Occhi e Palpebre – Cosa ci dicono?

Sugli occhi ci sono tante cose da dire e, dopo aver scritto questo articolo, https://prositvita.wordpress.com/2016/01/08/hai-occhi-grandi-o-occhi-piccoli/ voglio ampliare il discorso. Occhi sporgenti, occhi incavati, occhi ravvicinati, occhi distanti, chiari, scuri… scrivere diversi post tenendo anche conto delle ciglia e sopracciglia, palpebre, cavità orbicolari, insomma, gli occhi possono comunicare davvero molto su di noi.

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Ecco, a proposito degli occhi sporgenti, alcune persone li hanno, mi viene in mente come questa caratteristica indichi che quella persona è un individuo che ama tenere tutto sotto controllo. Vedere tutto, notare tutto. A volte addirittura cade nel credere che senza di lui le cose non funzionano per il verso giusto. Sono persone molto socievoli, o comunque amano stare in compagnia, possono patire la solitudine. Inoltre, possono essere impulsive, soprattutto nel parlare e coraggiose. Piene di ardore.

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Si parla quindi di profondità dell’occhio, una profondità fisica in questo caso.

Le persone invece con gli occhi più incavati sono persone che amano e vogliono guardare dentro loro stesse. Sarà difficile quindi per loro prendere una decisione velocemente su due piedi. Sono riflessive e spesso anche titubanti. Più introverse e molto accurate nelle scelte.

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La zona orbitale del viso, la fascia che comprende non solo gli occhi ma l’inizio del naso, il procero, la palpebra inferiore, l’arcata sopraccigliare fino alle tempie, dice molto. Essa può avere un colorito più scuro o più chiaro. Quando è scuro potrebbe esserci della depressione e quando le palpebre, sia superiori che inferiori, sono rigonfie, e magari scure, è segno di tristezza. Io le chiamo “le sacche del pianto”. Indicano anche un malfunzionamento dei Reni, sedi dell’emozione Paura, la quale infatti rende tristi e, dal punto di vista dell’alimentazione, palesano un consumo esagerato di proteine e prodotti animali. Le persone con “le sacche del pianto” molto accentuate possono avere la tendenza ad ingrassare ma per questo aspetto bisogna prendere in considerazione molti altri fattori. Queste “borse”, se rigonfie, mostrano un eccesso di liquidi e quindi eventualmente uno stato edematoso in tutto il corpo mentre quando sono asciutte, e a volte addirittura rientrano nella cavità, suggeriscono mancanza di idratazione.

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E’ quasi buffo pensare, come dicono molti luminari orientali, che solitamente quando sentiamo lo stimolo della fame in realtà il nostro corpo ci sta chiedendo acqua e non cibo. L’acqua è fondamentale per noi, per la terra, per ogni forma di vita. Siamo costituiti dal 70% d’acqua ed essa depura. Non bisogna esagerare con la sua assunzione ma sicuramente non deve mai mancare.

Questa fascia comprende anche la distanza degli occhi dal naso. Quando gli occhi sono ravvicinati tra loro possiamo avere davanti un soggetto che osserva a lungo le cose, magari giudicandole anche, può avere buon gusto e saper valutare. Una persona analitica che solitamente apprezza chi la pensa come lei. Sarà anche in grado di concentrarsi con semplicità.

Chi invece ha occhi più distanziati ha larghe vedute, può cambiare idea facilmente ma non solo perché si lascia trasportare bensì è in grado di adattarsi alle situazioni della vita e valutare diverse prospettive senza assolutismo.

Come ho già detto nell’articolo precedente diffidate dal make-up. Le donne con occhi ravvicinati tendono sempre ad allungarli e distanziarli.

L’angolo esterno dell’occhio è una delle zone più truccate del viso e ha anche lui una posizione soprattutto da osservare in correlazione all’angolo interno.

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Quando l’esterno è infatti più in alto rispetto l’interno quasi sicuramente quella persona è curiosa, molto sveglia, sa il fatto suo, potrebbe essere anche vanitosa, avere uno spiccato orgoglio personale ma soprattutto ambiziosa.

