L’Errore di chi è stato preso in giro

IL DRAMMA DELL’IMBARAZZO

A molti è capitato di essere stati derisi durante l’infanzia o durante l’adolescenza. Le prese in giro di chi consideravamo amici hanno fatto male segnando un solco che, anche da adulti, riversa un liquido strano e vischioso chiamato: paura.

È la paura di ricevere nuove beffe, rifiuti, indossare ancora l’abito dello zimbello e rivivere quelle brutte emozioni che facevano sentire non accettati, emarginati, sbagliati.

Anche in questo caso, come dico per altre situazioni, continuando a sentirsi unicamente delle vittime non si risolve nulla.

“La colpa è stata di altri, sono così per via di altri…” e rimango nella mia protezione al fine di non farmi ferire da nessuno ma, allo stesso tempo, non mi muovo. La stasi. Tutta la responsabilità la lascio  ricadere sugli altri.

In questo modo, stando fermi e spaventati, chiusi in un angolo dietro a barricate altissime, si evita però anche di dare cose belle a chi mai, invece, si sognerebbe di prendere in giro qualcun altro e che anzi, quelle cose, le apprezzerebbe molto.

C’è quindi una stasi, come dicevo, una non-crescita e capisco il dolore ma crescere fa anche male e fa paura.

SONO GLI ALTRI I COLPEVOLI

Questo punto che si sta vivendo, dopo aver ricevuto insulti e prese in giro, è diventato un limite e occorrerebbe sorpassarlo o si terranno chiuse le porte del dare-avere nel bellissimo scambio di amore. Non ci sarà alcuna connessione, ne alcuna condivisione, così facendo. Si farà del male a chi ci sta accanto ma soprattutto non ci si evolverà come persone, rimanendo fermi nel limbo del dolore.

È un po’ come se fosse la prova. Un esame da superare. Come dico sempre, nulla accade per caso e la realtà attorno rispecchia ciò che siamo dentro. I fattori sono sempre molti e diversi in ogni situazione ma, se siamo stati oggetto di scherno, una grande percentuale di questa vicenda si può implicare al fatto che noi per primi non ci rispettavamo abbastanza, deridendo noi per primi lo splendido essere divino che eravamo. Questo, l’Universo, non lo vuole e non lo accetta, pertanto ci mette davanti persone che ci mancano di rispetto per mostrarci ciò che siamo e che stiamo facendo a noi stessi, ma soprattutto per “guarire” perché potendo vedere, palesemente, quello che accade, possiamo trasformarlo.

Peccato che invece ci focalizziamo solo nell’avercela con gli altri senza fare un passo in più.

IN MARCIA!

E allora, forse, oggi che si è adulti e sotto un certo senso anche più forti, quel passo in più andrebbe fatto. Sfidando quello che c’è in noi, dimostrandogli che siamo più Guerrieri, che non abbiamo paura di lui e che siamo pronti a salire quel gradino. Pertanto, proprio quello che più vi imbarazza, partendo da cosine piccole, si potrebbe provare a farlo o si continuerà a non creare nulla di bello e nemmeno ci si potra’ ergere verso la consapevolezza e la conoscenza dell’evoluzione. Mostratevi, dite quello che sentite, palesate i vostri sentimenti, tirate fuori chi siete e cosa provate davvero. La beatitudine e la meraviglia si trovano proprio dietro la paura e, nonostante questa grande emozione sia una cara amica da valutare, non deve impedirci di crescere.

Il giudizio degli altri è la prigione. Una prigione nella quale noi decidiamo di stare ma dalla quale, se realmente vogliamo, possiamo uscire. I primi passi occorrerà muoverli verso persone amorevoli che mai si prenderebbero gioco di noi, poi, man mano che ci alleniamo, ci abituiamo e diventiamo più capaci e coraggiosi, proveremo a spingerci verso un pubblico più ampio. Qui si inizieranno a vedere i primi bagliori dell’illuminazione e la bellezza di questa strada che ci porterà verso un futuro di luce, di sicurezza e di libertà dove potremmo toccare con mano lo splendore dell’amore universale.

Prosit!

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Piede d’Atleta – il Fungo del Desiderio

IL DESIDERIO DEI DESIDERI

Sarebbe da stupidi, non credi? Passare una vita intera a desiderare qualcosa senza mai agire – (Dal film Blow)

Desidero che la mia vita prenda quella determinata piega“. “Desidero avanzare, andare avanti in quella decisione ma qualcosa me lo impedisce“. “Desidero il coraggio per fare quel balzo ma non riesco, qualcosa mi trattiene“.

