Parenti-Serpenti per fortuna Presenti

La Legge della Risonanza o dell’Attrazione dice (e dimostra) che noi otteniamo ciò che sentiamo. Vale a dire che se io mi sento veramente ricco, nella parte più viscerale di me, provo davvero, realisticamente, la sensazione che la ricchezza può donare (cosa veramente difficilissima da sentire), qualche strano meccanismo universale mi darà abbondanza a profusione affinchè, il mio stato d’essere e di percepire, si possa concretizzare divenendo realtà.

Non si otterrà pertanto ciò che si pensa o ciò che si desidera, ma ciò che si prova proprio nel profondo che è, solitamente, molto diverso da quello che la mente vuole farci credere.

Questo è naturalmente un lavoro molto faticoso per noi, sentirsi ricchi intendo, perché se siamo poveri o se ci hanno insegnato che per essere ricchi occorre essere fortunati e nascere in una ricca famiglia, il nostro inconscio risulta inquinato da queste affermazioni e… ciao Pippo!

Sul vero o sul falso di queste teorie e sul come fare per allenarsi in tali dinamiche, ho già scritto diverse volte quindi, oggi, passerò oltre, andando a toccare un altro tasto.

Supponiamo quindi che, dopo varie ed estenuanti esercitazioni, si riesca davvero a credersi così e si possa quindi iniziare a ricevere. Ad un certo punto riusciamo realmente ad avere fiducia nell’Universo e a percepire una sorta di ricchezza in noi comportandoci come se avessimo un mucchio di soldi. Ecco che, a quel punto, dopo tutto il gran lavoro svolto, proprio mentre stiamo mettendo il piede nella casella “arrivo”, giunge il parente di turno e, tutto preoccupato, ci dice: – Guarda che devi cercare di guadagnare di più perché altrimenti così non puoi farcela! -, – Spegnila ‘sta luce in sala se sei in cucina che poi devi pagare una cara bolletta! -, – Ne hai appuntamenti in ‘sti giorni? Riesci ad arrivare a fine mese? -, – Per il bambino hai tutto? Ti serve qualcosa? Dimmelo eh! Che te li do io i soldi -.… Azz…. E si ricade giù, al punto di partenza.

Benedetti parenti!

Ovviamente la loro è pura e sincera preoccupazione, senza colpa alcuna, dettata dall’affetto che provano per noi ma, così facendo, non sanno che stanno alterando il nostro stato d’essere. Lo stanno alterando perché ci intossicano di frequenze negative, perché contribuiscono a formare per noi un futuro povero, perché nutrono verso di noi pre-occupazione anziché abbondanza e armonia, etc, etc…

Ho fatto l’esempio dei soldi ma vale per qualsiasi cosa. Per la salute, per i rapporti sociali, per la vita di coppia, per tutto.

Non mi se ne voglia per il titolo. Anche i miei parenti si comportano in questo modo e li amo sopra ogni cosa, a dismisura, e guai non li avessi nella mia vita.

Il Serpente è stato identificato come simbolo delle tentazioni. Le tentazioni sono maliziose, s’insinuano, nella nostra zona più intrinseca, senza che noi nemmeno ce ne accorgiamo. Strisciano proprio silenti come una serpe. La tentazione del lasciarsi andare, di cadere nel tranello del “Cavoli… non ho abbastanza soldi” oppure “Cavoli, se mia madre è preoccupata forse è bene che inizi a preoccuparmi anch’io” è davvero molto molto inequivocabile.

Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni – (Oscar Wilde)

E’ una tentazione perché tenta di portare ad una tranquillità che, fisicamente ed economicamente, si può anche trovare ma, se si fossero seguiti altri impulsi, forse, si poteva stare ancora meglio. Diecimila volte meglio. Ma la paura a livello generale, e la paura del dolore, sono enormi.

Lo capisco bene. Sono umana anch’io. Dico solo che bisognerebbe difendersi da certe negatività e continuare a pensare positivo.

Sorridi e la vita ti sorriderà – (cit.)

Non si può certo zittirli o maltrattarli. Il loro modo di fare è tanta manna, siamo circondati da persone che ci vogliono bene ed è bene essere grati a loro di conseguenza. Sono le nostre colonne. E saranno loro, sempre ben disposti, a darci una mano qualora gliela dovessimo chiedere. L’unica cosa dunque, che possiamo fare, è proteggerci. Proteggerci dalle loro onde. Sempre che, parlandoci insieme, non capiscano che sarebbe più salutare per noi un altro tipo di comportamento.

Far capire a chi ci sta vicino di non sovraccaricarci di timori e di ridere lietamente e con serenità, immaginando il nostro futuro rosa, non è offensivo, e sicuramente farà bene anche a loro, oltre che a noi, e si acquieteranno i loro animi.

