Come, senza accorgertene, ti distacchi da Madre Natura

ESSERE UNO

Molte persone, sovente, mi dicono – Io amo la Natura! – e, solo su questa frase, ci sarebbe da aprire un dibattito abbastanza importante, in quanto viene pronunciata quasi come a distaccarsi dalla Natura. Come se la Natura fosse una cosa (da amare) e noi un’altra. In realtà noi siamo Natura. Amare lei significa amare noi stessi, per forza, e qui le cose iniziano a complicarsi.

Ma l’argomento che voglio affrontare oggi è un altro perché, senza rendercene conto, ci distacchiamo da Madre Terra anche in altri modi, molto più di quello che crediamo.

La onoriamo, la difendiamo, creiamo dei veri e propri movimenti a suo favore ma non ci accorgiamo che basterebbe vivere un po’ di più come Lei, sentirsi Uno, per nutrire il suo Essere e farlo divampare. Per essere Lei. Un tutt’uno con Lei, in simbiosi. Per ingigantirne l’energia. Per renderla ancora più potente.

NON C’E’ TEMPO

Ora, io mi rendo perfettamente conto che, nel nostro mondo, siamo obbligati a vivere con dei “tempi”. Dei tempi che piante e animali non hanno. Siamo costretti a mangiare ad una cert’ora, anche se non abbiamo fame, perché poi sennò fino a sera non possiamo più farlo. Siamo costretti ad andare ad una certa velocità. Dobbiamo essere dinamici, dobbiamo sopportare molte cose e questo ci rende stressati e nervosi, mi rendo conto di tutto, ma è anche vero che dentro di noi, nel nostro mare interiore, non ci sono ostacoli e che almeno un po’, anche solo un pochino, potremmo provare a renderci il più possibile suoi figli – figli di Madre Natura.

Siamo l’emanazione dell’Universo più completa e perfetta che l’Energia Cosmica abbia estrapolato da se stessa. Siamo Esseri superiori, pensanti e dotati della sua stessa onnipotenza ma queste parole possono apparire esagerate seppur vere. Non sarà esagerato, invece, cercare di renderci davvero creazioni della Terra e godere così (soprattutto) dei suoi benefici.

L’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo
(Giordano Bruno)

Libero. Libero come un animale selvatico, come un fiore che non è condannato all’invidia, come una pianta mossa dal vento, come il mare che governa gli animi di molti.

LA GIOIA VIVE NELLA LIBERTA’

Quando qualcuno è convinto di amare la Natura – sopra ogni cosa -, in verità non bada al fatto che egli stesso si sta distaccando parecchio da lei. Non accade sempre ma molti individui cadono in questo tranello.

Non basta andare a dormire come le galline e alzarsi all’alba per dire – Io vivo in base alla Natura -.

Essere in simbiosi con Lei e sentirsi Lei (come dovrebbe essere) significa anche:

– LASCIAR ANDARE. Noi non lasciamo mai andare. Restiamo aggrappati alle nostre cose, al nostro passato, ai nostri affetti. Restiamo legati alle situazioni, ai modi di fare, agli schemi mentali. Ai ricordi, anche se tristi. La Natura sa abbandonare ciò che non gli serve più, lo sa anche eliminare del tutto, quasi severamente, e si rinnova di un qualcosa di ancora più bello.

– CAMBIARE. Ogni cosa in Natura muta. Sempre. In un costante e perpetuo ciclo. Ogni cosa è diversa, imperfetta, bellissima. Noi siamo totalmente restii al cambiamento. Il cambiamento ci spaventa, ci fa male, abbiamo una paura folle del cambiamento. Tutto, della nostra esistenza, deve sempre restare così com’è altrimenti guai.

– VIVERE SENZA ASPETTATIVE. La Natura gode di quello che è letteralmente chiamato Amore Incondizionato. Non si aspetta nulla. Esiste e basta e dona il meglio di sé, in totale purezza, senza aspettarsi nulla in cambio. Non si muove in base ad un riscontro. Non offre in base ad una determinata risposta che dovrebbe arrivare. Non spera. Non attende l’azione di terzi. Lei E’. Focalizzandosi sulle aspettative si soffre molto. La delusione inizierà a governare in noi e la tristezza, nei confronti della vita, prenderà presto il sopravvento.

