Le Aspettative… dolore tremendo dolore…

E mica facile liberarsene sapete?

E non è facile anche perché la maggior parte di loro nasce spontanea… zack! All’improvviso.

Voglio dire… anche solo se chiamo qualcuno – Ehi! Mario! – istintivamente mi aspetto che Mario mi risponda no?

Bevo? Mi aspetto di dissetarmi e placare la mia sete! E’ ovvio!

E questo piccolo ma stramaledettissimo meccanismo, si istaura in continuazione divenendo il “padre” di ogni genere di aspettativa, anche di quelle più grandi.

Beato chi non si aspetta nulla, perché non resterà mai deluso – (Alexander Pope)

Mandiamo un messaggio affettuoso a qualcuno? Ci aspettiamo almeno in cambio l’emoticon di un sorriso. Facciamo un favore a qualcuno? Ci aspettiamo un – Grazie – o, quantomeno, di vedere quella persona più sollevata. Che se ne dica, che quando si dona non bisogna aspettarsi nulla in cambio, ma certo, questo lo sanno tutte le anime buone e tutti quelli che ci riflettono sopra, ma è anche normale che se mi appresto a fare un piacere a qualcuno per aiutarlo, lo faccio proprio per vedere poi il mio risultato attraverso la sua acquisita serenità. Sennò… se sta male come prima, o peggio, che gliel’ho fatto a fare?

Il comportamento degli altri è anche un insegnamento. Attraverso quello impariamo a relazionarci. Come capisce, il bambino, che quella cosa non la deve fare? Beh, proprio perchè si “aspetta”, così facendo, che la madre, incavolata e non poco, si trasformi in una iena furiosa proprio come l’ultima volta.

Ma, tornando al discorso precedente, si esagera notevolmente quando si inizia ad aspettarsi (speranza) che quell’uomo lascerà moglie e figli per stare con noi, o che il nostro capo ci dia un aumento di stipendio, o che in quella importante situazione, tutto vada per il meglio.

E insomma che queste aspettative, a mio avviso, ci rovinano un po’ la vita. Sono davvero deleterie. Come dicono molti Guru, è seriamente necessario allenarsi e liberarsene, pur essendo ciò una cosa ardua, proprio a causa del loro comparir improvviso e velocissimo che… ogni volta che me ne accorgo io dico subito – Nooo!!! Meg! Pensa ad altro! Pensa ad altro! Distraiti! Ricorda i nomi dei sette nani! Cucciolo, Mammolo, Dotto, Pisolo…. – davvero eh? Per forza! Altrimenti inizio a pensare “Oh! Chissà cosa dirà? Sicuramente reagirà così, sarà contento/a certamente, sarà affettuoso/a, e ambarabaciccicoccò…” e invece… invece poi ricevo un asciuttissimo “Ok” e mi cadono in disgrazia le palline, che non ho, fino al malleolo. E in disgrazia ci cado anch’io! L’angoscia si impossessa di me.

Perché, alla fine, le aspettative sono dei bisogni. E io mica sono immune. Ho anch’io i miei. Ma le conosco, le ho studiate, ci parlo con loro e ci litigo pure. Oh già. E diverse, devo dirlo, le ho con fierezza lasciate alle spalle. Sono convinta che a furia di allenarmi, un giorno vincerò. Ecco, mi auguro possiate riuscire a fare la stessa cosa, per questo ho deciso di scrivere questo articolo. Allenatevi quotidianamente. Fallirete molto spesso, anzi quasi sempre (mi riferisco ai comuni mortali) ma non demordete, non date tregua alle aspettative.

E che poi son proprio subdole. Certo. Quelle brutte, si avverano sempre, quelle belle no. Ma purtroppo è ovvio, almeno la maggior parte delle volte e vi spiego il perchè. Perché mentre quelle brutte le diamo per CERTE con massima sicurezza, quelle belle invece le SPERIAMO.

Se speri ti metti in attesa, se vuoi ti metti in azione – (Stefania Martone)

Ossia, è difficilissimo dire – Mah… chissà se gli piacerà questa cosa, speriamo di si – con la stessa sicurezza con la quale diciamo – Non gli piacerà, già lo so -. Quante volte succede? E’ vero che spesso possiamo anche affermare – Gli piacerà di sicuro – soprattutto se conosciamo i gusti del destinatario del regalo ma, fatto stà che, se a una persona gridiamo – Vaffanculo! – possiamo aspettarci una risposta ovvia; se invece gli diciamo – Ti amo -…. Mhmmm… la cosa inizia a farsi ardua.

