E’ mattina. Voi siete ancora nel letto che state dormendo. La vostra sveglia non ha ancora suonato. I minuti passano, tra poco trillerà. E infatti, ecco che la vostra melodia preferita, dal momento che in parecchi ormai la sveglia la programmano attraverso il cellulare, vi fa smuovere dalla vostra dormita.
Iniziate a far traballare le palpebre, il vostro cervello inizia a riflettere più approfonditamente, vi spostate con le spalle, allungate una mano e “click!”, fate smettere quel suono, la maggior parte delle volte poco amato.
E’ ora di alzarsi. Di scendere dal letto. C’è chi lo fa di scatto perché dopo la sveglia si è nuovamente appisolato, chi lo fa sereno dopo essersi stiracchiato un po’, chi lo fa arrabbiato, chi da felice ma, tutti quanti, appena svegli avete un pensiero.
E qual’ è il vostro? Al di là di ricordare tutte le cose che dovrete fare quel giorno, al di la di ascoltare se va tutto bene in voi, al di la di scegliere se far prima colazione o lavarsi, al di la del cercar di capire se fuori piove o c’è il sole. Prima. Prima ancora. Pensateci.
Qualsiasi sia il vostro pensiero sono sicura che per il 90% di voi è quello “errato”, passatemi il termine. E’ tanto il 90%, tantissimo, infatti spero di sbagliare. Ma non credo purtroppo. E non lo credo, non perché son convinta di essere superiore, ma per il semplice fatto che non ci hanno educato al pensiero che mi piace definire “esatto”.
Siamo figli dell’educazione che abbiamo ricevuto. Un’educazione dataci non solo dai genitori ma dalla società stessa. Siamo figli della nostra cultura, di ciò che ascoltiamo, di ciò che viviamo. Delle nostre esperienze. E dubito fortemente che per la maggior parte di noi, l’educazione abbia insegnato alcuni valori. Ebbene, vediamo quindi se mi sbaglio. Vi domando: vi hanno mai insegnato per caso a dirvi, e a dirlo come primo pensiero della giornata e poi ancora, più e più volte al giorno, “SONO IL/LA MIGLIORE!”? No vero? Ossia, ditemi di si. Ne sarei felice. Ma invece è no. E’ no perché in realtà vi hanno insegnato che:
– Chi si loda s’imbroda
– Che più cadi dall’alto più ti fai male
– Che devi “volare basso”
Tutti questi modi di dire che pensate… ci hanno educato!
Vanno bene nel momento stesso in cui si manca di rispetto al prossimo. Quando attraverso il mio vanto personale, trasformato in spocchia o alterigia, denigro chi mi sta davanti. Quando considero inferiore a me quell’altra persona. Questo è sbagliato. Ma nella frase, e ora userò il femminile in quanto donna, “SONO LA MIGLIORE!” detta tra me e me, o me e lo specchio, chi posso offendere? A chi faccio del male? A nessuno. Anzi, faccio del male a me stessa quando non la dico.
Perché io sono la migliore. Tu, tu sei il migliore. All’inizio non ci penserete neanche lontanamente di dire appena svegli queste parole. Dovrete scrivervelo da qualche parte. Sul soffitto a lettere cubitali, fidatevi. Poi vi ci abituerete.
Ma prima, un altro step dovrete affrontare. Quello del ridicolo. Oh si! Vi accadrà così: direte la frase e subito dopo esclamerete “Chi è che sono? Oh Signore! Che vergogna, no, no, non volevo, c’è chi è migliore di me in mille cose”. E inizierete a vedere sfocati e lontani nella vostra mente, i visi di vostra mamma o del vostro maestro che vi guardano corrucciati. E sarà proprio in questo momento che romperete quella magia. Quella magia impalpabile che vi pervade, senza che neanche ve ne possiate accorgere. Quella magia che fa si che possiate essere davvero i migliori. Perché siete i migliori come persone. Sempre nello svolgersi del bene. Perché io sono il padre migliore, la madre migliore, l’amico migliore, il miglior muratore, il miglior elettricista, medico, bidello… La migliore professoressa, la migliore scrittrice, e così via.
Avete fatto un centrino all’uncinetto? E quel centrino è il più bel centrino tra i centrini. Avete scritto un post? E quel post è il post più bello di tutta la rete. Avete lucidato una scarpa? Nessuno avrebbe saputo farlo meglio.
Tutto quello che potete fare che non nuoce ad altri è: il meglio. Ma perché questo? Perché questo porta in voi gioia. E la gioia attrae altrettanta gioia. Perché l’amore per voi stessi deve crescere ogni giorno di più. Perché se esso cresce, cresce anche la felicità che vi risiede dentro. La felicità. La cosa più importante. Perché la felicità ha una potenza incalcolabile. Così grande da tener lontane persino le sofferenze, di qualsiasi tipo. Siate i migliori e sarete felici. E’ dura eh? Lo so. Ma… chi lo sa? Forse se state leggendo questo articolo, per un motivo o per l’altro, è perché volete iniziare a provare. Prego quindi. Quando volete.
Prosit!
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