Fai finta di essere un Gran Figo!

QUANDO L’AMORE VERSO SE STESSI E’ PARI ALLO ZERO

Sono tante le persone che si svalutano, che non si apprezzano, che trascorrono la loro vita a obbedire, senza la minima autorità, acconsentendo a tutto. Ci sono persone più forti e altre più deboli che, per mille motivi, come anche quello del famosissimo “quieto vivere”, lasciano che siano gli altri a dire, a fare, a gestire. Vanno avanti ingoiando situazioni che a loro non piacciono ma le sopportano. Non si osano a intervenire, a metterci del loro, non vogliono recare dispiacere, non pensano di essere degne, hanno poca autostima e sono convinte che – soffrire – equivalga a – essere brave persone -. Fanno molta fatica a sentirsi importanti, non riescono a percepirsi protagonisti della loro esistenza, e di quella degli altri, e non si piacciono.

Sappiamo bene tutti che amarsi è una delle cose più difficile da fare ma, senza retorica, posso affermare essere la più importante. Molti maestri hanno provato ad insegnare l’amore per se stessi, lo hanno spiegato, ne hanno decantato i risultati positivi ma, questo “sentire”, continua ad essere ostico per molti individui. Non ci si riesce. Ci si sente stupidi quando si prova qualche esercizio atto a nutrire l’amor proprio o non si sa da che parte iniziare. Molti maestri hanno dato i loro consigli e anch’io, oggi, pur non definendomi un maestro, non ancora per lo meno, vorrei dare il mio. Quello del RECITARE.

“CIAK! SI GIRA!”

La svalutazione ci accompagna ad ogni età, maschio o femmina che possiamo essere e a qualsiasi ceto sociale o religione possiamo appartenere. È dentro di noi e governa la nostra vita, ogni nostro gesto, ogni nostra parola. Tutto il nostro comportamento. Questo è quello che accade nella vita di tutti i giorni e nel come si affrontano le giornate ma, oggi, proviamo a fare una cosa nuova.

Supponiamo che, un bel giorno, un famoso regista che ammiriamo, ci incontri per strada e dica – Cavoli! Tu sei proprio il soggetto che fa per me! Ho un ruolo adatto a te per il mio prossimo film. Seguimi! -. Stiamo solo fantasticando ma, come spesso vi ho detto, l’immaginazione è lo strumento più potente (e inesauribile) che abbiamo per trasformare REALMENTE la nostra realtà.

Ebbene, quindi noi decidiamo di seguirlo nel suo bellissimo ufficio, arredato in stile moderno, e firmiamo il contratto che ci consente di mettere in tasca anche un bel po’ di quattrini. A questo punto, il regista, dopo averci fatto conoscere il suo team, parla con lo sceneggiatore e ci consegna in mano il copione. Un copione che dobbiamo studiare, imparare a memoria e soprattutto recitare. Non vogliamo certo deludere il regista e, inoltre, quella potrebbe essere la grande occasione della nostra vita. I soldi ci allettano e la fama pure, pertanto, dobbiamo svolgere al meglio quel ruolo cercando di entrare proprio bene nella parte, immedesimandoci nel personaggio il più possibile.

CHE FIGO!

Ma quale ruolo c’è stato dato? Quello del – FIGO -. Cioè quello di un soggetto che non è solo bello ma è anche capace, sicuro di sé, spigliato, non ha bisogno di chiedere nulla, se la tira senza cadere nell’arroganza e conosce il fatto suo. Parlerò al maschile per semplicità ma tu che sei donna sarai ovviamente una gran figa. Chiediti: come affronta le sue giornate Sharon Stone? Cosa prova dentro? Avrà anche lei paure e angosce ma cosa mostra? Lascia perdere i suoi soldi, la sua notorietà, il suo benessere, la sua bellezza… stai recitando, non dimenticarlo! Gli attori che recitano personaggi malati non sono malati realmente. Fingono. Devi fare la stessa cosa.

Maschio o femmina che tu sia ispirati ad un modello cazzuto di attore che stimi per la sua grinta, il suo fascino, la sua determinazione, l’energia che emana e prova a impersonificare ciò che mostra di essere. Quasi sicuramente non riuscirai a comportarti in quel modo in pubblico (in famiglia, al lavoro, a scuola…) ma quello che ti chiedo è di provare a recitare questa parte quando sei da solo in casa o mentre porti fuori il cane in una zona poco popolata (ad esempio). Che temperamento avrebbe Sharon Stone nel portare il suo cane a fare pipì, sapendo di essere una delle donne più belle e più ricche del mondo?

E Sean Connery? E Sylvester Stallone? E Charlize Theron? Come si comportano quando sono in casa?

Abbiamo deciso di prendere dei “fighi” quindi non stiamo parlando di persone famose che sappiamo essere in realtà depresse o psicopatiche tra le loro quattro mura. Questo limiterebbe la nostra immaginazione. Dobbiamo prendere qualcuno che ci appare tosto come ripeto.

