La Fiaba di chi ti fa del male

PREMESSA:

Ciao, se hai intenzione di leggere questo articolo intendo avvisarti che stai per leggere una storia un po’ strana che forse stona molto con il tuo modo di pensare. Questo potrebbe portarti ad avercela con me, a pensare che io non conosca la sofferenza ma credimi, non è così. Intendo solo aiutarti, provando a darti una nuova chiave di lettura. Certamente non posso conoscere la tua sofferenza ma, davanti ad essa, qualunque sia, io mi inchino umilmente, rispettandola, ma voglio comunque provare a donarti una nuova luce. Una luce difficile da vedere ma che c’è, esiste. Te la offro perché ho avuto la straordinaria bellezza di conoscerla e possederla e mi ha fatto un gran bene, anche se ci sono voluti anni affinché io capissi che cosa questa luce stava illuminando dentro di me. L’ho detestata, mandata via, offesa. Ho provato a non riconoscerla ma ormai mi era entrata dentro e qualcosa, ogni volta che stavo male, mi portava a lei.

Oggi, nonostante tutte le angosce, le difficili prove che ho dovuto superare, i periodi di buio, devo ammettere che mi ha aiutata tantissimo e, in alcuni importanti casi, mi ha persino mostrato una soluzione che per me è stata una resurrezione.

Per questo intendo soltanto condividerla con te. Come a parlare tra me e me. Non ci sarà superficialità nelle mie parole. Non mi permetto di affermare quanto soffri ma posso permettermi di dire che questa luce arriva dalla Sorgente Divina che ci ha creato e non vuole farci del male ulteriore. Tutt’altro. La nostra Mente, però, per un ovvio processo di evoluzione e di sopravvivenza, ci fa vedere tutto all’incontrario. Ben venga. E’ tutto giusto. Ma possiamo anche guardare oltre

Immagina… Chiudi gli occhi e immagina…

Immagina di essere una forma senza materia. Quasi come ad essere un fantasma. Sei nell’infinito e fluttui assieme alle stelle delle quali sei figlio e fluttui nell’Energia Creatrice della quale sei sacra emanazione. Attorno a te, altri corpi che corpi non sono, galleggiano in quello spazio cosmico e siete come scintille. Sei contornato da nuvole di vapore dal colore rosa e, dietro loro, si staglia l’azzurro prima dell’antracite che dimostra quello spazio immenso e senza fine.

Accanto a ciò che sei, altre forme come te, senza fisicità ma che sembrano insiemi di polvere di stelle, ti ondeggiano vicino.

Ad un certo punto, una di queste forme ti rivolge la parola e ti dice – Ciao! Quando andrai sulla Terra? -. Tu non lo sai con precisione, perché dove sei tu non esiste il Tempo e quindi rispondi – A breve -. 

Questa forma ti sorride e continua – Va bene! Sappi che io sono stata arruolata dalla Grande Fonte per farti del male, scenderò con te sul Pianeta. Ad un certo punto della tua vita terrena mi incontrerai e io ti farò soffrire moltissimo -.

Tu sei stranito, non capisci il senso di quelle sue parole che appaiono brutte e negative ma quel suo sorriso è così dolce che non riesci a provare emozioni distruttive. Attorno a te, inoltre, è tutto così bello e le sensazioni sono così meravigliose che ti senti bene, nella beatitudine più totale e non provi nulla di male. Tutto questo ti lascia perplesso e vuoi saperne di più, allora chiedi – In che senso mi farai del male? E perché? -.

Quella forma, alla quale hai fatto questa domanda, ti sorride ancora di più e inizia a spiegarti capendo che probabilmente sei nuovo da quelle parti – Beh, è molto semplice. Siamo Anime ora. Lo eravamo prima e lo siamo di nuovo. Solo Anime, senza più corpo. Tra poco ti incarnerai ancora in un fisico, come hai fatto diverso tempo fa. Hai condotto una splendida vita nella materia ma non sei riuscito a trasmutare molti mali che ti appartengono tuttora e distruggono l’immensa divinità che sei come Figlio dell’Universo. Ricordi? Eri ricco, avevi una bellissima moglie, una grande casa, la notorietà ma eri schiavo del Demone del Giudizio degli altri, ne avevi paura e questo ti soffocava. Poi, se fai mente locale, eri anche molto ansioso e ti arrabbiavi facilmente! Oh! No… Tutto questo la tua Anima divina non può accettarlo… Noterai ora che erano solo bazzecole vero? Bene. Quando sei tornato qui, non sei venuto subito tra questo spettacolare luogo di pace che gli umani chiamano “Paradiso”, bensì ti è stato mostrato che cosa non sei riuscito a modificare di te per diventare sempre più Spirito e non solo Corpo. Anche se vai sulla Terra non puoi dimenticare chi sei veramente! Ora, quando tornerai giù, bisogna che qualcuno ti aiuti e io sarò uno di questi. Dal momento che patisci moltissimo il Giudizio degli altri, io ti giudicherò e ti valuterò negativamente in modo da farti sentire tanto dolore. Solo in questo modo, attraverso la sofferenza, potrai guardarti dentro, comprendere quanto tutto questo faccia male e decidere di trasmutarlo a tuo favore. Ma non sarò l’unico… saremo in tanti e appariremo a te per tutta quella vita terrestre, sempre al fine di giudicarti, affinché tu veda il Giudizio tuo che serbi dentro perché, in realtà, sei tu il primo a giudicare te stesso, noi saremo i tuoi specchi perfetti –