– SAPER ASPETTARE. Aspettare con gioia, senza rammarico. In serenità. Essere pazienti. Essere coscienti che tutto ha un tempo e che tutto ha un giusto tempo. Nella materia le cose sono lente e pesanti, è inutile affannarsi e disperdere energie dove serve solo attendere nascite. Ogni cosa ha un suo momento, lo si vede chiaramente nelle stagioni. Le stagioni sono periodi dei quali non sappiamo minimamente nulla e mai ci comportiamo come una stagione quando invece, se questo tempo esiste, ed esiste in quel modo, c’è un perché. La nascita, il vivere, il trionfo, la stasi, la morte, la rinascita… nulla di questo culliamo nel nostro intento, verso quello che siamo o che potremmo essere.

– ACCETTARE. La totale accettazione della Natura non ci appartiene. Potrebbe appartenerci ma prevalgono i sentimenti della rabbia, della vendetta, del dispiacere, del fastidio, etc… Non riusciamo ad accettare laddove, come accettare, non s’intende sopportare, ne’ rassegnarsi ma accogliere come nostro ciò che sta accadendo ed eventualmente trasmutarlo con amore e coscienza. Altrimenti è solo un generare dolore. La Natura accetta ogni cosa e brilla sempre più forte di prima.

Devi prima ardere se vuoi brillare – (Mikhael Aivanhov)

LA TOTALE BELLEZZA

Potrei andare avanti con altri esempi ma sappiamo bene che la Natura è una grande Maestra. Il problema è che non teniamo conto dei suoi insegnamenti più profondi. Quelli che vediamo di meno, pur sentendoli dentro di noi a volte anche impetuosi e che scalciano per essere ascoltati.

Ogni volta che ti comporti in modo contrario alla tua Natura ti allontani anche da Madre Terra. Quando hai bisogno di piacere gli altri perché non ti ami abbastanza, quando vorresti che il tuo collega venisse licenziato, quando vedi problemi anche dove non ci sono, quando manipoli le persone a tuo piacimento, quando non sai vedere oltre… sei in totale disaccordo con il Creato. Stai vibrando in frequenze non contemplate da lui e, pertanto, sei “fuori”. Fuori dal Regno, fuori da un disegno divino, stellare.

Certo, so a cosa stai pensando: che le piante non hanno sentimenti come noi, che gli animali non hanno una ragione come noi, che le pietre, il cielo e i torrenti non provano le nostre emozioni.

In realtà, all’interno della scintilla divina che ti ha creato, hai molto più potere di tutto questo. Sei solo schiavo della tua Mente, un sacro dono che spesso mal utilizziamo. Se ti alleni ad ascoltare la voce dell’Anima, che non è altro che la voce del Cuore, tu puoi vivere ancor meglio di qualsiasi altra creatura.

Sempre senza esagerare e fare i fenomeni, che non ci siamo nemmeno abituati, proviamo comunque a nutrire queste doti. Poco per volta. Possiamo imparare a non aver paura del cambiamento, ad esempio, o a farci traumatizzare di meno da lui. Possiamo farlo. E, se impariamo, ne va del nostro benessere.

Prosit!

Nati! Un lieto Evento e la Runa Beorc

Quale miglior evento poteva confermare la mia rinascita se non l’apparizione di due splendidi pulcini di Tortora? Esatto, proprio di fronte alla mia finestra, a due metri da me. Non sono fantastici? Che tenerezza! E come pigolano quando hanno fame! Sembrano piccole porticine da oliare.

