Un pò di curiosità sui Capelli Bianchi

Se hai i capelli bianchi stai invecchiando -. Così si dice e così, in effetti, per la maggior parte della gente è.

La canizie, ossia appunto la perdita del colore di capelli e peli, indica proprio l’approssimarsi della vecchiaia ma rappresenta anche l’avvicinarsi alla maturità dal momento che alcuni soggetti presentano una capigliatura canuta, o quasi, già in giovane età. Una maturità che non è soltanto data dagli anni ma da ciò che si prova dentro. Avere tante responsabilità, ad esempio, porta di conseguenza all’essere più maturi. Avere tante responsabilità però, toglie anche un po’ di gioia di vivere.

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Nel mio dialetto, in Liguria, un simpatico proverbio recita – Quandu i cavei i se fan gianchin mola e done e atacate au vin – ossia – Quando i capelli iniziano a farsi bianchini molla le donne e attaccati al vino – un po’ come dire “non c’è più speranza ormai… sei vecchio”.

In effetti, la canizie rappresenta proprio una perdita della vitalità che si ha appunto invecchiando. Si può invecchiare in diversi modi, non solo fisicamente. Conosco diverse persone che a soli quarant’anni conducono lo stesso stile di vita di un ottantenne dove la pigrizia, la svogliatezza e la lentezza condiscono una vita che invece potrebbe ancora regalare molto.

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Non si sente più la voglia di “creare”. Creare cose, situazioni, nuove conoscenze, viaggi, nuovi attimi, giorno dopo giorno. C’è uno spegnimento.

Il colore bianco nei capelli può subentrare anche improvvisamente a causa di traumi o stress prolungato proprio perché sia l’ansia che l’angoscia, emozioni provate in quei momenti, soffocano l’entusiasmo e l’energia vitale. Si possono scolorire anche solo determinate ciocche lasciando gli altri capelli del colore naturale.

La misura della nostra energia vitale è correlata alla paura e ha quindi, come quest’ultima, sede nei Reni. L’abbassamento della vitalità è infatti dato dalla paura.

Non basta ridere, essere allegri, fare battute divertenti. Bisogna osservare cosa risiede nel profondo.

I capelli bianchi sono anche simbolo di saggezza e la saggezza si ottiene proprio dimostrandosi maturi o avendo vissuto molti anni e molte esperienze. Per quanto riguarda le persone giovani, e come dicevo prima molto responsabili, o tristi e pensierose, e quindi poco vitali, si parla di paura nel condurre la vita, tant’è che inconsciamente si desidera diventare presto maturi per potersi difendere meglio da eventuali pericoli, mentre per le persone più anziane può subentrare la paura della morte o della solitudine così come una stanchezza “del vivere” soprattutto quando si è condotta una vita faticosa e poco appagante.

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I nostri capelli, rappresentano la nostra bellezza ma anche una connessione con il divino (…come in cielo così in terra…) tra il Pianeta Madre e il cielo, o meglio l’infinito. Perdendo il loro colore perdono anche la loro forza ed è come se il filo che ci collega all’energia cosmica s’indebolisse. In effetti è proprio così. Nel momento in cui l’entusiasmo viene meno significa che ci focalizziamo di più sui problemi e i bisogni piuttosto che affidarci alla vita e vivere liberamente senza oppressioni anche se questo può accadere in modo completamente inconscio. Come spesso vi ho detto, la parola “Entusiasmo” significa “Con Dio dentro di sé – in totale collegamento con il divino” dal greco enthusiasmòs, formato da en (in) e theos (Dio).

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I capelli sono la nostra corona e la corona risiede sulla testa di un Re. Un Re che depone il proprio scettro, come a voler abdicare, è un Re stanco che non riesce più a governare al meglio nel suo Regno.

I troppi pensieri e le troppe preoccupazioni scoloriscono i nostri capelli.

I capelli e i peli sono fisiologicamente colorati dalla melanina un pigmento dato dai melanociti, cellule dell’epidermide, che serve a proteggere e difendere la nostra pelle così come questi annessi cutanei. Ho sottolineato i verbi “proteggere” e “difendere” proprio perché con l’innalzamento della paura vengono meno i sensi di protezione e difesa anche a livello psicosomatico.

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Naturalmente tutto quello che ho scritto non è l’assoluto. Anche un’alimentazione sbagliata e povera dei principi nutritivi basilari può provocare una canizie precoce così come non dobbiamo dimenticarci i fattori genetici ma, proprio su questo punto, vorrei precisare una cosa.

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Se nostro padre o nostra madre, prematuramente colpiti da canizie e quindi persone prevalentemente paurose ci hanno educato in un certo modo, sarà ovvio che noi, di conseguenza, vivremmo la vita con le emozioni da loro dimostrate. Se ci hanno insegnato a preoccuparci per qualsiasi cosa, o noi ci siamo per anni abbeverati delle loro preoccupazioni, sarà normale preoccuparsi a nostra volta per ogni situazione che siamo costretti a vivere. Fa parte delle nostre memorie. Pertanto, come potete vedere, c’è sempre un collegamento tra la nostra parte fisica e biologica e quella emozionale ed energetica.

Prosit!

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Acufene – un messaggio che devi tradurre

Mi è capitato di scoprire ultimamente che numerose persone soffrono di un disturbo davvero sgradevole all’orecchio chiamato Acufene. Un disturbo conosciuto ma un tempo se ne sentiva parlare di meno.

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Innanzi tutto, in medicina, cos’è l’Acufene (chiamato anche, dal latino, Tinnitus)? Questa disfunzione, se così si può dire, in quanto sarebbe meglio definirla “condizione”, non è propriamente considerata una malattia e si tratta dell’udire, abbastanza costantemente all’interno dell’orecchio, dei rumori come fischi, o ronzii, o brusii che infastidiscono molto e causano una sorta di stress e una conduzione spiacevole della propria quotidianità.

