTE e AUTOMATICAMENTE possono attirare o agganciarsi soltanto a frequenze a loro simili (questa è fisica). Pertanto non comprendo l’utilità di scrivere un commento come questo  – Brutto bastar@@ ti farei fare la stessa fine a te e ti infilerei il tombino su per il cu@@ – emanando odio, sapendo bene che queste mie emozioni si collegheranno ad altro odio richiamando ulteriore odio. Ampliandolo quindi. E l’indomani vedere così, nuovamente, altre foto di altri cani maltrattati, oppure subire io situazioni o persone che mi fanno provare fastidio. È normale; se provo odio e emano odio, mi arriveranno eventi che mi faranno odiare. Questa è una evidente legge universale. Funziona così il cosmo, non è colpa mia.

FUNZIONA DAVVERO IL TUO SISTEMA?

Allorché, dal momento che peraltro non risolvo assolutamente nulla bestemmiando nei confronti di quel carnefice, forse ottengo molto di più mandando amore alla bestiola e a tutto il creato di conseguenza. In pratica, io non divento schiava dell’azione che un’altra persona ha fatto nei confronti di un animale e soprattutto già, ahimè, avvenuta, non reagirò di conseguenza ma agiro’, invece, nel risollevare le vibrazioni di gioia e entusiasmo. Ci penseranno poi loro, tali emozioni, a fare tutto.

Molte persone non comprendendo questo messaggio, cadono nell’accusare di menefreghismo chi la pensa così. Ebbene vorrei rispondere a loro dicendo che chi opera come me, in realtà, compie un lavoro enorme e un grande sacrificio per il bene di quella bestiola, perché mentre alcuni si fermano ad un insulto, o possono anche piangere e disperarsi e strapparsi i capelli, stanno solo buttando fango e immondizia nella meravigliosa dimensione universale nella quale vivono. Chi invece si preoccupa di amarsi e mandare amore sta compiendo un lavoro eroico perché credetemi è il compito più difficile da svolgere. Davvero pochi e rari individui si amano sinceramente e sono certa che non commenterebbero mai a quel modo.

Naturalmente è giusto che ci sia anche questo rancore. Tutto deve essere un equilibrio anche se questo può sembrare assurdo. Ma ci tenevo ugualmente a fare questa riflessione. Nel momento in cui ti si presenta davanti la violenza in tutta la sua forza… tu crea la meraviglia. Crea lo stupore. Solo così l’annienterai. Non è creando ulteriore ira e mettendoti al suo pari che migliorerai la situazione.

VAI DI MAGIA

Voglio sia chiara una cosa: questo non è un discorso buonista. Questa è una GUERRA ma fatta con gli strumenti, a parer mio, più opportuni. Questa è creazione, è energia, non è passività. Ci vuole fuoco, dedizione, coraggio, centratura per fare ciò che ho detto. Ci vuole fatica. Perché a tutti verrebbe da sfogarsi a quella maniera che, per l’appunto, è solo uno sfogo. Una gettata di sporco.

Operare con la propria magia, verso un’azione tanto ignobile, è un lavoro e uno sforzo sacro. Significa annientare il nemico con la sola forza delle proprie emozioni. Con decisione e potenza. Senza salamelecchi, senza benevolenza, ma con tutta la passione possibile (mi auguro ricordiate cosa si intende in realtà con il termine “Compassione” che più volte vi ho spiegato).

Hai visto quella foto? Bene. Ora trasmuta i tuoi sentimenti, quel piombo fallo diventare oro, non lasciarti prendere da quel mostro che ti fa sprofondare negli abissi delle sue sabbie mobili. Non puoi fare altro. Non sei davanti al fatto che si sta compiendo ed eventualmente puoi fermare. Sei davanti ad una situazione che si è già compiuta. Crea la tua magia. Puoi. Comprendi dentro di te quel cane, fallo tuo e risanalo grazie alle onde energetiche delle quali sei dotato.

Prosit!

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E’ Impossibile stare Bene

ESSERE FELICI E’ NORMALE

Lo so che può sembrare assurdo quello che sto per dire ma per molti (quasi tutti)… è impossibile stare bene. Sentirsi bene. Gioire. Soprattutto dopo una sofferenza. Sì, sì… anche se non lo credete. Poi, se mi sbaglio, non posso che essere felice per voi (e per me) ma lasciatemi spiegare che mica voglio fare l’uccellaccio del malaugurio eh?!

Con chi crede questo normale invece vorrei condividere infatti una riflessione che mi è venuta alla mente e  mi ha lasciata alquanto perplessa.

