Trova la pace… ad libitum…

IL MOMENTO DEL SILENZIO

Hai presente quei periodi che colpiscono un po’ tutti in cui ti senti oppresso, demoralizzato e anche un po’ triste?

Forse non sai nemmeno tu il perché sei così ma queste sensazioni, da diversi giorni, ti stanno tenendo attanagliato nelle loro grinfie e tu non ne puoi più. Hai voglia di sentire il cuore leggero, hai voglia di ridere, hai voglia di guardarti attorno e provare entusiasmo ma non ci riesci.

Come dico sempre, anche questi momenti hanno la loro importanza e sono da vivere. Quello che noi percepiamo come un malessere, potrebbe essere semplicemente un riposo totale che la nostra natura si prende seguendo i cicli lunari o stagionali.

Potrebbe essere un attimo di stasi perché sa di dover riparare qualcosa, o ci culla in questo tormento perché riconosce essere giunto per noi il momento dell’introspezione che noi invece neghiamo.

Insomma, non bisogna contrastare questi periodi che noi vediamo colorati di nero ma è normale però, dopo un po’, non poterne più. È anche umano, dopo qualche giorno, voler uscire da questa coltre di nubi e sentire la necessità di risplendere. Di provare la leggerezza e la serenità dell’animo.

SCACCO ALLA MENTE

Ebbene un modo c’è e normalmente funziona con chiunque. Bada bene è, naturalmente, soltanto una specie di inganno. Uno scacco che giochiamo alla nostra mente.

Non è la risoluzione del Tutto ma serve a farti sentire meglio e puoi così tornare a emettere un sospiro di sollievo. Serve a non farti scendere troppo in basso. Serve a farti di nuovo vibrare in frequenze positive in modo da attrarre a te vibrazioni positive e riacquisire quella forza e quella gioia perdute che ti permetteranno di superare meglio questo momento.

Il rimedio che sto per consigliarti è quello di “prendere la tua mente da dove è e spostarla in un’altra strada”.

Per fare questo serve costruire una strada nuova nella quale immettere la nostra mente e farla passare di lì. Per costruire la nuova via bisogna mettersi di buzzo buono a spianare un percorso dove adesso una selva oscura non ci permette di passare ma non dovrai fare alcuna fatica seguendo il metodo che sto per dirti.

Se vuoi puoi andare a farti una passeggiata ma anche stando comodamente seduto sul divano puoi iniziare a spianare il nuovo sentiero. Ti basterà iniziare a dire frasi (sempre le stesse o con lo stesso significato) per almeno una decina di minuti (o vedi tu) e possibilmente più volte al giorno.

UN METODO FACILE

Queste frasi sono da ripetere ad libitum, a voce alta, perché come spesso ho detto anche la nostra voce ha una sua energia e in questo caso godiamo di uno strumento in più.

Ora ti scrivo qualche esempio da recitare come un mantra ma tu potrai inventarne di tuoi, l’importante è che sappiano di buono e positivo.

Il primo che ti propongo è caratterizzato da un’unica parola da ripetere come un disco rotto per almeno 7 minuti di orologio (metodo Fabio Marchesi – Entusiasmologia).

Cerca di non sentirti un disco rotto però. Cerca quanto meno di concentrarti e credere in quel termine che stai dicendo.

La parola da dire è “Grazie“.

Dilla tante tante tante volte.

Inizia – Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie… – e vai avanti per i minuti che ti ho indicato.

All’inizio, e questo vale per ogni mantra, ti sentirai svogliato, stupido, atonico, passivo e anche idiota ma, andando avanti, concentrandoti al massimo su questa parola, vedrai che qualcosa dentro di te inizierà a mutare.

Nessuna magia, semplicemente il tuo cervello dopo un po’ inizierà a dire “Ma cosa sta dicendo? Perché sta ringraziando? Boh, allora forse abbiamo ricevuto qualcosa di bello!“.

