I Brufoli non son semplici Brufoli!

Quante volte ci siamo alzati al mattino, siamo andati in bagno per detergerci il viso e…. ah! Un brufolo! Proprio li. Proprio li davanti. Grande, rosso, infiammato, protagonista assoluto davanti allo specchio. Sulla pelle chiara poi, spicca che è una meraviglia!

Ebbene oggi vi segnalo che quel brufolo non è li per caso. E non parlo di una semplice infiammazione interna sfociata a livello epiteliale tanto per rovinarvi la giornata. Mi riferisco al fatto che dobbiamo osservare bene in quale zona del nostro viso, l’odioso nemico, è uscito fuori. Sul mento? Sul naso? Nel bel mezzo della guancia dove, almeno per il sesso femminile, nemmeno phard o blush, che dir si voglia e fondotinta possono compiere il miracolo?

Allora, dovete sapere che, sul nostro viso, così come in altre zone del corpo, si rispecchiano tutti gli organi.

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Nell’immagine che vi ho postato, la prima, potete vedere bene cosa intendo.

Il mento rappresenta le zone dei genitali ad esempio, mentre il funzionamento del fegato, lo possiamo notare in mezzo agli occhi. Uno stomaco che non da il meglio di sè, sicuramente verrà evidenziato sugli zigomi e sulle gote invece ecco i polmoni.

E allora cosa vuol dire tutto ciò? Significa che se ci spunta una pustola nel bel mezzo della fronte, il nostro intestino tenue sta avendo qualche problemuccio? Esattamente. Ma attenzione, sapete bene che qui non si parla solo di fisicità ma anche di emozioni. Nel nostro intestino infatti trovano sede, se noi le facciamo vivere, ansia, stress, risolutezza. E quindi troppa ansia ad esempio, avrebbe sulla nostra cute, lo stesso effetto di troppo salame o troppo cioccolato. Ecco il brufolo.

Perché? Perché comunque, vuoi per una cosa, vuoi per l’altra, il nostro intestino non sta vivendo bene in quel periodo. Forse è sporco, forse attanagliato dall’angoscia, forse troppo asciutto, forse intasato, le motivazioni potrebbero essere molte. La pustolina rossa ci sta semplicemente dicendo che quell’organo è un po’ sofferente.

Ora, dermatologicamente parlando, un brufolo, chiamato così da molti ma che in realtà bisognerebbe distinguere da tante altre manifestazioni cutanee senza fare di tutta l’erba un fascio, altro non è che un processo infiammatorio che interessa sia il bulbo pilifero che la ghiandola sebacea. Può contenere pus e definirsi così pustola o essere asciutto al suo interno e chiamarsi papula. Molti brufoli, o foruncoli, formano l’acne, uno sfogo cutaneo considerato in ambiente medico una vera e propria malattia della pelle. Ma infatti, qualcuno si starà chiedendo, quando c’è la presenza di acne e tutto il viso è colpito (e non solo, possono essere intaccati anche petto e schiena), che cosa vuol dire? Vuol dire che c’è uno scompenso generale. Esso è solitamente dato da un malfunzionamento degli ormoni e infatti, alcuni tipi di acne, si manifestano durante la pubertà, altri invece, colpiscono le donne più mature o durante la menopausa.

Ma perché gli ormoni non funzionano al meglio? Perché cresciamo? Ma il nostro corpo è nato per crescere! Sia chiaro, scompensi di ogni tipo: fisiologico, genetico, biologico, ci sono. Esistono e così è. Ma gli ormoni (prodotti da ghiandole endocrine), non sono altro che “sostanze”, in modo che sia chiaro a tutti, formate dal nostro stesso corpo. Non possono volerci “far del male”! Siamo forse noi ad “inquinare” questi famosi ormoni che, a loro volta, contaminano tutto il nostro organismo? Forse si. E quindi, più il nostro corpo è sano e più saranno sani anche i nostri ormoni. E’ un procedimento ben più complesso ovviamente ma ho cercato di renderlo semplice.

palermomania

Per cui, cerchiamo di non aumentare le disfunzioni magari già esistenti e che ci portiamo dietro da un codice genetico che nessuno (se non noi, a sentire diverse filosofie) può modificare. Con una vita, il più sano e il più positivo possibile, si sa, tutto funziona meglio.