Quello che importa è come tu lo vedi/credi e imiti.

SALI SUL PALCOSCENICO

Sali sul palcoscenico senza timori, è semplicemente il salotto di casa tua! O la tua auto mentre stai andando al lavoro.

Rimani nella parte il più possibile. Più che puoi, senza però provare sforzo. Dev’essere tutto equilibrato. Non devi forzare troppo ma nemmeno farlo alla carlona. All’inizio ti sentirai sciocco e imbarazzato ma continua, non mollare. Sei un attore!

Ricorda: non hai nemmeno bisogno di parlare più di tanto (o almeno in base a ciò che scegli di recitare) la cosa principale è come ti senti dentro, è il tuo stato d’animo che devi cercare di modificare.

Così facendo, dopo diversi giorni, inizierai a notare delle differenze dentro di te anche se minime le prime volte. Queste differenze diventeranno sempre più grandi finché inizieranno ad appartenerti. Diventeranno aspetti tuoi e saranno come dei tuoi figli e come delle tue qualità.

Devi credermi. Il cervello, come già ti ho detto più volte, recepisce e RENDE VERO ciò che tu decidi di fargli credere. Lui non ha nessuna voce in capitolo. In pratica, se tu fai credere al tuo cervello di essere un – gran figo – lui inizierà a muoversi come tale. Piano piano cancellerà le sinapsi del “non valgo niente, accetto tutto, non mi amo, sono sbagliato, non dico niente per il quieto vivere… etc” e le sostituirà con quelle del “Cavoli quanto sono bravo! Perbacco che gnocco che sono! Io posso! Mi va di dirlo e lo dico! Che sicurezza magnifica sento dentro!”.

Se tutto questo vi sembra un’assurda magia beh… mi duole dirvi che non conoscete bene il corpo umano, non conoscete nulla di scienza e non sapete minimamente come funzionano le strutture specializzate alla comunicazione delle cellule del nostro sistema nervoso. Questo ve lo dico non per darvi degli ignoranti ma per farvi capire che è scienza! Non sono bruscolini inventati da un illusionista. Il nostro corpo funziona così. Non c’è nulla di spirituale in tutto questo. E’ biologia, fisiologia. Capite?

Bene, non vi resta che provare. Il cast vi sta aspettando, tocca a voi!

Prosit!

photo cimitericapitolini.it – calabriapost.net – biografieonline.it – focus.it – italianosemplicemente.com – authorstream.com – movie player.it

Alleniamo l’Inconscio in modo pratico

Facciamo oggi dei pratici esempi su come allenare alla positività il nostro inconscio, ossia quel 95% di noi, di cui parlavo in questo post –l’inconscio si può modificare e migliorare con l’allenamento– che vi consiglio di leggere per capire meglio il tema di adesso.

L’intento è quello di – modificarlo -, uso questo termine azzardato, e voglio spiegarvi un mio sistema. Premetto che le teorie sono infinite e il consiglio di un professionista è sempre utile ma ho potuto notare effetti benefici attraverso questo mezzo e poche controindicazioni che vi spiegherò. Il mezzo è semplicemente quello di parlare a se stessi e soprattutto CONsiderarsi amandosi.

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Abbiamo un inconscio pieno di cose non-sane per noi, e nemmeno per altri in verità, pieno di paure, di preoccupazioni, di ingiustizie, di moralismi inutili e diversa altra “immondizia” che, per il nostro benessere, dovremmo eliminare o trasformare. Come vi dicevo è con l’allenamento che si ottiene questo e, facendo leva sul fatto che l’inconscio è abitudinario, possiamo raffigurarlo come un vaso pieno di acqua blu nel quale noi mettiamo ogni giorno gocce di acqua limpida. Con il passare del tempo quest’acqua diverrà sempre più chiara, fino a diventare tutta trasparente proprio come le stille che noi ci stiamo facendo cadere dentro.

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L’inconscio, in fondo, è davvero come un grande contenitore.

Bene, ma come si mettono queste gocce?

Innanzi tutto ripeto che non ci stiamo rivolgendo ad un nemico bensì a noi stessi, l’inconscio siamo noi e nessuno ha colpa se oggi è pieno di spiacevoli “memorie” che condizionano la nostra vita. Amiamoci dunque e amiamolo. L’ingrediente principale di questo esercizio è tassativamente l’Amore. Queste gocce dovete metterle con il cuore e non con il cervello. Dal momento che dovrete parlare e ripetere diverse citazioni fatelo con le vostre emozioni, con il vostro petto e non con la testa.

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Una delle prime regole è senz’altro quella di volgere al positivo le affermazioni che vogliamo andare a ficcare dentro all’inconscio perciò non dovremmo mai usare termini spiacevoli, negazioni o parole che incutono paura, preoccupazione, rabbia, angoscia, etc.