QUEL PICCOLO INNOCENTE CERVELLO

Vedi, il tuo cervello, così come il mio, è un po’ un allocco pur essendo un fantastico strumento del quale siamo dotati. Diciamo che… senza di te non è nulla!

Lui viaggia per schemi, reagisce (e anche emozionalmente) in base a quello che TU gli fai credere!.

Il tuo cervello, quindi, convinto a questo punto di aver ricevuto un bel regalo (questo avviene a causa delle memorie arcaiche che collegano il “Grazie” al ricevere una bella cosa da che siamo bambini) inizierà a sentirsi più felice, o comunque più leggiadro e di conseguenza ti ci sentirai anche te perché il cervello inizierà a ordinare ad alcune ghiandole di secernere determinati ormoni che ti trasformeranno in una persona appagata e serena.

Naturalmente non puoi pretendere che questo accada fin dalla prima volta. Ma tu inizia. Vedrai già dal terzo giorno come le cose nella tua quotidianità inizieranno a trasformarsi e a prendere una piega molto più piacevole. In pratica sei riuscito a costruire quel famoso nuovo sentiero.

FRASI MAGICHE

Ti scrivo ora altri esempi:

– Metti le mani sul tuo ventre e ripeti più volte: “Io faccio divampare la scintilla d’amore che è dentro di me, io mi riempio d’amore, sono amore e ricevo amore“. Mentre lo dici immagina nella tua pancia una piccola scintillina di luce che diventa sempre più grande e con il suo alone luminoso ti riempie e si irradia anche fuori il tuo corpo andando a illuminare ciò che ti circonda.

– Sforzati di tendere le labbra come a sorridere e ripeti: “la mia giornata è stata meravigliosa mi è accaduta una cosa molto bella“. Parla al passato, come se già fosse accaduto, anche se questa frase la stai dicendo appena sveglio.

– “In questi giorni, in cui mi sento di malumore, mi riconosco perfetto così e, nella mia notte, sto preparando il nuovo sorgere di un sole brillante come mai ha brillato“.

Come ti ripeto questi sono solo esempi, non sei obbligato a usare le stesse parole ma il loro senso, da come puoi vedere, è super positivo. Devi solo focalizzarti su queste frasi.

Non ti chiedo di darle per scontate e neanche di avere fiducia in loro (anche se dovresti) ti chiedo solo, in quei dieci minuti, di non pensare ad altro e restare attento su questi termini che stai dicendo.

Sono certa che ne trarrai un beneficio.

Ricordati però che non devi mai diventare un ossessionato. Ci tengo a dirlo perché, se da una parte c’è chi non crede a queste cose e non le prova nemmeno, dall’altra c’è invece chi considerandole un elisir di lunga vita inizia a usarle per tutto il tempo della giornata uscendone ammattito e con la testa in loop. È sbagliato. Non serve a nulla passare le tue ore a non vivere per recitare queste citazioni.

Bastano dieci minuti, magari tre volte a giorno. Per tutto il resto del tempo goditi la giornata e fai quello che devi fare.

Ti auguro ogni bene.

Prosit!

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Pensiero Positivo – i due Lati della Medaglia

Molto spesso si sente parlare di “Pensiero Positivo” senza però essere ben certi di quello che in realtà esso sia.

La definizione “Pensiero Positivo” ci porta immediatamente al meditare in modo gioioso nei confronti della vita ma dicendo così però, mi da l’impressione che il – pensatore positivo – venga visto un po’ come un ingenuo farfalletto che prende la vita come viene.

Il vero concetto, molti, non lo comprendono. È giusto parlare di allenamento nell’imparare a pensare positivo, in quanto non si è abituati a vivere in tale modo, ma non è una pillola da assumere. E’ un metodo da attuare piuttosto. Non bisogna inventare nessun esercizio, bisogna soltanto trasformare. Trasformare le situazioni. La percezione che si ha di esse in verità.