E allora adesso, oltre a nasconderlo, oltre a schiacciarlo, oltre che a maledirlo, quel brufolo, osservatelo. E cercate di capire che cosa vi sta dicendo.

Se volete approfondire l’argomento potete leggere anche questo post QUI

Prosit!

photo omeopataamilano – palermomania.it

Guardare le Allergie e le Intolleranze da un altro punto di vista

Le allergie e le intolleranze alimentari e no, se guardate da un punto di vista prettamente psicosomatico, fanno capire come possono essere reazioni del tutto naturali per il nostro organismo nei confronti di qualcosa che appunto non si tollera o che infastidisce. Sto parlando di una qualsiasi cosa o situazione che a livello morale e sociale accettiamo mal volentieri. Molto spesso, ma non è assoluto, le persone che soffrono di allergie hanno anche difficoltà a digerire bene. Da qui, la famosa metafora che ci insegna come, un avvenimento “mal digerito”, rechi fastidio e disagio. Si rivelano però poi fisicamente, così fastidiose e sovente anche pericolose, da doverci far assumere farmaci o ricorrere a diete ferree o ancora, proibizioni di ogni tipo come il non poter stare a contatto con animali, con determinate piante, con il mondo in generale ricco di polvere e acari che dovrebbero invece convivere con noi quotidianamente. Il nostro corpo, nasce con tutte le capacità atte a poter convivere con questi esserini microscopici. Alcune cose non si accettano se i nostri anticorpi non le riconoscono. A volte infatti basta gradualmente avvicinare quello che viene considerato agente patogeno che, ben presto, può diventare amico invece dei nostri difensori. E’ successo. Ha funzionato. allergies+coverA volte invece basterebbe accettare di più quelle cose della vita che si bloccano lì, sullo stomaco, come un peso e non vanno ne su e ne giù. Meglio ancora sarebbe evitarle. Siamo obbligati quotidianamente a circostanze che in realtà detestiamo, ma dobbiamo viverle per educazione ad esempio, o per la cultura di cui facciamo parte o per la società che ci circonda. Perché spesso sono proprio i bambini i più soggetti a tali fastidi? Perché sono esseri senza filtri. No, non intendo che non hanno sufficienti protezioni anche se è reale il fatto che ci vuole qualche anno prima di formare tutti gli anticorpi adatti. Ma parlo del fatto che i bambini vivono e vorrebbero vivere in modo naturale, viscerale, come l’istinto crede. Senza inquinamenti dall’alto, senza ipocrisia (perdonatemi il termine ma spesso è così), senza troppi orpelli. C’è il bambino che non vuole salutare o baciare chiunque s’incontri. C’è il bambino che non vorrebbe dover mangiare a quella determinata ora. C’è il bambino che ha dei timori, delle paure al quale non gli va di affrontare determinate situazioni. Ma dobbiamo obbligarlo. Per forza. Come farà altrimenti a mangiare durante la mensa scolastica?. Si mangia a mezzogiorno. Tutti insieme. Non quando vuole lui. E un domani, a seconda del lavoro che farà, avrà un’ora disponibile per la mensa, scelta da chi per lui. Non ne avrà altre. E’ bene quindi abituarlo già da piccolo. Non possiamo fare diversamente. Cerchiamo però qualche volta, dove possiamo, di evitargli e di evitare anche a noi stessi, adulti, situazioni che fan stare meglio gli altri ma peggio noi. Rischiate di essere definiti magari più maleducati ogni tanto, più scontrosi, ma starete meglio. Sarete più sani. Non fate del giudizio della gente la vostra guida. La vostra regola di vita. Non indossate un bell’abito scomodo solo per fare bella figura. Solo per non farvi sparlare dietro durante quel dato evento. Ne riporterete le conseguenze e imparate anche ad equilibrare la vostra igiene. Il nostro corpo è composto da difese naturali in grado di combattere alcuni germi e alcune sostanze tossiche. Questo esercito di batteri buoni, definiamoli così, che ci aiutano nel nostro quotidiano, devono battagliare e alimentarsi di questi agenti nocivi per essere sempre più forti. E’ il loro scopo.allergia-al-braccio-di-un-bambino Non uccidiamo, con prodotti chimici, le nostre barriere. Detergersi, pulirsi, avere cura del nostro corpo è importantissimo. Ma l’esagerazione è sempre un male. Questo articolo è solo un piccolo accenno su questi fastidi che ogni giorno ci portiamo appresso e sicuramente ne svilupperò altri ma per aprirvi il mondo delle allergie e delle intolleranze presumo basti. Fate caso anche al fatto che la maggior parte di esse si manifesta tramite starnuti o problemi di pelle. Lo starnuto sempre ad eliminare infatti “ciò che ci infastidisce”, la pelle invece è corrispondente ai reni e ai polmoni come già vi ho spiegato che, a loro volta, sono le sedi rispettivamente della aura e della tristezza. Un qualcosa non ben accetto infatti, rende triste e alcune cose che siamo obbligati a fare, possono spaventarci. Per cui, potete notare come tutto è annesso. Lasciatevi andare, rilassatevi e cercate di comportarvi di più, ove è possibile, come vorreste voi, il vostro istinto, non come vorrebbero gli altri. Non soffocate le vostre intenzioni. E come sempre aggiungo, altrimenti potrebbero farmi chiudere il blog, non sottovalutate le vostre allergie. A parte gli scherzi, alcune sono davvero pericolose e vanno trattate con le giuste cure. Quello che voglio suggerirvi è semplicemente di aggiungere anche questi consigli ai vari medicinali.