Queste sono le riflessioni, solitamente inconsce, che si pone chi soffre di un’infezione micotica ai piedi chiamata Piede d’Atleta la quale si presenta maggiormente tra le dita e soprattutto tra gli spazi del terzo, del quarto e del quinto dito. È questa un’infezione davvero fastidiosa che può portare desquamazione, rossore, prurito, bruciore, fuoriuscita di siero e tagli sanguinosi. È anche ovviamente contagiosa.

Sono in molti a soffrirne e prende il nome dagli sportivi per diversi motivi. Il primo è che chi frequenta gli ambienti dello sport è più soggetto a questi disturbi, a causa dell’esagerato via vai nelle docce e nelle toilette dove si mischiano miceti, germi e batteri e poi perché lo sportivo indossa spesso scarpe da ginnastica che, anche a causa del movimento fisico, fanno sudare il piede.

Questi funghi, infatti, trovano il loro habitat più consono nei luoghi caldi e umidi sia a livello di ambienti che sulle zone del nostro corpo. La cosa più importante da fare infatti per la cura dei nostri piedi, anche se puo’ sembrarvi strana, non è tanto il lavarli, quanto l’asciugarli molto bene senza lasciare tracce di umidità. E poi ovviamente farli respirare il più possibile, prevalentemente in estate quando il fungo si presenta più sovente trovando le temperature adatte alla sua prolificazione. Molti individui però soffrono di questo inestetismo anche in inverno quindi il clima esterno c’entra ma relativamente.

NEMMENO DI UN CENTIMETRO

Il Piede d’Atleta, tra le sue caratteristiche, ha anche quella di emanare un cattivo odore. Si tratta appunto dell’odore del “ristagno” un ristagno che, nella psicosomatica, possiamo tradurre anche come una stasi al non riuscire ad avanzare, proprio come definivo a inizio articolo.

Questa stasi però non è passiva e accettata ma, anzi, una parte di noi invece vorrebbe andare avanti, vorrebbe far sì che le sue decisioni si concretizzassero, che i suoi desideri prendessero forma concretamente ma ciò non avviene per mille motivi: paura, insicurezza, sfiducia, preoccupazione, impossibilità, etc… quindi ecco l’inizio del sobbollire, sotto gli strati della nostra pelle e negli spazi interdigitali, di sostanze che portano ad un disturbo assai rognoso.

Le cose si fermano lì, non hanno più vita, non hanno più creazione e inizia la putrefazione.

UN PASSO DOPO L’ALTRO

I nostri piedi indicano proprio il riuscire ad andare avanti nella vita e non solo nel camminare fisico ma anche psicologico e soprattutto spirituale, a livello di evoluzione. Più ci si evolve infatti e meno si è vittime delle proprie emozioni negative che ci rendono loro schiavi obbligandoci a reagire come loro vogliono. La paura, ad esempio, ci blocca. È lei a comandare. Se non vuole che ci spingiamo oltre non ci fa smuovere da lì anche se noi lo desideriamo tanto. Non per niente i piedi, in molte culture, in molte religioni e in molti popoli erano considerate parti del corpo sacre, venerate e molto considerate proprio perché simboleggiavano il procedere verso l’illuminazione. L’andare avanti nel percorso della crescita e della consapevolezza.

Naturalmente i fattori che causano questo disturbo sono anche altri come: l’alimentazione, l’eccessiva sudorazione, scarpe di materiale scadente, la scarsa igiene… tutte situazioni alle quali occorre porre rimedio, ma provate anche a riflettere, se portate in grembo blocchi come quelli che vi ho spiegato. Se siete insicuri e se avete bisogno di appoggio. Come ho detto, possono essere argomenti celati nell’inconscio e davvero difficili da vedere, percepire e riconoscere ma una attenta osservazione non potrà che portare esiti positivi.

Prima di concludere vi consiglio pomata Canesten da mettere tutte le sere prima di andare a dormire e lasciare agire per tutta la notte. Di giorno, prima di infilare la scarpa, sporcare l’interno della calzatura e l’interno del calzino, e anche il piede tra le dita soprattutto, di Polvere di Fissan Blu (per bambini) che contiene più Ossido di Zinco rispetto a quella Rosa. Mi raccomando che sia la polvere e non la crema. Non usate il Borotalco perchè non assorbe ma, anzi, crea pappocchia umida. Se indossate calzature aperte fate all’incontrario: Canesten di giorno (anche 2 volte al giorno) e Polvere tra le dita e sul piede di notte.

Prosit!

photo tempodivivere.it – radicallychristian.com – antoninodipietro.com – honesto.top – starofservice.it