Oh! E’ stato esilarante ed eccitante osservare, giorno dopo giorno, tutto ciò che ha dato vita a questo gaio dono di Madre Natura. La preoccupazione, ad esempio, verso le Gazze malandrine che volevano distruggere il nido (lo so, è la natura, e ha le sue leggi, ma devo ammettere che mi ero così affezionata a mamma Tortora che mi sarebbe dispiaciuto fosse accaduto qualcosa a lei o ai suoi piccoli). La costruzione della tana, anche da parte di papà Tortora, molto premuroso devo dire.

In principio hanno provato a farlo su un’antenna, sopra al tetto, poi, dal momento che il posto non era probabilmente idoneo, rimaneva troppo scoperto o troppo alto, si sono andati a infilare sotto a questo poggiolo, sopra a dei cavi, in casa della mia amica P.

La zona non è infatti per niente romantica con tutto quel fil di ferro ma la mia dirimpettaia ha un magnifico giardino e la nuova famigliola è felice ed è davvero uno splendore. Non potevano scegliere luogo migliore. P. ha anche contribuito al loro mantenimento offrendo del cibo ai genitori stanchi ed è riuscita a far allontanare tutti i predatori con tanto di scopettone.

Una mattina, mentre ero in casa intenta nelle faccende domestiche, mi arriva un suo messaggio “Ciao! Hai notato il lieto evento davanti alla tua finestra? Le Tortorelle hanno depositato le uova!”. Che felicità! Insomma che siamo diventate zie. Io da davanti, come un vero birdwatcher, lei da dietro, come un addetto alla sorveglianza, passiamo le giornate ad ammirare i piccoli implumi crescere sempre di più.

Dopo che un caro amico mi ha regalato come ciondolo la Runa celtica Beorc, simbolo della Rinascita e collegata alle Stelle, ai Lapislazzuli e alla Sodalite, ecco questa ulteriore conferma di “nuova vita”. Dopo un periodo infatti abbastanza difficile sono davvero rinata e sono tornata ancora più in forma di prima. Ogni volta che la vita ci mette a dura prova, possiamo osservare come il Cosmo attorno a noi, si presti a farci intendere che c’è in atto una nuova origine che ci riguarda.

La parola Beorc significa – Albero di Betulla – e, la Betulla, è proprio l’emblema della Rinascita. Il messaggio di questa Runa pertanto è: LASCIA CHE LA TUA VERA NATURA SCONFIGGA LE FALSE SEMBIANZE. RINASCI A NUOVA VITA. E direi che è davvero bellissimo.

La Tortora, come moltissimi altri animali, ha la sua espressione (meravigliosa peraltro), cioè simboleggia l’eternità del sentimento e, questo sentimento, è l’Amore. L’Amore che dura per sempre, l’Amore che ci arricchisce e ci evolve, che continua a vivere anche dopo la morte perché, come vi dico spesso, una cosa viva non può morire. L’Amore e la fedeltà, sua compagna, che non è da vedere solo nei confronti di un partner ma anche nei confronti di noi stessi. Amare noi stessi sopra ogni cosa, sempre, per poter così donare Amore a tutto il Creato. Amarsi per vivere al meglio, per tuffarsi nella felicità più vera, per co-operare con l’Universo e sentirsi intrisi di entusiasmo.

Occorre osservare gli avvenimenti che ci accadono davanti ogni giorno. Le Grandi Forze del Cosmo utilizzano questi mezzi per comunicare con noi. Siamo un tutt’uno con esse e possiamo comprenderli se prestiamo attenzione. E’ l’unico modo che hanno per permetterci di leggere le pagine della nostra vita che, essendo dentro di noi, e dentro l’inconscio, non riusciremo a vedere.

Ascoltate quello che ha da dire a tal proposito Gian Marco Bragadin, autore di diversi libri e ricercatore spirituale, è davvero stupefacente.

https://youtu.be/kvsFOC0fBHA

A tutto questo ci si può credere come no, ma ciò che è indispensabile è il nostro intento. Che cosa “leggiamo” in quell’avvenimento? Se vogliamo arrivare alla conoscenza e alla comprensione le Grandi Leggi ci aiutano. Ci offrono dettagli, premonizioni, se vogliamo chiamarle così, ci offrono scritte da leggere e da interpretare per poter capire e imparare anche a scegliere la strada giusta.