Prosit!

photo: salute.pourfemme.com – tantasalute.com

La nostra Meravigliosa Pelle

Siamo composti da tessuti, da organi, da un cervello ma anche da pensieri, emozioni, anima. Da imput che ci giungono dall’esterno. Siamo un tutt’uno, non possiamo escludere nulla.

Vi chiederete perché ho deciso di parlare proprio della nostra pelle come primo argomento. Ve lo spiego subito.

Portrait of a happy young child

La pelle, perfetta nel momento stesso in cui veniamo al mondo, è il vestito più importante che indossiamo. Il migliore e il più notevole di tutto il nostro corredo. E’ un abito che definirò membrana, che collega attraverso la sua costituzione, la nostra parte interna al mondo che ci circonda. Vi pare poco? E’ quel foglio che ci riveste dividendo la zona più intrinseca di ognuno di noi da tutto ciò che ne è al di fuori. Ed essendo che appunto sono convinta che l’essere umano sia un insieme tra dentro e fuori, tra intimo ed estrinseco, tra corpo e psiche, tra fisico e anima, penso sia giusto iniziare proprio da questa barriera che ha la stragrande capacità di recintare e proteggere ma anche di accostare e addirittura miscelare ciò che ci è interno da ciò che ci è esterno. A suo libero arbitrio.

La sua intelligenza è tale da saper fondere insieme solo gli ingredienti principali e salutari. Le sue funzioni sono molteplici, dal proteggerci, all’assorbire, dal regolare la nostra temperatura, all’espellere tossine, dal rivestirci, al rinnovarci. Ebbene si perché la nostra pelle, o cute che dir si voglia, effettua un continuo ricambio di cellule epiteliali in modo tale da essere sempre nuova. Oh già! La pelle che avete oggi non è certo quella che avevate a dieci anni che si è semplicemente allargata per contenervi sapete? E non è neanche quella di un mese fa! Dico questo perché molti sono convinti che invece sia così. Che la loro pelle abbia la stessa loro età anagrafica per cui è semplicemente una cara amica obbligata a seguirci ovunque decidiamo di andare. Se si rovina è perché è vecchia, se si lacera si aggiusterà grazie ad una qualche magolamagamagia, se si squama è perché quella del nostro papà, o del papà del nostro papà, si squamava anch’essa. Bhè, non è proprio così.