Supponiamo che, quella determinata persona, alla quale io tengo, per esempio, mi tratta male e io soffro a causa del suo modo di fare nei miei confronti. Dopo un po’ mi tratta ancora male e io soffro di nuovo. Poi mi tratta male per l’ennesima volta e io, per l’ennesima volta, soffro. In pratica – dipendo – dal suo modo di fare. Se lei si comporta bene con me io mi sento felice, se lei mi maltratta con sgarbo e superbia, io mi rattristo. Questo accade un po’ a tutti. Pensiamo al rapporto con il nostro partner o con uno dei nostri genitori. Pensiamo ai nostri figli adulti che ci offendono, pensiamo ai nostri colleghi di lavoro. Ci sono persone, nella nostra vita, alle quali “diamo” la possibilità di modificare il nostro stato d’animo.

C’E’ UN VIOLINO DENTRO DI NOI

Bene. Ma, visti gli effetti, io rompo le regole e decido di eseguire un lavoro dentro di me. Se lei riesce a farmi soffrire è perché riesce ad agganciarsi a delle frequenze mie, interne, schiacciando così tasti che io vivo come traumi ma sono miei non suoi. Tant’ è che, il suo medesimo comportamento verso un altro individuo, a quell’altro non comporta nessun disturbo. Ora voi direte – Non c’è lo stesso sentimento – e invece posso assicurarvi che per due fratelli i genitori sono gli stessi e si comportano allo stesso modo con entrambi ma, mentre uno subisce determinati effetti, l’altro non ne subisce alcuno. Al di là di questo però è che dobbiamo vedere quali corde del mio inconscio vengono fatte vibrare.

Detto questo continuo. Come dicevo lei mi tratta di nuovo male e io soffro nuovamente, poi ancora e poi ancora e diventa un loop. Fino al giorno in cui lei mi tratta male, per l’ennesima volta, e io… non soffro per niente. Il lavoro svolto sta dando i suoi effetti e io sono diventata, anche se solo in parte, più padrona di me. Ora, la cosa buffa è che, mentre mi viene da ridere e mi sento felice, mi dico – No… no aspetta… non è possibile. Com’ è possibile ch’io stia bene? Mi ha appena maltrattato e io sto bene? No… è uno scherzo della mente, in realtà sto soffrendo e qualcosa mi illude ch’io stia bene così poi cado e mi faccio ancora più male -. Mon Dieu! Ma vi rendete conto? Vi rendete conto dei giri allucinanti e dei merletti che la nostra mente compie?

TRABOCCHETTO INSIDIATO, DANNO CREATO

Invece occorre comprendere che è proprio l’inverso. È il credere di non essere veramente felici il tranello. Come ad aver paura di toglierci da quella sofferenza. Perché, in fondo, toglierci da quella sofferenza significa effettuare un cambiamento e, i cambiamenti, o più o meno, spaventano sempre. Quei “click!” che partono nel cervello ci lasciano sempre dubbiosi e timorosi. Si sente la gioia e si ha paura a lasciarsi andare perché si ha paura di rimanere poi fregati. Il male è sempre dietro l’angolo, pensiamo, dobbiamo stare sempre in allerta con spade e antenne ben diritte! Abbiamo imparato questo grazie al nostro Istinto di Sopravvivenza. Per poter sopravvivere appunto ma abbiamo esagerato un po’ diramando tale congegno un po’ ovunque nella nostra vita. Senza dimenticare il perverso e celato meccanismo del “io non merito di essere felice”. Uno strano fenomeno che s’innesca già nella prima infanzia e, se non facciamo nulla per cambiarlo, ci accompagna, mortificandoci, per tutta la vita. Non siamo degni di provare quella gioia, di sentirci lievi, senza pesi inutili.

Esiste inoltre il – sentirsi in colpa nei confronti degli altri – cioè: io mi sento bene ma tante persone invece soffrono e non lo meritano di soffrire quindi io sono sbagliata. Toh! Deduzione perfetta!

Ecco, descritti tutti questi balordi tafferugli del cervello, si può stabilire come sia realmente difficile se non impossibile stare bene. Non vi pare? Posso dirvi che a me, tempo fa, è successo. Una sorpresa totale nel momento in cui mi è accaduta quella determinata cosa che da sempre mi faceva soffrire e io invece provavo dentro la gioia. Una gioia piena, grande, reale. Ma appunto così sorprendente da risultare INcredibile.

Continuavo titubante a dirmi – Non è possibile! Non è possibile! Non puo’ essere! – e questa diffidenza non mi permetteva di godere appieno di quell’entusiasmo che voleva pervadermi, non mi permetteva di lasciarmi andare completamente abbandonata in quella pace e in quella soddisfazione. Una sensazione stranissima. Allenarci ad accettare la felicità. Al solo dirlo mi sembra davvero insensato, pazzesco. Eppure… accade anche questo. Ma dobbiamo assolutamente farlo. E’ un nostro diritto. Meritiamo di stare bene.

Prosit!

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