Se la pensi lei ti pensa

…che poi, io lo so che ci sono momenti in cui ti penso così forte che ti par di sentirmi…

Se pensi intensamente ad una persona, essa sentirà in qualche modo il tuo “chiamare” e, di conseguenza, ti penserà a sua volta. Le verrai in mente. Puoi persino “romperle le scatole” se diventi insistente. Oh già!

Se non credi che questo sia possibile puoi provare, non ti costa nulla.

Ciò che ti serve è solo un ingrediente in più oltre alla mente (sede del pensiero). Cioè ti serve anche il cuore (sede, invece, delle emozioni).

In realtà bastano le vibrazioni mentali e cioè prodotte dal Corpo Mentale ma per un effetto assicurato, se al pensiero si aggiunge l’emozione, è cosa fatta.

Non importa che tipo di emozione. Una persona puoi detestarla o amarla ma lei sentirà il tuo richiamo.

Non capirà cosa le stai chiedendo, a meno che non ci sia tra voi un legame particolare e nutrito da sensibili frequenze, come a volte accade dove uno percepisce che l’altro, ad esempio, gli sta chiedendo aiuto ma, come ho detto, gli verrai in mente e più sarà forte quel pensiero e più rimarrai nella sua testa.

Ogni tipo di rapporto nutre ulteriormente questo meccanismo: tra amici, tra marito e moglie, tra fratelli, tra genitore e figlio ma prende forme anche con chi, magari, hai litigato per un parcheggio due ore prima ed è un emerito sconosciuto.

Quante volte ci capita di pensare a qualcuno e lui ci telefona? Oppure ci scrive un messaggio? E quante volte ricordiamo un tizio che non vediamo da molto ed eccolo spuntare all’improvviso tra le vie del nostro paese?

L’aggancio di vibrazioni che si forma è reale, semplicemente perché sia i pensieri che le emozioni sono un insieme di vibrazioni… reali!

Ti sei mai chiesto cosa davvero siano queste vibrazioni? Ti ricorderai, se mi leggi spesso, quando dissi che da impulsi elettrici diventano chimici all’interno del nostro corpo e, soprattutto, sul palcoscenico del nostro sistema nervoso. Proprio come gli input, i ricordi, le memorie…

Ad esempio, se tu ti scotti prendendo dal fuoco la caffettiera senza la presina, la volta dopo, mentre stai per compiere lo stesso errore, un avviso arriverà al tuo cervello ricordando che compiendo quella mossa ti sei ustionato e hai sentito un gran male e, quell’avviso, non è altro che un insieme di piccolissime, minuscole particelle che portano un messaggio (passatemi il linguaggio semplice comprensibile a tutti).

Le stesse, o simili, che trasportano un pensiero o un’emozione fuori e dentro di noi e che assumono il nome di – onde vibrazionali – o energetiche. Ossia, non è che smettono di esistere al di fuori del nostro corpo. Vibrano formando come dei cerchi attorno a noi e si irradiano. Puoi immaginare quelle delle calamite che sono magnetiche.

Siamo un grande centro propulsore di impulsi elettrici soltanto perché siamo vivi e la vita è movimento. Il tuo corpo, le tue cellule, i tuoi ragionamenti, i tuoi stati d’animo, i tuoi organi producono ogni istante un “movimento” e, il movimento, è energia.

L’energia non è un oggetto. Non è un qualcosa di statico appoggiato su un comodino e con confini propri. E, se proprio dobbiamo dirla tutta, neanche gli oggetti sono completamente immobili essendo formati da molecole e quindi da atomi. Ma se si vuole fare un paragone si può prendere un semplice vaso. L’energia NON è un vaso. L’energia si spande, si muove, va avanti, torna indietro. È un insieme di frequenze che ci circonda.