Inoltre, dietro al nostro “Vaffanculo!” non c’è la stessa aspettativa del “Ti amo”. Mi sembra naturale. Mentre il primo è uno sfogo, il secondo è reputato un bel dono, al quale bisognerebbe rispondere in un certo senso. In mille maniere si… ma sempre in un certo senso. Beh, certo, perché questo ci hanno insegnato.

Quello che ci aspettiamo raramente accade: ma quello che meno ci aspettiamo di solito succede – (Benjamin Disraeli)

Le aspettative sono infatti figlie degli schemi mentali. Del giudizio collettivo, sociale. Sei rimasto bocciato? Sei un asino, non vali niente! E, naturalmente, un genitore si aspetta sempre che il figlio rimanga promosso, quando forse, a volte, un figlio, non è più ignorante o svogliato di altri. Ha solo bisogno di un po’ più tempo. Ma non inoltriamoci in discorsi lunghi e assurdi.

Ciò che vi auguro è di liberarvi il più possibile dalle aspettative e, per farlo, oltre a non dar loro tregua come ho detto prima, dovete anche cercare di appagare diversamente i vostri bisogni. Vale a dire che, ‘sti bisogni, dovete appagarveli da soli. Non dovremmo dare ad altri questa responsabilità. Lo so, è dura, ma è proprio così. A volte capita che qualcuno aiuti qualcun altro solo ed esclusivamente per sentirsi egli stesso a posto con la coscienza, oppure per sentirsi appagato dell’essersi reso utile convinto che questo gli porti più amore e affetto da parte degli altri. Quell’amore andrebbe ricercato in noi e creato attraverso noi stessi. Senza fare dell’assolutismo. E’ bellissimo essere amati e condividere, ma la scintilla interna dev’essere esclusivamente nostra.

Perché altrimenti, alcune aspettative, possono fare davvero tanto male. Soprattutto quelle continue, quotidiane, come la goccia cinese. Possono arrivare a spezzare anche i cuori sapete? Davvero. E no, riflettete, sarete tutti d’accordo nel dire che non possiamo proprio permetterlo. Quel cuore è nostro, è la nostra vita, è la sede della nostra più grande forza ed energia, e va protetto a qualsiasi costo.

I frutti che nelle tue aspettative immagini di cogliere sono su rami che non esistono – (Fabrizio Caramagna)

Gli altri, quelle stesse persone dalle quali “ci aspettiamo qualcosa” non sono come noi. Sono diversi. Dei mondi a sé. Noi reagiremmo così, noi faremmo a quel modo, noi ci azioneremmo a quella maniera, ma loro no. Perciò, ragionandoci, è anche davvero stupido avere delle aspettative verso altri. E’ come parlare in italiano ad un arabo e aspettarci che questo ci risponda nella nostra stessa lingua.

Una fatica! Ma lo ripeto: è vietato demordere!

Buon lavoro!

Prosit!

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Il mio Dono al Mondo

Donare, donare, donare. Non stancatevi mai di donare. Donate qualsiasi cosa. Siate generosi e vi ritornerà indietro tutto persino ampliato. Credetemi, funziona davvero, l’ho provato sulla mia pelle. Dovete solo porre attenzione all’intento. Quello è importantissimo, ossia, non dovete donare per ricevere, ma donare e basta, con tutto il vostro cuore. Donare per far del bene, per rendere felice quella persona, quell’animale, il pianeta…

Posso dire di essere sempre stata una persona generosa e infatti posso anche dire che, nella mia vita, non mi sono mai mancati regali, parole dolci, conforto da parte anche di gente mai conosciuta nei momenti di bisogno. Le cose belle mi sono sempre arrivate prima o poi.

In quest’ultimo periodo però ho voluto fare delle prove ben precise per poter scrivere questo articolo.

E sapete di cosa parleremo oggi? Della cacca. Si, della nostra cacca. Oh su, non storcete ‘sti nasi che tanto la facciamo tutti e per quanto se ne dica è sacra, sappiatelo. Forse vi sembrerà un articolo assurdo questo ma posso assicurarvi che così assurdo non è.

La cacca è sacra e lo avevo scritto già qui https://prositvita.wordpress.com/2015/11/09/unaltra-complice-carica-di-indizi/  ma è sacra soprattutto perché, mentre da noi viene considerata una “schifezza”, una semplice sostanza di rifiuto, disgustosa e puzzolente, per molti altri esseri che popolano il nostro pianeta, anche microscopici, è invece di fondamentale importanza. E’ un ciclo. Un po’ come un albero che si nutre, fa i frutti e poi se ne libera. Frutti dei quali noi ci nutriamo. Quei frutti sono i suoi figli, la sua creazione che poi non gli serve più e, anche la cacca, per noi, è una specie di creazione.