– Ma perché tutto questo se io ce l’ho già dentro, a che servite voi? – chiedi tu, a quel punto, un po’ stupito.

– Vedi – risponde quella forma che man mano diventa sempre più bella, quasi ad essere angelica – Immagina di essere spettinato ma di non avere uno specchio davanti. Oppure di avere una macchia sul viso ma sei comunque senza specchio. Non noteresti nulla. Ti serve per forza uno specchio per vedere -.

– Ok, ho capito ma… perché in questo modo che mi sembra un po’ severo, doloroso… –

– E’ facile da capire. Semplicemente perché rispecchiamo quello che Tu sei. Se senti dolore è solo perché tu, dentro di te, provi cose dolorose per la tua meravigliosa natura intrinseca e il bambino sacro che porti dentro per tutta la vita, ossia l’essere puro e speciale che eri un tempo. Noi ci limitiamo a riflettere. Se tu provi cose buone noi riflettiamo cose buone ma se tu provi cose “cattive” come: la rabbia, la tristezza, il fastidio, il giudizo, etc… noi riflettiamo quello… se ti fanno male è un problema che devi risolvere. Quando provi rabbia celata neanche ti rendi conto di quanto male ti stai facendo, per questo ognuno di noi ti mostra pagine della tua vita che altrimenti non potresti vedere –

– Perché non le vedo? –

– Perché appartengono a delle memorie antiche. Un tempo sono stati per te mezzi di difesa per sopravvivere davanti ai demoni di chi ti stava vicino, di chi ti ha cresciuto, di chi hai incontrato e tutte queste memorie arcaiche finiscono in un posto della tua mente chiamato “subconscio” e quindi invisibili a te se non effettui un lavoro di meticolosa perlustrazione atta all’evoluzione –

– Ma quindi incontrerò anche chi mi farà vedere del bello? –

– Certamente! Guardati intorno… vedi tutte queste forme che ti sorridono? Sono tutte pronte a scendere con te. Quella che sembra color arancio sarà tua madre. Lei si complimenterà sempre molto con te ma solo se le dimostrerai che farai quello che lei desidera… E guarda quella là in fondo… lei ti tradirà e tu piangerai moltissimo e non mangerai più per tanti giorni. Ti innamorerai di lei ma lei ti abbandonerà per un altro al fine di farti capire che non vali nulla… –

– Cosa?! Ma è assurdo! –

– Oh! No! Non è assurdo! E’ tutto perfetto! Non riesci a comprendere che lei sta eseguendo un egregio lavoro perdendo persino il suo libero arbitrio per te! Lei ti farà vedere chiaramente che tu, per te stesso, non vali nulla! Non capisci cosa sei veramente! Una scintilla dell’Energia Cosmica! E invece ti tratti come ad essere un tapino smarrito… Tu… sei Dio! Riconoscilo! Ricordalo sempre! Non dimenticarlo mai! Solo grazie a lei effettuerai un lavoro di trasmutazione e finalmente ti riconoscerai Dio! E sarà bellissimo! Fidati di me… ancora non puoi capire cosa proverai… –

Resterai attonito dopo aver udito quelle parole. Ti sembreranno incredibili ma qualcosa ti dice che non puoi considerarle sbagliate. Tutto quello al quale riuscirai a pensare sarà che… in effetti… visto in questo modo, tutto assume un altro aspetto.

Immagina… chiudi gli occhi e immagina… immagina se davvero tutto fosse così in dimensioni che non conosci… ma che esistono…”.

Prosit!