Se io emano frequenze gialle, come scientificamente accade, esse andranno ad agganciarsi con frequenze simili e cioè gialle o quasi. Ma non solo. È un po’ come se io, la mia energia, pur spargendola ovunque, la potessi anche in parte indirizzare in modo mirato. Per cui, se io penso intensamente a Pincopallino, partiranno da me onde energetiche che andranno da Pincopallino, lo circonderanno, entreranno in lui e lo riempiranno della mia immaginazione che lo riguarda. Stessa cosa vale per quando si ha un’idea e il proprio amico risponde – Stavo giusto pensando alla stessa cosa! -. Ripeto che non si esclude la complicità tra due persone dove questi fenomeni appaiono più frequentemente e più potenti ma, con il pensiero o il ricordo, puoi davvero “richiamare” chiunque o qualsiasi cosa.

Così, quando una persona non riesci a togliertela dalla testa, sappi che potrebbe anche essere “colpa” sua e non solo tua che ti consideri ossessionato! Potresti tranquillamente dirle di lasciarti vivere un po’ in pace! Di non pensarti più! Io sorrido perché, scherzosamente, mi è capitato un sacco di volte. In bene ma anche “in male”, ahimè!

Alla fine di questo concetto puoi anche capire la potenza che hanno il pensiero e le emozioni nella tua immaginazione quando crei, in generale, la tua vita. Giorno dopo giorno. Produciamo vibrazioni che creano come dei minuscoli mattoncini.

Ricorda: i pensieri e le emozioni sono vivi! Sono “cose” vive e hanno una loro forza.

E ora che hai finito di leggere pensa pure a chi vuoi tu e sii educato… non rompere le scatole a nessuno!

Prosit!

Foto Animali Maltrattati – come comportarsi

SECONDO ME

Oggi voglio esprimere il mio personale pensiero su come comportarsi davanti alle immagini di violenza e maltrattamento di animali. Sono molte e, i social, pullulano di codeste brutalità. Immagino e spero vivamente sia inutile, da parte mia, dover dichiarare che:

– mi dispiace tantissimo

– amo qualsiasi essere vivente

– sono contro la violenza in ogni sua forma

– etc….

Quindi proseguo andando ad osservare le dinamiche che si sviluppano attorno a tali fotografie.

ALLA VIOLENZA RISPONDE LA VIOLENZA

Alla violenza fisica risponde quella verbale e il brutto di tutto questo è che la maggior parte della gente è convinta che quella verbale sia meno grave di quella fisica in quanto si percepisce un altro tipo di dolore. Questo è un serio errore. Soprattutto, ad esempio, verso l’educazione dei bambini.

Cosa fanno molte persone? Commentano. Commentano quella foto dicendo le peggio cose. Supponiamo che un cucciolo di cane sia stato abbandonato in un tombino. Il commento più gentile che si legge è – Brutto bastar@@ ti farei fare la stessa fine a te e ti infilerei il tombino su per il cu@@ -. Immagino possiate confermare.

Ora, è assolutamente vero che ognuno è libero di esprimersi come meglio crede, proprio come me che in questo blog sono a casa mia e quindi dico anch’io ciò che penso. Senza giudicare tali risposte, mi limito a descrivere quello che faccio io nel momento in cui noto immagini di questo tipo: amo me stessa, mi perdono e mando amore a quella creatura. E adesso vi spiego il perché.

Siamo un Tutto. Ciò che appartiene a me, appartiene anche a te e all’altro così come a quel cane. Siamo un unico Tutto nell’immenso disegno divino. Attraverso la meravigliosa Legge dello Specchio è facile percepire come quella violenza che mi si è mostrata davanti mi appartenga. Palesa la rabbia, la collera, l’indignazione, che io ho dentro, non per la foto che vedo ma che nutro dentro di me da sempre o da diverso tempo. Per questo mi amo e mi perdono, perché amandomi e perdonandomi mi riempiro’ d’amore ed emanero’ amore, la vera e sola cura necessaria a tutto. Anche a quel povero cane! Amor vincit omnia