Si può davvero comunque, nell’eventualità, creare una specie di scudo con la nostra immaginazione. Uno scudo “vero” che, come una coperta atta a proteggere, non lascia passare quelle frequenze e, naturalmente, ci si deve allenare in cuor nostro a risalire di frequenze dopo che il parente è andato via.

Ciò che le nostre orecchie ascoltano, o i nostri occhi vedono, viene immagazzinato nel cervello e finisce nell’inconscio. A noi sembra non vederlo più, non percepirne l’esistenza e crediamo sia andato via da noi. Crediamo non ci abbia neanche sfiorato. Ma invece è lì. Latente. Ormai c’è. E inizia lentamente a lavorare come un semino. Attraverso i nostri modi, del vivere la vita, possiamo nutrirlo e farlo crescere oppure, appunto, possiamo ridimensionarlo, facendolo diventare sempre più piccolo, o facendolo scomparire davvero del tutto, prima o poi.

Nel momento quindi in cui qualcuno ci dice – Per il bambino hai tutto? Ti serve qualcosa? Dimmelo eh! Che te li do io i soldi – s’innesca in noi una specie di ordigno che, come la goccia cinese, ogni giorno ci suggerirà “ Sei sicuro che a tuo figlio non manchi nulla? Ce la farai a comprargli sempre tutto quello che gli serve? E un imprevisto? Riusciresti ad affrontarlo?” fino allo scoppiare della bomba che potrà essere anche solo un malessere che percepiamo e che non riusciamo a riconoscere ma che comunque non ci farà vivere bene.

In ultimo, qualche suggerimento ai parenti. Le frasi migliori da dire sono:

– Ah! Che meraviglia! Tutto è perfetto e va’ alla perfezione –

– Se c’è un problema c’è anche una soluzione altrimenti non c’è nessun problema –

– Devo andare al negozio, ti serve qualcosa? –

– Quanti clienti hai questa settimana? Due? Allora non c’è il due senza il tre! –

– Avevo pensato di prendere al bambino un paio di pantaloni blu che mi piacciono molto, secondo te possono piacere anche a lui? –

Insomma, inventate. Inventate sempre al positivo, e senza mai usare termini di negazione o che inducano a pensare alle negatività. E cercate di mantenere sempre un’espressione sorridente e allegra.

Prosit!

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Come i parenti dovrebbero vivere la fine della nostra storia d’amore

La fine di una storia d’amore importante, è solitamente vissuta come uno dei più grandi drammi che percuotono la nostra esistenza. Lo so che non è sempre così ma, molto spesso, per la famiglia intorno soprattutto, si parla di una vera e propria tragedia. I parenti si preoccupano, si angosciano e, nei loro pensieri, inizia a prendere vita un vero e proprio sfacelo nei confronti dei nipoti, della figlia che magari ha solo un lavoro part-time, o nei confronti di loro stessi e di quello che penserà la gente.

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Figli di un’educazione, secondo me errata, educata molto dalla religione e dal perbenismo, che vede l’essere umano accoppiato con la stessa persona per tutta la vita, quando una storia d’amore arriva al capolinea è come se avvenisse un fallimento, un grande problema, una disgrazia.

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Ad accentuare questo stato delle cose sono i soggetti protagonisti, ossia la coppia che si separa. Se uno dei due era uno scellerato allora, ancora ancora, si può accettare tale separazione ma, quando le persone in ballo sono fondamentalmente due brave persone che avrebbero potuto andare d’amore e d’accordo (come hanno fatto “mamma e papà”), il boccone non si riesce davvero a mandare giù.

Ecco che allora i genitori, magari anzianotti, iniziano a provare più ansia e più tristezza dei due che, incomprensibilmente, hanno deciso di avere due vite diverse.

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La settimana scorsa una mia amica si è separata dal marito, lei parla solo di “un periodo di pausa” ma la madre, non accettando nemmeno questo, incontrandomi per strada e con un bisogno estremo di sfogarsi, ha riversato su di me tutta la sua disperazione. Piangendo continuava a toccare questi punti:

E adesso come farà M. (la mia amica) che è senza lavoro

E i bambini soffriranno

La gente crederà che si sono fatti le corna

Non capisco perché debbano distruggere tutto anziché costruire

Etc… etc….

Senza rendersi conto che, lei per la prima, stava distruggendo il futuro di sua figlia anziché creargliene uno roseo con i propri pensieri.

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Tolto il fatto che comprendevo bene la sua preoccupazione e ha ricevuto da me tutta la consolazione e l’aiuto che potevo darle, non era per niente favorevole ciò che stava creando con la sua mente e la sua immaginazione. Un mare di disgrazie. Un futuro negativo. Ecco quando si dice che si chiude una porta e ci focalizziamo a guardare solo quella porta chiusa anziché il portone di fianco che si è appena aperto.