I Demoni sono dentro di Noi

Mentre dal forno, l’odore del pane, si diffonde per tutta la casa, seduta in sala, davanti al mio pc, penso a quello che nella vita ho superato, alle prove davanti alle quali sono stata messa, o meglio, mi sono messa, e sorrido. Si. Non c’è davvero niente là fuori. Tutto è dentro di noi e tutto quello che ho vissuto, in qualche strano e complessissimo modo, l’ho voluto io.

Spesso anche in modo davvero… ehm… originale! (Mannaggia a me).

Che cos’è un demone?

Un demone è una specie di nuvola che offusca la nostra luce interiore.

Il demone – la tentazione. La tentazione del lasciarsi andare. La tentazione non è una caramella che vogliamo a tutti i costi, bensì è quello che ci fa male e non vogliamo combattere o non ne abbiamo la forza e, appunto per questo, ci indebolisce facendoci fuoriuscire dal nostro stato di potenza e centratura. Perché la tentazione e’ il lasciarsi andare alla paura, alla sofferenza, alla rabbia. Il permettere a queste, ed altre emozioni, di governarci, di renderci schiavi di loro. Perché ad essere forti ci vuole coraggio e troppo impegno.

Nessun Belzebù quindi, o Lucifero, o Satana…

Ho passato molto tempo a ringraziare i miei demoni. E’ stato soltanto grazie a loro se ho potuto vedere quello che mi disturbava, che non mi faceva vivere bene, che mi buttava frustrata in qualche angosciante situazione. Ero una schiava. Schiava degli avvenimenti e sfamavo i miei demoni come ad essere una serva per loro. Non ero padrona della mia vita, del mio essere. Non si può essere padroni di sè stessi finchè a comandare, e a prevalere, sono le nostre emozioni negative, ossia appunto, i demoni.

Era troppo ostico dirgli semplicemente – Non mi occorri, vai via da me, vai da qualche altra parte – perchè lui rimaneva lì, soddisfatto a farmi il verso. Era la TRASMUTAZIONE che doveva avvenire. Un lavoro certosino e meticoloso. Dovevo escludere, piano piano, tutti i tasselli inconsci, dei quali ero composta, dal momento della mia nascita fino ad ora. Uno per volta.

Il demone è la rappresentazione del male, del nostro male, di ciò che ci crea malessere. All’inizio è solo un cucciolo, una specie di piccolo spauracchio nero che potremmo definire un semplice fastidio ma, se lo lasciamo dentro di noi e lo nutriamo, cresce, cresce sempre di più, fino a diventare il nostro Padrone. La sfortuna non esiste, tutto è dentro di noi. I demoni sono come dei Maestri e dobbiamo imparare ad ascoltarli e a osservarli. E’ grazie al loro mostrarsi che possiamo renderci conto di ciò che abbiamo nascosto all’interno delle nostre viscere. Scacciandoli solamente si ottiene il risultato contrario, pesteranno i piedi ancora di più per essere visti. E’ un pò come prendere il sonnifero per dormire. Ora si dorme, ma non si è curato il problema alla radice. Abbiamo solo rimosso il sintomo.

Perché si soffre? Quando il nostro partner ci tradisce? Quando il nostro vicino ci fa arrabbiare? Quando il nostro collega prova a scavalcarci? Quando veniamo derisi?

Forse perché dentro di noi abbiamo il demone della gelosia. E della rabbia. E della prevaricazione. E della derisione o svalutazione. Ecco perché.

Ognuno ha i suoi, ma tutti eseguono lo stesso lavoro, e fintanto che non riusciamo a combatterli ed eliminarli del tutto, assolutamente senza reprimerli, si ripresenteranno. Possiamo cambiare partner ogni mese, trasferisci in mille case, cambiare posto di lavoro o amici ma, i nostri demoni, si ripresenteranno sempre, e sempre saremo traditi, o arrabbiati, o prevaricati, o derisi.

Quando si prova un qualsiasi malessere, quello è un demone. Osserviamolo senza giudicarlo. Il giudizio non porta a nulla, è un demone anch’esso, uno dei più tremendi. Amiamolo e ringraziamolo di essere lì e di essersi mostrato a noi anche se ci sta facendo male. Non cediamo alla sua tentazione. Appare più forte di noi ma siamo noi i suoi creatori, noi lo abbiamo realizzato a causa delle memorie inconsce e quindi siamo noi i suoi “Capi”. E’ inutile odiarlo. E’ come odiare una nostra parte. Noi gli abbiamo donato la vita. E come lo abbiamo fatto nascere, possiamo anche farlo morire. Lentamente, col tempo. Lavoriamo su di noi e dentro di noi per sconfiggerlo, solo allora saremo davvero liberi, ovunque andiamo, davanti a chiunque incontriamo.