Il fatto però è che non possiamo modificare tutto in una volta e, affinché si riesca a riconoscere cosa dobbiamo cambiare in quel momento, siamo obbligati a citare la particolare memoria che ci infastidisce. Come un appello in classe. Prima nominiamo distintamente il ricordo antico, osserviamo dov’è e poi decidiamo cosa farne di lui.

Poniamo l’esempio ch’io abbia paura di viaggiare anche se mi piacerebbe, non so nemmeno io perché questa cosa mi spaventa ma non m’interessa in questo momento.

Innanzi tutto chiamerò all’appello questa mia paura che, attenzione – è conscia -; è il motivo ad essere dentro all’inconscio, perciò quasi introvabile.

I primi giorni la dovrò nominare anche se questo può provocarmi momentaneamente dolore, un dolore però subito sostituito e comunque cullato da una prospettiva piacevole.

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Mettendomi nella posizione che preferisco dirò quindi, a voce alta ma con il cuore, concedendomi uno spazio durante la giornata, rilassandomi e concentrandomi allo stesso tempo

Se io non avessi paura di viaggiare conoscerei il mondo – e la ripeterò tre volte.

Subito dopo, dirò invece per altre tre volte una frase molto piacevole come ad esempio

Io sono al sicuro, io sono energia pura, io amo il mondo e il mondo mi ama -.

Queste affermazioni le reciterò per tre giorni, per due volte al giorno almeno.

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Passati i tre giorni modificherò le frasi. Ormai la mia paura di viaggiare è stata riconosciuta e ha risposto – Presente! – perciò posso evitare di nominarla ancora e dire invece l’esatto contrario come se già fosse avvenuto ossia

Io, piena d’amore, esploro la vita che mi circonda e mi riempio di meraviglia ed entusiasmo – sempre per tre volte

e poi di nuovo la frase – Io sono al sicuro, io sono energia pura, io amo il mondo e il mondo mi ama -. Quotidianamente e almeno due volte al giorno anche in questo caso.

Come vedete, ora, parole negative non ce ne sono più.

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Andrò avanti ripetendo le ultime due frasi per una settimana, ci vogliono davvero pochi minuti e non mi aspetterò la risoluzione di quello che io considero un problema. Io sto soltanto prendendo delle gocce di acqua cristallina e le faccio cadere all’interno del vaso. Non mi catapulto nel futuro, rimango nel presente, pian pianino, modificando questo mio “adesso” si trasformerà di conseguenza anche il mio futuro.

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Questo esercizio è possibile farlo con qualsiasi tipo di paura o di preoccupazione ma, come vi dicevo a inizio post, ci possono essere delle controindicazioni. Niente di grave ma è giusto ch’io ve le esponga ugualmente.

Può capitare infatti che risvegliando alcune sensazioni che a noi recano panico, esse, come piccoli demoni, per poter uscire, ci passino davanti spaventandoci (sono solo sensazioni ovviamente). Potrà capitare quindi che un giorno non ci sentiamo al meglio della forma, oppure ci venga da piangere, o ci sentiamo spossati o con un po’ d’inquietudine addosso. In realtà, tutto questo è positivo anche se può non sembrare perché il pianto, la stanchezza, i dolori, sono tutte “tossine” che fuoriescono da noi per lasciare però il posto al bello che vogliamo infilare dentro. Quindi non preoccupatevi. Anche perché, nonostante io sia convinta che si possa trattare ogni forma di sgomento con questo sistema, è naturale che per le fobie gravi o considerate significative esistono persone qualificate e in grado di aiutarvi al meglio.

Dico questo con gioia perché, negli ultimi anni, ho potuto rendermi conto come chi lavora per aiutare la nostra mente ha un concetto molto diverso rispetto ad un tempo. C’è più spiritualità nel loro metodo, più voglia d’insegnare a connettersi con l’energia universale e addirittura con Madre Terra quindi non abbiate timore di rivolgervi a specialisti (se vi duole un dente mica ve lo curate da soli giusto? E la stessa cosa vale per quei mille pensieri che ci aggrovigliano il cervello). A casa però, potrete ampliare il loro lavoro agendo anche voi dal canto vostro senza rimanere impassibili aspettando che solo gli altri facciano.

Non sto esagerando parlandovi di professionisti qualificati a lavorare per il bene della nostra mente e del nostro inconscio. Certi traumi rimossi, magari nella nostra infanzia, anche se piccoli, con l’andare degli anni possono trasformarsi in disturbi molto fastidiosi come l’ansia, la depressione, lo stress. Problematiche che di certo non ci permettono di vivere in serenità facendo fluire la vita felicemente fuori e dentro di noi.

La nostra vita dobbiamo costruircela noi e costruirla al meglio, gli altri al massimo, possono tenderci la mano ma dobbiamo noi muovere i nostri passi. Come dico sempre, il movimento (anche se dell’immaginazione) è vita. E’ la staticità (anche se solo immaginaria) che non va bene.

Detto questo non mi rimane altro che augurarvi…

Prosit!

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