La pelle forma un apparato, quello tegumentario. E’ viva! E nonostante tutte le sue caratteristiche e capacità, non dico che vada aiutata ma quantomeno non dev’essere maltrattata. Con un po’ di sana cooperazione da parte nostra, sia dal punto di vista alimentare (per cui agendo dall’interno) che di utilizzo di prodotti (per cui agendo dall’esterno), evitando quindi di metterle almeno i bastoni tra le ruote, possiamo avere sempre una bella e sana pelle. Che sicuramente invecchierà con noi ma con un suo giusto procedimento biologico. Se però ormai il danno è stato fatto, sappiate che c’è possibilità di rimedio (vorrei dire sempre ma non posso) la maggior parte delle volte.

Essa ci permette di sbagliare e proprio grazie alla sua capacità di rinnovamento, potremmo far si che la nostra “prossima pelle” sia migliore di quella che l’ha preceduta.

Non siamo Ofidi o Rettili squamati per cui, non troveremo di certo la nostra muta sulle lenzuola, la mattina, in un cambio di pelle come accade per i serpenti;

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la nostra cute e più precisamente la parte pluristratificata e più esterna di essa chiamata Epidermide, si rinnova giorno dopo giorno attraverso un processo detto di cheratinizzazione che impiega all’incirca dai 20 ai 30 giorni (in base alla persona) ad essere completo per poi iniziare nuovamente. Le piccole cellule dello strato più esterno, ossia il corneo disgiunto, che potremmo definire ormai –prive di vita- si staccano perdendosi qua e là senza che neanche noi possiamo accorgercene per lasciare posto alle nuove nate che stanno sbocciando più internamente nello strato germinativo. Perché allora però rimangono le cicatrici, le smagliature, o altri segni indelebili? Questo accade perché in tali casi ci sono state situazioni che hanno causato l’atrofia di queste cellule e soprattutto hanno interessato altri tessuti più sottostanti, per cui la situazione, in quel punto, rimane stabile. Non ha possibilità di riconfermarsi. Mentre per quanto riguarda le macchie più chiare o più scure che riportiamo, si parla di un fattore di pigmentazione più o meno presente che non ha niente a che fare con le cellule epiteliali.

Nei confronti della pelle ci sarebbero da dire almeno mille cose ma non posso certo scriverle tutte quante in questo unico articolo, per cui, mi piacerebbe che vi sia chiara soltanto una cosa: vogliate bene alla vostra pelle.

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Non è li per caso, tanto da non far scappar via qualche muscolo o gocce di sangue a destra e a manca. E’ molto di più di un semplice contenitore. E si rinnova. E si rinnova meglio se voi non glielo impedite. E soprattutto, vi parla. Imparate ad ascoltarla. Per cui, al sopraggiungere di qualche problema a livello cutaneo, oltre che a curarlo con farmaci e quant’altro, ponetevi anche domande e andatevi a cercare le risposte o chiedete a me che, se sarò in grado, vi aiuterò volentieri: ho mangiato i giusti alimenti per far si che essa non si rovinasse? Ho frequentato gli ambienti giusti più salubri e salutari? Ho dato modo ai miei pensieri, (che fanno anch’essi parte di me), di nutrire al meglio la mia pelle? Ricordatelo siamo un tutt’uno. Siamo quello che mangiamo. Siamo quello che pensiamo. Siamo quello che viviamo. Di queste cose siamo fatti. E siamo fatti anche di geni. Lo so. E per questo vi dico, nel caso in cui un gene abbia deciso di intralciarci il cammino, cerchiamo almeno di limitare ad esso quelle che definiamo le nostre problematiche. Provateci almeno. Non accadrà sempre ma sono convinta che queste domande, in varie situazioni, possono aiutarvi a rimediare senza scendere a drastici compromessi.

La pelle è una delle prime parti del corpo che ci avvisa in caso di pericolo, se c’è un problema, lei ce lo dice, impariamo a convivere al meglio con lei. Non perdetevi il prossimo post sulla pelle perché sarà davvero interessante, ne scoprirete delle belle e vi servirà moltissimo.
Prosit!

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