Reputo questa manifestazione uno splendido messaggio simile a quello dei gabbiani che mi accadde qualche tempo fa e che descrissi qui https://prositvita.wordpress.com/2016/10/27/i-gabbiani-mi-parlano-cosi-sento-il-mio-chiacchiericcio-mentale/

Dobbiamo guardare il mondo attorno a noi, ci appartiene, ne facciamo parte, non ne siamo al di fuori e lui non è al di fuori di noi, palpita assieme al nostro cuore e allo stesso ritmo. Quel mondo siamo noi, è vita, è la nostra vita. Non possiamo sottovalutarlo e considerare gli episodi che si presentano alla nostra vista come situazioni singole e distanti da quello che siamo. Siamo il Tutto con L’universo. Siamo l’Uno. Nel Male e nel Bene.

Se nel prossimo vedi il buono, imitalo. Se nel prossimo vedi il male, guardati dentro – (Confucio).

La stessa cosa vale per gli avvenimenti non solo per le persone come dice Confucio. Se vedi una bella situazione c’è gioia in te ma se ti ritrovi ad essere osservatore di una brutta scena, cerca di capire che cos’hai dentro: Rabbia? Tristezza? Angoscia? Paura? Cosa ti sta mostrando? Qual’ è l’emozione primaria che ti scaturisce dentro?

Quando incontri il buono imitalo. E’ giusto ma, come il negativo, anche il positivo, quando lo incontri è perché ti appartiene, quindi sii gioioso e grato per gli splendidi avvenimenti che la vita ti regala e ti mostra sul suo speciale palcoscenico.

Buona crescita piccole Tortorelle! E buona vita anche a tutti voi!

Prosit!

Mughetto nei Bimbi – Forse si può Prevenire… con Baci e Amore

Siamo nel periodo della Rinascita, la stagione della Primavera che risveglia il mondo e anche noi stessi. Sembra impossibile ma alcune persone è come se davvero tornassero a vivere per la seconda volta, dopo aver passato momenti bui che li hanno messi di fronte al dover rivedere tutta la loro vita per modificarla al meglio. Queste persone le considero degli Eroi e il loro atteggiamento fa davvero pensare ad un piccolo neonato che viene alla luce. Come lui hanno dei bisogni, come lui piangono spesso per chiedere e, come lui, provano nuove emozioni.

Immaginare una piccola nuova vita mi ha portato con la mente ad uno dei problemini più consueti al quale andiamo incontro una volta nati nonostante sia un inestetismo che può colpire a qualsiasi età.

medicinanaturale.pro

Si tratta di un fungo che può intaccare diverse zone del nostro corpo conosciuto anche come Candida Albicans ma comunemente chiamato Mughetto.

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Immagino lo conosciate tutti. Esso è davvero fastidioso e causa irritazione soprattutto nel cavo orale per quel che riguarda i neonati.

Ed è su di loro che oggi ci concentreremo.

Alcuni tipi di funghi vivono costantemente con noi e nel nostro organismo così come germi e batteri ma, quando il nostro apparato immunitario si indebolisce, o nel caso dei neonati non è ancora forte ed equilibrato, questi “nemici” possono prendere il sopravvento e recare danni.

Oggi il Mughetto si tratta e si sconfigge abbastanza facilmente grazie alla moderna Medicina e utilizzando in principal modo un prodotto chiamato Miele Rosato, vale a dire un rimedio considerato naturale in grado anche di donare sollievo ai dolori gengivali molto frequenti nei piccoli. Il suo essere antinfiammatorio, oltre che emolliente e dermo-protettore, migliora nettamente la condizione della bocca e sconfigge l’ospite indesiderato.

Ma, al di là del fatto che si possono avere anticorpi indeboliti o inferiori numericamente, qual’ è la visione psicosomatica nei confronti del Mughetto? Perché questo fungo è riuscito a renderci sue vittime? Sapete bene che alcune filosofie non guardano soltanto la motivazione fisiologica ma soprattutto quella emozionale e io, prendendo percentuali sia da una che dall’altra, ve le racconto entrambe.

