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La storia della Mosca parlante

20 Maggio 201915 Maggio 2019 / Meg / 2 commenti

LA DETERMINAZIONE MI RONZAVA ATTORNO

Pur preferendo determinati periodi dell’anno, la Mosca, è presente più o meno in tutte le stagioni, soprattutto quando si formano situazioni a lei consone che, all’incontrario, l’essere umano, apprezza poco.

Mi riferisco infatti a elementi in decomposizione, a sostanze eliminate da altri esseri viventi, a rifiuti di ogni genere tra i quali, la Mosca, vive a proprio agio.

Come tutti gli animali, anch’essa, appartiene alla natura perfetta e al suo manifestarsi e oggi vorrei spezzare una lancia in favore della Mosca, animale da sempre ripudiato a causa delle sue abitudini e del fastidio che reca con il suo svolazzare insistente attorno al nostro corpo. La mia non è una difesa verso chi viene emarginato ma una scoperta davvero curiosa che ho fatto e avevo piacere di condividere con voi.

Diverso tempo fa mi capitò di soffrire parecchio durante la trasmutazione di un demone padrone della mia vita. Si trattava di un’emozione negativa che mi teneva prigioniera e governava le mie scelte e i miei stati d’animo. Decisi di liberarmene a qualunque costo e, quel costo, fu assai salato. Dovetti impegnarmi moltissimo ed essere costantemente determinata. Faticavo, stavo male, per questo soffrivo, ma non cedetti e, alla fine, ebbi la mia ricompensa: la liberazione. Oggi ricordo con molto affetto e orgoglio quel periodo e sono felice di averlo vissuto ma non voglio parlarvi delle mie sensazioni, bensì, intendo raccontarvi di quando iniziarono a capitarmi, a quel tempo, strani avvenimenti con le Mosche.

Il demone si stava indebolendo, ce la stavo facendo, ma la strada era ancora lunga. Iniziavo a sentirmi meglio ma non ero ancora giunta alla fine di quel percorso.

MORTA MOSCA

Un giorno entrai nello sgabuzzino per prendere uno straccio e quando feci per uscire una grossa Mosca, planando in picchiata contro di me, sbatté su una mia gamba e cadde a terra stecchita. “Mosca cieca”? Rimasi un po’ stupita per quell’avvenimento ma non ci diedi molta importanza. Cose che possono capitare. Il giorno dopo, però, mentre ero seduta su una panchina a guardare il cellulare, un’altra Mosca, come ad avermi preso di mira, si venne a schiantare decisa contro di me cadendo morta sulle mie gambe. Ora ero più perplessa ma, ancora una volta, non feci molto caso all’evento.

Sono abituata a dare un senso a tutto quello che capita attorno a me, con me e per me; a tutto ciò che mi riguarda ma, per non cadere nell’errore di esagerare e di far diventare questo modo di vivere un’ossessione, non mi muovo al primo avviso. Aspetto e osservo se vale la pena, o meno, studiare la situazione.

La terza mosca che decise di suicidarsi contro il mio corpo non morì all’istante. Cadde a terra sulla schiena e, attraverso il velocissimo movimento delle sue ali, compiva giri su se stessa come impazzita. Senza neanche darmi il tempo di girarla sottosopra per aiutarla, morì.

“Quest’anno le Mosche sono ubriache”, pensai, ma qualcosa dentro di me si stava già muovendo e anche se, quel qualcosa, provavo a spegnerlo, aveva già preso vita.

ARRIVANO LE MOSCHE

Alla sera, quando andai nel letto, un grosso Moscone iniziò a infastidirmi mentre leggevo. Non era la prima volta ovviamente ma, in quel periodo, mi diede da pensare. Spensi la luce della camera e accesi quella della cucina obbligandolo ad andare di là e, l’indomani mattina, le Mosche erano una decina. Pensai a qualche piccolo cadavere. Ho due gatti e forse avevano portato una lucertola, o un topino, o un uccellino dietro a qualche mobile. Non ne sentivo l’odore però. Sono sensibilissima agli odori. Spostai il mobilio ma non trovai nulla. Nessun regalo cadaverico da parte dei mici e, dopo poco tempo, le mosche se ne andarono. Peraltro, c’è Mosca e Mosca. Le Mosche non sono tutte uguali e quelle che stavano usurpando casa mia non erano quelle della morte anche se tutte le Mosche apprezzano le “cose andate a male”. Dovunque andassi ero circondata dalle Mosche ed era strana quella quantità in pieno inverno. Mentre camminavo mi picchiavano più volte in fronte con i loro volteggi e la cosa mi piaceva sempre meno. – Ma che sono? Una merdaccia?! – dicevo loro.

Fu quando una Mosca decise di passare un po’ di tempo con me, “giocando” come un cagnolino, che presi in mano la situazione e volli saperne di più.

GIOCHIAMO?

