Non solo Diabete – Molto dipende da lei: Insulina… birichina

Ovviamente birichina non è, quello che fa, lo fa per il nostro bene, e lo fa come conseguenza a ciò che mangiamo attraverso un processo fisiologico che lei neanche comanda ma… possiamo dire che ha il suo caratterino, ecco.

Con lei non si sgarra, non permette errori, è un po’ come avere un gendarme in corpo.

Sto parlando dell’Insulina e, prima di tutto, vi spiego cos’è.

L’Insulina è un ormone prodotto dal nostro organismo, o meglio, dalle Isole di Langherans del Pancreas, il quale, con il secernere Insulina e Glucagone, intende prima di tutto mantenere nel giusto equilibrio gli zuccheri (il glucosio) nel sangue. L’Insulina, per dirla in modo semplice, viene prodotta quando zuccheri ce ne sono troppi e li contrasta, mentre, il Glucagone, all’incontrario, viene prodotto quando zuccheri ce ne sono pochi ma, lui, cerca anche di tenere a bada l’Insulina stessa.

Per zucchero però, chiamato anche Glucosio, non è da intendersi soltanto lo zucchero che mettiamo nel caffè, questo è un concetto fondamentale da comprendere perché gli amidi, i carboidrati come: la pasta, il pane, i biscotti, i crackers, il riso, etc… sono tutti zuccheri. Ossia, contengono alte quantità di Glucosio.

Cosa succede quindi se mangiamo questi alimenti? Accade che l’Insulina compie lo stesso lavoro che compirebbe se mangiassimo un’intera scatola di cioccolatini. Non ci sono differenze per lei. La composizione/scomposizione del cibo è la medesima perciò lei agisce allo stesso modo.

A causa di un’emissione sregolata di Insulina possiamo ingrassare, contrarre malattie (di diverso genere), sentirci stressati o spossati e possiamo anche sentire costantemente lo stimolo della fame.

Attenzione, l’Insulina è proprio il principale elemento che effettua lo stoccaggio dei grassi all’interno del nostro corpo. Ossia, i grassi sono una fonte energetica, ci proteggono dal freddo, dagli urti, ci danno vitalità, sono molto utili (nella giusta misura) e, lei, per paura che il nostro corpo possa rimanerne senza, li prende e li immagazzina da parte, fissandoli per benino, un pò qui e un pò là, così noi ingrassiamo. Questo lavoro svolto prende il nome di litogenesi. Tutto ciò accade perché nella dieta (e di conseguenza in noi) scarseggiano le proteine e…. i grassi. Sì, proprio loro. Questi ultimi infatti, al contrario di quello che si pensa, se assunti nella giusta dose, permettono all’Insulina di stare buona e quieta, al suo posto, senza adirarsi. In pratica è un pò come se dicesse: – Ok! Non ho bisogno di fare scorte, noto che grassi ne arrivano sempre! -.

E quindi, attraverso un componimento del piatto che riunisce carboidrati/proteine/grassi assieme, si otterrà il giusto equilibrio.

Ovviamente dovrà essere uno specialista a dire, ad ogni paziente, la quantità dei valori di cui il soggetto ha bisogno ma, più o meno, si può tener conto di questa cifra: 50% carboidrati, 30% proteine e 20% grassi ad ogni pasto.

Ripeto, per ogni individuo i valori possono cambiare. Bisogna tener conto di tanti fattori per comporre le quantità giuste: età, sesso, attività fisica, professione, assunzione di farmaci, etc… perciò non intraprendete questo percorso da soli ma fatevi aiutare e consigliare da un esperto.

Quello che a me preme è farvi capire come l’Insulina, che sembra entrare in gioco soltanto in correlazione al diabete o ai dolci, come sento dire da tante persone, sia invece una grande protagonista nel processo del nostro metabolismo per quanto riguarda l’alimentazione.

Il glucosio, potente fonte di energia per noi è, come vi dicevo prima, contenuto nei carboidrati, chiamati infatti anche glucidi che, per semplificare, uniremo assieme in questa unica parola anche se la loro suddivisione è vasta e importante.