Che lo vogliamo accettare o meno, viviamo circondati da frequenze e questo non sono io a dirlo ma persone molto più capaci di me. Frequenze e vibrazioni che OVVIAMENTE e AUTOMATICAMENTE possono attirare o agganciarsi soltanto a frequenze a loro simili (questa è fisica). Pertanto non comprendo l’utilità di scrivere un commento come questo  – Brutto bastar@@ ti farei fare la stessa fine a te e ti infilerei il tombino su per il cu@@ – emanando odio, sapendo bene che queste mie emozioni si collegheranno ad altro odio richiamando ulteriore odio. Ampliandolo quindi. E l’indomani vedere così, nuovamente, altre foto di altri cani maltrattati, oppure subire io situazioni o persone che mi fanno provare fastidio. È normale; se provo odio e emano odio, mi arriveranno eventi che mi faranno odiare. Questa è una evidente legge universale. Funziona così il cosmo, non è colpa mia.

FUNZIONA DAVVERO IL TUO SISTEMA?

Allorché, dal momento che peraltro non risolvo assolutamente nulla bestemmiando nei confronti di quel carnefice, forse ottengo molto di più mandando amore alla bestiola e a tutto il creato di conseguenza. In pratica, io non divento schiava dell’azione che un’altra persona ha fatto nei confronti di un animale e soprattutto già, ahimè, avvenuta, non reagirò di conseguenza ma agiro’, invece, nel risollevare le vibrazioni di gioia e entusiasmo. Ci penseranno poi loro, tali emozioni, a fare tutto.

Molte persone non comprendendo questo messaggio, cadono nell’accusare di menefreghismo chi la pensa così. Ebbene vorrei rispondere a loro dicendo che chi opera come me, in realtà, compie un lavoro enorme e un grande sacrificio per il bene di quella bestiola, perché mentre alcuni si fermano ad un insulto, o possono anche piangere e disperarsi e strapparsi i capelli, stanno solo buttando fango e immondizia nella meravigliosa dimensione universale nella quale vivono. Chi invece si preoccupa di amarsi e mandare amore sta compiendo un lavoro eroico perché credetemi è il compito più difficile da svolgere. Davvero pochi e rari individui si amano sinceramente e sono certa che non commenterebbero mai a quel modo.

Naturalmente è giusto che ci sia anche questo rancore. Tutto deve essere un equilibrio anche se questo può sembrare assurdo. Ma ci tenevo ugualmente a fare questa riflessione. Nel momento in cui ti si presenta davanti la violenza in tutta la sua forza… tu crea la meraviglia. Crea lo stupore. Solo così l’annienterai. Non è creando ulteriore ira e mettendoti al suo pari che migliorerai la situazione.

VAI DI MAGIA

Voglio sia chiara una cosa: questo non è un discorso buonista. Questa è una GUERRA ma fatta con gli strumenti, a parer mio, più opportuni. Questa è creazione, è energia, non è passività. Ci vuole fuoco, dedizione, coraggio, centratura per fare ciò che ho detto. Ci vuole fatica. Perché a tutti verrebbe da sfogarsi a quella maniera che, per l’appunto, è solo uno sfogo. Una gettata di sporco.

Operare con la propria magia, verso un’azione tanto ignobile, è un lavoro e uno sforzo sacro. Significa annientare il nemico con la sola forza delle proprie emozioni. Con decisione e potenza. Senza salamelecchi, senza benevolenza, ma con tutta la passione possibile (mi auguro ricordiate cosa si intende in realtà con il termine “Compassione” che più volte vi ho spiegato).

Hai visto quella foto? Bene. Ora trasmuta i tuoi sentimenti, quel piombo fallo diventare oro, non lasciarti prendere da quel mostro che ti fa sprofondare negli abissi delle sue sabbie mobili. Non puoi fare altro. Non sei davanti al fatto che si sta compiendo ed eventualmente puoi fermare. Sei davanti ad una situazione che si è già compiuta. Crea la tua magia. Puoi. Comprendi dentro di te quel cane, fallo tuo e risanalo grazie alle onde energetiche delle quali sei dotato.

Prosit!

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