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Nel cercare di vivere il “Pensiero Positivo” occorre iniziare a guardare (sempre – in ogni occasione) i due lati della medaglia perché ce n’è sempre uno brutto (che è quello che vediamo, che ci è capitato) e uno bello (che è quello che dobbiamo imparare a vedere e tirare fuori).

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Quando viviamo un avvenimento spiacevole ci focalizziamo solamente sulla protezione verso noi stessi. L’istinto di sopravvivenza ci obbliga a rimanere concentrati sull’evento e a non guardare altro. La paura, ci tiene legati ad essa. Dobbiamo fare qualsiasi cosa pur di soffrire il meno possibile. Stando attenti, come un gladiatore da solo, nell’arena, alle prese con un leone.

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Quando mi è capitato di rimanere immobile nel letto a causa del mio problema alla schiena del quale parlai tempo fa, all’inizio ho pianto, ho sofferto, ho maledetto quel dolore lancinante e quella scomoda situazione ma poi, capendo peraltro che quel male in realtà era arrivato solo per recarmi un messaggio e per aiutarmi, iniziai ad amarlo; ormai è conosciuto il mio metodo in questo blog. Il fatto di rimanere però invalida, in piena estate e con un magnifico sole fuori la mia finestra, proprio non mi andava perciò, mentre ringraziavo Signor Dolore dovevo anche cercare di trovare dei lati positivi a quello che consideravo un vero fattaccio.

1- Figli, marito e parenti tutti mi coccolavano, mi servivano e riverivano come se fossi stata una gran dama (…se mi sentono!) però ne approfitto per ringraziarli di cuore

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2- Stavo risparmiando soldi non potendo uscire (Ah! Ah! Ah! Manco fossi una spendacciona!)

3- avrei di sicuro ricevuto un gran bel premio a fine indisposizione tipo: andare in vacanza

4- avevo tempo per leggere, guardare film, ascoltare musica, tutte cose che dovevo fare sempre con il contagocce

5- avevo modo di ragionare su quel disturbo (che nel mio caso arrivava per un’autosvalutazione di sè) e quindi cercare di porvi rimedio e imparare ad apprezzarmi di più

6- tutti cercavano di farmi ridere, c’era un clima di gioia in quei giorni (a parte i primi momenti guidati dallo spavento)

E insomma… vado avanti? E’ ovvio, ci mancherebbe, la salute prima di tutto, ma ormai bloccata lo ero, tanto valeva cercare il bello anziché rimanere a piangere facendosi logorare anche dalla tristezza oltre che dal tormento.

Questo è soltanto un esempio, forse sciocco per alcuni, ma fa capire che quella medaglia dobbiamo sforzarci di girarla e guardare anche l’altra parte.

In quel periodo capii molte cose e quando diciamo che – non tutto il male vien per nuocere – diciamo il vero.

Iniziai a rispettarmi di più, a fare più attività fisica (da qualche anno ero pigra come un Moscardino durante il letargo), a volermi più bene. Imparai a governare di più Signor Dolore, a non avere paura di lui, a vederlo come un amico ed egli non mi spaventava più.