Sarà normale che se si assumono poche proteine e pochi grassi significherà che la nostra dieta è ricca per la maggior parte di carboidrati (zuccheri) e quindi, si permetterà all’Insulina di “uscire fuori” e comandare a modo suo.

Ridurrà anche l’apporto di zuccheri al cervello in quanto, a lei, gli zuccheri, non stanno molto simpatici. Ci renderà stanchi mentalmente ad esempio. Vi sarà capitato infatti di notare una notevole fatica a concentrarvi dopo esservi saziati con un sostanzioso piatto di pasta.

E’ meglio quindi consumare (sempre senza esagerare) più frutta e verdura, considerate anch’esse “carboidrati”, nel senso che, come fibre, donano i medesimi valori nutrizionali ma con eccezioni positive. La presenza, ad esempio, di una maggiore quantità di Vitamine e Sali Minerali ma non solo, vengono considerati carboidrati favorevoli, anziché sfavorevoli come gli altri, perché attraverso loro, l’indice glicemico rimane relativamente basso. In pratica, il fruttosio contenuto nella frutta, per entrare in circolazione, deve essere prima convertito in glucosio. Questo processo rallenta tutto il funzionamento e rallenta anche l’innalzamento della glicemia. Perciò, la secrezione di Insulina è molto meno stimolata rispetto all’ingerire un carboidrato classico come il pane. Per quanto riguarda le verdure invece, esse contengono una bassa percentuale di glucosio e, l’Insulina “chiudendo un occhio” verso tale quantità, non si mette in azione.

L’equilibrio, come dico sempre, è la cosa migliore. Nessun divieto e nessun abuso. Possiamo permetterci di mangiare qualsiasi cosa, l’importante è mantenere un corretto bilanciamento di ciò che introduciamo nel nostro corpo senza strafare con niente e senza far adirare Caporal Insulina.

Prosit!

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Ma perchè Continuano a dire che Dobbiamo Camminare?

– Cammina! Perchè camminare fa bene! -. Stop. Ok, ma perchè fa bene? A cosa fa bene? Per sentito dire? Per tendenza? Perchè? Al massimo si sente che aiuta a mantenersi in forma ma, questa dicitura, per i pigri, vale troppo poco. Vediamo quindi se riusciamo a convincerli facendogli leggere questo articolo. Innanzi tutto bisogna sapere due cose fondamentali:

1) il nostro Sangue trasporta Ossigeno, le cellule sono fatte di Ossigeno, l’Ossigeno è vita per cui, attraverso l’ossigeno, il Sangue rinnova tutti i nostri organi e i nostri tessuti eliminando, nel suo viaggio di ritorno, le sostanze di scarto.

2) il nostro Sangue non è l’unico tessuto allo stato liquido che ha la funzione di trasportare via le tossine da tutto il nostro corpo bensì esso è infatti accompagnato da un altro tessuto un pò più compatto, che scorre anch’esso, chiamato Linfa.