Ci sono poi cacche che usiamo persino per concimare le verdure del nostro orto quindi, insomma, questa cacca, è un regalo prezioso. Ci dice come stiamo, se sappiamo “leggerla”, cosa abbiamo mangiato e, anche a livello psicosomatico, traduce il nostro stato d’essere proprio come avete potuto leggere nell’altro post.

Ma torniamo al discorso del donare. Quando andiamo in bagno quindi, anziché guardare il cellulare o leggere un libro, bisognerebbe concentrarsi un attimo sul dono che stiamo per elargire e con l’intenzione di regalare qualcosa di nostro per il semplice piacere di farlo.

Prendete e mangiatene tutti questo è il mio corpo (offerto in sacrificio per voi)

Vi vedo che state ridendo ma sentite qui. Come vi dicevo, ho sempre ricevuto in quanto ho sempre dato ma, che mi crediate o no, nell’ultimo mese, sono accadute cose davvero eclatanti. Nel breve giro di trenta giorni appena!

– Vado a fare un lungo trekking e inizia a formarsi una vescica sul mio tallone. Spavento. Come potevo tornare indietro? Motivo? Calze troppo spesse e larghe. Ebbene, non solo sono stata curata e medicata da diverse persone contemporaneamente, tutte rivolte a me, ma mi hanno persino imprestato un paio di calze più adatte per poi riprendersele sudate come se fossi stata una di famiglia. Ho potuto finire la mia escursione perfettamente, divertendomi e senza il minimo dolore, li ringrazierò per sempre.

– Una signora che ho conosciuto da poco, senza nessun motivo particolare, un giorno mi ha scritto questo messaggio “Quando penso a te sto bene, mi riempi di gioia e serenità, grazie di esistere, ti abbraccio forte”. Emozione…

– Mi sono messa a disegnare e dipingere, chi mi segue lo ha visto. Cose che ho sempre fatto nella mia vita ma mai nessuno mi ha chiesto di realizzargli un quadro, o se per favore quel dipinto che avevo fatto potevo regalarglielo. E’ successo e ne sono stata entusiasta. Che onore!

– La mia vicina di casa, come a non essere contenta di prepararmi solo del buonissimo pane, si è presentata alla mia porta con tanto di biscotti caldi appena sfornati di ben quattro tipi diversi, golosissimi! Grazie, grazie, grazie!

– Per strada, la gente che incontravo, non solo mi salutava da lontano alzando il viso, o la mano, ma mi mandava anche affettuosi baci volanti.

– Mi sono addirittura arrivate due proposte di lavoro proprio in quest’ultima settimana.

– Mio figlio mi ha persin regalato un bellissimo voto di latino, il primo dall’inizio dell’anno.

E poi ancora gente che mi ringraziava in modo felice e commovente per delle sciocchezze, i miei piatti preferiti preparati ad opera d’arte senza averli chiesti, gente che decideva di portarmi i sacchetti della spesa come se fossi stata una povera vecchietta (ma che bello!), frasi meravigliose da Whatsapp, da Facebook… e mille, mille, altre cose. Insomma, devo andare avanti? Un trionfo di meraviglie tutte per me. Quotidianamente! Era un piacere alzarsi al mattino e pensare “Chissà cosa mi accadrà oggi di bello?!”.

Un boom! Ogni giorno un mucchio di regali. Credetemi!

Donare è vita. E’ un meccanismo che s’innesca e s’ingrandisce sempre di più. E’ dinamismo, movimento, creazione. E’ amore.

Donate un bacio, una carezza, una parola gentile. Donate quello che volete ma metteteci il cuore.

Donate una briciola. Ve ne torneranno indietro due.

E cercate di leggere e tradurre i messaggi che vi tornano. Alcune persone sbagliano non accorgendosi dei regali che ricevono. Qualsiasi cosa bella è un dono stupendo. Provate, è meraviglioso ma ricordatevi sempre l’INTENTO. E’ fondamentale.

A volte si sente dire che è impossibile cambiare questo mondo, io non penso sia impossibile. Se ognuno di noi assumesse questo comportamento il mondo cambierebbe eccome! La cacca ad esempio, come ripeto, la facciamo tutti. E se anche non avessimo tutti questo slancio di generosità, per chi lo fa, la cosa non può passare inosservata. Perciò… uno… due… tre… via! Donate!

Prosit!

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