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Le cause possono essere diverse e purtroppo, a volte, non si trova una cura efficace.

Come già sai però, in questo blog, si parla in modo diverso, prettamente psicosomatico, dei disturbi che ci colpiscono e quindi andiamo a capire il significato del messaggio che questa fastidiosa condizione ci vuole comunicare.

Pare infatti essere, per gli esperti di Medicine Alternative, un avvertimento che indica l’essere troppo sotto pressione nei confronti di quello che ci siamo obbligati o ci hanno obbligato a fare.

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Come vedi, si capisce subito che, anche qui dietro, c’è la paura.

La paura di non riuscire a raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissato, la paura di non farcela, o di fallire. Il peso della responsabilità che senti. La preoccupazione di non risultare il migliore, di non arrivare a fine mese con lo stipendio, di non sentirti libero. Le motivazioni possono essere infinite. Devi andare avanti, contro tutto e tutti pur di riuscire nella vita, nel lavoro, e spesso ti ritrovi anche a soffocare emozioni e sensazioni pur di non cedere. Ecco che ciò che hai deciso di occultare e reprimere dentro di te, in correlazione con l’inconscio (parte della nostra mente), si immette in un canale interno (quello uditivo) e ci parla con la sua vocina (Acufene) a modo suo.

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Cosa ti sta dicendo la tua vera natura? In quel – bzzzzzz… bzzz… bzzz… fiiii…. fiiii… fiiii…. sshssshsssssh…. –  che percepisci, la traduzione è: – Ehi! Guarda che tu hai provato a sopprimermi ma io ci sono! Esisto! Faccio parte di te! Sono la natura che ti ha creato e alla quale appartieni! – si, perché non sono i soldi, il lavoro, le preoccupazioni familiari, la fama, le responsabilità manageriali che alla nostra natura interessano, a lei non può fregargliene di meno di tutto questo, lei vede solo che ti stai “ammazzando” per un qualcosa che è importante per la società in cui vivi, per una tua dignità, per una tua ambizione, per un tuo dovere morale, ma non per lei, ne’ per il tuo benessere.

E così ti parla, nella sua lingua incomprensibile e tu, non capendo, vai avanti per la tua strada.

I rumori che senti ti impediscono di udire altre cose molto importanti e addirittura, quando l’Acufene si aggrava, può persino portare alla sordità. Quasi come avere la testa nell’ovatta e non sentire più. Dovresti infatti chiederti cosa in realtà non vorresti più sentire, o meglio, cosa il tuo benessere non vorrebbe più sentire e cosa invece non stai ascoltando tu.

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Tu purtroppo, non stai dando ascolto alla tua stanchezza, allo spossamento che hai dentro. Le persone che soffrono di Acufene infatti, difficilmente si sentono l’animo libero e leggero e possono soffrire anche di altri disturbi connessi come: l’insonnia, l’ansia, bruciori di stomaco, mal di gola, respiro irregolare, labirintite. Assieme all’Acufene possono presentarsi anche le vertigini, in casi gravi, e il disturbo prende così il nome di “Sindrome di Ménière”.

Tutto ciò che è collegato al nostro orecchio, inoltre, è collegato al nostro equilibrio, un equilibrio sia fisico che mentale e, se la nostra bilancia pende più da una parte che dall’altra, si vive in assoluto disequilibrio tant’è che si dà importanza più a determinate cose che ad altre a nostro discapito.

Balance Heart And Mind

Le orecchie, come ti avevo riferito in questo post qui https://prositvita.wordpress.com/2015/08/10/parliamo-ancora-della-connessione-tra-reni-e-orecchie-ma-oggi-di-mezzo-ce-anche-il-cuore/ (ti chiedo scusa ma wordpress da qualche mese si rifiuta di farmi linkare in modo diverso) sono collegate anche al cuore (sede della Passione e di come si affronta la vita) ma soprattutto sono collegate ai reni sede della nostra vitalità e dell’emozione Paura.

Come afferma la Dott.ssa Claudia Rainville, studiosa di Metamedicina che spesso ti ho nominato, chi soffre di Acufene è però anche molto coraggioso e, attraverso i miei studi, ho potuto appurare che è vero. Ci vuole infatti coraggio per affrontare la vita in questo modo e per trattenere, pur sbagliando, determinate emozioni. Chi soffre di questo disturbo è di solito molto responsabile e si fa carico di pesi insopportabili per molti. Riesce a dirigere grandi aziende, o grandi famiglie, senza chiedere mai aiuto a nessuno anzi, è sempre circondato da persone che si appoggiano molto a lui/lei. Non conosce la pigrizia in certi settori e non manifesta il suo dolore o lo fa molto poco. Autolesionandosi però.

L’Acufene ti sta dicendo tutto questo in quel baccano che senti. L’Acufene ti sta consigliando di lasciar andare, di “sbattertene di più le balle” come si dice.

Di pensare meno all’apparenza o a quello che gli altri possono pensare di te. Fregatene di essere il migliore in quel campo, cerca di essere il migliore per te stesso. Cerca la leggerezza, la beatitudine. Affidati alla vita, all’Universo, con fede. Staccati dalle responsabilità e dalle questioni che ti opprimono e non trattenere ne’ i sentimenti, ne’ le emozioni. Non aver paura di scoprirti, di renderti vulnerabile, abbassa lo scudo.

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Dissetati di serenità e non mentire a te stesso. Se soffri di Acufene, non sei sereno. Non fare il sordo che non vuol sentire!

Ti auguro una buona traduzione.

Prosit!

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