All’incontrario c’è un po’ di infelicità, di pessimismo e poca autostima. Tanto buon cuore ma poca soddisfazione nei confronti della vita.

Questi angoli, soprattutto quello esterno, sono in stretto collegamento con la palpebra superiore. Quando questa è particolarmente polposa, carnosa, piena, ci si può ritrovare davanti un individuo che non è in grado di amare con tutto il suo cuore e quindi soffrirà molto meno per il proprio partner rispetto a quello che ha invece la palpebra superiore incavata e vuota. I primi perdono meno energia, la trattengono di più, alimentano il loro fuoco interiore  e potrebbero essere più portati a focalizzarsi e a dedicarsi alla propria professione e al denaro piuttosto che alle relazioni intime. I secondi invece si svuotano di energia proprio come le loro orbite e solitamente questo accade per passione.

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Accanto all’angolo esterno possono formarsi delle rughe (avvallamenti della pelle che meriterebbero un articolo a sé) chiamate, in gergo, “zampe di gallina”. Questi solchi indicano il socchiudere gli occhi come a volerci – vedere chiaro -. Mirare quella determinata cosa e valutarla. E’ un riflesso viscerale che, dai primitivi, ha permesso la conservazione della specie. Porre attenzione, cercare di capire cosa sta succedendo. Misurare il rischio. Ovviamente più queste rughe sono marcate o precoci e più l’individuo sarà scettico nei confronti del benessere che la vita può regalare gratuitamente. Sarà una persona che fiuta il pericolo e lo percepisce magari anche quando non c’è. Previdente, forse troppo. Ma sono anche le rughe del sorriso per questo bisogna confrontarle alle rughe del procero in mezzo alle sopracciglia. Quindi, come dico sempre, le parti del viso, o del corpo, non vanno mai valutate singolarmente ma bisogna osservare l’essere umano in tutto il suo insieme. Alcuni dettagli generici però si possono dare come ci suggerisce la fisiognomica. Ma torniamo alle palpebre.

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Le palpebre invece svuotate ma con eccesso di pelle che ricade oltre al bordo ciliare (cosa che accade solitamente durante la vecchiaia) è un segno di critica e autocritica. Si è stati criticati, si critica molto e, sovente, si critica al negativo. In questo caso c’è anche poco entusiasmo nei confronti della vita, si è come stanchi e non si ha più voglia di molte cose. Chi ha questo tipo di palpebre, pur non essendo anziano, è una persona “vecchia dentro” parlando da un punto di vista interiore ed emozionale.

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Pupilla. Dal latino [pupìlla] che significa “bambina, bambino, bambolina”. Infatti, gli occhi sono l’unico organo che non cresce. È lo spazio attraverso il quale è possibile vedere il bambino, dentro l’adulto -.
(guidofruscoloni, Twitter)

Prosit!

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Orzaiolo – cosa ti fa Arrabbiare?

L’Orzaiolo è un’infiammazione delle ghiandole sebacee delle palpebre. Potrebbe sembrare, a prima vista, una specie di foruncolo e può presentarsi sia nella zona esterna della palpebra che interna. Solitamente scompare nel giro di qualche giorno o persino l’indomani, raramente invece può anche trasformarsi in una ciste (definita calazio) perciò è sempre bene non irritarlo, non toccarlo con mani sporche e non applicare cosmetici. E’ parecchio fastidioso. A volte sembra di avere un corpo estraneo nell’occhio oppure questa zona può prudere e addirittura fare male.

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Chi segue il mio blog sa già che quando parlo di infiammazione, o in alcuni casi anche di infezione, c’è sempre alla base l’emozione della rabbia. Rossore, calore, sostanze purulenti all’interno di quel preciso punto… sono tutte caratteristiche che si collegano all’ira che si presenta simile all’infiammazione stessa: calda, rossa (se vogliamo darle un colore) e dolorosa. Che “brucia”.