Pare infatti che questo fastidioso avversario riesca a far di noi ciò che vuole quando proviamo una carenza d’affetto.

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Può ovviamente trattarsi di una carenza d’affetto impercettibile, soprattutto per noi adulti, ma molto significativa invece per un bambino appena nato e che vede la vita “a modo suo”. Anche solo il fatto di non riuscire come meglio vorrebbe nella poppata potrebbe essere per lui: mancanza d’affetto.

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Il sopportare la fame, il non poter rimanere attaccato al seno quanto vuole, il latte che non si rivela di suo gradimento, poppate poco tranquille… (tutte cose che, all’interno del ventre materno ovviamente non esistevano), i motivi possono essere mille e, come ripeto, non percepibili da noi che stiamo cercando di fare tutto per il meglio.

Addirittura quando il Mughetto colpisce in età più avanzata, vale a dire in bambini più grandicelli, può essere una vera e propria esigenza di baci.

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Vi torna? Vi racconto la mia esperienza personale.

Sono una madre abbastanza “appiccicosa”, fisicamente, nei confronti dei miei figli ma, in questo particolare argomento mi riferisco al maschietto in quanto è biologicamente mio, mentre la femminuccia non l’ho partorita ne’ allattata al seno. Lui è stato sbaciucchiato praticamente da quando è venuto al mondo, e ancora oggi lo è, nonostante a volte mi spedisca via soprattutto quando, ora ragazzo, è davanti ai suoi amici (quanto mi diverto!).

Il Mughetto in età scolare, infatti, non lo ha mai colpito ma si è impossessato di lui invece quando aveva pochi giorni di vita. In effetti io, oltre ad aver avuto una specie di crisi post-partum anche se lieve, in quanto il mio parto è stato un trauma (un giorno forse ve lo racconterò), non avevo latte. Quel poco che c’era faticava ad uscire e, una volta uscito, non era sostanzioso per niente. Mio figlio ha passato i suoi primi giorni su questo pianeta piangendo in continuazione: aveva fame. Abbiamo dovuto subito quindi fare l’aggiunta di latte artificiale.

Il cibo è un grande sostituto dell’affetto e questo lo si può vedere anche nelle persone adulte. La mia personale esperienza insomma si addice a quello che la psicosomatica afferma e, nonostante tutte le altre motivazioni fisiche o esterne, penso che sapere queste nozioni possa essere un aiuto in più.

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La mancanza d’affetto può emergere attraverso tanti sintomi, non a tutti viene il Mughetto, ma questa è sicuramente tra le infiammazioni più comuni.

L’affetto è il sale della nostra vita, la linfa vitale che non può mancare e, la sua assenza, anche se non voluta, può provocare disagi persino fisici. – Una mancanza d’affetto, che si protrae per anni, può creare davvero grossi danni -, fa anche rima! Naturalmente non siamo mai stati educati a pensarla anche a questo modo perciò possiamo non rendercene conto, o credere che al massimo questo può formare disguidi solo psicologici. Non è così, come spesso vi ho spiegato, le emozioni si concretizzano divenendo anche fisiche. La cosa importante è che, osservando questo lato della situazione, si può andare alla sorgente, al contrario di quello che fa solitamente la Medicina Tradizionale che invece cura alla fonte. Ancor grazie per carità! Ci ha regalato rimedi di infinita grandezza ma purtroppo non sempre riesce a prevenire o comunque ad evitare che il disturbo si rifaccia vivo. Per questo di ogni Medicina o Filosofia bisogna saper cogliere il giusto settore. Modificando il pensiero che crea tale inconveniente, partendo quindi a monte, possiamo evitare che esso torni, capendone l’avviso e rispondendo adeguatamente. Come dice Claudia Rainville, esperta di Metamedicina, termine che significa “al di là della medicina”, ogni sintomo è un messaggio.

Prosit!

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