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Roy Martina, un medico di Curaçao che pratica la Medicina Alternativa, racconta un episodio molto divertente (avevo messo il video nel post – Forse non sei sfigato, forse “qualcosa” vuole aiutarti – che consiglio di vedere) riguardante un suo amico. Questo suo amico una mattina uscì di casa per andare a firmare un contratto di lavoro e, come accade spesso, non aveva letto quelle clausole scritte in piccolo in fondo al foglio. Appena uscito di casa, un gabbiano gli fece la cacca sulla spalla e lui dovette rientrare e cambiarsi. Ignaro di quello che l’uccello stava cercando di dirgli, si incamminò nuovamente verso la hall dell’hotel dove avrebbe incontrato i suoi nuovi datori di lavoro ma, svoltato l’angolo, un altro gabbiano gli fece i suoi bisogni in testa. Infastidito, si pulì alla bell’è meglio dentro alla toilette dell’albergo e, puntuale, si presentò davanti ai futuri capi. Essi si trovavano nel dehor e stavano sorseggiando un aperitivo che offrirono anche all’amico di Martina. Proprio mentre l’uomo prese in mano la penna per firmare, un piccolo passerotto, volteggiando sotto gli ombrelloni, defecò sul foglio. Fu in quel momento che, tra il ridere dei presenti, a lui qualcosa suggerì che non si trattava più di una banale coincidenza. La maggior parte di noi avrebbe semplicemente pensato – Mamma mia! Che giornata di mXXXa! -, lui invece, dopo aver letto meglio il contratto decise, per il suo bene, di ritrattare tutto e non firmare.

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Le situazioni che viviamo, non sono sempre e solo negative. Sovente sta a come noi le interpretiamo. Dobbiamo capire che l’Universo, e la nostra parte intrinseca collegata ad esso, hanno i loro mezzi per comunicare e non sono uguali ai nostri. E’ difficile tradurre il loro linguaggio ma non impossibile e basterebbe a volte porre attenzione anziché soffermarsi a vedere subito e solo nero e basta.

A forza di lavorare con il cervello, in questo modo, ci verrà sempre più facile e presto saremo abituati a trovare il lato positivo ogni volta. Capire di avere dalla nostra parte anche una metà positiva ci aiuta a risolvere meglio, con maggiore forza d’animo e più gioia, la parte negativa che risulterà così meno pesante da sopportare e soprattutto più rimediabile. Questo non è poco, è alla base delle nostre giornate. E non sono semplici ripieghi o giustificazioni, bensì piccoli grandi miracoli che diventeranno sempre più importanti.

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Quando qualcuno ti fa del male, devi convincerti del fatto che automaticamente ne sta facendo a se stesso e, quella lama a doppio taglio che ha tirato fuori, un domani, potrà invece tagliare bene per te. Questo non è assolutamente un messaggio di vendetta voglio solo spiegare come a volte, le azioni di quelli che noi consideriamo nostri nemici, vengono spesso a nostro vantaggio al di là di far loro del male. Un vantaggio che, senza quella tempesta prima, non avremmo mai potuto ottenere. Il più, come ripeto, è riuscire a vederlo. Porre attenzione, e quando arriva, afferrarlo facendone l’uso migliore per noi. Solo per noi, senza più tener conto degli altri. Non limitarti a difenderti dall’attacco, rifletti, trasforma ciò che stai ottenendo in positivo. Allo stesso modo, chi ti sta facendo del male, ha i due stessi lati della medaglia. In quel momento vede solo quello positivo (ossia l’averti “sconfitto”) ma, dall’altra parte, dovrà fare i conti con quello negativo ed è su quello che devi ragionare. Attaccandoti, ti sta dando in mano uno strumento. Sta creando un “qualcosa”, usalo nel migliore dei modi.

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Un po’ come la favola de “Al lupo! Al lupo!” anche se Esopo ha voluto darle una morale differente. All’inizio, il ragazzo della storia, si diverte molto a ingannare gli altri, a farli spaventare, e la gente del villaggio si focalizza solo sulla presa in giro ricevuta, sulla fatica, sul terrore subito, si arrabbia, si sente tradita, senza tener conto che quel ragazzo, nel mentre, stava costruendo attorno a sé la non credibilità, la sfiducia, agendo a quel modo. Perché le due facce della medaglia esistono sempre.

Al lupo!

Il mio precedente articolo, che ti ho segnalato prima – Forse non sei sfigato, forse “qualcosa” vuole aiutarti -, si collega molto a questo post perciò te ne consiglio la lettura.

Focalizzati sempre sul lato positivo.

Prosit!

 

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