Non esiste l’inferno, come antro oscuro nelle viscere della terra, che ci hanno fatto conoscere quando eravamo bambini. L’inferno è qui. E’ ogni giorno davanti a noi. E’ DENTRO di noi. Può essere qui se lo vogliamo. Dipende da noi. Se vogliamo vivere contornati da demoni… ecco, allora si, che viviamo il nostro inferno. L’inferno è nella vita non nella morte. Passiamo gli anni a studiare se c’è vita dopo la morte quando dovremmo preoccuparci molto di più della vita prima della morte, che spesso non esiste perché non viviamo. Conduciamo semplicemente le giornate. Vivremo nell’inferno finchè non decideremo e non capiremo che siamo noi a dover agire. Ci aspettiamo che siano gli altri a cambiare, a non trattarci più male, a non offenderci, a non tradirci senza comprendere che nessuno può darci la gioia o la tristezza, ma solo ed unicamente noi siamo i padroni della nostra vita. Non capiamo che finchè siamo noi per primi a sottovalutarci, a causa di un nostro demone, tutto il mondo si prenderà gioco di noi. E’ l’unico modo che la nostra anima ha per mostrarci il male che ci stiamo facendo. Il demone non è Pincopallino che ci snobba. Il demone è dentro e si chiama auto-Svalutazione.

Ma incolpare gli altri è più comodo. E’ più semplice e meno faticoso. Spaventa di meno. Sono loro gli sporchi, quelli con dentro un fumo nero malvagio. E’ più confortevole dire – Non è colpa mia, è il serpente che mi ha offerto la mela dicendomi che era buona e potevo mangiarla! Mi ha ingannato! Mi ha tentato! Mi ha usato! Mi ha… mi ha… mi ha… -. Nessuna responsabilità noi… tutta agli altri. Cediamo alla tentazione, qualcosa dentro ci dice “non dovevi farlo, ora stai male” ma la colpa non è mai la nostra. Non ci assumiamo la responsabilità di co-operare con l’Universo per il nostro benessere. Ma pretendiamo poi le coccole e le scuse. Ci spaventa vivere come esseri superiori e onnipotenti. Divini, perfetti.

Non capiamo che le persone arrivano a noi e ci trattano come noi ci trattiamo per primi, riuscendo a formulare, a concretizzare avvenimenti addirittura terribili da affrontare a volte. Perché tanto è più grande il nostro demone, tanto è più dura la prova da superare.

Il demone non è la persona che ci insulta, ma la possibilità che noi diamo a noi stessi di essere offesi, in quanto noi, per primi, passiamo la vita ad offenderci e a mancare di rispetto al nostro essere.

Chi sei veramente? Non guardare solo le tue ammirevoli gesta o le belle parole che pronunci. Chi sei in realtà? Come ti valuti? Che valutazione hai di te stesso? Quanta rabbia porti dentro? Quanta tristezza dietro a quel sorriso che mostri? Quanto fastidio nei confronti del tuo vivere quotidiano? Quanta insoddisfazione stai celando?”.

Si definisce demone l’emozione. L’emozione che ci corrode, ci affligge dall’interno. Se emozione non c’è, non c’è neanche lui. Se qualcuno ci offende, ma a noi non ci tocca, non abbiamo quel demone ma, in caso contrario, è bene guardarsi dentro. Ciò che abbiamo ricevuto è solo un messaggio, la rappresentazione di quello che esiste all’interno del nostro inconscio e della nostra parte più intrinseca.

E’ sconfiggendo i demoni che si trova il Paradiso e non facendo buone azioni. Perché sconfiggendo i demoni ci si riempie d’amore e solo così si può emanare vero amore attraverso vibrazioni e frequenze che faranno del bene al prossimo e a tutto il mondo. Qui è il Paradiso. Qui può essere, dipende da noi.

Spesso i demoni si travestono anche. Sì, in belle sensazioni. Il costume che indossano si chiama “appagamento“. Quando pendiamo dalle labbra di qualcuno, ad esempio, e quel qualcuno ci manifesta anche solo un misero accorgimento nei nostri confronti, e noi ci sentiamo felici come se avessimo vinto un premio sostanzioso. In realtà siamo dei bisognosi. Abbiamo solo bisogno di essere notati, di essere considerati, amati.

Lo so. Sono belli questi momenti, gioiosi, ci fanno vibrare lo stomaco, ma dobbiamo renderci conto di quella che è la verità. E dobbiamo ammetterla se vogliamo davvero riuscire a vivere meglio. Che non vuol dire non gioire più per il gesto di un altro a noi dedicato, ma semplicemente saper valutare senza elemosinare nulla.

Prosit!

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