Chiedi a Madre Terra di tenerti per mano

Chi mi conosce sa che una delle mie più grandi passioni è girovagare in lungo e in largo per la montagna e, camminare in montagna, in base al territorio, può anche rivelarsi pericoloso.

Spesso si procede su sentieri stretti e disconnessi, senza protezione a valle e pieni di tranelli lungo il cammino. Ma qualsiasi punto di una strada montana, come qualsiasi punto di una città, può risultare pericoloso se non si fa attenzione. Ed è sempre bene, tra l’altro, non sfidare mai la Natura ne’ prendere sotto gamba il suo manifestarsi complesso.

Io mi riferisco in particolar modo a questo luogo alpino, pieno di natura, perché amo molto stare in lui ma ciò che sto per dirti sarebbe da mettere sempre in pratica.

I troppi pensieri, le distrazioni, le preoccupazioni posso impedirci di rimanere centrati e basta un attimo per mettere un piede in fallo e rischiare di farsi davvero male.

Per questo, oltre a rimanere centrata il più possibile, immaginando i miei piedi sempre ben saldati a terra, chiedo anche a Madre Terra di sorreggermi, o quantomeno proteggermi, in caso di caduta. E’ viva, è un essere vivo, non distaccato da noi, quindi ci sente benissimo ed è ben lieta di aiutarci. Inoltre ha un’intelligenza sopraffina, molto più geniale di quello che possiamo credere.

Ma andiamo con ordine. Innanzi tutto cosa significa centrarsi? Non vuol dire restare concentrati sulle nostre gambe senza più potersi godere quel mondo fantastico, semplicemente, significa mantenere collegata una parte del nostro interesse ai nostri piedi. Per fare questo occorre allenarsi alla Presenza, al vivere il Qui e Ora che spesso vi ho spiegato, per rendersi ben “svegli” e non i “dormienti” che spesso siamo anche se fuori dal letto.

Occorre sapere dove stiamo passando, sentire il terreno sotto la suola dei nostri scarponi, sentirne ogni sassolino, le eventuali vibrazioni, la morbidezza dell’erba… ad ogni passo, facendoci caso. Essendo lì. Essendo i nostri scarponi. Le prime volte è faticoso. Mantenere un’attenzione divisa non è semplice. Il nostro cervello dovrà decidere se farci sentire il terreno sotto ai piedi, o farci ammirare l’uccellino che si sta librando nel cielo, o il panorama. Col tempo, però, la mente allenata imparerà a fare questa specie di scissione e non ce ne renderemo neanche conto. Non faremo nessuna fatica.

Ma la cosa più importante da fare è chiedere alla Terra stessa di tenerci in piedi. Di proteggerci. Proprio come lo si chiederebbe ad un’amica. Come un bimbo che chiede al proprio padre di tenerlo mentre vuole provare a salire un gradino. Non c’è differenza.

Ognuno può effettuare la sua domanda come meglio crede, purchè questa sia ben chiara. L’energia della Terra, e della Natura tutta, deve ben comprendere che cosa vogliamo. Inoltre, non dobbiamo ne supplicare, ne pregare, l’importante piuttosto è ringraziare.

La richiesta deve avvenire come una sorta di ordine gentile. Non dev’esserci in noi autorità ma nemmeno la mancanza della dignità, quindi evitiamo frasi come – Madre Terra, per favore, se puoi, non farmi cadere… (tipo: se merito la tua grazia…) -, ‘ste parole patetiche non troveranno riscontro, ci vuole decisione e azione per ottenere in cambio quello che vogliamo. Avete mai visto un Mago o una Strega titubare, pieni di speranza, mentre effettuano un incantesimo convinti che ciò che comandano si concretizzerà immediatamente? Bene. Quindi una richiesta valida potrebbe essere questa – Madre Terra! Tienimi e sorreggimi con le tue grandi mani! Tra le tue forti braccia io sono protetta e al sicuro, nulla di male può accadermi! Grazie infinite, con tutto il mio cuore! -. Si nota una leggera differenza vero? La gratitudine sincera è la chiave di tutto.

Non usciranno mani a trattenerci le gambe o a prenderci a braccetto, semplicemente, grazie a determinati movimenti energetici, eviteremo di farci troppo male.

Ora, che sia chiara una cosa, questo non significa che non cadremo più. Se la nostra Anima richiede una caduta questa avverrà ma qui si finisce a parlare di un discorso molto più vasto che comprende tutto il nostro vivere consapevole e che per impararlo ci vorrebbe un intero corso di Alchimia Spirituale che dura mesi interi. Qui si sta parlando di un semplice esercizio che chiunque può fare per evitare cadute rovinose.

Attenzione anche ad un’altra cosa. Aver paura di cadere porta ovviamente a cadere. Continuare a pensare che questo esercizio può funzionare porta a cadere. Preoccuparsi del fatto che questo esercizio possa funzionare oppure no, porta a cadere. In ogni modo e in ogni forma, se decidiamo di dare nutrimento alla caduta, che sia un nutrimento positivo o negativo, essa avverrà. Questo significa che bisogna decretare la nostra richiesta a Madre Terra e poi non dobbiamo pensarci più. Anche per questo ci vuole allenamento.

Come ho detto a inizio articolo, la Terra, con la sua magnificenza, è ovunque, quindi possiamo provare a esercitarci in questo anche quando andiamo a lavorare o a fare shopping soprattutto se siamo persone magari sbadate o che si inciampano spesso.