La Mosca che vedete nelle immagini (io stavo scrivendo al pc quella sera) è viva. Ora, io non sono un entomologo, quindi non so dirvi se era intontita, o moribonda, o in amore o cosa… posso solo raccontarvi che sembrava stare benissimo e se ne stava lì, a giocherellare con il mio dito, o sulla mia mano. Ad annusare briciole che gli diedi e, dopo parecchio tempo, se ne andò via svolazzando tranquilla. Non mi è mai capitata, nella vita, una cosa di questo genere, di giocare letteralmente con una Mosca. Mi sembra che solitamente scappano se si prova a toccarle…

La prima notizia che trovai su internet era scritta da una ragazza che raccontava di una sua amica fioraia. La venditrice di fiori, dopo diversi giorni, aveva capito che quando aveva in negozio tante Mosche avrebbe avuto anche tanti clienti durante la giornata. Ma non solo: ogni Mosca, in base alla sua grandezza e in base a dove si posava, le recava un determinato messaggio. Vi consiglio vivamente di leggere questo post https://shailapersonalspace.wordpress.com/2014/10/22/la-signora-delle-mosche/

Non poteva essere una coincidenza se ogni volta le succedeva così ma, al di là del credere o non credere a queste cose, la storia importante che voglio sottolineare è che questi animali mi obbligarono, in qualche modo, a fare una ricerca davvero interessante per il periodo di vita che stavo vivendo. Una ricerca che mi illuminò. Imparai infatti cose che mi furono di grande aiuto. Se nella nostra società e nell’immagine collettiva della gente, la Mosca, è un animale ripudiato e considerato schifoso, per quello che riguarda la natura e la connessione intrinseca che l’essere umano ha con essa, questa creatura suggerisce tutt’altro.

LA RINASCITA DELLA FENICE

La simbologia più importante che appresi sulla Mosca fu il suo essere in grado di trasformare i rifiuti, le sostanze di scarto in qualcosa di migliore e, lei stessa, attraverso il suo ciclo pupa-larva-insetto era l’emblema della trasformazione. Quando si trasmuta un demone, come stavo facendo io, si cambia, e il demone da sostanza negativa diventa positiva. Da ombra a luce.

Come dice l’articolo che vi ho consigliato di leggere (ma non è l’unico a definire questo concetto) la Mosca indica che: ci sono per voi dei cambiamenti rapidi e improvvisi nei vostri pensieri e in tutti gli aspetti della vostra vita. Indica che sarete in grado di affrontare e di muovervi rapidamente anche in condizioni sfavorevoli e scomode. La mosca può anche indicare che una fonte di crescita e di abbondanza è disponibile per voi. Indica che siete in grado di usare la vostra vista acuta per vedere la strada. Il messaggio è non mollare mai. La mosca può giungere a te anche per ricordarti che la tua perseveranza nel raggiungere i tuoi obiettivi darà frutti prima o poi.

Ditemi voi se non era un messaggio per me quello?!

I miei diversi studi in tal senso mi hanno portata anche a comprendere che la Mosca, seppur disprezzata, svolge un ruolo fondamentale per il ciclo della vita. La Mosca è simbolo di determinazione. Lo era già per i popoli antichi. Non si stanca, infatti, di ronzarti attorno e darti fastidio, ti stanchi prima tu di lei. E una delle qualità basilari che servono per sconfiggere un demone è proprio la determinazione. Il fastidio che questo insetto provoca è la manifestazione del fastidio che il demone reca in noi e quando diverse Mosche sono morte ai miei piedi stavano rendendo visibile la morte del mio mostro che, ai tempi, non ho saputo leggere.

La Mosca, inoltre, posandosi su escrementi, cibo e immondizia, appare come un insetto privo di dignità; non per niente, come dice l’Alchimia, per trasmutare un demone occorre essere più umili di un verme che striscia a terra.

NULLA ARRIVA PER CASO E FORSE NEMMENO LE MOSCHE

Ma non è finita. La Mosca sa adattarsi alle situazioni e agli ambienti più ostili. In ogni evento riporta la comunione dalla morte alla vita. Rappresenta la rinascita e parla. Se la si sa ascoltare, e si riesce a tradurre i suoi messaggi, ogni Mosca, con il suo comportamento, spiega cosa ci sta succedendo e cosa accadrà a breve. Vive a stretto contatto con l’uomo dall’inizio dei tempi, ha una visione globale del mondo che la circonda, è veloce, attiva, incurante dei pericoli.

Oggi, ho un altro rapporto con questo animale ed è diverso dal rapporto che avevo prima. Leggo il suo modo di fare. Non mi infastidisce più, anche perché non ne ha più bisogno. So vedere subito senza dover essere pungolata. Per lo meno alcune situazioni. Ogni volta che una Mosca entra nella mia vita ha un senso e provo a tradurre le sue “parole”. Sbaglio di rado, quando non so aspetto, ma la maggior parte delle volte la ringrazio, perché quello che mi dice o è bello o mi torna utile.

Evviva le Mosche!

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