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Facile! – direte voi. No, non è facile ma non è nemmeno esatto. Ragioniamo in questo modo perché la società in cui viviamo ci ha portato a ragionare in questo modo. Se automaticamente pensi che tua figlia non riuscirà a mantenere lei e i suoi bambini da sola, sarà normale che non riuscirà (!) e la gente continuerà a pensare che se una coppia si separa la donna che faceva solo il part-time non si manterrà da sola. L’immaginazione ha una potenza indescrivibile! Bisogna essere realisti e onesti a mio avviso. Se per voi non è vero o è impossibile che quella donna potrà avere un futuro comunque bello allora posso dire la stessa cosa nei confronti del suo futuro che voi vedete brutto perché entrambe le situazioni sono ancora irreali appartengono appunto al futuro: non esistono ancora! Inizieranno a formarsi concretamente dopo che le abbiamo… immaginate! Ed è proprio in quell’esatto istante che dovremmo immaginarle nel migliore dei modi.

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Uno dei due figli della mia amica, il maggiore, ha detto alla nonna – Ecco, adesso non potrò più andare in piscina perché la mamma non potrà più pagarla –. La nonna ha risposto al nipote di non preoccuparsi ma, in cuor suo, sapeva e credeva che il nipote stava dicendo il vero. Perché è impossibile pensare che la ragazza possa conoscere un altro uomo e il nipote possa andare sia a piscina che a cavallo? Oppure che la ragazza trovi un lavoro così redditizio da permettere ai propri figli due sport anziché uno? L’Universo ha infiniti mezzi per darci ciò che desideriamo, alcuni davvero strambi, ma siamo noi che non li consideriamo perché ci sembrano impossibili. Perché solitamente la realtà è questa, ma è questa perché così la formiamo. E’ un gatto che si morde la coda.

Quello che sarebbe idoneo, secondo me, è pensare che tutto andrà bene, che tutto andrà per il meglio e che le cose cambieranno solo in positivo. L’Universo non ci vuole male, ci vuole bene ma otterremo solo il male se guardiamo esclusivamente verso di lui già convinti di esserne vittime. I cambiamenti di vita che si affacciano nella nostra esistenza in realtà nascondono sempre una soluzione positiva perché sono degli stop che l’Universo non vive come noi. Per lui sono solo modifiche atte al migliorare ma per la nostra parte emozionale diventano incubi e incubi saranno.

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La fine di una storia d’amore è vita! E’ piena di emozioni, è piena di cose nuove, è piena di nuovi progetti, di migliorie. Può insegnare a crescere e, dal momento che non è detto che debba essere finita per sempre perché i periodi di pausa esistono davvero, può solo ampliare un qualcosa di bello che già c’era. Ma noi buttiamo tutto via. Da lì, la tristezza genera tristezza, la paura genera rabbia, la rabbia genera vendetta e così via… e anche quando ci si era promessi che …per i figli si sarebbe andati d’accordo… ecco che poi non si riesce e il rancore supera tutto.

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Quando una storia d’amore finisce si piange, ci si preoccupa, si sente un peso sul petto, si! Ma tutte queste sensazioni ti stanno dicendo che sei vivo! In quel momento di vulnerabilità e sensibilità hai un’energia potentissima che se sfruttassi al meglio non potrà che arrivarti il meglio! Immagina cose belle per te! Tutto il possibile e l’impossibile, nell’Universo c’è tutto in abbondanza! Che siano di nuovo con la stessa persona che ritorna, che siano con un nuovo compagno di vita, l’importante è che siano situazioni gioiose per te e per i tuoi figli (molto più forti di noi e che spesso siamo noi stessi a rendere infelici).

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Il mondo ti sta crollando addosso perché tu vedi così. E’ più che normale vivere la disperazione, fa parte della vita anch’essa, ma a questa disperazione devi dare un colore, e quel colore deve essere allegro, vivace, sgargiante! Il nero non è accettato.

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Come avevo già scritto qui https://prositvita.wordpress.com/2015/05/25/finche-morte-non-vi-separi/ due persone stanno insieme fin tanto che hanno da scambiarsi l’un con l’altro un qualcosa. Ti consiglio di leggerlo. Un insegnare e un imparare a vicenda, dopodiché basta, ci sono altre persone al mondo che hanno quei bisogni e ci stanno aspettando. E tu hai ancora molto da imparare. Ripensa alle tue vecchie storie, ai tuoi/alle tue ex. Cos’hai dato e cos’hai ricevuto da loro anche se le consideri cose sgradevoli?

Se può tornarti utile fai leggere questo articolo ai tuoi preoccupatissimi genitori e fagli leggere anche questo che ti ho appena consigliato, magari ti aiuta e aiuta loro che, in realtà, sono solo vittime di tanta paura e non ne hanno colpa.

E non capiscono che dovrebbero semplicemente pensare “Wow! Che meraviglia! Chissà quante cose belle accadranno ora?! Cos’avrà in serbo di magnifico l’Universo per noi?”. Sembra un’eresia vero? Non è così.

La cosa principale, della quale devono preoccuparsi ora, è solo quella di esserci per te e non farti mancare la loro presenza.

Prosit!

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