Iniziate! Vi troverete molto bene.

Prosit!

Un pò di curiosità sui Capelli Bianchi

Se hai i capelli bianchi stai invecchiando -. Così si dice e così, in effetti, per la maggior parte della gente è.

La canizie, ossia appunto la perdita del colore di capelli e peli, indica proprio l’approssimarsi della vecchiaia ma rappresenta anche l’avvicinarsi alla maturità dal momento che alcuni soggetti presentano una capigliatura canuta, o quasi, già in giovane età. Una maturità che non è soltanto data dagli anni ma da ciò che si prova dentro. Avere tante responsabilità, ad esempio, porta di conseguenza all’essere più maturi. Avere tante responsabilità però, toglie anche un po’ di gioia di vivere.

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Nel mio dialetto, in Liguria, un simpatico proverbio recita – Quandu i cavei i se fan gianchin mola e done e atacate au vin – ossia – Quando i capelli iniziano a farsi bianchini molla le donne e attaccati al vino – un po’ come dire “non c’è più speranza ormai… sei vecchio”.

In effetti, la canizie rappresenta proprio una perdita della vitalità che si ha appunto invecchiando. Si può invecchiare in diversi modi, non solo fisicamente. Conosco diverse persone che a soli quarant’anni conducono lo stesso stile di vita di un ottantenne dove la pigrizia, la svogliatezza e la lentezza condiscono una vita che invece potrebbe ancora regalare molto.

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Non si sente più la voglia di “creare”. Creare cose, situazioni, nuove conoscenze, viaggi, nuovi attimi, giorno dopo giorno. C’è uno spegnimento.

Il colore bianco nei capelli può subentrare anche improvvisamente a causa di traumi o stress prolungato proprio perché sia l’ansia che l’angoscia, emozioni provate in quei momenti, soffocano l’entusiasmo e l’energia vitale. Si possono scolorire anche solo determinate ciocche lasciando gli altri capelli del colore naturale.

La misura della nostra energia vitale è correlata alla paura e ha quindi, come quest’ultima, sede nei Reni. L’abbassamento della vitalità è infatti dato dalla paura.

Non basta ridere, essere allegri, fare battute divertenti. Bisogna osservare cosa risiede nel profondo.

I capelli bianchi sono anche simbolo di saggezza e la saggezza si ottiene proprio dimostrandosi maturi o avendo vissuto molti anni e molte esperienze. Per quanto riguarda le persone giovani, e come dicevo prima molto responsabili, o tristi e pensierose, e quindi poco vitali, si parla di paura nel condurre la vita, tant’è che inconsciamente si desidera diventare presto maturi per potersi difendere meglio da eventuali pericoli, mentre per le persone più anziane può subentrare la paura della morte o della solitudine così come una stanchezza “del vivere” soprattutto quando si è condotta una vita faticosa e poco appagante.

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I nostri capelli, rappresentano la nostra bellezza ma anche una connessione con il divino (…come in cielo così in terra…) tra il Pianeta Madre e il cielo, o meglio l’infinito. Perdendo il loro colore perdono anche la loro forza ed è come se il filo che ci collega all’energia cosmica s’indebolisse. In effetti è proprio così. Nel momento in cui l’entusiasmo viene meno significa che ci focalizziamo di più sui problemi e i bisogni piuttosto che affidarci alla vita e vivere liberamente senza oppressioni anche se questo può accadere in modo completamente inconscio. Come spesso vi ho detto, la parola “Entusiasmo” significa “Con Dio dentro di sé – in totale collegamento con il divino” dal greco enthusiasmòs, formato da en (in) e theos (Dio).

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I capelli sono la nostra corona e la corona risiede sulla testa di un Re. Un Re che depone il proprio scettro, come a voler abdicare, è un Re stanco che non riesce più a governare al meglio nel suo Regno.

I troppi pensieri e le troppe preoccupazioni scoloriscono i nostri capelli.

I capelli e i peli sono fisiologicamente colorati dalla melanina un pigmento dato dai melanociti, cellule dell’epidermide, che serve a proteggere e difendere la nostra pelle così come questi annessi cutanei. Ho sottolineato i verbi “proteggere” e “difendere” proprio perché con l’innalzamento della paura vengono meno i sensi di protezione e difesa anche a livello psicosomatico.

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Naturalmente tutto quello che ho scritto non è l’assoluto. Anche un’alimentazione sbagliata e povera dei principi nutritivi basilari può provocare una canizie precoce così come non dobbiamo dimenticarci i fattori genetici ma, proprio su questo punto, vorrei precisare una cosa.

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Se nostro padre o nostra madre, prematuramente colpiti da canizie e quindi persone prevalentemente paurose ci hanno educato in un certo modo, sarà ovvio che noi, di conseguenza, vivremmo la vita con le emozioni da loro dimostrate. Se ci hanno insegnato a preoccuparci per qualsiasi cosa, o noi ci siamo per anni abbeverati delle loro preoccupazioni, sarà normale preoccuparsi a nostra volta per ogni situazione che siamo costretti a vivere. Fa parte delle nostre memorie. Pertanto, come potete vedere, c’è sempre un collegamento tra la nostra parte fisica e biologica e quella emozionale ed energetica.

Prosit!

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