Ora, come già molte volte vi ho spiegato, più un Sangue è pulito, ossia ricco di Ossigeno, passando attraverso ogni parte del nostro corpo (o quasi), più riesce a rinnovare, risistemare e “curare” dove ce n’è bisogno, all’incontrario ovviamente, un Sangue non pulito, non riossigenato, non riuscirà nel suo intento. Camminare, fa si che questo Sangue si riossigeni per via di una situazione circolatoria che si mette in atto. Potremmo, per capire, fare l’esempio dell’acqua. Se scuotete una bottiglia piena d’acqua, noterete che si formeranno delle bolle d’aria al suo interno. Il mescolare fa si che l’aria venga inglobata dall’acqua e, più o meno, la stessa cosa accade all’interno di noi stessi. Ma, mentre il Sangue, si muove per forza centrifuga, vale a dire che ha un organo propulsore (cuore) che gli da la spinta e lo pompa dall’interno all’esterno contribuendo ad un moto circolatorio costante e continuo, la Linfa invece si muove per forza centripeta, all’incontrario, dall’esterno all’interno. Da qui si capisce come un’azione più “esterna” ne provochi meglio lo scorrere: massaggi, movimento, palpazioni. Essa non ha un organo propulsore. Per una nota forza di gravità che subiamo anche noi come tutto il resto del Pianeta Terra, è ovvio che la Linfa quindi, che tende a scendere con molta facilità verso il basso, verso le nostre gambe, faccia invece poi molta fatica a risalire se non è aiutata da una “spinta”! Questa spinta può avvenire proprio con il camminare. Vedete, sotto ai nostri piedi, esattamente nel centro della pianta del piede, c’è una zona molto importante chiamata “Soletta Venosa di Lejars” (il secondo nostro cuore è nei piedi si dice). Piede-InteroQuesta soletta è un insieme di capillari sanguigni ma prevalentemente linfatici che è responsabile nel gestire il ritorno della Linfa e del Sangue Venoso. Evita i ristagni linfatici, gli edemi e la ritenzione idrica che si possono avere. Per stimolare questa soletta non si deve far altro che camminare. Ovviamente con un valido appoggio plantare e ovviamente l’ideale sarebbe scalzi sopra un terreno morbido come un prato o la sabbia che hanno il potere di massaggiare. downloadSe ciò non è possibile, una semplice passeggiata sull’asfalto con scarpe da ginnastica, andrà bene ugualmente. C’è da dire però che i contorni hanno la loro importanza. E’ stato ad esempio studiato da un ricercatore di Stanford che camminare in mezzo alla natura aiuta a non rimuginare ma soprattutto, i pensieri negativi si riducono incredibilmente sotto l’influenza e la potenza del “verde”. Ma torniamo al discorso linfatico. Perchè è così importante smuovere questa Linfa? La Linfa è un liquido leggermente giallognolo, lattescente, formato da acqua, zuccheri, proteine, grassi, altri elementi e soprattutto Linfociti. I Linfociti sono le cellule responsabili della nostra risposta immunitaria. Degli speciali globuli bianchi prodotti dai linfonodi che, tra i loro compiti, hanno anche quello di purificare la Linfa. Quando scorrono nel sistema linfatico e si fermano nelle varie stazioni linfatiche sparse in tutto il nostro corpo avvisano, eventualmente, di un pericolo in corso: un virus, un batterio e qualsiasi altra cosa che non funziona alla perfezione. Così come le semplici tossine che ingoiamo o respiriamo ogni giorno. La Linfa viene spremuta dal movimento dei muscoli e drena. Ha una grande capacità di assorbire i lipidi (grassi) e di trasportarli negli organi atti ad espellerli attraverso particolari vene. Ecco perchè muovendosi e camminando si dimagrisce anche e si diminuisce il colesterolo. Gambe e piedi gonfi? Pesanti? Dolenti? Al contrario di quello che potete pensare, vi consiglio di camminare. E non serve fare le maratone. Mezz’oretta ogni giorno, oppure 45 minuti tre volte alla settimana. Almeno. In modo costante, quasi ritmato e respirando con attenzione. Certo, dovrete anche associare alla camminata una dieta sana, questo è alla base, ma vedrete come già il solo semplice camminare vi farà stare meglio. I vostri muscoli non si atrofizzeranno, non vi sentirete stanchi, il vostro apparato respiratorio diventerà più elastico, le articolazioni si snoderanno, il vostro equilibrio sarà maggiore, si migliorano le vostre abilità cognitive e l’attenzione e, soprattutto, non ha controindicazioni. Potete camminare qualsiasi età voi abbiate. itinerariesUn apparecchio molto utile e che vi farà camminare più volentieri dimostrandovi anche il risultato del vostro sforzo, è il contapassi con conta calorie. Alla fine della passeggiata potrete vedere quanto avete percorso e soprattutto quante calorie avete consumato e sarete molto soddisfatti di voi stessi. Potete tranquillamente trovare questi marchingegni sotto forma di App nello store del vostro cellulare senza bisogno di spendere soldi in più scegliendo quelli gratuiti che funzionano ugualmente molto bene. Allora, cosa ne pensate pigroni? Vi ho convinto? Spero di si. Camminate. Muovetevi, è importantissimo per la vostra salute. Il movimento è vita, la staticità è l’incontrario. Il fermarsi.

Prosit!

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