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Nel caso dell’Orzaiolo, parlando quindi esclusivamente degli occhi, bisogna associare a tutto questo l’azione del “guardare” ed è facile quindi capire che probabilmente è un qualcosa che vediamo quotidianamente ciò che ci fa arrabbiare. Una persona? Una situazione? Un oggetto che ci ricorda un brutto momento? Ovviamente è tutto un lavoro dell’inconscio ed è come se in questo inconscio si accendesse una lampadina ogni volta che i nostri occhi guardano ciò che gli fa male; alla fine il risultato è la comparsa di uno o più Orzaioli.

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Non per niente, anche se non ce ne accorgiamo, ogni volta che ci arrabbiamo tendiamo a pressare leggermente le labbra e a tendere le palpebre sia inferiori che superiori obbligandole ad una impercettibile posizione per loro innaturale. A volte anche le sopracciglia si abbassano verso l’occhio, aggrottando la fronte, quasi come in un atto di difesa nei confronti del nostro sguardo.

E’ una questione inconscia ma suggerendovela è possibile pensarci e ragionarci su e spesso può capitare che si arrivi a capire cosa ci provoca rabbia e quindi eliminare l’elemento dal nostro campo visivo ove è possibile.

Oppure ancora, si può cercare di osservarlo con “occhi diversi”. Senza provare rabbia. Ne va del nostro benessere.

Ricordiamoci anche sempre di considerare in quale occhio è comparso l’Orzaiolo. Destro o Sinistro? Sapete che la parte destra è la parte relativa al maschile perciò indica il padre, il figlio, il fratello, il collega, l’amico o oggetti collegati a queste persone. Mentre la parte sinistra, femminile quindi, è correlata alla madre, alla figlia e così via. Per chi vuole saperne di più su questo argomento consiglio di leggere anche questo mio articolo https://prositvita.wordpress.com/2015/08/20/la-destra-e-la-sinistra-il-padre-e-la-madre/

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Tali settori possono essere volti anche al nostro stesso sesso, maschio o femmina, e allora, sempre in riferimento alla comparsa di un Orzaiolo, possiamo porci la domanda di quanto sopportiamo la vista del nostro corpo che probabilmente non ci piace, oppure di quanto ci fa arrabbiare vedere il nostro partner, ogni giorno, che sinceramente non sopportiamo più.

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Noi stiamo magari soffrendo e lui/lei lo/la vediamo dormire beato/a e menefreghista… che rabbia!

O vediamo che fa una cosa che proprio non dovrebbe fare e magari gliel’abbiamo già detto mille volte!

Bisogna eliminare la rabbia da dentro di noi se vogliamo stare bene.

Raramente, e in questo caso ci colleghiamo anche alla congiuntivite, infiammazione dell’occhio che in futuro spiegherò meglio, può anche capitare che ci faccia arrabbiare quello che NON vediamo più. All’incontrario quindi. Ossia, noi vorremmo vedere una cosa, una persona che ci manca, un luogo che ci provoca belle emozioni, un ricordo… ma ci viene impedito, oppure non ci riusciamo. Questo può comunque provocare in noi rabbia.

Si, purtroppo sono tanti i motivi e non è semplice azzeccare quello giusto ma la motivazione principale sulla quale bisogna focalizzarsi è l’emozione sentita. Sarebbe curioso e appagante capire la fonte ma per il nostro organismo e per la nostra psiche non è così importante. L’importante è l’eliminazione della rabbia perché è quella che fa male indipendentemente da cosa la provoca. E’ difficile da accettare questo discorso ma è così che ragiona la nostra parte intrinseca, in modo completamente diverso dalla nostra mente.

Guardate la collera dentro di voi. Osservatela. Amatela se vi è possibile (è una vostra creazione) e concentratevi sul lasciarle fare il suo mestiere prima di andare via. Solo così vi abbandonerà. Solo permettendole di lavorare la potrete riconoscere in futuro e cercare di evitarla. Cercare di modificare i vostri sentimenti prima che arrivi (senza mai reprimere!). Questo è il metodo migliore per non essere colpiti da Orzaioli e nemmeno da qualsiasi altro tipo di infiammazione.

Prosit!

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